Kanomp Noël/Kanamb Noel

Il canto natalizio di Vannes era un canto di questua con cui i ragazzi andavano, la sera del 24 dicembre, di casa in casa, ad annunciare la nascita di Gesù per le campagne della Bretagna. La sua versione integrale consta di una quarantina di strofe di due versi con l’intercalare del coro[1]

Nella novella, che ripercorre il cammino di Giuseppe e Maria fino al momento del parto, compare anche la figura di Santa Brigida come levatrice di Gesù..
Diverse le grafie del testo e raramente nel Folk revival si cantano tutte le strofe.

Kanomp Nouel, Nouel, Nouel(1),
Ganet eo Jesus hon Salver, Kanomp Nouel

Setu ni erru, va brudeur, /da ganan kanenn hon Salver, Kanomp Nouel.
An noz mãn ‘vel ma ouzit,
e mãn ganet Salver ar bed, 
Joseph a Mari beniget,
o daou o vale dre ar bed,
Hag a za Mari gant an hent,
brasoc’h he anken evit ken, Kanomp Nouel

Traduzione italiana
Cantiamo il Natale, Natale, Natale
Gesù il nostro Salvatore è nato, cantiamo il Natale

Eccoci riuniti, fratelli miei,
a cantare un inno al nostro Salvatore..
Questa notte come sapete
nasce il Salvatore del Mondo.
Giuseppe e Maria santissima
sono in cammino per il paese
E Maria in cammino
era in affanno
NOTE
(1) Anche se il testo è in bretone la parola Natale è in francese (in bretone Natale si dice Nedeleg)

Anne Auffret

La versione di Yann-Fanch Kemener segue più puntualmente le cinque strofe del canto

[Chetu-ni arriù, mem bredér,
De ganein kanenn hor Salvér, kanam Noel !
Noz a henoah, él ma ouiet
éma ganet Salvér er bed.
Jojeb ha Mari benniget,
O-daou é valé dré er bed.]
O-daou é valé dré er bed,
‘Klah lojeris, ne gavent ket.
A-benn de Vethléem éh ant,
O lojeris e houlennant.
traduzione italiana delle ultime due strofe
Entrambi in cammino per il paese
cercano un tetto ma non lo trovano.
Vanno a Betlemme
a carcare un alloggio.

Yann-Fanch Kemener, Aldo Ripoche 2008

Noélen Brehed

Scritto anche come Noelenn Brehed (in italiano Il Natale di Brigida) lo si trova collezionato in numerose varianti nelle raccolte di musica tradizionale bretone[3] di fine Ottocento e Novecento. E’ sempre il Kanomp Noël/Kanamb Noel con un altro titolo.

Ma cosa c’entra Brigida con il Natale? Per dipanare un po’ la matassa vediamo prima il testo del canto: Maria è in travaglio e manda Giuseppe a cercare un lume e una levatrice a Betlemme.
C’è solo Brigida che non ha naso, nè occhi e nemmeno le braccia. Dice Giuseppe “Venite Brigida Dio vi donerà gli occhi, il naso e le braccia per aiutare Maria. Maria le dice salutandola “Venite Brigida la vostra festa verrà prima della mia”

– Brehed, Brehed, deuit -c’hwi
Ho kouel e vo ‘raok va hini.

Nella versione dell’album “Noel en Bretagne” il canto è suddiviso in quartine ed intercalato solo ogni tanto dal diskan. La storia però così stralciata si fa un po’ confusa per coloro che non conoscono l’intero canto. Qui compare la figura di una donna di nome Brigida, che viene miracolata da Dio per poter diventare la levatrice di Gesù.
Kanam Noél, Noél, Noél,
Ganet é Jézus hor Salvér, kanam Noél

Jojeb ha Mari benniget
O-daou é valé dré er bed. kanam Noél
O-daou é valé dré er bed,
Klah lojeris, ne gavent ket. kanam Noél

Ėn ti-mañ ne vé lojet
Nameid priñsed ha baroned
Ur verh yaouank e oé én ti,
En doé trué vras doh Mari.

