Marion s’y promène è una ballata francese rielaborata da Gabriel Yacoub molto simile alla ballata piemontese Il Corsaro o Il Marinaio (Costantino Nigra #14)
Un filone fecondo della tradizione ballatistica europea che affonda le sue radici nel medioevo è quello cosiddetto della “fanciulla sulla spiaggia”; Riccardo Venturi riassume il commonplace in modo puntuale “fanciulla solitaria che passeggia sulle rive del mare – nave che arriva – comandante o marinaio che la richiama a bordo – fanciulla che s’imbarca di spontanea volontà – ripensamento e rimorso – pensieri alla casa materna / coniugale – dramma che si compie (in vari modi)”
A leggere bene con i dovuti raffronti troviamo alcune delle caratteristiche/varianti comuni alle ballate “Fair Maiden on the Shore“ e “The Daemon Lover“/“House Carpenter“
Nelle “warning songs” si ammoniscono le brave fanciulle di non mettersi grilli per il capo, di stare al loro posto (accanto al focolare a sfornare manicaretti e bambini) e di non avventurarsi in “ruoli maschili”, altrimenti finiranno disonorate o stuprate o uccise. Meglio quindi la gabbia più o meno dorata che già si conosce che il volo libero.
Marion s’y promène: La fille aux chansons
Scrive Riccardo Venturi a proposito di Marion s’y promène “Pirati, barcaioli seduttori, il Diavolo; questa la tradizione alla quale appartiene anche La fille aux chansons. Da dire che tutto ciò non poteva, chiaramente, non essere noto anche a Gabriel Yacoub. Ma, negli album, i Malicorne si facevano notare per la stringatezza delle note storiche, una loro caratteristica programmatica. Speriamo qui d’aver meglio chiarito da che cosa questa canzone provenga. Nella nostra ottica, che -come è noto- tende a indagare la violenza sulle donne fin dalle sue più antiche testimonianze e affioramenti nella poesia e nel canto popolare, questa canzone ha da dire parecchie cose; prima fra tutte che, se si sfugge dalle prigioni familiari (genitori o marito), l’unico risultato è il disonore, lo stupro, la morte (propria o delle persone care) e l’inferno. Per una ragazza o una donna, meglio quindi la rassicurante galera cui Iddio l’ha destinata, piuttosto che perire atrocemente nell’ignoto (che, naturalmente, è pienamente assimilato alle “tentazioni mondane”).” (Antiwarsongs.org )
IL SEDUTTORE DIABOLICO
Questa ballata francese (area occidentale) viene dai complainte medievali filtrati dalla tradizione popolare con il titolo La fille aux chansons (= la fanciulla nelle canzoni) e con chanson si intende ovviamente la produzione medievale di trovieri e trovatori.
Il seduttore di turno (nel mazzo con elfi cavalieri e principi ranocchi) è un più normale “pirata” ma non meno esotico e eccitante, siamo alle solite, la fanciulla “irrequieta” si aggira sola soletta per la spiaggia (nelle versioni terricole invece predilige boschi rigogliosi pieni di felci o brughiere con l’erica e la ginestra in fiore), sente il canto del bel marinaio e imprudentemente sale sulla nave governata da una trentina di marinai.
Appena salita a bordo la musica cambia e la ragazza finalmente capisce che la sua fine sarà di essere l’oggetto sessuale di 30 arrapati pirati, e in un gesto disperato, si trafigge il cuore con la spada .
Isabeau s’y promène
La ballata tradizionale invece s’intitola “Isabeau s’y promène” e proviene dalla Normandia, ma è stata esportata in Canada e in Lousiana. Nella sua popolarità è diventata anche una canzone per bambini. La troviamo in due versioni melodiche, quella lirica è la più diffusa ed è per l’appunto quella ripresa dai Malicorne nella loro Marion s’y promène.
Nella versione tradizionale la perdita della verginità della fanciulla viene simboleggiata dalla caduta in acqua del suo anello d’oro, il marinaio si tuffa per tre volte per ritrovare l’anello ma annega.
Ritroviamo la stessa canzone anche in Louisiana con il titolo Sur le Borde de l’Eau già registrata nel 1929 da Alcide Gaspard (Blind Uncle Gaspard) nel dialetto particolare cantato dai francesi trapiantati nella Louisiana.
