THE JEW’S GARDEN

“Little Sir Hugh”, “Fatal Flower Garden”, “Sir Hugh, or the Jew’s Daughter”  è una antica ballata registrata al numero 155 dal professor Francis James Child, una murder ballad incentrata  apparentemente su un “omicidio rituale“; siamo alle radici delle leggende metropolitane sui rapimenti dei bambini a sfondo religioso, così in Inghilterra la morte di Hugh di Lincoln nel 1255 riportata ne “The Annals of Waverly” scatena l’odio razziale contro gli Ebrei: il corpo del bambino viene ritrovato un mese dopo la sua scomparsa in un pozzo e la “vox populi” addita gli Ebrei; uno di loro sotto tortura confessa l’assassinio e per buona misura una ventina di ebrei sono impiccati con l’accusa di omicidio rituale (e ovviamente i loro beni sono incamerati dalla Corona).
Così scrive il cronista “This year [1255] about the feast of the apostles Peter and Paul [27 July], the Jews of Lincoln stole a boy called Hugh, who was about eight years old. After shutting him up in a secret chamber, where they fed him on milk and other childish food, they sent to almost all The cities of England in which there were Jews, and summoned some of their sect from each city to be present at a sacrifice to take place at Lincoln, in contumely and insult of Jesus Christ. For, as they said, they had a boy concealed for the purpose of being crucified; so a great number of them assembled at Lincoln, and then they appointed a Jew of Lincoln judge, to take the place of Pilate, by whose sentence, and with the concurrence of all, the boy was subjected to various tortures. They scourged him till the blood flowed, they crowned him with thorns, mocked him, and spat upon him; each of them also pierced him with a knife, and they made him drink gall, and scoffed at him with blasphemous insults, and kept gnashing their teeth and calling him Jesus, the false prophet. And after tormenting him in diverse ways they crucified him, and pierced him to the heart with a spear. When the boy was dead, they took the body down from the cross, and for some reason disemboweled it; it is said for the purpose of their magic arts
Manco a dirlo il bambino viene venerato e chiamato” il piccolo Ugo di Lincoln” (non proprio un santo ma nella Cattedrale viene approntato un piccolo santuario subito meta di pellegrinaggi)

ACCUSA DEL SANGUE

L’accusa del sangue così di moda nel mondo cristiano dell’Europa Medievale è basata sulla “dimenticanza” cristiana di un fondamento biblico condiviso dai primi Cristiani, dagli Ebrei e dai Musulmani e più in generale nel pensiero antico: il sangue è vita (anima della carne).
Anticamente per rinnovare la propria forza vitale si beveva sangue o si mangiava la carne delle vittime sacrificate agli dei; ma il Dio del credo monoteista orientale vietava ai suoi seguaci di cibarsi del sangue degli animali offerti in sacrificio; il sangue si appropria allora di un nuovo distintivo significato quello dell’alleanza tra Dio e l’uomo (o meglio il suo popolo): il sangue degli agnelli e la fuga degli Ebrei schiavi dall’Egitto.
Senonchè il sangue di Gesù sulla croce è il simbolo del “nuovo” patto (nel Vangelo è detto “il sangue del patto” ) cioè è il sangue che purifica il cristiano da ogni peccato, da cui il nuovo binomio Cristo = Agnello di Dio che “toglie i peccati dal mondo”

