King Orfeo/Der lived a king inta da aste

Nel Sir Orfeo , ambientato nella Britannia Medievale, sia in forma di romance che di ballata, trionfa la forza dell’amore (e la fedeltà)
Il Mito greco di Orfeo
Undrentide (Medieval Baebes, XIII sec)
Young Orphy (Frankie Armstrong)
Der lived a king inta da aste (Styrbjörn Bergelt)- King Orfeo [Child 19] 1880
There was a king lived in the east [Andrew Calhoun] (Anna & Elizabeth)
Orfeo (Steeleye Span)
King Orpheo- Sutherland (North Yell) (Malinky)1865

Nel “Potere dell’arpa” è il potere magico della musica che permette all’amore di trionfare
Harpans Kraft versione danese (danish version)
Villeman Og Magnhild versione norvegese (norwegian version)
Villeman Og Magnhild: Hei fagraste lindelauvi alle
Harpans Kraft versione svedese (swedish version)
The power of the harp versione inglese (english version)
Gautakvæði  versione islandese (iceland version)

Der lived a king inta da aste

Dopo le prime due puntate è arrivato il momento di ascoltare la storia proprio dall’unica versione pubblicata dal professor Child ( dalla voce di Andrew Coutts, di Unst, Shetland, collettore  Biot Edmondston 1880.)
Come già introdotto nella prima parte le melodie che arrivano dalle isole Shetland sono due, anche se la più diffusa nel folk revival è quella di John Stickle, raccolta nel 1947 a Unst.

Una versione che si potrebbe avvicinare molto agli accenti e alle sonorità del periodo in cui è nata la ballata – XII o XIII secolo- è quella proposta dallo svedese Styrbjörn Bergelt (1939-2006) che la canta accompagnandosi con la nichelarpa (se il mio orecchio non m’inganna)

Styrbjörn Bergelt – Tagelharpa och Videflöjt (1979)
CHILD # 19 *
Der lived a king inta da aste, (1)
Scowan ürla grün (2)
Der lived a lady in da wast.
Whar giorten han grün oarlac (3)
Dis king he has a huntin gaen,
He’s left his Lady Isabel alane.
“Oh I wis ye’d never gaen away, (4)
For at your hame is döl an wae.
For da king o Ferrie we his daert,
Has pierced your lady to da hert (5).”
And aifter dem da king has gaen, (6)
But whan he cam it was a grey stane (7).
Dan he took oot his pipes (8) ta play,
Bit sair his hert wi döl an wae. (9)
Noo come ye in inta wir ha’, (10)
An come ye in among wis a’.
Now he’s gaen in inta der ha’,
An he’s gaen in among dem a’.
Dan he took out his pipes to play,
Bit sair his hert wi döl an wae.
An first he played da notes o noy,
An dan he played da notes o joy.
An dan he played da göd gabber reel,
Dat meicht ha made a sick hert hale.
Noo tell to us what ye will hae:
What sall we gie you for your play?
What I will hae I will you tell,
An dats me Lady Isabel.
Yees tak your lady, an yees gaeng hame,
An yees be king ower a your ain. (11)
Traduzione italiana di Riccardo Venturi**
C’era un re in Oriente,
Il bosco verdeggia splendido
C’era una regina in Occidente
Dove le piante verdeggiano splendide.
Il re se n’è andato a caccia,
E ha lasciato Lady Isabel da sola.
“Oh, se tu non fossi andato mai via,
Ché la tua casa è in preda all’affanno e al dolore;
Il Re delle Fate con il suo dardo
Ha ferito al cuore la tua signora.”
Il re allora li ha inseguiti,
Ma quando arrivò, c’era una pietra grigia.
Allora tirò fuori la cornamusa e suonò,
Ma il suo cuore era triste d’affanno e dolore.
“Venite dentro nel nostro castello,
E venite qui, fra tutti noi.”
Ora lui è entrato nel castello,
È entrato là, fra tutti loro.
Allora tirò fuori la cornamusa e suonò
Ma il suo cuore era triste d’affanno e dolore.
E prima suonò note di disperazione,
Ma poi suonò note di felicità.
E poi suonò l’allegro e ottimo reel
Che avrebbe sanato ogni cuore ammalato.
“Ora, su, dicci che cosa vuoi:
Cosa ti dobbiamo per aver suonato?”
“Io vi dirò quello che voglio:
Voglio la mia signora Isabel.”
“Sì, prendi la tua donna e vattene a casa,
E, certo, regna su tutti i tuoi.”

