A phiùthrag ‘s a phiuthar

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A phiùthrag ‘s a phiuthar [in italiano Sorella o sorella] “Sister’s lament” è un canto in gaelico scozzese proveniente dalle Isole Ebridi, in cui una fanciulla rapita dalle fate, chiama la sorella perchè giunga in suo soccorso: nel canto si descrive il nascondiglio delle fate. Il brano è compreso nella collezione “Songs of the Hebrides”, Vol 1 di Marjory Kennedy-Fraser con il titolo “A Fairy Plaint” (Ceol-brutha).

Nei racconti popolari le fate non sono affatto creature benevole, attratte dalla forza e vitalità del genere umano, rapiscono i bambini e in particolare i neonati, o seducono (a scopo di rapimento) belle fanciulle e giovinetti.
Il rapimento fatato era un tempo un tentativo di razionalizzare la perdita dei propri cari, si trovava consolazione nel pensare che le fate avessero sottratto quella giovane vita ad un triste destino, oppure si cercava una spiegazione per i comportamenti anomali, come l’autismo o la depressione.  Così un comportamento “assente” equivaleva a un rapimento dell’anima e il malcapitato si sentiva come prigioniero nel Regno fatato. Secondo i racconti popolari un grande pericolo nella Terra delle Fate veniva dal cibo, perchè bastava un assaggio per conservarne uno struggente desiderio, molto spesso fatale.

LA FIABA CELTICA: Il mercato dei Folletti (Goblin market)

Il racconto è di Christina Rossetti che scrisse nel 1859 un poema narrativo intitolandolo The Goblin Market[1].

Goblin-Market-Arthur-Rackham
Goblin Market illustrato da Arthur Rackham.

Due sorelle vivevano in una valle non molto lontano a un cerchio delle fate, in cui gli elfi  tenevano un mercato notturno, offrendo una vasta scelta di frutta succosa e saporita. Il mercato era invisibile agli occhi umani, ma una notte le fanciulle lo videro, la più anziana d’istinto fuggì spaventata, ma la più giovane incuriosita, si lasciò coinvolgere nello scambio e diede una ciocca dei suoi capelli dorati per quei frutti così invitanti.
Ritornò a casa solo dopo averne mangiato a volontà, ma la notte dopo, spinta dalla fame che il cibo umano non riusciva più a saziare, andò a cercare il mercato degli elfi,  inutilmente..

La sorella più grande accorgendosi che la sorellina era preda di un malessere inspiegabile che la consumava, cercò e trovò il luogo magico, ma gli elfi avrebbero ceduto i loro frutti solo se anche la sorella maggiore avesse banchettato con loro;  la ragazza temendo la fine della sorella, si rifiutò ostinatamente, nonostante la furia degli elfi, che fecero di tutto, anche sbatterle i frutti in faccia e premerli contro la sua bocca. Così un po’ di succo le restò sulle labbra..
All’alba la ragazza riuscì a rientrare a casa per dare un ultimo saluto alla sorella morente, un ultimo dolce bacio.. fu così che la sorellina dalle sue labbra gustò il cibo elfico, la sua fame fu saziata e trovò la guarigione.

I folletti del racconto come nelle credenze popolari sono creature crudeli che appartengono alla Corte Infelice (Unseelie Court)[2] attraverso la seduzione del cibo, legano a se i tributi che devono pagare all’infermo per ottenere la loro immortalità.

A phiùthrag ‘s a phiuthar

Il canto condivide la struttura delle waulking songs e in origine forse era un canto di lavoro.  La melodia è molto triste e alcuni ipotizzano si tratti di un lamento funebre.
La sorella è imprigionata nella collina delle fate e chiede aiuto all’altra sorella.

La struttura del canto ripete l’ultima frase come prima frase nella successiva strofa. La parte corale del canto è affidata a “vocables” ovvero suoni sillabici senza senso.

