Robert Burns

ROBERT BURNS (1759-1796)

Biografia di Robert Burns, sue pubblicazioni e collezioni, registrazioni e progetti discografici, archivio dei canti con relativa traduzione italiana in Terre Celtiche Blog.

Poesia e Dialetto scozzese
THE SCOTS MUSICAL MUSEUM & OTHER COLLECTIONS
Il collezionista dei canti tradizionali
Tutte le donne del bardo
Burns Supper
Registrazioni e progetti discografici
A-Z list of all songs
Consultazioni on line
Bibliografia italiana


Robert Burns biography, his publications and collections, recordings and record projects, archive of songs with italian/english translation in Terre Celtiche Blog.

Robert Burns


Il Bardo di Scozia, figlio di poveri contadini del Nord-Est[1], studioso autodidatta, divenne famoso all’età di 27 anni, poco dopo la pubblicazione della sua prima opera di poesia dal titolo “Poems chiefly in the scottish dialect” (in italiano “Poesie scritte soprattutto in dialetto scozzese”). Spesso assillato dai problemi economici, dedicò la sua vita alla raccolta e alla composizione di canzoni e arie della tradizione, a dissetarsi con il buon whisky e ad amoreggiare con le belle donne.

[English version]
The Bard of Scotland, son of poor North-East peasants[1], self-taught scholar, became famous at the age of 27 shortly after the publication of his first work of poetry entitled “Poems chiefly in the scottish dialect”.

Often beset by economic problems, he devoted his life to the collection and composition of traditional songs and tunes, to quench his thirst with good whisky and to flirt with beautiful women.

[1] la sua famiglia viene dal nord-est della Scozia, abbastanza vicino a Stonehaven, ma si è trasferita nel sud-ovest prima della nascita di Robert.

POESIA E DIALETTO SCOZZESE

Meglio nota come “The Kilmarnock Edition” la raccolta contiene opere originali di Burns e solo tre canzoni pubblicate senza notazione musicale.
Il 1786 fu l’anno cruciale per Burns: la pubblicazione del libro per pagare l’imbarco verso la Giamaica alla ricerca di fortuna, gli portò un inaspettato successo, e gli amici lo persuasero ad andare, un dì di fine novembre, ad Edimburgo per far conoscere il suo talento nella capitale. continua
All’epoca Burns parlava francese, conosceva il latino, aveva letto quasi tutti i testi dei più famosi scrittori dell’epoca oltre a Shakespeare, Milton e Dryden. Intelligente e arguto, dall’umorismo satirico, anticonformista, franco e diretto, un genio creativo dall’aspetto piacente, affascinava uomini e donne per i suoi modi e la sua personalità.
La seconda edizione ampliata e con le tutte le musiche fu pubblicata a Edimburgo nel 1787 e ristampata anche a Londra e in America. Burns continuò a lavorare a questa opera fino a produrre l’edizione finale dei Poems nel 1793 che contiene 22 nuove poesie e sette canzoni aggiuntive.

[1] his family comes from North-East of Scotland, fairly near to Stonehaven, but they moved to the South-West before Robert was born.

POETRY AND SCOTTISH DIALECT

Better known as “The Kilmarnock Edition” the collection contains original works by Burns and only three songs published without musical notation.
The year 1786 was the crucial year for Burns: the publication of the book to pay the boarding to Jamaica in search of fortune, brought him an unexpected success, and his friends persuaded him to go, one day at the end of November, to Edinburgh for make known his talent in the capital. go on
At the time Burns was already fluent in French, he knew Latin, had read almost all the texts of the most famous writers of the time as well as Shakespeare, Milton and Dryden. Intelligent and witty, satirical humor, unconventional, frank and direct, a creative genius with a pleasant appearance, he fascinated men and women for his manners and his personality.
The second expanded edition and with all the music was published in Edinburgh in 1787 and also reprinted in London and America. Burns continued to work on this work to produce the final edition of the Poems in 1793 which contains 22 new poems and seven additional songs.

