PEGGY LETTERMORE

connemara_girl1Peigín Leitir Móir è una canzone irlandese scritta in gaelico e riportata nel 1911 sul “An Claidheamh Soluis” (The Sword of Light), il settimanale in gaelico pubblicato tra il 1899 e il 1932 (vedi).
Nell’articolo sono accreditati come autori Máirtín Ó Clochartaigh e Pádraic Ó Maille residenti nel villaggio sul lato est dell’isola di Lettermore (Connemara, Irlanda). Da subito la tradizione popolare si è impadronita del motivo e ha aggiunto nuovi versi. Sull’isola si ritiene che la canzone sia dedicata a Peggy Folan moglie di Thomas nata  a Brandy Harbor nel 1820-30, ed è ancora segnalato il cottage, ora in rovina, in cui viveva la sua numerosa famiglia.
Peggy doveva essere una vera bellezza che faceva girare la testa a tutti!

L’ISOLA DI LETTERMORE

Leitir Móir (Lettermore) è un isoletta a sud-est di Carna, divisa in due dall’orografia con un villaggio sulla collinetta a Ovest  –Leitir Calaidh ( Wet Hill of the Harbour) Lettercallow (ossia la zona paludosa) – e il villaggio a oriente –Leitir Móir– che da il nome all’isola (ossia la zona rocciosa). E’ collegata con una carreggiata rialzata alla terra ferma (Annaghvaan Bridge), una strada (la R374) che serpeggiando prosegue fino a Lettermullan unendo così una sorta di piccolo arcipelago di isolette.

https://www.flickr.com/people/127621446@N04/

L’isola è un paesaggio aspro e arido di roccia battuta dal vento, popolata da una manciata di contadini e pescatori.
Un affascinante reportage fotografico di   ci porta passo dopo passo, fotogramma dopo fotogramma per i porticcioli dell’isola: alla ricerca delle forme dei moli e delle banchine.
“The word Quay derives from the old Northern French cai meaning a sandbank parallel to the shoreline offering a suitable place for a landing. Pier also derives from the old Northern Frenchpire meaning a breakwater. The difference technically between the two is that a pier projects out at angle to the land whereas a quay runs parallel. Cé is the primary term used to mean a quay or a jetty or a pier, sometimes spelt as ceibh. They are as interchangeable as the tide but perhaps in local usage are associated with a greater solidity and sense of purpose: a greater access and defence to and from the sea.” (tratto da qui)


Dopo aver guardato le foto e letto il post del BLOG Windsong mi è tornato in mente un libro di Joanne HarrisLa spiaggia rubata” (2002) e la rivalità dei due villaggi nell’isola immaginaria di Le Devin (una minuscola isola al largo delle coste della Bretagna); ma qui sull’isoletta di Lettermore la vita doveva essere molto più dura, senza turisti a portare ricchezza e discordia (vedi): isola di pescatori, marinai e contrabbandieri (Brandy Harbour ne è un ricordo), raccoglitori di alghe (seaweed) e di molluschi dai grandi gusci.

IL MITO
Móir  è anche il nome della dea/regina Mór Muman (Mór del Munster) ovvero la personificazione della Terra del Munster, l’incarnazione della sovranità della terra (protettore/guardiano). Antica Dea del Mare e del Sole però al Tramonto, era la regina dell’Altromondo, l’isola dei Beati.

La melodia è un motivetto allegro con un giro inconfondibile di tin whistle, spesso eseguita in versione strumentale come una sfrenata polka. Le parole gaeliche una volta tradotte in inglese perdono un po’ il loro fascino, essendo tutto sommato più banali e meno ammiccanti per il pubblico di oggi, rispetto a quello di un tempo, che poteva forse cogliere doppi-sensi che oggi ci sfuggono.

ASCOLTA The Dubliners (Ciarán Bourke tin whistle e voce) live 1973


GAELICO IRLANDESE
I
Tá Peig agom, tá Cáit agom,
ach Peig an bean is fearr
‘Cbe faer Gheabhfas í
nach air a bhfeás anttadh
Curfá
O gairim gairim í,
Agus gairim í, mo stór;
Míle grá le m’anam í
‘Sí Peigín Leitir Móir! (1)

II
Ó chuir me scéala siar chuici
Go gceannóinn di bád mór
‘S é ‘n scéala ‘chuir sí aniar chugam
Go ndéanfadh leathbhád seoil