NOTE
* sono state tagliate un paio di strofe da chi canta
**da Antiwarsongs.org
1) Per prima cosa il menestrello ci tiene ad avvertire il suo pubblico che la storia è incentrata su due personaggi che vivevano in due regni lontani. Ovviamente non c’era bisogno di spiegare che Orfeo andò a Ovest per conquistare il cuore della dama più bella, per portarsela a casa come sua regina.
2) Come annota Riccardo Venturi: la prima traduzione ipotizzata fu Scowan ürla grün = Skoven årle grøn  Early green’s the wood. [Il bosco è verde di buon mattino] In seguito, l’opinione di Child mutò secondo l’interpretazione fornita da E. Olrik: Skoven er herlig grøn [Il bosco verdeggia splendido]
3) Come annota Riccardo Venturi: la prima traduzione ipotizzata fu Whar giorten han grün oarlac =hvor hjorten han går årlig  Where the hart goes yearly. [dove il cervo va ogni anno]. Mentre la successiva interpretazione fornita da E. Olrik hvor urten hun grønnes herlig=dove splendida verdeggia la vegetazione.
Il refrain contestualizza la storia nel mese di Maggio in cui si celebrava la festa celtica di Beltane periodo particolarmente propizio per gli incontri e i rapimenti) fatati
4) nel romance Sir Orfeo è invece nel castello e la Regina addormentandosi sotto a un albero delle fate fa un sogno funesto – vedasi prima parte. Nella ballata seguendo un commonplace il re è a caccia; sono i servitori che gli riassumono il fattaccio.
5) Come sempre la stringatezza del racconto accresce il fascino della storia: Lady Isabel è sotto l’incantesimo dell’Elfo o si è innamorata colpita al cuore dal dardo di Amore? Come già evidenziato il dardo è l’equivalente del morso del serpente che uccide la sposa dell’Orfeo greco, Euridice. Si vuole così sottolineare come l’amore delle fate sia un veleno che intossica il cuore dei mortali, non credo sia un caso che più avanti si sottolinei che il potere della musica possa sanare un cuore ammalato. Così Lady Isabel che aveva perso la ragione/si era ammalata d’amore per l’Elfo viene guarita, riportata in vita dalla musica di Orfeo. Questa ballata sembra avvalorare l’equazione Terra delle Fate= Terra dei Morti, Lady Isabel è morta, uccisa dal dardo, ma ne è inconsapevole -a causa dell’incantesimo dell’Elfo.
6) il collettore della ballata ha riassunto un bel po’, di fatto mancano gli eventi narrati invece nel Romance medievale di Sir Orfeo: l’errare di Orfeo fa parte del percorso iniziatico/prove rituali che l’eroe deve superare per poter conseguire il successo nell’impresa. Come da consuetudine sono sette gli anni in cui Orfeo vaga nella Selva (10 nel romance). 
7) grey stane: anche le rocce sono dei segnali o portali verso il mondo delle fate, a volte si entra nella roccia e si percorre un tratto buio come in una grotta per accedere a una pianura luminosa e aperta (ed ecco ritornare il tema del percorso iniziatico). Possiamo immaginarci il castello delle fate celato all’interno della collina (il tumulo delle antiche sepolture) oppure coesistente con il paesaggio reale -il masso grigio, ma su un piano diverso, e perciò invisibile agli occhi dei mortali.
8) l’arpa del greco Orfeo (in verità una lira) diventa nell’isola spazzata dal vento nel Mare del Nord una cornamusa e in effetti Scozia-Cornamusa sono un po’ come in Italia pizza-mandolino: l’anima più profonda della Scozia che ha assunto la cornamusa come strumento per eccellenza, interprete non solo della musica da danza, (ceol beg) ma di una musica tutta sua detta semplicemente “musica per cornamusa” (pibroch).(da qui)
9) le strofe omesse da Styrbjörn Bergelt sono
An first he played da notes o noy,
An dan he played da notes o joy.
An dan he played da göd gabber reel,
Dat meicht ha made a sick hert hale.
King Orfeo come l’Orfeo greco suona dapprima in prossimità delle porte dell’Ade per ammansirne i guardiani/custodi e poter entrare “da vivo” nella Terra dei Morti, nella ballata manca la descrizione di ciò che vede, mentre nel romance viene descritta una Terra delle Fate non proprio idilliaca – come usualmente descritta nei racconti/canti celtici: qui si avvalora la tesi che le fate siano gli spiriti dei morti
10) La parte evidenziata in grassetto corrisponde al frammento ricordato da John Stickle (vedi prima parte)
11) la strofa omessa è da Styrbjörn Bergelt
He’s taen his lady, an he’s gaen hame,
An noo he’s king ower a’ his ain.
[Lui ha preso la donna e se n’è andato a casa,
Ed ora regna su tutti i suoi]
Orfeo dopo aver superato l’impresa si è mostrato degno di regnare. La ballata è una tipica narrazione di un rito di passaggio dalla pubertà all’essere adulto, dal selvatico al civilizzato.