THE SCOTS MUSICAL MUSEUM & OTHER COLLECTIONS [SMM]

SMM [2]

Con l’editore James Johnson Robert Burns iniziò una collaborazione a partire dal 1787 che proseguì con la pubblicazione di una collana di cinque volumi dedicata alle canzoni tradizionali scozzesi, comprese 160 canzoni originali di Burns . Lo stile musicale che impronta la collezione è relativamente semplice, essendo il gusto del tempo più attento al linguaggio poetico che a quello musicale.

Nel 1792 fu incaricato dall’editore George Thomson in un più ambizioso progetto editoriale,  “A Select Collection Of Scottish Airs” la raccolta di canti che fossero si tradizionali, ma anche filtrati dalla musica moderna di quelli che oggi consideriamo i compositori classici, maestri del Romanticismo: Haydn, Beethoven, Pleyel. Thompson corteggiava il pubblico inglese e proibì a Burns di esprimersi nel dialetto scozzese.

C’è anche un lato di Burns più gaudente e irriverente sfociato nelle “Merry Muses of Caledonia” [Le Muse Allegre della Scozia] poesie e canti licenziosi in parte collezionate e in parte scritte da Burns. Inizialmente prodotta in una sola copia destinata alla ristretta cerchia di amici e in particolare i frequentatori del “Crochallan Fencibles “, la raccolta venne divulgata postuma nel 1800 da un anonimo.

I Fancibles erano una specie di armata di volontari per la difesa della patria dai ranghi pseudo-militari, ma in particolare il Crochallan Fencibles  era un club edimburghese per soli uomini ubicato in un vicoletto medievale  (Anchor close), assiduamente frequentato da Burns quando viveva in città, una delle tipiche associazioni conviviali “very british” in cui i soci si ritrovavano per stare in compagnia e in libertà, lontano dalle mogli e le altre donne, per mangiare bene, bere parecchio, fumare in santa pace e “discutere” di cose da uomini.

Dimmi, Puritano, è sbagliato
vestire la verità con un canto di spirito?
Quello che la Natura onestamente dice,
noi dovremmo fare;
quello che tutte le donne fanno .. o dovrebbero fare

“Le Muse allegre della Scozia” è una collezione di canti scozzesi preferiti, antichi e moderni, selezionati da Robert Burns per il “Crochallan Fencibles” di Edimburgo: i canti sono per lo più tradizionali con solo alcuni testi scritti interamente da Robbie, e il loro contenuto è decisamente erotico. 

E’ d’obbligo citare infine “The Jolly Beggars” una cantata il cui titolo iniziale era “Love and Liberty” pubblicata postuma a Glasgow nel 1799: il successo fu immediato e l’editore dovette ristamparla nel 1801 in “Poems ascribed to Robert Burns, the Ayrshire Poet“. La cantata fu iniziata da Burns nell’autunno del 1783 tra l’atmosfera rilassata e fumosa di una taverna in cui si trovava con alcuni amici; venne ultimata con otto recitativi e otto canzoni nella quale descrisse i personaggi e le debolezze della società aristocratica a cui si sentiva di appartenere se non per nascita, per cultura e spirito!

SMM

With the publisher James Johnson Robert Burns began a collaboration from 1787 that continued with the publication of a series of five volumes dedicated to traditional Scottish songs, including 160 original songs by Burns. The musical style that marks the collection is relatively simple, being the taste of time more attentive to the poetic language than to the musical one.

In 1792 he was commissioned by the publisher George Thomson in a more ambitious publishing project, “A Select Collection Of Scottish Airs” the collection of songs that were traditional but also filtered by the modern music of what we now consider classical composers, masters of Romanticism : Haydn, Beethoven, Pleyel. Thompson courted the English public and forbade Burns to express himself in the Scottish dialect.

There is also one side of Burns more joyous and irreverent, resulting in the “The Merry Muses of Caledonia” poems and licentious songs partly collected and partly written by Burns. Initially produced in a single copy destined to the restricted circle of friends, (“Crochallan Fencibles” in Anchor close) the collection was disclosed in 1800 by an anonymous.

