The Ship in Distress/You Seamen Bold: Cannibalismo in mare

“The Ship in Distress” oppure “You Seamen Bold” è una canzone del mare che cerca di descrivere gli orrori, patiti su di una nave, alla deriva nell’oceano e senza più viveri a bordo. Probabilmente l’origine della Ship in Distress prende l’avvio da una ballata portoghese del XVI secolo (nell’era d’oro dei vascelli portoghesi) ripresa alla tradizione francese con il titolo La Corte Paille.

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Una versione molto popolare nel sud dell’Inghilterra.
A. L. Lloyd scrive ‘La storia della nave alla deriva, con il suo equipaggio ridotto al cannibalismo ma salvato all’ultimo minuto, ha un fascino per i creatori di leggende marinare. Cecil Sharp, che raccolse oltre un migliaio di canzoni dal Somerset, considerò The Ship in Distress come la più grande melodia che avesse trovato in quel paese.’ (tratto da qui)

Martin Carhty & Dave Swarbrick 
in But Two Came By 1968
Louis Killen
Marc Almond in Son Of Rogues Gallery ‘Pirate Ballads, Sea Songs & Chanteys ANTI 2013

I
You seamen bold who plough the ocean
See dangers landsmen never know.
It’s not for honour and promotion;
No tongue can tell what they undergo.
In the blusterous wind and the great dark water
Our ship went drifting on the sea,
Her rigging (1) gone, and her rudder broken,
Which brought us to extremity (2).
II
For fourteen days, heartsore and hungry,
Seeing but wild water and bitter sky,
Poor fellows, they stood in a totter,
A-casting lots as to which should die.
The lot (3) it fell on Robert Jackson,
Whose family was so very great.
‘I’m free to die, but oh, my comrades,
Let me keep look-out till the break of day.’
III
A full-dressed ship like the sun a-glittering (4)
Came bearing down to their relief.
As soon as this glad news was shouted,
It banished all their care and grief.
The ship brought to, no longer drifting,
Safe in Saint Vincent, Cape Verde, she gained.
You seamen all, who hear my story,
Pray you’ll never suffer the like again (5).

I
Voi lupi di mare che solcate l’oceano
vedete pericoli che i terricoli mai conosceranno.
Non è per l’onore o la carriera
nessuna lingua può raccontare cosa si ebbe a patire:
nel vento di burrasca e nelle vaste acque oscure,
la nostra nave andò alla deriva
con il sartiame andato e il timone rotto
che ci portò fuori rotta
II
Per quattordici giorni, disperati e affamati,
non vedendo che acqua e cielo scuro,
poveri compagni, si stava in piedi a stento,
e si tirò a sorte chi doveva morire.
Prese la pagliuzza Robert Jackson ,
la cui famiglia era di valore.
“Sono pronto a morire, ma oh, miei compagni,
lasciatemi guardare, fino allo spuntar del giorno”
III
Una nave a vele spiegate scintillante come il sole
venne a portare loro soccorso.
Non appena la lieta notizia fu gridata
bandirono tutte le pene e gli affanni.
La nave li portò, non più alla deriva,
al sicuro a Saint Vincente, Capo Verde.
Voi marinai tutti che ascoltare la mia storia,
pregate di non patire mai più la stessa sorte.

NOTE
Traduzione italiana di Cattia Salto
1) Marc dice  headgear (motore)
2) extremity: portare agli estremi da intendesi anche in senso morale
3) quello che tirava la paglia più corta era il “vincitore”, e si sacrificava per il bene dei sopravvissuti, questa pratica era definita “legge del mare“: lasciare alla sorte la scelta della vittima sacrificale, escludeva l’omicidio per necessità dall’omicidio premeditato, assolvendo di fatto i sopravvissuti
4) la giustapposizione tra le due strofe con l’uomo pronto per il sacrificio e l’avvistamento all’alba della nave che li soccorrerà, vuole mitigare la cruda realtà del cannibalismo, una pratica orribile a dirsi, ma che è sempre in agguato nei momenti di disperazione e come risorsa estrema per la sopravvivenza. In realtà non sappiamo se la nave sia solo stata sognata dalla vittima sacrificale. Mentre la vera nave, giunta chissà quanti giorni dopo, trarrà in salvo i pochi sopravvissuti.
5) raramente i marinai sopravvissuti riprendono il mare dopo i casi di cannibalismo (vedasi ad esempio la vicenda della baleniera Essex). Nel 1884 un tribunale inglese condannò due dei tre marinai dello yacht “Mignonette” che avevano ucciso Richard Parker, il mozzo diciassettenne per sfamarsi, (il terzo ebbe l’immunità perché accettò di testimoniare); la condanna a morte venne commutata in un secondo tempo in sei mesi di carcere. Caso curioso è che Edgar Allan Poe nel 1838 nelle “Le avventure di Arthur Gordon Pym” racconta di quattro naufraghi  costretti in una scialuppa di salvataggio che decidono di affidarsi alla “legge del mare”, il mozzo che tirò la pagliuzza più corta si chiamava  Richard Parker!

Una parodia della vicenda è narrata con caustico umorismo nella Little Boy Billy nota anche come la sea shanty “Three Sailors from Bristol City” entrambi derivate dalla  canzone francese “La Courte Paille

Ship in Distress

Little Boy Billy
The Ship in Distress
The Banks of Newfoundland
Un petit navire d’Espagne
La Courte paille/Il était un Petit Navire

FONTI
https://mainlynorfolk.info/lloyd/songs/theshipindistress.html
http://www.mustrad.org.uk/songbook/sea_bold.htm
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=22872
https://anglofolksongs.wordpress.com/2015/05/04/the-ship-in-distress/
https://www.linkedin.com/pulse/anche-i-cannibali-hanno-un-cuoree-se-lo-mangiano-luca-luca-nave
http://www.canestrinilex.com/risorse/dudley-and-stephens-case-1884-mignonette/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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