“Willow’s Song” dal film cult “The Wicker Man”

Ancora una canzone dal cult- film “The Wicher Man” diretto da Robin Hardy (tratto dal romanzo Ritual di David Pinner – 1967). Willow’s Song è il canto di sirena di Willow MacGregor (l’attrice Britt Ekland) la procace figlia del locandiere dell’isola di Summerisle (isoletta immaginaria da qualche parte al largo della costa scozzese, forse nelle Ebridi) nella scena della seduzione. Il titolo alternativo è anche “The Siren Song” o “Willow’s Theme”.

IL FILM: LA SCENA DELLA SEDUZIONE

“Il sergente di polizia Howie atterra sull’isola di Summerisle per indagare sulla scomparsa di una dodicenne, Rowan Morrison. Gli abitanti non lo accolgono affatto cordialmente, e ostacolano le sue indagini, negando addirittura l’esistenza della ragazza. Scende la notte e il sergente è costretto a prendere in affitto una stanza in una locanda. Arrivato lì, il padrone gli presenta sua figlia, la giovane e avvenente Willow, e subito gli altri clienti iniziano ad intonare un motivetto, con espliciti riferimenti all’atto sessuale, e tutti ridono e sghignazzano su di lui.
Howie, religiosissimo, è talmente infastidito da tutto ciò, che esce a fare una passeggiata, ma fuori dal locale assiste a delle scene di sesso libero, addirittura in pubblico, così, sconvolto, torna subito indietro e va nella sua stanza. Mentre prega, si accorge che Willow, nella stanza accanto, canta e balla nuda, chiamandolo e invitandolo a passare la notte con lei. Il poliziotto si rifiuta di concedersi ed il mattino seguente, alla richiesta di spiegazioni da parte di lei, egli risponde che, per rispetto della religione, è ancora vergine ed intende rimanerlo fino al matrimonio.” (trama del film The Wicker Man 1973 tratta da qui)

Così dichiarò il regista: “Tutte le cerimonie e i dettagli che mostriamo nel film sono o erano diffusi in Inghilterra e in Europa Occidentale: quello che noi abbiamo fatto è stato riunirli tutti insieme in uno stesso posto e in uno stesso momento.” In effetti un punto di forza del film risiede proprio nella colonna sonora, basata sulle canzoni popolari, che se voliamo etichettare possiamo definire folk-rock. (seguite il tag Paul Giovanni per le altre musiche e canzoni del film)

WILLOW’s SONG

Il nome dell’Afrodite del villaggio è, non a caso, Willow cioè “Salice”, una parola che la accomuna ad una depositaria di una conoscenza soprannaturale, donna maga o donna strega e quindi in certa misura donna-fata: con il suo canto mette alla prova il sergente Howie, che se non avesse preservato la sua verginità, -trincerandosi dietro alle sue credenze/moralità cristiane- probabilmente non sarebbe stato sacrificato alla fine come Wicker man.

Il brano è stato scritto da Paul Giovanni e solo un paio di frasi sono “citazioni” di versi elisabettiani: “The idea for the song was completely original with me—there was no indication of what it was to be in the script except a couple of lines of absolute filth,” sourced by screenwriter Anthony Shaffer from various anthologies of lyrics that would be appropriate to spring pagan festivals. The main thing is in the rhythm, and we used all of the old twangy instruments in there“.
La sessualità contenuta nella canzone, ed esplicitata in una precedente scena notturna (che inizia con due lumache che si accoppiano e finisce in un orgia collettiva tra le frasche) ebbe parecchi problemi con la censura dell’epoca, era allora il manifesto di una sessualità libera che si rispecchiava nella recente rivoluzione sessuale degli anni 60-70.
Ma in termini simbolici e spirituali la sessualità “pre-moderna” che è rimasta intatta nella nostra isoletta immaginaria nel Mare del Nord, era un rito sacro e i giovani del villaggio venivano iniziati ai suoi misteri proprio dalla figlia dell’oste (anche qui niente di nuovo nel mondo antico che aveva istituzionalizzato la prostituzione nei templi).

Willow mentre canta batte la mano contro il sottile muro che separa la sua camera da quella di Howie e noi la vediamo danzare nuda -così come se la stava immaginando Howie, mentre il sangue gli rimbombava nelle vene

The Wicker Man (1973) – Willow’s Song on Vimeo.

WILLOW’S SONGTraduzione italiana Cattia Salto
I
Heigh ho! Who is there?
No one but me, my dear.
Please come
say, “How do?”
The things I’ll give (show) to you.
By a stroke as gentle as a feather
I’ll catch a rainbow from the sky
And tie the ends together. (1)
II
Heigh ho! I am here
Am I not young and fair?
Please come
say, How do?
The things I’ll show to you.
Would you have a wondrous sight
The midday sun at midnight (2)
III
Fair maid, white and red (3)
Comb you smooth (4) and stroke your head.
How a maid can milk a bull! (5)
And every stroke a bucketful.
I
Ehi, oh (Ti chiedi) “Chi è?”
Sono solo io mio caro
Ti prego fatti avanti
dici “come faccio?”
Le cose che ti darò (mostrerò),
con un tocco gentile come una piuma
prenderò un arcobaleno dal cielo
e annoderò le code insieme
II
Ehi, oh! Sono qui
non sono giovane e bella?
Ti prego fatti avanti
dici “come faccio?”
Le cose che ti mostrerò,
Ti piacerebbe vedere una cosa meravigliosa
il sole di mezzogiorno a mezzanotte?
III
Una bella fanciulla bianca e rossa
che ti pettina con dolcezza e ti accarezza la testa.
Come può una fanciulla mungere un toro?
Ad ogni tocco un secchio pieno

NOTE
1) un immagine molto psichedelica
2) il sole di mezzanotte è visibile nelle solo nelle regioni polari: d’estate il sole non cala mai di notte e resta basso sull’orizzonte. L’effetto è quello del crepuscolo che copre il mondo di rosa, una luce morbida e magica.
Nelle leggende celtiche è descritta anche la luce del “trath-nona la leth an t-samhraidh‟ (il mezzogiorno del giorno di mezza estate). Non è luce del Sole né quella della Luna, né quella della stella guida (la stella cometa).
3) il verso è tratto dalla commedia The Old Wives’ Tale di George Peele (1595) Gently Dip but not too deep
4) le sirene sono ritratte mentre si pettinano i lunghi e folti capelli
5) dalla drinking song “Martin Said To His Man” (in “Music from the time of Elizabeth I” Christopher Hogwood) ovviamente il verso venne tagliato nel film perchè troppo esplicito

Rifacimenti

La canzone ha conosciuto una discreta fortuna presso i gruppi musicali degli anni coevi all’uscita del film (1973), interpretata sia in chiave maschile che femminile. Ulteriori rivisitazioni negli anni 2000 e fino ai nostri giorni

Nature And Organisation “Wicker Man Song” in Beauty Reaps the Blood of Solitude, 1994

Faith & The Muse in Burning Season, 2003

Doves “The Last Broadcast” 2002

Isobel Campbell 2006

Robert Reed [feat. Angharad Brinn] 2014

Us and Them in Summerisle 2011

FONTI
http://guide.supereva.it/musica_celtica_/interventi/2003/02/130069.shtml
https://ilgiornodeglizombi.wordpress.com/2013/01/08/1973-the-wicker-man/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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