La ballata di Geordie Child ballad # 209 ha avuto grande diffusione in tutte le isole britanniche dando luogo a numerosissime varianti ed è stata tradotta anche in molte altre lingue, le varianti inglesi fanno di Geordie un bracconiere, mentre quelle scozzesi lo ritraggono nei panni di un nobile fuorilegge che si è ribellato alla Corona (vedi seconda parte).
Nell’Inghilterra medievale la caccia di frodo nelle tenute e nelle riserve reali era punita con la pubblica impiccagione, ma al giovane Geordie viene riservato il privilegio di essere impiccato con una corda d’oro [impropriamente trasformata nella ballata in una “golden chain“] (o d’argento) a causa delle sue origini aristocratiche (probabilmente era un figlio cadetto o un figlio naturale di discendenza reale).
Nemmeno la supplica della giovane e innamorata moglie di Geordie riesce a fare breccia nel cuore del giudice. Colpisce l’immaginario la folle cavalcata della donna che si precipita in città per salvargli la vita
Geordie
di Riccardo Venturi
Da it.fan.musica.de-andre, 15 dicembre 2001.
La ballata Geordie così come la conosciamo generalmente (sia dalla traduzione di Fabrizio De André che dall’originale inglese) è un mezzo falso. Devo specificare bene, però, che cosa io intenda qui per “mezzo falso”; è la traduzione assai imperfetta di un’espressione inglese, “debased form [of a ballad/of a folksong]” che mal si può rendere in italiano. Di solito, seguendo la tradizione (spesso lunga secoli e secoli!) di una ballata, così viene chiamata una versione talmente “erosa” dal tempo e, soprattutto, dalla cosiddetta “stilizzazione popolare”, da mantenere dell’originale e della sua vicenda solo flebilissimi echi…
Così è accaduto, precisamente, per Geordie (ed e’ da notare che Geordie è l’appellativo tradizionale con il quale vengono chiamati gli abitanti proprio di Newcastle-upon-Tyne; e il tipico Geordie male, cioe’ il “maschio standard di Newcastle” fannullone e dedito alla birra, fu rappresentato da Reg Smythe nella figura di Andy Capp). A differenza della “debased form” inglese tradotta da Fabrizio, la vicenda narrata nell’originale scozzese (e northumbriano) sembra avere un preciso fondamento storico ed ha originariamente un lieto fine: la giovane moglie che si reca a corte ad implorare per la vita del suo sposo riesce nel suo intento….
Questa “debased form” di Geordie è una delle ballate tradizionali più note, forse seconda solo a Barbara Allen; il lamento della moglie, che tenta disperatamente ed inutilmente di convincere il giudice a risparmiare la vita di Geordie, è al tempo stesso un elemento ricchissimo di pathos e un atto di accusa verso leggi inique ed assurde. La ballata ha circolato per moltissimo tempo in “broadsides” cittadine e, nella sua brevità, è un perfetto “concentrato” di romanticismo, rabbia e malinconia, con la ragion di Stato e gli assurdi privilegi sulla caccia che calpestano ogni più elementare sentimento d’umanità.
GEORDIE VERSIONE AMERICANA
La prima versione di successo internazionale della ballata è probabilmente quella live del 1962 di Joan Baez (che le valse il disco d’oro)
As I walk’d o’er London Bridge One misty morning early I overheard a fair pretty maid, Was lamenting for her Geordie. “O, my Geordie will be hang’d in a golden chain, ‘tis not the chain of many, He was born from King’s royal breed And lost to a virtuous lady. Go bridle me my milk-white steed, Go bridle me my pony, I will ride to London’s Court To plead for the life of Geordie. O Geordie never stole nor cow, nor calf, He never hurted any, Stole sixteen of the King’s royal deer And he sold them in Bohenny. Two pretty babes have I born, The third lies in my body, I’d freely part to them ev’ry one If you’d spare the life of Geordie.” The judge look’d over his left shoulder, He said, “Fair maid, I’m sorry, So, fair maid, you must be gone, For I cannot pardon Geordie.” O my Geordie will be hang’d in a golden chain, ‘tis not the chain of many, Stole sixteen of the King’s royal deer And he sold them in Bohenny. | Traduzione italiana di Riccardo Venturi* Mentre attraversavo il Ponte di Londra Una nebbiosa mattina, presto Sentii per caso una bella fanciulla Che si