Weary Cutters

cuttri armati di bastoni in una stampa del 1780

Weary Cutters è una canzone di protesta in cui una giovane donna si lamenta per l’arruolamento forzoso del suo promesso sposo. Un tempo era molto difficile riuscire a trovare uomini disposti ad arruolarsi volontariamente[1] nella Marina Militare e così i marinai delle isole britanniche erano arruolati con la forza.
C’erano dei mestieri che erano protetti dall’arruolamento coercitivo (impressment)e in genere un uomo sposato aveva qualche possibilità di essere rilasciato (un buon motivo per sposarsi giovane), in teoria nessuno straniero poteva essere arruolato conto la sua volontà, ma si perdeva ogni diritto se si era sposati con una donna britannica o se si aveva lavorato su una nave mercantile britannica per due anni (ma ovviamente queste restrizioni erano a discrezione del comandante della nave e potevano essere ignorate).

Weary Cutters

Roud 8772 ; DT WEARYCUT ; Mudcat 137964 ; trad.]

Weary Cutters arriva dalla tradizione orale di Newcastle e dintorni (Northumbria).
Nel Northumbrian Minstrelsy (1882)[2] a cura di J. Collingwood Bruce e John Stokoe è riportata una canzone dal titolo The Lousy Cutter con un paio di strofe uguali a quelli di questa canzone. 


1.Oh, the weary cutters and oh, the weary sea,
Oh, the weary cutters have taken my laddie from me.
They’ve pressed him far away foreign
with Nelson beyond the salt sea.
2.Oh, the lousy cutters and oh, the weary sea,
Oh, the lousy cutters have stolen my laddie from me.
They always come in the night, they never come in the day,/They come at night and steal the laddies away.
3.Oh, the weary cutters and oh, the weary sea,
Oh, the weary cutters have taken my laddie from me.
I’ll give the cutter a guinea, I’ll give the cutter no more,
I’ll give him a guinea to steal my laddie ashore.

Pat Elliot in Canny Newcassel
Steeleye Span in Commoners Crown

[traduzione italiana Flavio Poltronieri]
Oh, stanchi cuttri(1), oh, lo stanco mare,
gli stanchi cuttri hanno portato via il mio ragazzo,
lo hanno arruolato forzatamente(2) via lontano, in terra straniera, con Nelson(3), al di là del mare salato.
Oh, pidocchiosi cuttri e stanco mare,
i pidocchiosi cuttri hanno portato via il mio ragazzo
vengono sempre di notte, mai di giorno(4),
vengono di notte e portano via i ragazzi.
Oh, stanchi cuttri, oh, stanco mare,
gli stanchi cuttri hanno portato via il mio ragazzo,
darò una ghinea al cuttro, non gli darò di più,
gli darò una ghinea per riportare a terra il mio ragazzo.
NOTE di Cattia Salto
(1) i cutters erano barche a vela con un albero solo ma in questo contesto ci si riferisce agli uomini della nave
(2) L’unica alternativa una volta catturati, era quella di accettare di arruolarsi volontariamente, perchè così si aveva il diritto di ricevere due mensilità di paga anticipate e un salario più alto rispetto ai “forzati”.
(3) Horatio Nelson (1758-1805) il più giovane ammiraglio britannico, famoso per le guerre combattute contro Francia e Spagna,  che fu colpito a morte da un fuciliere francese, al culmine della vittoriosa battaglia di Trafalgar la quale consegnò l’indiscusso primato dei mari alla Gran Bretagna fino alla I Guerra Mondiale
(4) Spesso quando le mogli si accorgevano della scomparsa del marito accorrevano presso i centri di smistamento per protestare-cercare di liberarlo. Furono infatti le donne a ribellarsi a questo sistema, per questo le retate si svolgevano di notte.

Ruth Barrett

[1] L’arruolamento nelle armate britanniche era nel passato a base volontaria, perchè si guardava con sospetto all’esistenza di un esercito regolare in servizio permanente anche in tempo di pace.
[2] https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=GnLkqVyhzEE

https://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/wearycutters.html
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=en&id=53789
https://www.usni.org/magazines/proceedings/1960/october/press-gangs-royal-navy
l’arruolamento nella british army http://ontanomagico.altervista.org/arthur-mcbride.htm

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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