III
Tá iascaraigh na Gaillimhe
ag theacht anall le chóir
Is solas geallaigh gilte bí
go ligadis a shaoil
IV
Éirigh suas a Pheggy
agus sheas ar bharr an árd
Chóirigh do chuid buillán
agus féach an bhfuil síad ann
TRADUZIONE  INGLESE
I
I have Brid and I have Kate
but Peggy is the best of all
Whichever man wins her hand,
a lucky man he will be
CHORUS
Oh I call her, call her
and I call my sweetheart;
1000 loves of my soul for her
my Peggy of Lettermore.
II
I sent a message west to her,
that I would buy a large boat
She sent a message back to me
that a medium sized sailing boat would do
III
The Galway fishermen are sailing
from the east with a fair wind
With the light of a bright moon
in order to see the “jewel”(2)
IV
Rise up, dear Peggy
and stand up on the height,
Count all your cattle
and make sure they’re all there
Traduzione italiano di Cattia Salto
I
Ci sono Brid e Kate
ma Peggy è la migliore di tutte, qualunque uomo che otterrà la sua mano, sarà un uomo fortunato!
(Ritornello:
Oh la chiamai, la chiamai,
e chiamai la mia innamorata,
mille benedizioni su di lei

la mia Peggy di Lettermore.)
II
Le ho mandato un messaggio dalla parte ovest(1) che avrei comprato una grande barca; lei mi ha risposto che poteva andare bene una barca di media misura.
III
I pescatori di Galway stanno navigando da Est con un buon vento,
alla luce di una luna piena
per vedere il “gioiello” (2).
IV
Svegliati, Peggy cara
e sali in cima alla collina,
conta tutte le mucche
e bada che ci siano tutte

NOTE
1) Leitir Móir (Lettermore) è un isoletta a sud-est di Carna. Leitir Caladh è il villaggio a occidente e Leitir Móir è il villaggio a oriente. Questo tratto di costa del Connemara è così frastagliato con tantissime isole collegate da ponticelli e spiagge caraibiche.
2) i pescatori navigano nel tratto a oriente dell’isola nella speranza di poter vedere la bella Peggy.

LA VERSIONE IN INGLESE

Non potevano mancare le versioni “poguesggianti” ecco quella del gruppo norvegese Greenland Whalefishers ( definita talvolta come una tribute band dei Pogues) con relativa versione inglese del testo di Arvid Grov , che non è proprio una traduzione dal gaelico quanto la storia di un incontro con un’ambigua Peggy!
ASCOLTA The Greenland Whalefishers in “The Mainstreet Sword” 1996


I
I was walking down the backstreets
Just in case of breaking time
All I carried was a bottle
Of some Russian stuff with lime
Corner-crash Christ an angel
Kind of non-earth Christian eyes
Like the famous snake tricked Adam
I swallowed all your lies
CHORUS
Oh sweet Peggy
You treated me like a whore
You are definitely no angel
Mrs. Peggy Lettermore
II
Took a seat down at the staircase
We shared names like people use
You gave my lips a hello kiss
And I shared you my booze
We kissed and consumed the liquor
Night turned dark and cold like hell
I said “if you want my company
We can move for my hotel”
III
Hand in hand inside the doorway
Where we went in to the bar
An old drunk played his mandolin
And his father the guitar
She said “honey give me shelter
I can’t stand those playing wracks
If you do (1) this evening free
My hand to God, I’ll pay you back”
IV
It was early in the 4.th round
The alcohol attacked
And the last thing I remember
She was dancing on my back
I screamed “this kind of love’s forever”
She said “perfect for a change (2)
Such a corner-crash in Galway
We can never rearrange”
Traduzione italiano di Cattia Salto
I
Passeggiavo per i vicoli
tanto per passare il tempo
tutto quello che avevo era una bottiglia
di roba russa con il limone,
Cristo, nel girare l’angolo mi sono sbattuto in un angelo, occhi di una persona non-terrestre, come il famoso serpente che tentò Adamo, ingoiai tutte le tue bugie.
CORO
O cara Peggy
mi hai trattato come una puttana
tu non sei sicuramente un angelo
Signora Peggy Lettermore
II
Seduti sulle scale
ci scambiammo i nomi come da consuetudini, mi desti sulle labbra un bacio di saluto e io condivisi con te la mia roba, ci baciammo e bevemmo il liquore
la sera diventò buia e fredda come l’inferno, le dissi “Se vuoi la mia compagnia andiamo nel mio hotel”
III
Mano nella mano oltrepassammo la soglia per entrare nel bar,
un vecchio ubriaco suonava il mandolino
e il padre la chitarra
Lei disse “Zucchero, proteggimi
non sopporto questi falliti che suonano,
se lo fai questa sera gratis
mano sul cuore, ti ripagherò”
IV
E’ stato all’inizio del quarto giro che
l’alcol mi ha steso
e l’ultima cosa che ricordo
era lei che ballava sulla mia schiena
gridai ” questo tipo d’amore è per sempre”
Lei disse “che perfetto incidente,
un tale scontro d’angolo a Galway
non riusciremo più a organizzare”

NOTE
1) credo voglia dire ” se suonerai tu gratis”
2) un incontro fortunato

FONTI
http://www.joeheaney.org/en/peigin-leitir-moir/
http://www.omniglot.com/songs/irish/peigin.php
http://www.kinglaoghaire.com/site/lyrics/song_336.html
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=2962
http://thesession.org/tunes/9154
http://abcnotation.com/tunePage?a=www.norbeck.nu/abc/i/hnp0/0018

IN VIAGGIO
http://www.irlandando.it/cosa-vedere/ovest/contea-di-galway/carna/
http://deworde.blogspot.it/2015/02/rihla-journey-47-quays-to-connemara.html
http://www.wonderfulireland.ie/west/lettermore/#/

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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