The Banks Of Ayr

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Testo: The Banks Of Ayr di Robert Burns 1786
Melodia:  Roslin Castle (anche House of Glamis) antica slow air scozzese

burns 1787
Burns ad Edimburgo 1787 salotto di Jane Duchessa di Gordon

Noto anche come “The   gloomy night is gath’ring fast” o “The bonie banks of Ayr” il brano è  stato scritto da Robert Burns nell’autunno del 1786  quando aveva 27 anni; anno cruciale per Burns in  cui decide di imbarcarsi  per la Giamaica alla ricerca di fortuna; per pagarsi il viaggio, il 31 luglio  pubblica “Poems, Chiefly  in the Scottish Dialect”  (nota anche come “The Kilmarnock Edition“), sennonchè …   l’inaspettato successo ottenuto con la sua prima pubblicazione e la  persuasione degli amici lo portano, un dì di fine novembre, ad Edimburgo.

Accolto con benevolenza nei salotti più alla moda di  Edimburgo il bel Rabbie, con le sue successive pubblicazioni, è diventato famoso in tutta la  Scozia, anche se sempre assillato dai problemi economici.

ADDIO ALLA SCOZIA

Le rive dell'Ayr
Le rive dell’Ayr

Il brano riflette i cupi pensieri del poeta, le  preoccupazioni dell’oggi, i timori di affrontare un lungo viaggio per mare e  il suo accorato addio all’amata Scozia. “Ho composto questo canto mentre il  mio animo era sulla strada di Greenock dove stavo per imbarcarmi entro pochi giorni per la Giamaica. Lo consideravo come il mio  lamento d’addio alla mia terra natia”

ARYSHIRE

Ayr  è una cittadina portuale capitale dell’Ayrshire  (Scozia sud-ovest) situata alla foce del fiume omonimo, centro del “Burns an’ a’ that” il festival di maggio che si tiene ogni  anno per rendere omaggio al Bardo di Scozia: la festa dura una intera  settimana ed è un susseguirsi di concerti, eventi letterari ed artistici.  Diversi altri siti associati al poeta e ai suoi anni giovanili si trovano nel  parco storico nazionale Burns National Heritage  Park di Alloway. Tra questi il Burns  Cottage, il museo e l’attrazione Tam o’ Shanter Experience, oltre che  l’antica chiesa Auld Alloway  Kirk, il monumento a Burns e il Brig  o’ Doon, il ponte sul Doon.
Attorno alla città si estende la campagna scozzese poco  urbanizzata e dagli stupendi paesaggi: nella regione dell’Aryshire  si trovano una quarantina di castelli, molti visitabili. Da non perdere, doveste mai passare da quelle parti per un  torneo di golf, il Culzean Castle costruito su una  collina a picco sul mare è circondato da un parco da sogno con tanto di  laghetto con i cigni. Il castello, ricostruito dall’architetto Robert Adam sul finire del 1700 è arredato con mobili e suppellettili  d’epoca. Una delle maggiori attrazioni della Scozia.

LA MELODIA: ROSLIN CASTLE

La melodia è un bell’esempio dell’influenza musicale italiana sulla musica scozzese del diciottesimo secolo, attribuita a James Oswald (or composta da William McGibbon e stampata da James Oswald)
Charles Nicholson in Preceptive Lessons for the Flute of 1821
(http://www.oldflutes.com/articles/roslincastle.htm)

Old Blind Dogs  in The World’s Room 1999 (violino e flauto) Jonny Hardie (violino) e Rory Campbell (whistle), sotto il delicato arpeggio della chitarra di Jim Malcolm

ASCOLTA The Albanach Guitar Duo

ASCOLTA Kate Steinbeck, (flauto) · Alicia Chapman,  (oboe)· Jacquelyn Bartlett, (arpa)