A phiùthrag ‘s a phiuthar, hu ru 
Ghaoil a phiuthar, hu ru
Nach truagh leat fhèin, ho ho ill eo 
Nochd mo chumha, hu ru
Nach truagh leat fhèin, nochd mo chumha,
Mi’m bothan beag,  ìseal cumhag, 
Mi’m bothan beag, ìseal cumhag,
[Gun lùb sìomain, gun ghad tughaidh]
[Gun sgrath dhìon, Gun lùb tughaidh] (3)
[Gun lùb sìomain, gun ghad tughaidh]
[Gun sgrath dhìon, Gun lùb tughaidh] (3)
Ach uisge nam beann, Sìos ‘na shruth leis, 
Ach uisge nam beann,  Sìos ‘na shruth leis,
’S mise bhean bhochd, Chianail, dhuilich,
’S mise bhean bhochd,  Chianail, dhuilich,
Dhìrich mi suas,  Beinn an Sgrìobain,
Dhìrich mi suas,  Beinn an Sgrìobain,
[’S Laigheabhal Mhòr , nan each grìs-fhionn.] [Hèabhal mhòr(5),  Nan each dhriumfhionn, (6)]
[’S Laigheabhal Mhòr , nan each grìs-fhionn.] [Hèabhal mhòr(5),  Nan each dhriumfhionn, (6)]
Cha d’ fhuair mi ann, Na bha dhìth orm
Cha d’ fhuair mi ann, Na bha dhìth orm
Tè bhuidhe, ’s a falt mar dhìthein.

Versione di Flora MacNeil
I
A phiùthrag ‘s a phiuthar, hu ru
Ghaoil a phiuthar, hu ru
Nach truagh leat fhèin, ho ho ill eo
Nochd mo chumha, 
hu ru
II
Nach truagh leat fhèin, hu ru
nochd mo chumha, hu ru
Mi’m bothan beag, ho ho ill eo
ìseal cumhag, hu ru
III
Mi’m bothan beag, hu ru
ìseal cumhag, hu ru
Gun sgrath dhìon, ho ho ill eo
Gun lùb tughaidh, hu ru
IV
Gun sgrath dhìon air, hu ru
Gun lùb tughaidh hu ru, hu ru
Ach uisge nam beann, ho ho ill eo
Sìos ‘na shruth leis, hu ru
V (Calum Johnston version)
Ach uisge nam beann,
Sìos ‘na shruth leis,
’S mise bhean bhochd
chianail, dhuilich.
VI
’S mise bhean bhochd
chianail, dhuilich.
Dhìrich mi suas
Beinn an Sgrìobain,
VII
Dhìrich mi suas
Beinn an Sgrìobain,
’S Laigheabhal Mhòr (5)
nan each grìs-fhionn. (6)
VIII
’S Laigheabhal Mhòr
nan each grìs-fhionn.
Cha d’ fhuair mi ann,
na bha dhìth orm
IX
Cha d’ fhuair mi ann
na bha dhìth orm
Tè bhuidhe,
’s a falt mar dhìthein.

Flora MacNeil ha imparato la canzone da un suo parente dell’isola di Mingulay nell’archivio digitale di  Tobar an Dualchais la sua registrazione risale al 1952

Margaret Stewart in Togidh mi mo Sheolta (Along The Road Less Travelled) 2008
Elena Piras
Julie Fowlis in Alterum 2017 video ufficiale illustrato da Eleonore Dambre e Dima Nowarah L’artista ha imparato il canto da Calum Johnston (Calum Aonghais Chaluim) di Barra [3]

Calum Johnston nell’archivio digitale di  Tobar an Dualchais la sua registrazione risale al 1948

Traduzione inglese di John Lorne Campbell
Little sister, sister beloved sister
Do you not pity(1) my grief tonight
In a little hut(2) I am low and narrow
Without a roof-rope or a wisp of thatch. (3)
The rain of the hills streaming into it(4)
I am a poor woman sad and miserable.
[second sister]
I climbed up (5) Ben Sgrìobain
and Laigheabhal Mhòr (5) with it’s spotted horses (6)
I didn’t find there what I wanted,
A girl with hair like a golden daisy.

traduzione italiana di Cattia Salto
Sorella, sorellina mia cara sorella
come non compatire il mio dolore di stasera?
Mi trovo in una piccola casetta bassa e stretta
senza graticci e tetto di zolle,
l’acqua delle colline che ci piove dentro
Sono una povera donna triste e miserabile!
[seconda sorella]
Sono salita sul Ben Sgrìobain
nell’alta Heaval dei cavalli pezzati!
Non ho trovato quello che cercavo:
una fanciulla con i capelli come una margherita dorata