Merry Muses of Caledonia
Merry Muses of Caledonia 1799
from The G Ross Roy Collection

Say, Puritan, can it be wrong,
To dress plain truth in witty song?
What honest Nature says, we should do;
What every lady does… or would do.

Robert Burns
Robert Burns

Finally, “The Jolly Beggars” is a must-see, whose title was “Love and Liberty” published posthumously in Glasgow in 1799: the success was immediate and the publisher had to reprint it in 1801 in “Poems ascribed to Robert Burns , the Ayrshire Poet “. The cantata was started by Burns in the fall of 1783 in the relaxed and smoky atmosphere of a tavern where he was with some friends; was completed with eight recitatives and eight songs in which he described the characters and weaknesses of the aristocratic society to which he felt he belonged if not by birth, by culture and spirit!

IL COLLEZIONISTA DEI CANTI TRADIZIONALI

Robert Burns è considerato un pioniere della moderna etnomusicologia, tra i primi raccoglitori di folklore che si mise ad annotare anche la musica; nelle raccolte di versi da lui compilate mise canti popolari da lui raccolti assieme a composizioni in anglo-scozzese (Scots) da lui stesso composte sul loro modello, ma fu piuttosto onesto nel distinguere le parti! Per la precisione il linguaggio utilizzato da Burns fu una sua “creazione”, un linguaggio dialettale “colto” che non è mai esistito nella realtà, anche se voleva imitare la voce del popolino.
A leggere però le sue lettere private egli minimizza il suo contributo culturale alla tradizione come “una semplice aggiunta di versi mancanti” e spesso si scusa per il suo lavoro “sciocco” e per le sue liriche “appena tollerabili“. Ma gli scozzesi a buon titolo lo considerano il loro poeta nazionale, e nel dibattito d’inizio del XXI secolo per l’adozione di un nuovo inno è proprio Scots wha hae, un antico brano raccolto da Burns e risalente forse alle guerre di Braveheart, quello che si contende la palma con il Flower of Scotland dei tifosi di calcio e di rugby!

THE COLLECTOR OF TRADITIONAL SONGS

Robert Burns is considered a pioneer of modern ethnomusicology, one of the first folklore collectors who even began to noted the music; in the collections of verses he compiled he put popular songs he had collected together with compositions in Anglo-Scottish (Scots) he himself composed on their model, but he was quite honest in distinguishing the parts! To be precise, the language used by Burns was his “creation”, a dialectal language “cultured” that never existed in reality.

However, in his private letters he minimizes his cultural contribution to tradition as “a simple addition of missing verses” and often apologizes for his “silly” work and for his “barely tolerable” lyrics.

But the Scotsmen rightly consider him their national poet, and in the debate at the beginning of the twenty-first century for the adoption of a new anthem is Scots wha hae, an ancient song collected by Burns and perhaps dating back to the Braveheart wars, against the Flower of Scotland of football and rugby fans!

LA BIOGRAFIA

Nella Storia della letteratura Inglese leggiamo: “Burns è il più grande autore di canzoni della Gran Bretagna. La sua opera di ripulitura dei brani antichi, di creazione di nuovi attorno a qualche frammento, di trasformazione di un vecchio ritornello in una canzone nuova e a volte solo di caratterizzazione di testi scialbi, oltre che di invenzione di testi interamente nuovi per arie e musiche da ballo tradizionali, andò assai più in là del lavoro di editore e di arrangiatore assunto per Johnson e Thomson, se non fosse stato per la sua originalità poetica e il suo prodigioso unisono con la tradizione popolare, egli sarebbe stato esecrato dagli studiosi posteriori per aver alterato del materiale originale con falsi miglioramenti. … esprimendosi con la grande voce anonima del popolo scozzese e articolando tale voce con una sicurezza, una perizia tecnica e uno splendore poetico che non trova paragone nella letteratura di nessun altro paese. E non solo egli riesumò e salvò i testi, ma raccolse anche tutte le musiche di canzoni e di danza e provvide loro parole adatte, alterando se necessario il ritmo e il movimento di una melodia per mettere in evidenza un pregio che andava perduto nell’esecuzione veloce adatta alla danza.” (in Storia della letteratura inglese Vol II di David Daichese pag 298)

