Seventeen Come Sunday

Roud 277 ; Master title: Seventeen Come Sunday ; Laws O17 ; G/D 4:791 ; Henry H152 , H793 ; Ballad Index LO17 ; VWML PG/2/49 ; Bodleian Roud 277 ; GlosTrad Roud 277 ; Wiltshire 454 ; DT TROOPRM2 ; Mudcat 151629 ; trad.]

Nota anche con i titoli As I Roved Out e The Soldier and the Maid, appartiene alla famiglia di ballate che raccontano l’incontro amoroso tra un soldato e una fanciulla. Come molte altre circolò sulle broadsides per tutto il XIX secolo. Le prime versioni erano canzoni tristi incentrate sull’abbandono della ragazza da parte del giovane. Solo più tardi le versioni popolari iniziarono a celebrare un incontro erotico, in termini vieppiù espliciti tanto che editori come Baring-Gould e Sharp si sentirono obbligati ad “annacquare” i testi per poterli pubblicare

The Trooper and the Maid
Seventeen Come Sunday
Bonny Lass of Fyvie (versione scozzese)
Pretty Peggy-o (versione americana)
As I roved out (versione night visiting)

Come scriveva nel 1956 A.L. Loyd “la storia dell’incontro tra il soldato licenzioso e la ragazza premurosa era già vecchia quando le truppe romane pattugliavano la grande muraglia tra l’Inghilterra e la Scozia… …Delle tante ballate della famiglia di The Trooper and the Maid questa è forse la migliore. La canzone scivola sul filo del rasoio tra allegria e crudeltà e forse proprio questo l’ha raccomandata alla fantasia dei cantastorie. Questa è una di quelle ballate le cui parole sono state ripulite in stampa”

La melodia fu arrangiata da Percy Grainger per coro e accompagnamento di ottoni nel 1912 e usata nel primo movimento della English Folk Song Suite di Ralph Vaughan Williams nel 1923.

La canzone, che presenta un divertente ritornello in puro nonsense, è stata tra le più frequentate dai protagonisti del folk revival inglese della seconda metà del XX secolo

Gli Steeleye Span la inserirono nel loro album Storm Force Ten (1977) mettendoci in coda una dance tune (dal titolo Johnny get your hair cut) riarrangiata da Martin Carthy e John Kirkpatrick

La versione degli Steeleye Span

As I strolled out one May morning,
One May morning so early,
I overtook a handsome maid
And, my goodness, she was early.

Chorus (repeated after each verse):
With me rue rum ra, whack fol the da,
Whack fol the diddle diddle lie do

Her shoes were black and her stockings were white
And her buckles they shone like silver.
She had a dark and rolling eye
And her hair hung over her shoulder.

“How old are you, my fair pretty maid,
How old are you, my honey?”
She answered me so cheerfully,
“Well, I’m seventeen come Sunday.”

“Could you love me, my fair pretty maid,
Could you love me, my honey?”
She answered me so tearfully,
“Oh, I can’t because of mummy.”

“But if you come to my mummy’s house
When the moon is shining brightly,
Oh, I’ll come down and let you in
And my mummy shall not hear me.”

So he went to her mummy’s house
When the moon was brightly shining;
And she came down and she let him in
And she rolled in his arms till the morning.

She says, “Kind sir, will you marry me?”
I says, “Oh no, my honey,
For the fife and drum is my delight
And I’m happy in the army.”

Mentre uscivo una mattina di maggio,
Una mattina di maggio così presto,
Ho incrociato una bella ragazza
E, mamma mia, lei era di fretta

Coro (ripetuto dopo ogni strofa)
With me rue rum ra, whack fol the da,
Whack fol the diddle diddle lie do

Le sue scarpe erano nere e le sue calze bianche
E le sue fibbie brillavano come argento.
Aveva occhi scuri e saettanti
E i capelli le ricadevano sulle spalle.

“Quanti anni hai, mia bella fanciulla,
Quanti anni hai, tesoro mio?
Lei mi rispose così allegramente,
“Beh, domenica ne compio diciassette.”

“Potresti amarmi, mia bella fanciulla,
Potresti amarmi, tesoro mio?
Lei mi rispose così in lacrime,
“Oh, non posso a causa della mamma.”

“Ma se vieni a casa di mia mamma
Quando la luna splende luminosa,
Oh, scendo e ti faccio entrare
E la mia mamma non mi sentirà

Così andò a casa della sua mamma
Quando la luna splendeva luminosa;
E lei è scesa e l’ha fatto entrare
E lei rotolò tra le sue braccia fino al mattino.

