The Fairy Nurse/The golden Cradle/Cradle Song

The Fairy Nurse (in italiano La ninnananna dei folletti) è una poesia scritta da Edward Walsh sulla suggestione di un’antica ninnananna in gaelico irlandese, arrivata dalla tradizione orale irlandese fino all’Ottocento.

Il poeta irlandese Edward Walsh (1805—1850)  per la verità scrisse una serie di lullaby sempre ispirate dalla stessa matrice celtica, discostandosi man mano dall’originale.

The Fairy Nurse

In A Bhean Úd Thíos la giovane donna tenuta prigioniera dalle fate in qualità di nutrice, canta una ninna-nanna per mandare un messaggio al marito affinchè vada a salvarla, in The Fairy Nurse [in italiano la Balia delle Fate] sembra ormai rassegnata a vivere nel Regno fatato.

Le fate talvolta rapiscono gli umani, in genere bellissimi bambini sani e robusti per rinvigorire la loro stirpe o giovani e belle fanciulle durante le loro nozze, per farle diventare loro spose o i bei giovinetti per le languide damigelle del mondo fatato. Anche le madri che allattano sono prede appetibili delle fate, molto ricercate per nutrire la progenie fatata.

Con il titolo The Fairy Nurse il testo è riportato in The Book of Irish Ballads[1] edito da Denis Florence MacCarthy nel 1846.

Sweet babe! a golden cradle holds thee,
And soft the snow-white fleece enfolds thee;
In airy bower I’ll watch thy sleeping,
Where branchy trees to the breeze are sweeping.
Shuheen, sho, lulo lo!
When mothers languish broken-hearted,
When young wives are from husbands parted,
Ah! little think the keeners lonely,
They weep some time-worn fairy only.
Shuheen sho, lulo lo!
Within our magic halls of brightness,
Trips many a foot of snowy whiteness;
Stolen maidens, queens of fairy-
And kings and chiefs a sluagh shee airy.
Shuheen sho, lulo lo!
Rest thee, babe ! I love thee dearly,
And as thy mortal mother nearly;
Ours is the swiftest steed and proudest.
That moves where the tramp of the host is loudest.
Shuheen sho, lulo lo!
Rest thee, babe! for soon thy slumbers
Shall flee at the magic koelshie’s numbers;
In airy bower I’ll watch thy sleeping,
Where branchy trees to the breeze are sweeping.
Shuheen sho, lulo lo!

Whisky Trail Samain: Fairy Nurse in Pooka 2005

Dolce piccino! T’abbraccia una culla d’oro,
e soffice t’avvolge una bianca coltre:
veglierò il tuo sonno in un’ariosa dimora,
ove alberi frondosi si muovono al vento.
Shuheen, Sho, Lulo Lo!(1)
Quando le madri languono col cuore spezzato,
quando le giovani spose sono divise dai loro compagni,
Ah! certo non pensano, abbandonate e affrante(2),
che piangono un folletto(3) consumato dal tempo.
Shuheen Sho, Lulo Lo!
Nelle nostre magiche sale scintillanti,
piedi leggeri danzano bianchi come la neve;
fanciulle rapite, Regine dei folletti-
e re e guerrieri una aerea schiera fatata(4).
Shuheen Sho, Lulo Lo!
Riposa, piccino! Ti amo teneramente,
quasi come t’ama la tua madre mortale;
il destriero più veloce e più fiero è il nostro
che si muove dove il calpestio della schiera è più forte.
Shuheen Sho, Lulo Lo!
Riposa, piccino! Perchè presto il tuo sonno
svanirà alle note della musica incantata(5);
veglierò il tuo sonno in un’ariosa dimora,
ove alberi frondosi si muovono al vento.

NOTE traduzione italiana di Melita Cataldi tratta da “Fiabe Irlandesi” W.B.Yeats [Fairy and Folk Tales of the Irish Peasantry 1888]
(1) sono le parole fatate della ninna-nanna che ovviamente per noi mortali sono incomprensibili
(2) Keeners =mourners – le persone in lutto, in questo contesto sono le donne rapite per essere le balie dei folletti
(3) un changeling
(4) sluagh shee=Fairy Host
(5) magic koelshie=Fairy Music

The Cradle Song

Alfred Percival Graves, nel suo “The Irish Song Book” (1895) riporta sia testo che spartito della Ancient Lullaby e scrive nell’introduzione “Si suppone che una ragazza sia stata portata nella fortezza di Lisroe [ndt un ringfort a Ennistymon nella Co Clare], dove vede il suo fratellino, morto circa una settimana prima, adagiato in una ricca culla, e una giovane donna che canta mentre lo culla per addormentarlo. L’autore non ha dichiarato se ci sia un significato nel ritornello “Shuheen sho, lulo lo!” che ha introdotto dopo ogni riga. E poiché non esiste ancora un Dizionario del linguaggio delle fate pubblicato, non sono in grado di soddisfare me stesso o il pubblico su questo punto.”[2]