NOTE
(1) “Can you not pity” oppure tradotto ” Would you not pity me my mourning tonight”
(2) “Small my dwelling”, tradotto anche come little bothy
(3) “With no protection no thatching” oppure tradotto “Without a bent rope or a wisp of thatch”
Gun sgrath dhìon= With no roof of turf, Gun lùb tughaidh= and no thatch entwined
(4) “hillside wate like a running stream” oppure tradotto “Water from the peaks in a stream down through it”
(5) Hèabhal mhòr= Mighty Heaval Heaval è la collina più alta dell’isola di Barra si trova a nord-est di Castlebay, il villaggio principale. Non c’è però una cima con il nome Sgrìobain
(6) sono i cavalli delle fate che vivono liberamente sulla collina, grìs-fhionn oppure dhriumfhionn (white-maned horses) ossia bianco. I cavalli sono quelli delle fate e quindi bianchi o dal crine d’argento tuttavia grìs-fhionn=brindled colour, a mixture of black and white. Potrebbe trattarsi della razza palomino o cremello. L’origine del Palomino è molto antica, infatti si ritiene che cavalli dorati con coda e criniera argentea fossero cavalcati dai primi imperatori della Cina. Achille, il mitico eroe greco, cavalcava Balios e Xantos, che erano “gialli e dorati, più veloci dei venti di tempesta”. Il cremello invece ha la particolarità dell’occhio azzurro, il manto è bianco con riflessi d’argento.

Un tour per l’isola di Barra nel video di Pascal Uehli

A Fairy Plaint (Ceol-brutha)

La versione di Marjory Kennedy-Fraser (come raccolto dal canto della signora Macdonald, Skallary, isola di Barra, come cantata dalla figlia Patuffa Kennedy Fraser

Nach truagh leat fhéin phiùthrag a phiuthar 
O hi o hu o ho
Nach truagh leat fhéin nochd mo cumha 
O hi o hu o ho
Nach truagh leat fhéin nochd mo cumha
‘S mise bhean bhochd chianail dhubhach
‘S mise bhean bhochd chianail dhubhach
Mi’m bothan beag iosal cumhann
Mi’m bothan beag iosal cumhann
Gun lùb siomain gun sop tughaibh
Gun lùb siomain gun sop tughaibh
Uisge nam beann sios ‘na shruth leis
Uisge nam beann sios ‘na shruth leis
Ged’s oil leam sin cha’n e chreach mi
Ged’s oil leam sin cha’n e chreach mi
Cha’n e chuir mi cha’n e fhras mi

Versione di Kenneth MacLeod
Would you not pity me, o sister?
Would you not pity me my mourning tonight?
My little hut without a bent rope or a wisp of thatch
Water from the peaks in a stream down through it
But that’s not the cause of my sorrow

[traduzione italiana di Cattia Salto
Non mi compatisci, sorella?
Non mi compatisci per il mio lamento di stasera?
La mia piccola capanna senza un tetto o un filo di paglia,
l’acqua delle colline, che ci piove dentro
ma non è questo la causa del mio dolore]

Rory Dall’s Sister’s Lament

Per restare in tema di lamento e sorelle  Cumh Peathar Ruari — Rory Dall’s Sister’s Lament composto da Daniel Dow circa 1778 (in A Collection of Ancient Scots Music for the violin, harpsichord or German flute) rimando all’analisi della melodia qui

Ossian in “Borders” 1984

[1] http://preraphaelitesisterhood.com/goblin-market-2/ il racconto della Rossetti andava ben oltre alla narrativa per bambini, in quanto l’artista si espresse con simboli e allegorie fantastiche
https://interestingliterature.com/2017/06/a-short-analysis-of-christina-rossettis-goblin-market/
[2] Le creature fatate si sono territorializzate tra il Nord e il Sud della Scozia: nelle Highlands sono esseri solitari con ruolo di guardiani (spiriti della natura e guardiani di alcuni luoghi, alberi o sorgenti e laghetti incontaminati); nelle Lowlands sono raggruppati in schiere ciascuno con un re o una regina e si dividono sostanzialmente in Seelie Court (o Corte Felice) ovvero creature benevole e in Unseelie Court (Corte Infelice) ovvero creature vendicative e crudeli. Una tale netta distinzione comune ad esempio agli Alfar scandinavi suddivisi in Liosálfar (Elfi della Luce) e in Döckálfar (Elfi dell’Oscurità), non esiste però in Galles o Irlanda in cui i Tylwyth Teg (Famiglia Fatata) o i Daine Side (Abitanti dei Tumuli fatati) sono un’unica seppure articolata popolazione.
[3] Hebridean Folksongs II, tunes transcribed from recordings and annotated by Francis Collinson, edited and translated by John Lorne Campbell. (Oxford 1977)

Link consultati
http://www.omniglot.com/songs/gaelic/aphiuthrag.php
http://www.celticlyricscorner.net/maggiemacinnes/aphiuthrag.htmd
https://www.juliefowlis.com/alterum/
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=69117
http://www.earlygaelicharp.info/tunes/CumhPeatharRuari/
https://thesession.org/tunes/15575
http://www.cynthiacathcart.com/articles/rory_dall_lament.html


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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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