Lei dice: “Gentile signore, mi vuoi sposare?”
Io dico: “Oh no, tesoro mio,
Perché il piffero e il tamburo sono la mia gioia
E sono felice nell’esercito

Altre versioni con il titolo Seventeen come sunday

John Kirkpatrick Band dall’album Force of habit (1996)
The Broadside from Grimsby dall’album The moon shone bright (1973)
la versione “classica” di Vaughan Williams
Fairport Convention dal cofanetto The Cropredy Box (1998)
The Bothy Band da Old Hag you have killed me (1976) in una versione dal titolo leggermente cambiato e con l’età della fanciulla ulteriormente abbassata di un anno
La versione classica di Percy Grainger

As I roved out

La variante dal titolo As I roved out presenta un testo molto simile, così come quasi identica è la melodia. Tra le più note interpretazioni quella dei Planxty contenuta nell’album The well below the valley (1974)

la versione dei Planxty

And who are you, me pretty fair maid,
and who are you, me honey?
And who are you, me pretty fair maid,
and who are you, me honey?
She answered me quite modestly,
“I am me mother’s darling.”
With me too-ry-ay, fol-de-diddle-day,
di-re fol-de-diddle dai-rie oh.

And will you come to me mother’s house,
when the sun is shining clearly (repeat)
I’ll open the door and I’ll let you in,
and divil ’o one would hear us
So I went to her house in the middle of the night, when the moon was shining clearly
She opened the door and she let me in
and divil the one did hear us
She took me horse by the bridle and the bit,
and she led him to the stable
Saying “There’s plenty of oats for a soldier’s horse, to eat it if he’s able.”
Then she took me by the lily-white hand
 and she led me to the table
Saying “There’s plenty of wine for a soldier boy, to drink it if you’re able.”
Then I got up and made the bed,
and I made it nice and aisy
Then I got up and laid her down,
saying “Lassie, are you able?”
And there we lay till the break of day
and divil a one did hear us
Then I arose and put on me clothes
saying “Lassie, I must leave you.” 
And when will you return again
and when will we get married
When broken shells make Christmas bells(1)
we might well get married.

E chi sei tu mia bella fanciulla,
e chi sei tu mio tesoro?
E chi sei tu mia bella fanciulla,
e chi sei tu mio tesoro?
Lei mi rispose in modo del tutto modesto
“io sono il tesoro di mia madre”
Ritornello

E se verrai a casa di mia madre,
quando il sole splende chiaramente (Ripetere)
Ti aprirò la porta e ti farò entrare
e nessuno ci sentirà
Così andai alla sua casa nel mezzo della notte
quando la luna splende chiaramente
Lei aprì la porta e mi fece entrare
e nessuno ci sentì
Prese il mio cavallo per le briglie e per il morso
e lei lo guidò nelle stalle
Dicendo “C’è molta avena per il cavallo di un soldato, da mangiare se ne è capace”
Poi mi prese per la mano bianca come un giglio
e mi condusse alla tavola
Dicendo “c’è molto vino per un giovane soldato
da breve se ne è capace”
Allora mi sono alzato e ho fatto il letto
e l’ho fatto bello e comodo
Allora mi sono alzato e l’ho sdraiata
dicendo “ragazza, tu sei capace?”
E là abbiamo giaciuto fino al sorgere del giorno
e nessuno ci ha sentito
Poi mi sono alzato e ho preso il miei vestiti
dicendo “Ragazza, devo lasciarti”
E quando tornerai ancora
e quando ci sposeremo
Quando le conchiglie rotte diverranno campane di Natale allora potremo sposarci

NOTE
(1) un modo scherzoso per rispondere “mai”.
Ci sono altre versioni di questa ultima strofa. In una al verso delle “conchiglie rotte” ne segue un altro che nomina “una pinta al mattino e una ragazza la sera”, a dipingere il soldato un come un puro libertino. In un’altra invece la strofa inizia con “Quando posso tornare di nuovo, e quando possiamo sposarci…” In questo caso, quindi, è il soldato che viene rifiutato, magari perché la ragazza è in realtà una prostituta che lo respinge, oppure perché lei pensa che tanto lui morirà in guerra

versioni con il titolo As I roved out

The Teacups dall’album One for the top (2013)
The Mary Wallopers dal loro album del 2019
Blackthorn dall’album Paddy lie back, Kitty lie over, registrato nel 1971 ma pubblicato solo nel 1980
Loreena McKennitt dall’album The wind that shakes the barley (2014)
Varo (alias Lucie Azconaga e Consuelo Nerea Breschi) dal loro album del 2020
Kinnfolk, un duo celtic folk da Roanoke, Virginia

Ma rovin eye

Dal loro album omonimo del 1977, gli Ossian interpretano una variante della nostra ballata proveniente dal Nord Est della Scozia. Rispetto alle altre versioni questa appare più movimentata e più “dark”

As I gaed o’er yon Hieland hill,
I met a bonny lassie;
And she gied me a wink wi the tail o her ee,
And faith but she was saucy.
“Where are ye gaun my bonnie lass?
Where are ye gaun my honey?
Where are ye gaun my bonnie lass?”
“For baccy for my grannie.”
Chorus
Wi ma rovin eye, Fol di doodle die,
Wi ma rovin fol di derry, Wi ma rovin eye.