Nella Creazione Dio è decisamente vegetariano e vieta all’uomo e agli animali di nutrirsi di altri esseri viventi diversi dalle piante. Solo dopo il diluvio universale concede a Noè e alla sua famiglia di cibarsi di altri esseri viventi con il divieto di strappare la carne da un animale ancora vivo (Dio non consente di far soffrire inutilmente un animale senza averlo prima ucciso).
La Toràh vieta espressamente “di mangiare sangue” e le carni  kosher vengono macellate e trattate in modo da togliere loro tutto il sangue, la Chiesa invece liberalizza l’uso delle carni contenenti il sangue grosso modo nel 1400, con il Il Concilio di Basilea – Ferrara – Firenze – Roma   in cui si dichiarano definitivamente superate le pratiche giudaiche della circoncisione e del sabato, nonché il decreto di Gerusalemme sulle cose immolate, sul sangue e sulle carni sacrificate.
“La sacrosanta chiesa cattolica, quindi, dichiara apertamente che, da quel tempo, tutti quelli che osservano la circoncisione, il sabato e le altre prescrizioni legali, sono fuori della fede di Cristo, e non possono partecipare della salvezza eterna, a meno che non si ricredano finalmente dei loro errori. Ancora, comanda assolutamente a tutti quelli che si gloriano del nome di cristiani, che si deve cessare dal praticare la circoncisione sia prima che dopo il battesimo perché, che vi si confidi o meno, non si può in nessun modo praticarla senza perdere la salvezza eterna……..Crede fermamente, confessa e predica che ogni creatura Dio è buona e niente dev’essere respinto quando è accettato con rendimento di grazie (1 Timoteo 4,4); poiché, secondo l’espressione del Signore non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo (Matteo 15,11). E afferma che la differenza tra cibi puri e impuri della legge mosaica deve considerarsi cerimoniale e che col sopravvenire del Vangelo è passata e ha perso efficacia. Anche la proibizione degli apostoli delle cose immolate ai simulacri, del sangue e delle carni soffocate (Atti 15,29) era adatta al tempo in cui dai giudei e gentili, che prima vivevano praticando diversi riti e secondo diversi costumi, sorgeva una sola chiesa. In tal modo giudei e gentili avevano osservanze in comune e l’occasione di trovarsi d’accordo in un solo culto e in una sola fede in Dio, e veniva tolta materia di dissenso. Infatti ai Giudei per la loro lunga tradizione potevano sembrare abominevoli il sangue e gli animali soffocati, e poteva sembrare che i gentili tornassero all’idolatria col mangiare cose immolate agli idoli. Ma quando la religione cristiana si fu talmente affermata da non esservi più in essa alcun Giudeo carnale, ma anzi tutti d’accordo erano passati alla chiesa, condividendo gli stessi riti e cerimonie del Vangelo, persuasi che per quelli che sono puri ogni cosa è pura (Tito 1,15), allora venne meno la causa di quella proibizione, e perciò anche l’effetto. Essa dichiara, quindi, che nessun genere di cibo in uso tra gli uomini deve essere condannato, e che nessuno, uomo o donna, deve far differenza di animali, qualunque sia il genere di morte che abbiano incontrato, quantunque per riguardo alla salute del corpo, per l’esercizio della virtù, per la disciplina regolare ed ecclesiastica, molte cose, anche se permesso, possano e debbano non mangiarsi. Secondo l’apostolo, infatti, tutto è lecito, ma non tutto conviene (1 Corinzi 6,12 e 1 Corinzi 10,22)”. [Sessione XI  del 4 febbraio 1442 del Concilio di Basilea – Ferrara – Firenze – Roma]
Da allora con la premessa che il cibo è un dono del Signore, la Chiesa  smette di questionare sui tipi di carne consentita e preferisce stilare le norme sull’astinenza e il digiuno.
Anche nel Corano il consumo della carne è permesso ma alcuni animali sono considerati impuri, l’uccisione dell’animale inoltre deve essere sacralizzata come rispetto della vita.
La giurisprudenza islamica, sulla scorta delle prescrizioni coraniche e della tradizione profetica, ha costruito una teoria generale in base alla quale viene regolamentato il regime alimentare del musulmano. Sono infatti considerati impuri e pertanto proibiti (harām): 1) alcune specie di animali e in particolare il maiale; 2) le carogne di animali; 3) gli animali che non siano stati cacciati o che non siano stati macellati secondo il metodo prescritto; 4) le vittime sacrificali; 5) il sangue; 6) i cibi divenuti impuri per contaminazione; 7) il vino e le bevande alcoliche.” (tratto da qui)

PASQUA DI SANGUE

Nonostante il grande rispetto degli ebrei verso il sangue come fonte della vita, i Cristiani (originariamente una delle tante sette ebraiche) diffondevano a piene mani le calunnie verso gli Ebrei e la Pasqua ebraica arrivando ad affermare che gli Ebrei a Pasqua rapivano i loro bambini  uccidendoli nei modi più atroci per utilizzarne il sangue a scopi rituali (cioè ci pucciavano il pane azzimo o ci facevano un energy-drink con il vino).
I miasmi della propaganda  politico-religiosa mi danno il voltastomaco e perciò qui mi fermo.