Pe oé arriù hantér en noz,
Mari ne hellé mui repoz.
Ur penn-goleù ‘faot de Vari
Hag unan a verhed en ti.

– Én ti-mañ nend es ket merhed
Nameid unan anùet Brehed.
Honneh ne hello ket monet,
N’hé des fri na lagad erbed.
N’hé des na fri, na daoulagad
Na divréh eid sekour erhat.
– Brehed, Brehed, deit-hwi,
Ho kouél e vo ‘raok me hani.


Traduzione italiana
Giuseppe e Maria santissima
sono in cammino per il paese
Entrambi in cammino per il paese
cercano un tetto ma non lo trovano.

“In questa locanda ospitiamo
solo principi e baroni”
Una fanciulla della casa
si prese pietà di Maria.

Nel cuore della notte
Maria non trovava pace
Maria voleva una candela
e una fanciulla della casa

-In questa casa non ci sono fanciulle
tranne una di nome Brigida
-Quella non va bene
perchè non ha naso nè occhi.
Non ha naso nè occhi
e nemmeno mani per poter aiutare
-Brigida Brigida venite
la vostra festa verrà dopo la mia

voci: Quentin Morvan & Jérémy Kerno; arpa celtica: Marion Le Solliec; chitarra: Yacine Azeggagh
per ascoltare l’intero canto con testo e traduzione francese
Groupe Vocal Jef Le Penven – Noelenn Brehed

La festa di Santa Brigida è il 1 febbraio, anche se la Chiesa romana ha da tempo cancellato la sua santificazione, qui abbiamo una sovrapposizione di due calendari religiosi, quello canonico con le quattro feste comandate Natale, Pasqua, Pentecoste e Tutti i Santi con quello celtico e le quattro feste stagionali Samain, Beltane, Imbolc e Lugnasad.

Commenta Christian Souchon “Brigida doveva essere la madre di tutti gli dèi d’Irlanda (“mater omnium deorum hibernensium”) secondo il glossario di Cormac McCuilennain (X secolo), i suoi altri nomi erano Boand, Etain o anche Dana, di cui Sant’Anna ne avrebbe ereditato le caratteristiche in Bretagna. La celebrazione della santo alla vigilia della Candelora, come pubblicizzato nel canto, ha portato a confondere le due feste. Inoltre, la forma femminizzata del nome di battesimo della santa svedese Birger Pederson (1302-1374), Birgitta, è stata confusa con quella della santa irlandese. Questa santa cattolica che è diventata la patrona di un paese protestante ha soppiantato il suo omonimo irlandese.

Brigit serait la mère de tous les dieux d’Irlande (“mater omnium deorum hibernensium”) selon le glossaire de Cormac McCuilennain (10ème s.) Ses autres noms seraient Boand, Etain ou même Dana, dont on assure que Sainte Anne serait l’héritière bretonne. La célébration de la sainte, la veille de la chandeleur, comme annoncé dans le chant, a conduit à confondre les 2 fêtes. De plus la forme féminisée du nom de baptême de la sainte suédoise, Birger Pederson (1302-1374), Birgitta, a été confondue avec celui de la sainte irlandaise. Cette sainte catholique devenue la patronne d’un pays protestant a supplanté son homonyme irlandaise.
La tournée des étrennes Christian Souchon http://chrsouchon.free.fr/eginanef.htm

Brigida la levatrice di Gesù

“St Bride” John Duncan 1913 la terraferma che s’intravede a sinistra è la sagoma dell’abbazia di Iona (Ebridi interne)

C’è un bellissimo dipinto alla National Gallery di Edimburgo[4] di John Duncan dal titolo “St Bride”, in cui vediamo due angeli in volo sopra ad una distesa d’acqua, i quali sorreggono una fanciulla biancovestita dai lunghissimi capelli biondi.
Le lunghe vesti degli angeli sono delle “pergamene miniate” sulla vita di Gesù nello stile iconografico[5] del Book of Kells.
E’ Santa Brigida alle soglie della fanciullezza, che viene trasporta dagli Angeli dall’Irlanda (e dal suo tempo storico 450-525) a Betlemme in Giudea (e all’anno zero) per assistere alla nascita di Gesù. La leggenda aggiunge che Santa Brigida era stata la levatrice di Maria e che aiutò la Sacra Famiglia a fuggire dai soldati di Erode. Curiosamente c’è anche una seconda Brigida collegata alla Natività da un “viaggio mistico”, Santa Brigida di Svezia la quale nel 1300 descrisse per filo e per segno di come Maria partorì[6], così il dipinto di Duncan è l’allegoria del trasporto spirituale, dell’illuminazione mistica.