“Oh what is your name my bonnie lass?
What is your name my honey?
What is your name my bonnie lass.”
“Oh they cry me bonnie Annie.”
“And how old are you my bonnie lass?
How old are you my honey?
How old are you my bonnie lass?”
“I’ll be sixteen come Sunday.”
“Whaur dae ye sleep my bonnie lass?
Whaur dae ye sleep my honey?
Whaur dae ye sleep my bonnie lass?”
“In a wee bed next my mammy.”
“Oh gin I were tae come tae your hoose then,
When the moon is shining clearly;
Would you arise and let me in,
So yer mother wouldn’t hear me?”
Oh when I went doun tae the lassie’s door,
I found that she was wakened,
Oh but lang, lang e’er the mornin come,
Her mother heard us talkin.
She ran tae the grate tae poke up the coals,
Tae see gin she could ken me;
But I kicked the auldwife intae the fire,
And bid my heels defend me.
“Oh it’s soldier, soldier marry me noo,
It’s either noo or never;
Oh soldier, soldier marry me noo,
For I am done forever.”
“Come o’er the burn my bonnie lass,
Blink o’er the burn my honey;
For you are a sweet and a kindly lass,
For all your cankered mammy.”

Mentre passavo sulla collina di Hieland
Ho incontrato una graziosa ragazza
e mi ha fatto l’’occhiolino
In fede ma era impertinente
Dove stai andando mia bella ragazza?
Dove stai andando mio tesoro?
Dove stai andando mia bella ragazza?”
“A prendere tabacco per mia nonna”
Ritornello (dopo ogni strofa)


“Oh come ti chiami mia bella ragazza?
Come ti chiami mio tesoro?
Come ti chiami mia bella ragazza?”
“Oh mi chiamano la bella Annie”
“E quanti anni hai mia bella ragazza?
Quanti anni hai mio tesoro?
Quanti anni hai mia bella ragazza?”
“Avrò sedici anni domenica”
“Dove dormi mia bella ragazza?
Dove dormi mio tesoro?
Dove dormi mia bella ragazza?”
“In un lettino di fianco a mia mamma”
“Oh ragazza vorrei venire a casa tua
quando la luna brilla chiaramente:
Vorresti alzarti e farmi entrare
così che tu madre non possa sentirmi?”
Oh quando sono andato alla porta della ragazza
ho trovato che era sveglia
oh a lungo prima che il mattino arrivasse
sua madre ci ha sentito parlare
E’ corsa alla grata ad attizzare i carboni
per vedere se la ragazza venisse con me
Ma io ho gettato la vecchia nel fuoco
e chiesto aiuto ai miei talloni(1)
“Oh soldato non mi sposare ora
non sarà né ora né mai
Oh soldato non mi sposare ora
perché io sono ormai perduta per sempre”
“Vieni oltre il fuoco(2) mia bella ragazza
guarda(3) oltre il fuoco mio tesoro
Perché tu sei una dolce e gentile ragazza
malgrado la tua mamma ammuffita(4)

NOTE
(1) probabile metafora per “darsela a gambe”
(2) scappa con me
(3) letteralmente sarebbe “sbatti le palpebre”, forse un invito a non degnare più d’uno sguardo veloce la madre
(4) L’espressione “cankered mammy” ricorre anche in altre ballate, sempre con intento denigratorio nei confronti della genitrice della bella fanciulla oggetto del desiderio di un uomo

LINK

https://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/seventeencomesunday.html

https://en.wikipedia.org/wiki/Seventeen_Come_Sunday

https://www.bl.uk/collection-items/grainger-folk-song-im-seventeen-come-sunday

https://www.umwindorchestra.com/single-post/2017/09/01/ralph-vaughan-williams-english-folk-song-suite

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Sergio Paracchini

Sergio Paracchini, ascoltatore seriale di buona musica, dagli anni ’70 innamorato del folk revival (celtico e non solo). Gestisce il gruppo Facebook “Folk rock e dintorni”.

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