LA BALLATA: Sir Hugh

La leggenda metropolitana è ripresa un secolo più tardi da Geoffrey Chauces nei sui “Racconti di Cantebury” ( il racconto della Madre Priora) e la ballata “Sir Hugh or The Jew’s Daughter” circolò in forma orale in Gran Bretagna e negli Stati Uniti non necessariamente come  ballata antisemita. Il giardino che compare a volte nei titoli è il luogo del magico e del proibito e il giardino dell’Eden in cui il ragazzo viene tentato (tormentato) dal sesso e la morte è un passaggio metaforico che lo trasforma in uomo.
James Orchard Halliwell in Popular Rhymes and Nursery Tales of England (London, 1849) cita “Child Roland and the King of Elfland” come ballata antecedente: là i giovanetti giocano a palla nella città di  Carlisle e con un tiro maldestro la gettano “o’er the kirk he gar’d it flee”; i bambini che la vanno a cercare finiscono uno per volta in una terra incantata; così guardando ancora alle fiabe troviamo “la Principessa e il Ranocchio” in cui la ragazzina giocando con la palla la getta maldestramente nello stagno (o nella fontana o guarda caso un pozzo!) E la palla è tonda e dorata proprio come una mela di Avalon!

‘The Frog Prince’ – Old, Old Fairy Tales, Anne Anderson, 1935.

Ed ecco apparire il secondo elemento sempre tipico delle fiabe che raccontano di amore e di sesso (iniziazione sessuale): l’archetipo del “seduttore” o del “predatore sessuale”, sia esso il Principe Ranocchio o il Cavaliere Elfo o la Sirena/Fata.

Un altro punto fisso o per lo meno ripetuto spesso è quello del cattivo tempo, si descrive una giornata di pioggia o una nevicata o ancora una giornata nebbiosa, non certo il tempo più indicato per stare all’aperto e giocare a pallone, perchè si tratta di un codice letterario che avvisa gli ascoltatori che qualcosa di soprannaturale, funesto o magico sta per accadere.
Un altro punto cardine è quello dell'”oggetto del desidero” cioè una mela o un anello d’oro o una ciliegia; la mela è il classico simbolo della tentazione , l’anello  è al solito la ricompensa del matrimonio d’amore e la ciliegia rosso sangue la minaccia di morte se il ragazzo fallisce la prova.
E’ del tutto evidente che una ballata basata sull’archetipo “femmina fatale che seduce un giovanetto”  si connota in un certo punto storico di un “omicidio rituale” a sfondo antisemitico, ma nelle versioni americane la ragazza diventa “the jeweler’s daughter”, o più genericamente la figlia del Re o del Duca, o ancora la regina o più semplicemente una “lady”. In Scozia e in America diventa una “gipsy”.

In alcune versioni americane la donna è una parente del bambino, una zia a cui è stato affidato e che lo tiene malvolentieri o la stessa madre e il bambino è il figlio illegittimo.

Sam Lee in “Ground Of Its Own” 2012 con il titolo Jews Garden
o se preferite la versione live 2013
Steeleye Span in Commoners Crown, 1975 con il titolo di Little Sir Hugh che preferiscono la versione americana della ballata senza riferimento diretto alla figlia dell’ebreo