lamentava per il suo Geordie. “Impiccheranno Geordie con una corda d’oro (1) . Non è una catena per molti; È nato da stirpe reale E fu affidato (2) a una dama virtuosa. Mettete le redini al mio bianco cavallo, Mettete le redini al mio pony; Cavalcherò fino alla Corte di Londra A implorare per la vita di Geordie. Geordie mai rubò una mucca o un agnello, Non ha mai fatto del male a nessuno (3); Ha rubato sedici cervi del Re (4) E li ha venduti a Bohenny (5). Ho partorito due bei bambini, Il terzo lo porto in grembo; Darei volentieri tutti e tre Se salvaste la vita di Geordie.” Il giudice (6) si guardò la spalla sinistra (7), Disse, “Mi dispiace, bella fanciulla; Bella fanciulla, te ne devi andare Perché non posso perdonare Geordie.” Impiccheranno Geordie con una catena d’oro, Non è una catena per molti (8); Ha rubato sedici cervi del Re E li ha venduti a Bohenny. |
NOTE
Traduzione italiana di Riccardo Venturi da Antiwarsongs, note di Cattia Salto
1) sorge spontanea la domanda se la corda d’oro sia una leggenda o una prassi non proprio insolita per il tempo. Così F. Calza, “101 storie su Genova che non ti hanno mai raccontato”, Newton Compton Ed., 2016 riporta di un’impiccagione altrettanto singolare di un ladro (e nemmeno nobile) che aveva rubato la spada con fodero e pomo d’oro donata da papa Paolo III all’ammiraglio Andrea Doria di Genova e sepolta con lui; venne accusato tale Mario Calabrese, un sotto comito delle galee della Repubblica (un sotto ufficiale addetto alla manovra delle vele e ad altri servizi) e impiccato con un cappio d’oro proprio davanti alla chiesa di San Matteo .
2) tradotto anche come “sposato” o “innamorato” oppure “perse la testa per” la frase così diventa “perse la testa per una donna virtuosa”: si avvalora così l’ipotesi avanzata da Buchan che “Geordie” fosse Sir George Gordon of Gight (1514-1562), quarto conte di Huntly, il figlio di Margaret Stewart (figlia illegittima di Giacomo IV), imprigionato per essere entrato nelle grazie della moglie del Signore di Bignet una donna da bene precisa il narratore; il Venturi traduce “fu affidato” un termine con cui ci si riferisce alla balia a cui viene affidato un bambino e più impropriamente ad una moglie. Nella versione trascritta da Bob Waltz (qui) si dice “And courted a virtuous lady”
3) in alcune versioni di questo filone ritrovare in America è lo stesso Geordie a dire “I’ve never murdered any;
E’ interessante notare che Geordie o sua moglie negano l’accusa di furto di bestiame e di brigantaggio, che lo metteva nel mucchio degli “outlaw” dediti anche al bracconaggio (vedi)
4) quando i boschi da terra di tutti divennero di proprietà esclusiva del re o del signorotto locale nacque il bracconaggio di sussistenza. Ma nel Seicento il bracconaggio era diventata una forma di protesta contro l’autorità ed era praticato non tanto dai poveracci dei villaggi quanto dai nobili scapestrati. Le zone più colpite dal bracconaggio tra la fine del Settecento e l’Ottocento furono quelle delle Midlands e dell’Inghilterra del sud: Suffolk, Norfolk, Sussex, Wiltshire, Oxfordshire e Devon
5) Bohenny: Nessuna città o paese con tale nome è mai stata trovata in Gran Bretagna; una versione inglese ha però Newcastle, il che potrebbe far supporre qualche collegamento con la vicenda dell’impiccagione del bracconiere George Stools, avvenuta nel 1610. Da notare che Geordie è il nome con cui vengono chiamati gli abitanti di Newcastle-upon-Tyne (contea di Tyne e Wear – Northumbria): Geordie male, è il “maschio tipico di Newcastle” fannullone e dedito alla birra, rappresentato da Reg Smythe nella figura di Andy Capp. Esiste però, in Scozia, una Bohenie vicino a Pitlochrie.
6) il giudice di contea era spesso lo stesso nobile derubato dal bracconiere e quindi poco incline al perdono. Il giudice avrebbe dovuto tener conto delle “attenuanti” come per l’appunto il numero dei figli. Se oggi noi tendiamo a interpretare la frase come memento “la legge è uguale per tutti” non così era la motivazione del tempo, perchè bastava la grazia del re per perdonare anche il più turpe assassinio. Il motivo per cui il giudice non può perdonare Geordie non è certo perchè deve essere giusto!