I Marion s’y promène Le long de son jardin, Le long de son jardin Sur les bords de la France (1) Le long de son jardin Sur les bords de l’eau. (2) II Aperçoit une barque De trente matelots, De trente matelots Sur les bords de la France De trente matelots Sur les bords de l’eau Le plus jeune des trente Chantait une chanson. III Chantait une chanson Sur les bords de la France, Chantait une chanson Sur les bords de l’eau La chanson que tu chantes Je voudrais la savoir. IV Je voudrais la savoir Sur les bords de la France, Je voudrais la savoir Sur les bords de l’eau Montez dedans ma barque, Je vous l’apprend(e)rai. V Je vous l’apprend(e)rai Sur les bords de la France, Je vous l’apprend(e)rai Sur les bords de l’eau. VI On fait cent lieues de barque Sans rire et sans parler On fait cent lieues de barque Sans rire et sans parler Sans rire et sans parler Sur les bords de la France, Sans rire et sans parler Sur les bords de l’eau. VII Après cent lieues de course, La belle s’ mit à pleurer Après cent lieues de course, La belle s’ mit à pleurer La belle s’ mit à pleurer Sur les bords de la France, La belle s’ mit à pleurer Sur les bords de l’eau. VIII Qu’avez vous donc la belle Qu’a vous à tant pleurer? Qu’a vous à tant pleurer Sur les bords de la France? Qu’a vous à tant pleurer Sur les bords de l’eau? IX J’entends, j’entends ma mère (3) M’appeler pour coucher, M’appeler pour coucher Sur les bords de la France, M’appeler pour coucher Sur les bords de l’eau. X Ne pleurez pas la belle, Chez nous vous coucherez! Chez nous vous coucherez Sur les bords de la France, Chez nous vous coucherez Sur les bords de l’eau. XI Quand(e) fut dans la chambre Son lacet (4) a noué Son lacet a noué Sur les bords de la France, Son lacet a noué Sur les bords de l’eau. XII Mon épée sur la table, Belle, pourra le couper Belle, pourra le couper Sur les bords de la France, Belle, pourra le couper Sur les bords de l’eau. XIII La belle a pris l’épée, Au cœur se l’est plongée La belle a pris l’épée, Au cœur se l’est plongée Au cœur se l’est plongée Sur les bords de la France, Au cœur se l’est plongée Sur les bords de l’eau. XIV La prend par sa main blanche, Dans la mer l’a jetée La prend par sa main blanche, Dans la mer l’a jetée Dans la mer l’a jetée Sur les bords de la France, Dans la mer l’a jetée Sur les bords de l’eau. |
Traduzione italiano di Riccardo Venturi I Marion sta passeggiando su e giù nel suo giardino, su e giù nel suo giardino sulle rive di Francia su e giù nel suo giardino sulla riva del mare. II S’accorge d’una barca con trenta marinai, con trenta marinai sulle rive di Francia sulla riva del mare, con trenta marinai dei trenta il più giovane cantava una canzone. III Cantava una canzone sulle rive di Francia, cantava una canzone sulla riva del mare, la canzone che canti la vorrei imparare. IV La vorrei imparare sulle rive di Francia, la vorrei imparare sulla riva del mare. Sali sulla mia barca, e te la vo a insegnare. V Te la vo a insegnare sulle rive di Francia, te la vo a insegnare sulla riva del mare. VI Cento leghe navigate senza ridere né parlare, cento leghe navigate senza ridere né parlare senza ridere né parlare sulle rive di Francia, senza ridere né parlare sulla riva del mare. VII Cento leghe di rotta e la bella si mise a singhiozzare, cento leghe di rotta, si mise a singhiozzare, si mise a singhiozzare sulle rive di Francia, si mise a singhiozzare sulla riva del mare. VIII Ma che avete, bella, da tanto singhiozzare? Da tanto singhiozzare sulle rive di Francia? Da tanto singhiozzare sulla riva del mare? IX Sento, sento mia madre che mi chiama a dormire, che mi chiama a dormire sulle rive di Francia, che mi chiama a dormire sulla riva del mare. X Non piangere, mia bella, con noi tu giacerai! Con noi tu giacerai sulle rive di Francia, con noi tu giacerai sulla riva del mare. XI Quando fu dentro in camera i legacci lei annodò i legacci lei annodò sulle rive di Francia, i legacci lei annodò sulla riva del mare. XII La spada che ho sul tavolo, bella, li può tagliare bella, li può tagliare sulle rive di Francia, bella, li può tagliare sulla riva del mare. XIII La bella ha preso la spada nel cuore se l’è conficcata la bella ha preso la spada nel cuore se l’è conficcata, nel cuore se l’è conficcata sulle rive di Francia, nel cuore se l’è conficcata sulla riva del mare. XIV La prende per la mano bianca, nel mare l’ha gettata la prende per la mano bianca nel mare l’ha gettata, nel mare l’ha gettata sulle rive di Francia, nel mare l’ha gettata sulla riva del mare. |
NOTE
1) nella versione Isabeau s’y promène è un ritornello che dice
“Le long de son jardin sur la bord de l’isle
Le long de son jardin sur le bord de l’eaux,
Sur la bord du vaisseau.”
2) la frase richiama il ritornello della versione piemontese “A fior dell’acqua a fior del mar”
3) nella versione tradizionale Isabell dice
Je pleure mon anneau d’or dans l’eau il est tombé
e le strofe così proseguono
Ne pleurez point la belle je vous le plongerai
De la première plonge il n’a rien ramené
De la seconde plonge l’anneau s’a voltigé
De la troisième plonge le galant s’est noyé
Si conosce anche una seconda versione testuale del finale in cui la donna piange
Je pleur’ mon coeur volage que j’ai laissé gagner
e il marinaio risponde
Ton petit coeur en gage je te le renderai
4) sono i lacci del vestito
la traduzione in inglese della ballata tradizionale qui
Una versione sulla melodia da danza
Ho trovato anche una traduzione in finnico
LINK
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=50848
https://www.histoirecanada.ca/consulter/arts-culture-et-societe/isabeau-s-y-promene-mitaine-et-chausson
https://www.thecanadianencyclopedia.ca/en/article/isabeau-sy-promene-emc
http://sites.csdraveurs.qc.ca/musique/choralies2014/partitions/Isabeau%20s’y%20promene%20-%20Partition%20complete.pdf
http://earlycajunmusic.blogspot.com/2016/09/sur-le-borde-de-leau-on-riverside-blind.html