THE BANKS OF AYR


I
The gloomy night is gath’ring fast,
Loud roars the wild,  inconstant blast,
Yon murky cloud  is foul with rain,
I see it driving  o’er the plain;
The hunter now has  left the moor,
The scatt’red coveys meet secure;
While here I wander,   prest with care,
Along the lonely  banks of Ayr.
II
The Autumn mourns her rip’ning corn
By early Winter’s  ravage torn;
Across her placid,  azure sky,
She sees the  scowling tempest fly:
Chill runs my blood  to hear it rave;
I think upon the  stormy wave,
Where many a danger  I must dare,
Far from the bonie banks of Ayr.
III
‘Tis not the surging billow’s roar,
‘Tis not that fatal, deadly shore;
Tho’ death in ev’ry  shape appear,
The wretched have no  more to fear:
But round my heart  the ties are bound,
That heart transpierc’d with many a wound;
These bleed afresh,  those ties I tear,
To leave the bonie banks of Ayr.
IV
Farewell, old Coila’s(1) hills and dales,
Her healthy moors  and winding vales;
The scenes where  wretched Fancy roves,
Pursuing past, unhappy loves!
Farewell, my  friends! farewell, my foes!
My peace with these,  my love with those:
The bursting tears  my heart declare-
Farewell, the bonie banks of Ayr!

traduzione italiana Cattia Salto
I
La notte velocemente incupisce,
forte grida il vento volubile e selvaggio, quella nube minacciosa  è piena di pioggia, 
la vedo muovere sulla pianura; 
il cacciatore ha lasciato la brughiera, 
gli stormi dispersi si riuniscono in salvo; 
mentre qui cammino,  oppresso dai problemi,
lungo le rive solitarie di Ayr.
II
L’Autunno piange i suoi  chicchi maturi,
da una rivalsa del  precoce Inverno distaccati; 
per il suo placido, cielo azzurro, 
vede la tempesta arcigna scappare: 
freddo scorre il sangue lo sento protestare;
penso all’onda tempestosa, 
ai molti pericoli che devo affrontare, 
lontano dalle belle rive di Ayr.
III
Non è il ruggito  dell’onda che s’alza, 
non è la fatale e letale spiaggia; 
sebbene la morte in ogni forma appaia, 
la disgrazia non ha più  da temere: 
ma intorno al cuore i  legami sono stretti, 
quel cuore trafitto da molte offese; 
queste nuovamente  sanguinano, quei legami mi straziano, per lasciare le belle rive di Ayr.
IV
Addio, colline e valli  della vecchia Scozia (1), 
le sue brughiere  salubri e le valli tortuose; 
gli scenari dove il  fascino avvolgente spazia, 
il passato incalzante,  gli amori infelici!
Addio, miei amici,  Addio miei nemici!
La mia pace a questi,  il mio amore a quelli:
lacrime sconsolate il mio cuore proclama
– Addio, alle  belle rive di Ayr

NOTE:
1) Coyla è il nome della musa  ispiratrice di Burns, qui identificata con la Scozia

Del brano però non ci sono molte versioni, si ascolti la versione di Jim Malcolm

New Celeste nel Cd “It’s a new day”- 1997

il gruppo  di Glasgow rifondato da Iain Fergus  (voce e chitarra) nel 1990, ha realizzato un arrangiamento molto caratteristico (la musica è composta da Iain Fergus),  con il lamento della cornamusa, vibrato e malinconico, che definisce il  “mood” di tutto il brano. Su di una base basso- batteria si  insinuano delicati arrangiamenti e tocchi di chitarra, archeggi di violini,  riff di flauto, un suono molto  ricco e modulato con venature blues. La terza strofa non è cantata per lasciare spazio allo strumentale, struggente e disperato.

FONTI
http://www.burnsmuseum.org.uk/collections/object_detail/3.6275.b
http://www.gutenberg.org/files/18500/18500-h/18500-h.htm
https://thesession.org/tunes/4150

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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