Sweet babe, a golden cradle holds thee.
Soft a snow-white fleece enfolds thee.
Fairest flower all strewn before thee.
(sweet) Birds warble o’er thee.
Seoithín seo ló, seoithín seo lú la ló.
Oh sleep my baby, free from sorrow
Bright thou’lt ope thine eyes to-morrow;
Sleep, while o’er thy smiling slumbers
Angels chant their numbers.
[Nella versione di Emmylou Harris]
So sleep, my babe, and dream away sorrow
Peace until you wake tomorrow
I will guard thine infant slumbers
Angels watch thy numbers

Emmylou Harris in Light of the Stable, 1979.

traduzione italiana di Cattia Salto
Dolce piccino! Nel grembo di una culla d’oro,
e soffice t’avvolge una bianca coltre:
il fiore più bello(1) ti sboccia davanti,
su di te gli uccellini cinguettano:
Seoithín seo ló, seoithín seo lú la ló.
Dormi piccino, libero dal dolore(2)
Aprirai gli occhietti luminosi domani;
dormi, mentre sul tuo sonno sorridente
gli Angeli(3) cantano la loro musica
[Emmylou Harris ]
Così dormi piccino, e fai bei sogni
in pace finchè ti sveglierai domani;
io veglierò sul tuo sonno infantile
e gli Angeli ti assisteranno(4)
NOTE
(1) i fiori che vi crescono sopra le grass hills e i fairy hillforts/ringfort (sotto i quali secondo il folklore si celano i Regni delle Fate) hanno un profumo più soave e i frutti degli alberi sono più dolci, solo così si possono distinguere i luoghi fatati dalle comuni collinette erbose.
(2) Con il rapimento fatato di un bambino si cercava di razionalizzare il dolore per una morte sconvolgente, che coglie la vita ancora in boccio. In maniera da trovare consolazione nel pensare che le fate avessero sottratto quella giovane vita a un triste destino. Per la semplice ragione che, secondo l’antica religione, solo chi è caro agli dei muore giovane! (si veda Stolen Child)
(3) al posto delle melodie fatate sono i cori angelici a cullare il sonno del bimbo
(4) nella versione di Edward Walsh numbers sono le note degli Angeli (Angels chant their numbers), ma il verso qui non ha molto senso, in senso lato= gli Angeli vegliano i tuoi sogni. Nelle note dell’album si riporta in merito al brano Ninnananna tradizionale irlandese; arrangiamento di Nancy Ahern

Ulteriore versione


Sweet babe, a golden cradle holds thee.
Soft a snow-white fleece enfolds thee.
Fairest flowers are strewn before thee.
(sweet) Birds warble o’er thee.
Seoithín seo ló, seoithín seo lú la ló.
Oh, who is this a-lying here
Gently at the door of my heart?
To and fro like clouds at night,
I softly rock your cradle.
Seoithín seo ló, seoithín seo lú la ló
A yellow moon lies in the sky,
Streaming, falling over the earth.
Hush, a leanna, hush, be still.
The world is silent and sleeping.
Seoithín seo ló, seoithín seo lú la ló.

Máiréad Ní Mhaonaigh da Seal Maiden: A Celtic Musical 1994 Karan Casey & Friends

traduzione italiana di Cattia Salto
Dolce piccino! Nel grembo di una culla d’oro,
e soffice t’avvolge una bianca coltre:
i fiori più belli ti sbocciano davanti,
su di te gli uccellini cinguettano:
Seoithín seo ló, seoithín seo lú la ló.
Chi è che giace qui,
teneramente sulla soglia del mio cuore?
Avanti e indietro come le nubi notturne
dondolo piano la tua culla.
Seoithín seo ló, seoithín seo lú la ló.
Gialla la luna nel cielo
si effonde e riversa sulla terra.
Fa silenzio, amore mio, silenzio e riposa.
il mondo è in silenzio e dorme
Seoithín seo ló, seoithín seo lú la ló.

[1] A girl is supposed to be led into the fairy fort of Lisroe, where she sees her little brother, who had died about a week before, laid in a rich cradle, and a young woman singing as she rocks him to sleep. The author has not stated whether there be any meaning in the refrain “Shuheen sho, lulo lo!” which he has introduced after every line. And as there is no Dictionary of the fairy language yet published, I am unable to satisfy myself or the public on that point. I have taken the liberty to omit it, except at the end of each stanza
https://books.google.it/books?id=x94Nh4z3a3YC&pg=PA91&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
https://mudcat.org/thread.cfm?threadid=92384

[2] Ancient Lullaby (No. 109) pg 212 Edward Walsh (arr. per la musica del Dr. Joyce)
Luinneach (Hush Song) Con musica, 6/8 https://www.google.it/books/edition/The_Irish_Song_Book/E4HqnARv1qAC?hl=it&gbpv=1&dq=The+Irish+Song+Book+Ancient+Lullaby&pg=PP28&printsec=frontcover

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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