7) l’espressione guardarsi le spalle (to look over one’s shoulder) indica la sensazione di un pericolo imminente, ma in questo caso significa “distogliere lo sguardo”
8) I primi bracconieri venivano tranquillamente uccisi sul posto dai guardiacaccia e probabilmente i loro corpi lasciati in pasto alle bestie selvatiche del bosco, successivamente le pene prevedevano l’incarcerazione e/o l’amputazione della mano (o l’abbacinamento) fino alla pena capitale quando gli animali erano della riserva di caccia del Re. In Inghilterra con la Magna Charta libertatum (1215) vennero abolite le pene per la caccia di frodo, ma nella prassi quotidiana i giudici della contea (ovvero gli stessi nobili “derubati”) raramente erano ben disposti verso i bracconieri. Le condanne però vennero mitigate nei secoli successivi e nel settecento il bracconiere rischiava solo la detenzione in carcere per qualche mese e/o le frustate. Era inoltre possibile pagare una multa (anche se salata) per riavere la libertà. Nel tardo Cinquecento la caccia al cervo (come veniva chiamata la caccia di frodo) era un’occupazione comune dei giovani scapestrati e definita un “grazioso servizio”
Scrive ancora Riccardo Venturi: “La “Geordie” settecentesca, secondo quanto scrive Francis James Child, veniva venduta agli angoli delle vie di Londra per un penny. La triste vicenda del giovane bracconiere che viene condannato all’impiccagione con la giovane sposa (già madre di un paio di “pretty babies” ed incinta del terzo) che si reca ad implorare a corte per la sua vita, sembra che abbia avuto un successo clamoroso: “The broadside was sold out in three days and had to be continuously reprinted”, scrive il Child…
Poiché le “broadside ballads” trattavano usualmente di avvenimenti di cronaca (nera, e nei modi piu’ splatter possibili; una vera e propria “Cronaca Vera” dell’epoca), più d’un londinese cominciò ad inveire contro chi condannava a morte un ragazzo per avere rubato dei cervi e, il 17 agosto 1748, si rischio’ una mezza rissa quando un assembramento “pro-Geordie” venne sciolto con la forza vicino al Blackfriars Bridge (proprio quello dove fu ritrovato il cadavere del banchiere Calvi). Insomma, tutti ancora trovavano del tutto normale che un bracconiere potesse essere messo a morte; e questo la dice lunga su quel che dev’essere stata la guerra al bracconaggio.
Nell’Ottocento invece il bracconiere rischiava la deportazione in qualche colonia penale (la meta preferita l’Australia continua)
VERSIONI INGLESI
Traduzione italiana di Cattia Salto * | |
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As I walked out over London bridge On a misty morning early I overheard a fair pretty maid Crying for the life of her Geordie “Saddle me a milk white steed Bridle me a pony I’ll ride down to London town And I’ll beg for the life of my Geordie” And when she came to the courthouse steps The poor folks numbered many A hundred crowns she passed around Saying, “Pray for the life of my Geordie He never stole a mule or a mare He never murdered any If he shot one of the king’s wild deer It was only to feed his family” And then she strode through the marble hall Before the judge and the jury Down on her bended knee she falls Crying for the life of her Geordie “He never stole, he never slew He never murdered any He never injured any of you Spare me the life of my Geordie” The judge looked over his left shoulder He says, “I’m sorry for thee My pretty fair maid, you’ve come to late He’s been condemned already” “But six pretty babes I had by him The seventh one lies in my body And I would bear them all over again If you give me the life of my Geordie” “Your Geordie will hang in a silver chain Such as we don’t hang many And he’ll be laid in a coffin brave For your six fine sons to carry” “I wish I had you in a public square The whole town gathered around me With my broad sword and a pistol too I’d fight you for the life of my Geordie” | Mentre attraversavo il Ponte di Londra nella prima nebbia del mattino sentii per caso una bella fanciulla che si lamentava per la vita di Geordie. “Sellatemi un cavallo bianco, mettete le redini al pony; Cavalcherò fino a Londra a implorare per la vita di Geordie.“ E quando arrivò ai piedi del tribunale c’era molta povera gente, passò davanti a un centinaio di teste coronate dicendo “Vi supplico per la vita di Georgie, mai rubò un mulo o una giumenta, non ha mai ucciso nessuno; se ha ucciso uno dei cervi del Re è stato solo per sfamare la famiglia“ Poi attraversò il salone di marmo davanti al giudice e alla giuria si gettò in ginocchio lamentandosi per la vita di Geordie “Non ha mai rubato, né ucciso, e nemmeno ha mai assassinato nè offeso nessuno di voi risparmiate la vita del mio Geordie“ Il giudice (1) distolse lo sguardo e disse, “Mi dispiace per voi; bella fanciulla, siete arrivata troppo tardi è già stato condannato .” “Ho partorito sei bei bambini, il settimo lo porto in grembo; li partorirei di nuovo (2) se salvaste la vita del mio Geordie.” “Il vostro Geordie sarà impiccato con una catena d’argento (3), non è una catena per molti e sarà deposto in una bella bara da portare ai vostri cari sei figli.“ “Vorrei vedervi in una pubblica piazza con tutta la città riunita introno con il mio spadone e anche la mia pistola a lottare conto di voi per la vita di Geordie (4)“ |