Guido Almansi scrive nel suo articolo “Le oscenità di Robert Burns bizzarro bardo scozzese” di La Repubblica 21 luglio 1996 “Ma Burns non è solo il bizzarro esploratore del mondo animale, delle cose del sesso e delle gioie del whisky: esiste un Burns politico, di volta in volta anarchico libertario o conservatore, whig o tory a seconda delle circostanze; esiste un Burns cantore della natura, ed esiste un terzo Burns, rifacitore di vecchie canzoni sentimentali a cui si deve in gran parte la sua fama. Ogni cittadino del Regno Unito conosce Auld Lang Syne (Il Valzer delle candele) o My Love is Like a Red Red Rose, canzoni e poesie che dalla nativa Scozia hanno invaso anche il Sud dell’ Inghilterra.” (tratto da qui)

Ecco una biografia d’antan (che delizia!) -Artigiani Poeti, Raffaello Barbiera 1887 [3]
“Nella parrocchia d’ Alloway della contea d’ Ary, nacque nel gennaio 1759, da un povero affittaiuolo, Roberto Burns. Dovette troppo presto durar la lotta del pane quotidiano, lavorando la terra. I cattivi affari del padre balzarono la numerosa famiglia Burns dalla povertà nella miseria : il padre mori consunto.
Roberto si trovava in pessime acque. Tutto gli andava a rovescio. Anche un affetto onde a ventidue anni s’ era acceso per una Maria Morison, gli falli : il luor amore fu un profumo soave del suo cuore, ma la Maria non gli corrispose. Tante contrarietà lo irritarono, e, per soffocare i crucci, si abbandonò al bere e ad amori spensierai. Sedusse la fìglia d’ un fabbro ferraio, Giovanna Armour, e quell’operaio lo citò in giudizio, minacciandolo del carcere. Egli, addolorato, era già sul punto di abbandonare la terra nativa; e stava per emigrare nella Giammaica, quand’ ecco la lettera d’ un poeta d’ Edimburgo, Blachloch, lo invita nella capitale della Scozia a raccogliere i plausi dei letterati per le sue belle poesie, delle quali s’era fatto editore un libraio edimburghese e che, ricercatissime, si volevano ristampare al più presto. Il Burns, già avvilito da tante avversità, credette di sognare. Egli avea studiato pochissimo ; avea letto scarsi libri che, andando a lavorare pe’ campi, si mettea in tasca ; alcune sue canzoncine, è vero, composte sulla musica d’ altre antiche cantilene scozzesi, erano piaciute ai contadini ; ma non poteva immaginarsi di acquistare d’ improvviso una riputazione sì lusinghiera. Egli si recò ad Edimburgo ; e da quel giorno divenne il poeta prediletto di tutto il popolo scozzese.
Le sue poesie sono accenti sinceri d’ un cuore aperto, e sincero nelle sue stesse contraddizioni. L’ amore e la gioia,  l’affanno e l’ ironia, l’imprecazione, la tenerezza, sono espresse con grande spontaneità. Il suo canto è talora quello d’ un trafitto che, dalla sua croce d’angoscie, lancia una beffa amarissima al cielo e agli uomini; tal altra è un brindisi pagano, come :« Qui è una bottiglia e un amico;
Che cosa desiderate di più?…» La trivialità è vinta da sentimenti delicatissimi. Quale ‘ poesia più penetrante di quella, “Man twas made to mourn ” « L’ uomo è stato fatto per piangere » ?
In lui vedi il ribelle che si rivolta flagellante e iroso contro il potere costituito e oppressivo, contro la gaudente e crudele società; ma il suo cuore non s’acqueta che nella dolcezza della compassione, e, commosso alle ambascie dei diseredati, esclama: «Soccorrere un fratello, oh quale godimento squisito ! »
Nel 1788, tocco da pietà per la povera Giovanna Armour, che per colpa sua viveva divisa da’ parenti e disprezzata dalla genia beffarda, che non sa perdonare, la sposò. Sono tenerissimi i suoi versi famigliari. Quando egli parla delle sue bambine bisognose d’ un «cantuccio felice di focolare » ci commove. Nella Notte del sàbato del contadino (The Cotter’s Saturday Night) ci fa assistere alla vita patriarcale di povere famiglie di contadini.