In Santa Brigida si sono semplicemente incanalate pratiche devozionali, riti e preghiere rivolte alla dea pan-celtica Brig[7] in un sincretismo tipico delle religioni per cui la devozione verso una vecchia divinità preistorica si somma al culto di una Dea celtica sovrapposta a due Sante della Cristianità.

I canti bretoni dell’Eginane/Eguinane

In Bretagna c’era ancora per tutto l’Ottocento l’usanza di questa questua natalizia -che si svolgeva a partire dal 24 dicembre e a seconda delle località poteva cadere nel Giorno di Santo Stefano o a Capodanno o ancora slittare a Carnevale. I questuanti venivano accompagnati da una cavallina grigia (come nell’hoodening delle Isole Britanniche) e andavano di porta in porta presso le case dei ricchi per la questua ingaggiando una gara di indovinelli presso la soglia
Scrive Christian Souchon “Cantavano una litania il cui soggetto variava appena, ma che modificavano sull’ispirazione del momento. Si fermavano davanti a ogni porta dei ricchi e il loro capo iniziava un contrasto verbale con uno degli abitanti della casa , da cui usciva sempre vittorioso dopo una lunga resistenza.[8]

Questa cavalla del La Guillanée e la stessa che compare nei canti della Strina del Sud-Italia, una antica dea detta semplicemente La Vecchia (diventata l’italica Befana) scrive Souchon
La spiegazione “celtica” data da La Villemarqué è tanto più incredibile in quanto menziona nei suoi commenti una tradizione simile in diverse province francofone con una donna a cavallo chiamata la “Guillaneu”. Questo nome è senza dubbio derivato da “Gui l’an neuf”, così come l’italiano “la Befana” prende il nome dalla festa dell’Epifania. Le canzoni di questua relative furono studiate dal folclorista Arnold van Gennep (1873 – 1957). Si trovano anche in Québec (dove il Guillaneu si chiama La Guignolée).[9]

Orbene in uno di questi canti di questua si descrive il cavallino della Guillaneu senza coda, piedi e testa menomazioni che richiamano quelle di Brehed [10]

La voué beille la guilloneu
La hoou peur la fenête
Sur in petit chevau grisan
Qui n’a ni quû, ni pés ni tête
Les quatre pés ferrés tot nus.

La vedo bene la Guillaneu,
Lassù dalla finestra,
Cavalcare un piccolo ronzino grigio,
Senza coda, senza piedi, senza testa,
E i suoi quattro nuovissimi zoccoli di ferro

Detta anche questua dell’aguilaneuf (letteralmente “al vischio dell’anno nuovo!”[11]) era la frase benaugurale dei questuanti che si usa ancora oggi in Francia per dire “Felice Anno Nuovo!”

Sull’Eguinane (una sorta di wassailing bretone) si consultino gli archivi in “Canti della tradizione orale in lingua bretone”:
https://tob.kan.bzh/chant-00427.html

Si ascolti
Brigitte Kloareg – Eginane

[1] https://www.kan-iliz.com/wp-content/uploads/2014/11/Kanam-Noel.pdf
https://www.an-overenn-santel.fr/5-cantiques-et-psaumes/kanenno%C3%B9-dr%C3%A9-lih%C3%A9renn/kanam-no%C3%A9l/
https://br.wikisource.org/wiki/Kanomp_an_Nouel