NOTE
* a integrazione della versione di Riccardo Venturi
1) il giudice di contea era spesso lo stesso nobile derubato dal bracconiere e quindi poco incline al perdono. Il giudice avrebbe dovuto tener conto delle “attenuanti” come per l’appunto il numero dei figli, ma evidentemente persegue altri interessi e per questo distoglie lo sguardo dalla dama
2) ossia ne metterei al mondo altri sei: la donna fa appello al numero dei figli e a un nascituro perchè erano tra le motivazioni che potevano aver spinto l’uomo al reato
3) una variante della corda d’oro
4) non tanto una sfida a singolar tenzone quanto l’eco di una minacciata ribellione del clan Gordon (vedi versione della ballata di Robert Burns qui)
GEORDIE: VERSIONE ITALIANA DI FABRIZIO DE ANDRE’
De Andrè scrive una versione in italiano della ballata inglese, all’epoca ascoltando la traduzione di Maureen Rix ( rintracciata e intervistata da Walter Pistarini per il secondo libro “Fabrizio De André. Canzoni nascoste, storie segrete”)dell’arrangiamento di Joan Baez.
La conoscenza tra i due fu del tutto fortuita, Maureen lavorava come insegnante d’inglese alla scuola parastatale Pareto Ligure in Sampierdarena, (Genova) dove Fabrizio svolgeva la mansione di amministratore (guarda caso il padre Giuseppe era il proprietario della scuola) e i due condividevano l’interesse per la musica tradizionale. Nell’estate del 1965 Fabrizio chiese a Maureen di cercare dischi di musica tradizionale inglese e portarli in Italia durante la sua vacanza a Londra e di ritorno mentre ascoltavano le canzoni lei si mise a canticchiare Geordie..
I Mentre attraversavo London Bridge un giorno senza sole vidi una donna pianger d’amore, piangeva per il suo Geordie. II Impiccheranno Geordie con una corda d’oro, è un privilegio raro. Rubò sei cervi nel parco del re vendendoli per denaro. III Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera sellatele il suo pony cavalcherà fino a Londra stasera ad implorare per Geordie IV “Geordie non rubò mai neppure per me un frutto o un fiore raro. Rubò sei cervi nel parco del re vendendoli per denaro. | V Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso, non ha vent’anni ancora cadrà l’inverno anche sopra il suo viso, potrete impiccarlo allora (1)“ VI “Nè il cuore degli inglesi nè lo scettro del re Geordie potran salvare, anche se piangeran con te la legge non può cambiare (2)“. VII Così lo impiccheranno con una corda d’oro, è un privilegio raro. Rubò sei cervi nel parco del re vendendoli per denaro. |
NOTE
1) tutta la parte femminile è una delicata rielaborazione di De Andè, meno interessato alla realtà dei processi d’epoca medievale e più a suscitare l’empatia del pubblico giovanile di quegli anni
2) De Andrè mette in bocca al giudice una sentenza di pietra “la legge non può cambiare“, il tema della giustizia è ricorrente nelle canzoni di De Andrè, e qui la legge è suprema, al di sopra di tutto e tutti, nella sua “assoluta” imparzialità, è il principio di autorità che è stato leso con il furto dei cervi del re, un ordine stabilito da Dio. Ed ecco che riaffiorano le ragioni del cuore e dell’umanità “calpestate” da una giustizia cieca, che non può provare pietà neanche di fronte all’amore più puro.
la versione scozzese continua
FONTI
https://terreceltiche.altervista.org/the-rambling-blade-ovvero-il-ladro-gentiluomo-nelle-ballate-irlando-scozzesi/
http://www.lizlyle.lofgrens.org/RmOlSngs/RTOS-LifeGeordie.html
http://mudcat.org/@displaysong.cfm?SongID=2206
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=18312
http://mainlynorfolk.info/lloyd/songs/geordie.html
http://www.sacred-texts.com/neu/eng/child/ch209.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Geordie
http://it.wikipedia.org/wiki/Clan_Gordon
https://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2012/02/27/le-foreste-nel-medioevo-tra-economia-ed-ecologia/
http://georgianagarden.blogspot.it/2010/03/il-bracconaggio.html
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=6782
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=5658&lang=en
http://www.bielle.org/fabriziodeandre/pages/tradpop.htm#scheda
http://www.panorama.it/musica/fabrizio-de-andre-libro-storie-inediti-walter-pistarini/