Nel 1789 si trasferì a Ellisland dove, fiducioso d’un avvenire più agiato, avea preso in affitto una terra; ma assolutamente la fortuna gli voleva esser contro. Passò in una casuccia di Dumfries, dove ottenne l’impiego di ricevitore delle dogane. Ma nemmeno a Dumfries riuscì bene. Trascinavasi di taverna in taverna, e peggio. Una notte di gennaio, cadde ubbriaco fra la neve, e vi restò immerso fino al mattino. Ne riportò una malattia spasmodica e mortale. A soli trentott’anni, nel 1796, moriva, mentre la moglie dava alla luce un quinto figlio. Così miseramente visse e morì un grande poeta d’ istinto. “(Raffaello Barbiera 1887 pag 94)

ROBBIE’S BONNIE LASSIES: TUTTE LE DONNE DEL BARDO

La sua vita sentimentale fu molto movimentata e i biografi si sono dilettati a rintracciare tutte le sue avventure galanti, spesso immortalate da una canzone. Così anch’io ho tracciato un filo rosso tra le canzoni di Rabbie e le sue lassies ..

His love life was very lively and the biographers are delighted to track down all his gallant adventures, often immortalized by a song. So I too traced a red thread between the songs of Rabbie and his lassies ..

BURNS SUPPER

Il compleanno di Robert Burns cade di 25 gennaio (lo stesso Burns scrisse una canzone scherzosa sulla sua nascita e sul suo destino qui) e poco dopo la sua morte (aveva solo 37 anni!), un gruppo di amici cenarono insieme per commemorarlo. Era il 1802 e da allora le cene sono entrate a far parte della tradizione scozzese.

La Burns supper è servita

Robert Burns’ birthday falls on January 25 (Burns himself wrote a joking song about his birth and his fate here) and shortly after his death (he was only 37 years old!), a group of friends dined together to commemorate him. It was 1802 and since then the dinners have become part of the Scottish tradition.


REGISTRAZIONI E PROGETTI DISCOGRAFICI

Robert Burns Series: ben 12 cd prodotti da Fred Freeman per la Linn Records con il titolo di “The Complete Song of Robert Burns” (1996 & 2002) e  1 cd dal titolo “My heart’s in the Highlands” una sorta di “the best of” (qui)

RECORDINGS AND DISCOGRAPHIC PROJECTS

Robert Burns Series: 12 CDs produced by Fred Freeman for Linn Records with the title “The Complete Song of Robert Burns” (1996 & 2002) and 1 cd entitled “My heart’s in the Highlands” a sort of “the best of “(here)

Compilation:

Robert Burns’ The Merry Muses 1996

Robert Burns
Robert Burns

A-Z list of all songs

CONSULTAZIONE ON LINE

Il sito web del progetto ospita un numero di risorse digitali prodotte per completare la nuova edizione. Canzoni appositamente commissionate e registrate da artisti scozzesi tradizionali ben noti e emergenti sono liberamente disponibili per il download, così come i passaggi selezionati della prosa di Burns.

Editing Robert Burns for the 21st Century
The project website hosts a number of digital resources produced to compliment the new edition. Songs  specially commissioned and recorded by well-known and up-and-coming traditional Scottish artists are freely available for download, as are selected passages of Burns’s prose.