There was a king lived in the east

Nel 2003 Andrew Calhoun rielabora l’antica ballata mescolando il testo in Child e il testo in Emily Lyle [Emily Lyle, _Fairies and Folk: Approaches to the Scottish Ballad Tradition_, Wissenschaflicher Verlag Trier, 2007, pp. 63-65, article “King Orpheus” (2 texts in parallel, 1 tune)] facendo una versione in inglese sulla melodia di John Stickle.
L’ascoltiamo nella versione di Anna & Elizabeth il video è animato con la tecnica delle ombre cinesi

Andrew Calhoun version*
There was a king lived in the east
Green the wood grows early
He loved a lady in the west (1)
Where the heart runs yearly
That king of Fairies with his dark
Has pierced the lady to the heart (2)
That king is to the wildwood gone
Till he with hair is overgrown
When he had sat for seven years (3)
A company to him drew near 
Some did ride and some did run
He spied his lady, them among (4)
and after them the king has gone
but when he came, twas a grey stone 
[Then he sat em’ down, for woe 
and took out his pipes to play] (5)
[instrumental]
The king did enter in the hall
And there he stood among them all
and first he played the notes of noy
and then he played the notes of joy
and then he played a marry reel
that might’of made a sick heart heal (6)
The king of fairies then did say;
“What Shall we give thee for that play” 
“For my play I will thee tell
I’ll have M’Lady Isabelle ” (7)
“Ye take your lady and go home
And ye’ll be king o’er all your own” 
He took his lady and went home
And now he’s king o’er all his own.
Traduzione italiana Cattia Salto**
C’era un re in Oriente,
Il bosco verdeggia splendido
Che amava una Dama in Occidente
Dove le piante verdeggiano splendide.
Il Re delle Fate con il suo dardo
ferì la Dama al cuore.
Allora il Re andò nel bosco più folto
Finchè i capelli gli crebbero ispidi
Quando ci stava da sette anni
Una schiera gli si avvicinò
Alcuni andavano a cavallo, altri a piedi
Vide la sua Dama tra loro
E appresso a loro il Re andò
Ma quando arrivò, c’era una pietra grigia.
Allora si sedette, addolorato
tirò fuori la piva e suonò
[strumentale]
Il Re entrò nel castello,
E là, stava in piedi fra tutti loro
Dapprima suonò le note per commuovere
Poi suonò le note per rallegrare.
E poi suonò l’allegra ridda,
Che avrebbe sanato un cuore ammalato.
Il Re delle Fate allora disse
” Cosa ti dobbiamo per il concerto?”
“Per il mio concerto vi dirò ciò che voglio:
Avere la mia signora Isabel.”
“Prendi la tua dama e vattene a casa,
E regnerai su tutti i tuoi.” 
Lui prese la Dama e a casa andò,
Ed ora regna su tutti i suoi

NOTE 
* da qui
** dalla versione di  Riccardo Venturi in Antiwarsongs.org
1) le due cantanti omettono

This king he to the West did ride
And he brought home a comely bride
This king is to the hunting gone
He left his lady all alone
“Oh, I wish ye’d never gone away,
For your hall is filled with woe today.
Il Re cavalcò a Occidente
E portò a casa una bella sposa
Il Re andò a caccia
E lasciò la sua dama tutta sola
“Oh avrei voluto che voi non foste mai uscito
chè il vostro castello è pieno di dolore oggi”

2) le due cantanti omettono

The King then called his nobles all
To guard her corpse within the hall
But when the lords all fell asleep
Her corpse out of the house did sweep
Il Re allora chiamò tutti i suoi nobili
Per sorvegliare il cadavere nel Castello
ma quando i nobili si addormentarono
il cadavere disparve

Si tratta della scena che richiama il rapimento di Etain, dove Midir si trasforma con la donna in cigno, e i due volano via nonostante i guerrieri assiepati per proteggerla, qui il re delle Fate getta l’incantesimo del sonno sull’armata
3) è interessante notare come l’inselvatichimento di Orfeo lo abbia reso “parte della foresta” e perciò anche le Fate non hanno timore di rivelarsi sotto ai suoi occhi. Assiste così allo spostamento di una Corte fatata: Le Seelie Court delle Lowlands scozzesi, sono le corti di nobili schiere, dalla bellezza sovrumana, che indossano abiti sontuosi di colore verde o marrone ornati o intessuti con oro e argento. Sono per lo più dei muta-forma e spesso si rendono visibili come cervi o cigni sempre di colore bianco. Nella tradizione popolare celtica le fate vivono raggruppate per regni ognuno con il suo tumulo o collina fatata come “castello” in cui vivono allegramente tra feste, musica e balli. La loro dimensione spaziale e temporale è diversa dalla nostra e possono camminare tra di noi senza essere visti. Si muovono velocemente nell’aria e mutano forma a piacimento, non è chiaro però se siano immortali. (continua)
L’aver vissuto allo stato selvatico per sette anni gli fornisce un ottimo “travestimento” come mendicante, musico errante, per poter entrare nel Castello delle Fate. 
4) omettono

