Outlander: i regali dello sposo

A nighean righ nan roiseal soluis è il frammento di un vecchio canto in gaelico scozzese raccolto nell’Ottocento da Alexander Carmichael da un vecchio abitante dell’isola di Skye

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OUTLANDER BOOK

Diana Gabaldon

Nel primo libro della saga Outlander (in italiano La straniera) scritto da Diana Gabaldon al capitolo 16 Jamie recita,  il giorno dopo il matrimonio con Claire, una vecchia canzone d’amore, portandole una trota appena pescata con le mani.
“E una vecchia canzone d’amore, viene dalle Isole. Vuoi sentirla?”
“Si, certo. Ehm in inglese, se puoi” aggiunsi.
“Oh, aye. Non sono granchè intonato, ma posso dirti le parole” E, togliendosi le ciocche dei capelli dagli occhi, recitò:
Tu, figlia del re dei castelli illuminati a giorno,
la sera del nostro matrimonio,
se ancora uomo vivo sarò a Duntulm,
a grandi balzi verrò da te pieno di doni.
Avrai cento tassi, che dimorano in riva ai fiumi,
cento lontre brune, native dei torrenti..

A nighean righ nan roiseal soluis [la figlia del re dei castelli illuminati a giorno]

Alexander Carmichael[1] nel suo “Carmina Gadelica” Vol II, riporta il frammento di questa vecchia scottish song in gaelico scozzese, “A nighean righ nan roiseal soluis”[2] facendone la traduzione in inglese. Egli presume un’origine quantomeno settecentesca del canto attribuendolo a un Macdonalds delle Isole (clan rinomato per la fama poetica dei suoi esponenti di spicco) dell’isola di Skye.[3]

I
A nighean righ nan roiseal soluis (1),
An oidhche bhios oirnne do bhanais,
Ma ’s fear beo mi an Duntuilm (2)
Theid mi toirleum (3)  da d’earrais.
II
Gheobh tu ciad bruicean tadhal bruach,
Ciad dobhran donn, dualach alit,
Gheobh tu ciad damh alluidh nach tig
Gu innis ard ghleannaidh.
III
Gheobh to ciad steud stadach, luath,
Ciad bràc (5) bruaill an t-samhraidh,
’S gheobh tu ciad maoilseach (6) maol, ruadh,
Nach teid am buabhall am Faoileach (7) geamhraidh

Il simbolismo dei doni matrimoniali è evidente: l’abbondanza degli armenti è benaugurale per la fertilità della coppia.

NOTE
(1) letteralmente roiseal soluis= fine bright light or display of light
(2) Duntulm Castle è un castello diroccato su uno spuntone di roccia sulla costa settentrionale di Trotternish, nell’isola di Skye. Sede del clan Mac Donald di Sleat a partire dal Seicento; il castello è stato abbandonato nel 1730.[4]
(3) tòirleum: leum bras
(4) Diana Gabaldon conclude il poema aggiungendo un verso che richiama la situazione comica creatasi tra i due protagonisti “cento argentee trote, che saltano dagli stagni
(5) bràc= brae= Beurla (reindeer)[1]
6) bean an fhèid
(7) Faoilteach lett. il mese del Lupo

traduzione inglese di Alexander Carmicheal
I
Thou daughter of the king of bright-lit mansions (1),
On the night that our wedding is on us,
If living man I be in Duntulm (2)
I will go bounding to thee with gifts.
II (4)
Thou wilt get an hundred badgers dwellers in banks,
An hundred brown otters native of streams,
Thou wilt get an hundred wild stags that will not come
To the green pastures of the high glens.
III
Thou wilt get an hundred steeds stately and swift,
An hundred reindeer intractable in summer,
And thou wilt get an hundred hummelled red hinds,
That will not go in stall in the Wolfmonth of winter

Traduzione italiana Cattia Salto
I
figlia del re dei castelli illuminati a giorno,
la sera delle nozze è alle porte
e se ancora uomo vivo sarò a Duntulm,
a grandi balzi verrò da te recando doni.
II
Avrai cento tassi, che dimorano nelle rive dei fiumi,
cento lontre brune, native dei torrenti
Avrai cento cervi selvatici che non andranno
sui verdi pascoli degli altopiani.
III
Avrai cento destrieri maestosi e dal piè veloce,
cento renne indomite nell’estate
Avrai cento cervi rossi senza corna
che non andranno nella stalla invernale

[1]  Lo studioso scozzese nonchè Reverendo Alexander Carmichael (1832-1912) girò in lungo e in largo le Highlands e le Isole parlando con le persone comuni affinchè cantassero le loro canzoni e gli raccontassero il proprio stile di vita. Così raccolse nel suo libro “Carmina Gadelica”, “inni, incantesimi e magie” della tradizione orale e li tradusse in inglese.
http://www.sacred-texts.com/neu/celt/cg2/cg2106.htm
http://www.electricscotland.com/books/pdf/carminagadelicah02carm.pdf
[2] http://luideagbheag.blogspot.com/2016/11/a-nigheann-righ-nan-roiseal-soluis.html
[3] Skye è probabilmente  l’isola delle Ebridi più simile alla terra di Avalon, location privilegiata di molti film fantasy e non, e più recentemente meta inflazionata del turismo di massa (con tutti gli aspetti negativi dei prezzi gonfiati, le strade sovraffollate dai bus turistici e la numerosa compagnia anche nei posti più fuorimano)
https://50sfumaturediviaggio.com/2017/07/01/isola-di-skye-informazioni-generali/
https://50sfumaturediviaggio.com/2017/06/30/isola-di-skye-4-giorni-tra-le-nuvole/
[4]https://www.thecastlesofscotland.co.uk/the-best-castles/scenic-castles/duntulm-castle/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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