BIBLIOGRAFIA ITALIANA

  • Zanella, Giacomo, Ad una margheritina di montagna tagliata dal poeta con l’aratro nell’aprile 1786, Vicenza, Tip. Naz. Paroni, 1869.
  • Zanella, Giacomo, La notte del sabato del contadino, Atti del Regio Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia, 1869-1870,pp. 1647-1659.
  • Chiarini, Giuseppe, ‘Roberto Burns ’in Nuova Antologia di Scienze, Lettere ed Arti, vol. 55, serie 3, Roma, Tip. della Camera dei Deputati, 1886, pp. 209-228.
  • Ortensi, Ulisse, Poesie di Roberto Burns, Parte prima, Librajo Editore E. Sarasino, Modena, 1893.
  • Segrè, Carlo, ‘Robert Burns: le opere’ , in Fanfulla della Domenica, 23 luglio 1893.
  • Chiarini, Giuseppe, ‘Roberto Burns’ in Studi e Ritratti Letterari, Livorno, Raffaello Giusti, 1900.
  • Ortensi, Ulisse a cura, (trad. e pref.) Poemi e Canti di Roberto Burns, Lanciano, Carabba, 1913.
  • Benedetti, Antonio, ‘Taluni aspetti della poesia di R. Burns’ in Nuova Antologia, dicembre 1928.
  • Policardi, Silvio, The Poetry of Robert Burns, Padova, Cedam, 1945.
  • Burns, Robert, Poemetti e canzoni, versione con testo a fronte, introduzione e note a cura di Adele Biagi, Firenze, Sansoni, 1953.
  • Burns, Robert, Liriche di Robert Burns su antiche arie scozzesi (nell’originale e nella versione italiana di Mary Tibaldi Chiesa), Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 1958.
  • Burns, Robert, Poesie; introduzione e traduzione di Masolino D’Amico, Torino, Einaudi, 1972.
  • Ferrari, Renato, Burns the Songster: a selection of song and ballads with linguistic and literary comment and Italian translation, 2 vl. Bologna, Cooperativa Libraria Universitaria editrice, 1973.
  • Ferrari, Renato, A linguistic and literary study of the Burnsian cantata The Jolly Beggars: with Italian translation, Modena, La goliardica, 1980.
  • Giannangeli, Ottaviano, Il popolo sotto i lumi, Libreria Editrice di Cioccio, Sulmona, 1984.
  • Chiarini, Giuseppe, Studi e ritratti letterari, Livorno, Raffaello Giusti Editore, 1900.
  • Buffoni, Franco, Ramsay e Fergusson, precursori di Burns, Milano, Guerini Studio, 1992.
  • Verducci Mario, Giacomo Leopardi e Robert Burns ovvero il retroscena inglese del Sabato del villaggio, S. Gabriele, Editoriale Eco, 1993.
  • Sello, Luisa, Percorsi comuni tra poesia e musica: Robert Burns e Ludwig van Beethoven’ tesi di laurea specialistica in Lingue per la Comunicazione Internazionale, Facoltà di Lingue e Letterature dell’Università di Udine, a.a. 2005-2006.
  • Sello, Luisa, Robert Burns. Una lettura della sua poetica attraverso il carteggio con l’editore George Thomson, Tesi di laurea specialistica in Lingue e Letterature Moderne, Facoltà di Lingue e Letterature dell’Università di Udine, a.a. 2006-2007.

RIFERIMENTI
[2] Nell’inverno del 1786 a Edimburgo incontrò James Johnson, un incisore / venditore di musica in difficoltà, con un amore per le vecchie canzoni scozzesi e la determinazione a preservarle. Burns condivise questo interesse e divenne un entusiasta collaboratore del The Scots Musical Museum. Il primo volume di questo è stato pubblicato nel 1787 e comprendeva tre canzoni di Burns. Ha contribuito con 40 canzoni al volume 2 e sarebbe diventato responsabile di circa un terzo delle 600 canzoni dell’intera raccolta, oltre a dare un notevole contributo editoriale. Il volume finale è stato pubblicato nel 1803. 

[3] Artigiani Poeti, Raffaello Barbiera 1887 https://archive.org/details/artigianipoetiri00barbuoft/page/94/mode/2up?q=burns

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