Il Dono del Cervo

Il dono del cervo è il dono del sacrificio. Cervo e cerve sono considerati dalla tradizione popolare alla stregua di selvaggina, ma sono anche creature mutaforma (o messaggeri) e seguire le loro tracce può trasformarsi un una grande avventura nel cuore della magia e del sacro oppure può rivelarsi un fatale incontro con la morte.

Atteone diventa Cervo

Così nelle metamorfosi di Ovidio il cacciatore Atteone è trasformato in Cervo dalla dea Diana e viene sbranato dai suoi stessi cani che non lo riconoscono più come loro padrone. E’ il cacciatore che si trasforma in preda perchè ha infranto un tabù cioè ha violato il greenwood, il bosco più nascosto e sacro dove vivono dei e creature fatate. Diana, la dea della caccia, è sorpresa mentre è intenta a farsi il bagno aiutata dalle sue ancelle, (cioè è vista nella sua nudità-essenza divina) e indispettita dalla presenza importuna del cacciatore, gli getta negli occhi l’acqua della fonte, trasformandolo in cervo.
Un mito che conobbe una grande fortuna già nella Grecia classica e poi presso gli antichi Romani e per tutto il Medioevo e fin nel Settecento, nelle miniature, negli affreschi dei palazzi e nei quadri -sia per la sua squisita situazione voyeuristica, che per le allegorie associabili.

Grandioso nell’apparato e nella collocazione scenografica il gruppo scultoreo della fontana di Diana e Atteone alla Reggia di Caserta. La composizione bipartita dalla cascata si legge da destra a sinistra

Il Dono del Cervo

Il cervo nobile o cervo rosso (red deer, hart royal) è l’animale per eccellenza dei boschi, preda ambita della caccia, ma anche animale mitologico signore della Rinascita. Per i Celti delle Gallie Cernunnos era il dio della fertilità con palchi di cervo sul capo, l’equivalente animale dello Spirito del Grano.

Angelo Branduardi Il dono del Cervo

Guida magica, messaggero delle fate o animale psicopompo, il cervo (specie se bianco) è associato alla Grande Madre (e alle dee lunari) ma anche a Lug (l’equivalente celtico di una divinità solare). Come animale di Lugh rappresenta il sole nascente (con le corna che raffigurano i raggi) e così nel Cristianesimo è la rappresentazione di Cristo (o dell’anima che anela a Dio): è il re Cervo ciclicamente sacrificato alla Dea Madre per assicurare la fertilità della terra.

Il Dono del Cervo
Cerumnos by Jane Star

Io sono cervo dai sette palchi” canta il bardo Amergin e così doveva essere vestito il druido-sciamano durante i rituali invernali con corna e pelli di cervo! (vedasi il Fith Fath l’incantesimo celtico di occultamento o di trasmutazione in cervo)
In Inghilterra a Abbots Bromley (presso lo Stafforshire) si è tramandata da tempi immemorabili una Danza delle Corna molto singolare.

Questa danza popolare viene eseguita ogni anno nello Staffordshire e risale almeno al Medioevo, con radici pagane più antiche. Il significato preciso della danza originale può solo essere ipotizzato, ma potrebbe essere stata una forma di magia simpatica a portare a termine una caccia di successo, onorando allo stesso modo i cervi e i cacciatori..(stralciato da Spirito di Cervo e Danza di Renna

 Stick in the Wheel,  L’animazione è di Teresa Elizabeth Lobos, con filmati d’archivio del villaggio di Abbots Bromley
Flora McLachlan
Faustus (Paul Sartin, Benji Kirkpatrick, Saul Rose)
The Death of the Hart Royal
in Death and Other Animals (2017)

Il Signore del Greenwood scocca la freccia che uccide il Cervo morente braccato dai cacciatori. Scrivono nelle noteFrom Ruth Tongue’s manuscripts, in 1974 this “Fragmented ballad from the 15th century or before” was “Reconstructed from couplets or single lines of a very old hunting ballad (Tune now lost)

Il cervo nelle fiabe e nelle ballate della tradizione celtica

Scrive Terri Windling in Following the deer

Deer that roam the Western fairy tale tradition are guardians, guides, companions to the fairies, and occasionally fairies themselves in disguise — or else they are men and women be-spelled, roaming the woods in animal-shape by day, briefly regaining their humanity each night.

Nelle fiabe i cervi sono guardiani, guide, compagni delle fate e, occasionalmente, fate stesse travestite – oppure sono uomini e donne incantati, che vagano per i boschi in forma di animali di giorno, riconquistando brevemente il loro l’umanità ogni notte.

Così la fiaba dei fratelli Grimm “Fratellino e Sorellina” (Brother and Sister) è il ragazzo a trasformarsi in cerbiatto, nella Cerva bianca (The White Doe) di Madame d’Aulnoy è una fanciulla a trasformarsi in cerva a causa della maledizione di una fata e verrà inseguita dal suo principe.

Nelle ballate la cerva bianca assume poi un significato particolare: la cerva bianca è l’animale sacro di Diana cacciatrice ovvero l’Artemide greca, protettrice delle fanciulle (vergini) equivalente nelle Gallie a Arduinna e Sirona o più in generale alla dea celtica Adnoba: tutte dee associate ai boschi, alle acque e alla luna. La cerva bianca è la fanciulla violata non da un uomo qualunque, bensì dal fratello (o più raramente dal padre)

IL CERVO in Terre Celtiche Blog

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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