There stood a hall upon a hill
When they entered, all was still
C’era un Castello sulla Collina
Appena vi entrarono regnò il silenzio

5) la strofa è invece nella versione di Andrew Calhoun
There came a boy out of the hall
“Ye’re bidden come in among us all.”
[Venne un paggio fuori dal Castello
“Sei invitato a venire tra di noi”]
In altre versioni Orfeo suona davanti alle porte del Castello prima di essere invitato ad entrare. E’ possibile un ulteriore parallelo con l’Orfeo greco che davanti alle Porte dell’Ade suona la sua Lira per ammansire le belve all’ingresso. 
6) le due cantanti omettono

Then he took out his pipes to play
For his poor heart did pine away
and first he played the notes of noy
and then he played the notes of joy
and then he played a marry reel
that might’of made a sick heart heart
Allora cavò la sua piva e suonò
Che il suo povero cuore versava lacrime
Dapprima suonò le note per commuovere
Poi suonò le note per rallegrare.
E poi suonò l’allegra ridda,
Che avrebbe sanato un cuore ammalato.

7) omettono la strofa in cui il re delle Fate comunica a Orfeo che sta rischiando di essere spodestato dal suo regno se non rientrerà in tempo

“Thy sister’s son, unworthy thing
Tomorrow shall be crowned king.”
Il figlio di tua sorella, cosa inaudita
domani sarà incoronato Re

Orfeo


There was a King lived in the West,
    Green the woods so early,
Of all the harpers he was the best,
    Where the hart goes yearly.

The King he has a-hunting gone
And left his lady all alone.
The King of Faerie with his dart
Has pierced the lady to the heart.
So after them the King has gone
Until he came to a large grey stone.
And he took out his harp to play.
First he played the notes of pain,
And all their hearts were weary,
Then he played the Faerie reel,
And all their hearts were cheery.
The King of Faerie, with his rout,
Has gone to hunt him all about.
“Come ye into the Faerie hall,
And play your harp amongst us all.”
“Oh what shall I give you for your play?”
“Oh let me take my lady away.”
The Faerie King said “Be it so,
Take her by the hand and go.”

traduzione italiana Sergio Paracchini
C’era una volta un re che viveva nell’Ovest,
Verdi sono i boschi così presto,
Di tutti gli arpisti era il migliore,
Là dove va il cervo ogni anno.

Il Re andò a caccia
E lasciò la sua signora tutta sola.
Il Re delle Fate con il suo dardo
trafisse la signora nel cuore.
Così dietro di loro il Re se ne andò
Finché arrivò a una grande pietra grigia.
E tirò fuori la sua arpa per suonare.
Prima suonò le note del dolore,
E tutti i loro cuori divennero stanchi,
Poi suonò il reel delle fate
E tutti i loro cuori divennero allegri.
Il Re delle Fate, con la sua disfatta,
andò a dargli la caccia ovunque.
“Vieni nella sala delle fate,
E suona la tua arpa tra tutti noi.”
“Oh, cosa ti darò per la tua musica?”
“Oh, lascia che porti via la mia signora.”
Il Re delle Fate disse: “Sia così,
Prendila per mano e vattene.”

IL RE DEGLI ELFI

Come già in altre ballate tradizionali l’essere fatato (sia un King o una Queen) è un personaggio ambiguo, non assoggettato a una morale comune. E’ sia l’Oberon della letteratura cavalleresca medievale, ma anche il Dio cornuto, l’antico Dio celtico della fertilità, signore della foresta, della Vita e della Morte-Resurrezione.
L’elfo di questa ballata non frappone ostacoli alla riunione tra i due amanti, è colui che rapisce la sposa mortale (presumibilmente per la sua straordinaria bellezza) ma è anche colui che rispetta il codice cavalleresco e mantiene fede alla parola data.

LINK
Robert B. Waltz, Romancing the Ballad: How Orpheus the Minstrel became King Orfeo, Loomis House Press, 2013.
https://www.fresnostate.edu/folklore/ballads/C019.html
http://www.bluegrassmessengers.com/19-king-orfeo.aspx
http://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/orfeo.html
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=13323
http://ontanomagico.altervista.org/true-thomas.htm
https://terreceltiche.altervista.org/la-musica-delle-fate/
https://memorireadinggroup.wordpress.com/2017/11/21/mischief-and-magic-the-fairy-king-oberon-and-otherworld-encounters/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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