[2] Figura discussa quella di Santa Brigida d’Irlanda (450 circa – 525 o 528), l’unico dato certo è la presenza a Cill Dara di una grande comunità monastica femminile (con una Badessa a comandare), la cui cattedrale è descritta accuratamente nel VII secolo nella “Vita sanctae Brigidae” da Cogitosus, il suo unico biografo. Tutto il resto è leggenda.. la Brigida di Kildare è  forse stata una druidessa “infiltratasi” nel cristianesimo monastico alle soglie del Medioevo? http://ontanomagico.altervista.org/curragh-kildare.html

[3] https://tob.kan.bzh/chant-00331.html
https://tob.kan.bzh/chant-00424.html

[4] https://artuk.org/discover/artworks/saint-bride-209993

[5] la cosiddetta arte insulare ha origine dal movimento monastico irlandese del cristianesimo celtico, e anche dalla lavorazione dei metalli per l’élite secolare, con la combinazione dello stile celtico con l’anglosassone Si diffonde a partire dal 600 circa. – secondo una leggenda è stata Santa Brigida ad aver fondato la scuola della miniatura artistica in Irlanda
“Lo straordinario “Book of Kells”– custodito nel Medioevo nell’abbazia di Kells a nord di Dublino fu donato alla Biblioteca del Trinity College nel 1661. Esistono varie ipotesi sulla sua origine, classificato tra i più significativi codici miniati medievali: sicuramente venne scritto e illustrato su pergamena da monaci appartenenti ad una delle comunità di San Columba, all’incirca nel IX secolo.
Il Leabhar Cheanannais  o il “Grande Evangeliario di San Columba” contiene i quattro vangeli del Nuovo Testamento scritti in latino con eleganti caratteri celtici ed elaborati capilettera. Figure umane e animali sono utilizzate come decorazione alla fine riga/pagina, stupefacenti disegni e intrecci celtici abbelliscono molte sezioni introduttive, la pagina più elaborata è il famosissimo monogramma XRI con le quali Matteo inizia il racconto della nascita di Cristo.” https://terreceltiche.altervista.org/trinity-college-di-dublino-una-visita-approfondita/#2

[6] tutta la visione della mistica entrerà a far parte dell’iconografia della Natività: Brigida vede Maria inginocchiata in preghiera partorire Gesù senza sforzo “Con le mani alzate e gli occhi rivolti al cielo stava in ginocchio come rapita in dolcissima estasi di contemplazione, inebriata di divina dolcezza. Mentre era così assorta nella preghiera, vidi muoversi Colui che era nel suo grembo e subito, in un momento, in un batter d’occhio, diede alla luce il suo Figlio. Dal Neonato emanava tanta indescrivibile luce e tanto splendore, che il sole non potrebbe reggere al confronto; e il lume, che il vecchio aveva portato dentro la grotta, non dava più alcun chiarore, perché quel divino splendore aveva annullato il materiale chiarore del lume. Ma il modo di partorire era stato tanto improvviso e rapido che io non potei né scorgere né discernere in qual modo e in quale parte del corpo il parto sia avvenuto. Ma vidi subito il glorioso Bambino giacere a terra, luminoso, nudo ma pulitissimo. La sua pelle era nitidissima e sul suo corpo non c’era alcunché di sporco o di impuro. ” https://profezie3m.altervista.org/archivio/VisNatale_SBrigida.htm

[7] http://ontanomagico.altervista.org/imbolc.htm
https://terreceltiche.altervista.org/gabhaim-molta-bride-brighids-kiss/

[8] https://terreceltiche.altervista.org/poor-old-horse-martinmas-day/#t6

[9] L’explication “celte” que donne La Villemarqué est d’autant moins crédible qu’il cite lui-même des traditions similaires dans les provinces de langue française qui mettent en scène une cavalière, la “Guillaneu”. Ce nom provient à coup sûr de “Gui l’an neuf”, de même que la “Bofana” italienne tire le sien de l’Epiphanie. Les chansons de quête correspondantes ont été étudiées par le folkloriste Arnold van Gennep (1873 – 1957). On en trouve jusqu’au Québec (sous le nom de La Guignolée) http://chrsouchon.free.fr/eginanef.htm
[10] http://chrsouchon.free.fr/eginane

[11] https://terreceltiche.altervista.org/la-festa-del-vischio-8-dicembre-saint-denis/

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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