CHORUS
“Mother, mother, make my bed,
Make for me a winding sheet.
Wrap me up in a cloak of gold,
See if I can sleep.”
I
Four and twenty bonny, bonny boys
playing at the ball.
Along came little Sir Hugh,
he played with them all.
He kicked the ball very high,
he kicked the ball so low,
He kicked it over a castle wall
where no one dared to go.
II
Out came a lady gay,
she was dressed in green.
“Come in, come in little Sir Hugh,
fetch your ball again.”
“I won’t come in,
I can’t come in without my playmates all;
For if I should I know you would
cause my blood to fall.”
III
She took him by the milk white hand,
led him to the hall
Till they came to a stone chamber
where no one could hear him call.
She sat him on a golden chair,
she gave him sugar sweet,
She lay him on a dressing board
and stabbed him like a sheep.
IV
Out came the thick thick blood,
out came the thin.
Out came the bonny heart’s blood
till there was none within.
She took him by the yellow hair
and also by the feet
She threw him in the old draw well
fifty fathoms deep.
Traduzione italiano di Cattia Salto *
CORO
“Madre o madre, fammi il letto
e preparami il sudario
avvolgimi in un manto dorato
che io possa riposare” (1)
I
24 bei ragazzi
giocavano a pallone (2)
giunse il piccolo sir Ugo
ed era il più bravo di tutti.
Calciava la palla verso l’alto
calciava la palla verso il basso
la calciò oltre il muro del castello
dove nessuno osava andare
II
Uscì una dama gaia,
vestita di verde (3)
“Entra, entra piccolo sir Ugo
per riprendere la palla”
“Non entro no;
non senza tutti gli altri calciatori
perchè se lo farò son certo che tu
mi caverai il sangue”
III
Lo prese con la bianca mano
e lo portò in casa
fino alla segreta di pietra (4)
dove nessuno lo avrebbe sentito gridare
lo mise su una sedia dorata
e gli diede delle gelatine (5)
lo stese su un asse da cucina (6)
e lo accoltellò come una pecora
IV
Uscì il sangue, il sangue denso
e uscì quello fluente;
uscì il sangue del suo bel cuore
finchè non ne rimase più.
Lo prese dalla bionda testa
e anche dai piedi
e lo gettò nel vecchio pozzo
profondo 50 tese.

NOTE
* dalla traduzione di Riccardo Venturi (tratta da qui)
1) nelle versioni più antiche si aggiunge il particolare della madre del bambino alla ricerca del figlio scomparso e della miracolosa apparizione del suo spettro
2) il gioco della palla è un tipico passatempo dei ragazzi e delle giovinette nelle ballate medievali e veniva praticato nelle vie cittadine o nei parchi dei castelli. Nel contesto però potrebbe aggiungere una connotazione simbolica, con la palla che rappresenta il sole, nel superare un confine la palla è il sole che attraversa il confine tra luce e oscurità. Nel Galles del Sud in prossimità dell’equinozio primaverile è ancora usanza il gioco del football di due squadre di due paesi diversi che si sfidano, anche per tutto il giorno, a lanciare il pallone l’uno nel confine dell’altro.
3) la dama verde vestita potrebbe benissimo essere una Fata
4) letteralmente una stanza di pietra, che suggerisce l’idea di una cantina
5) essendo nel medioevo vien da pensare a dei canditi o a gelè di frutta: sono i dolcetti che la “fata” ha usato per tentare il ragazzo e convincerlo ad entrare, come non pensare  ai lokum offerti a Edmund dalla strega bianca di Narnia? (la ricetta qui)
6) Riccardo Venturi traduce con “tavolo da cucire”, è piuttosto un grande tagliere che richiama per l’appunto il ceppo di legno su cui si tagliano le carni macellate

LA VERSIONE NURSERY RHYMES

La ballata ha una vasta tradizione come filastrocca per bambini ridotta a un paio di strofe, nella storia è la balia a uccidere il bambino, perfetta come ninna-nanna di Halloween

FONTI
https://core.ac.uk/download/pdf/11555372.pdf
https://epub.uni-regensburg.de/27344/1/ubr13573_ocr.pdf
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=40854
http://www.poetrycat.com/frank-sidgwick/sir-hugh-or-the-jews-daughter
http://www.sacred-texts.com/neu/eng/child/ch155.htm
http://www.jewishvirtuallibrary.org/united-kingdom-virtual-jewish-history-tour
https://www.openstarts.units.it/dspace/bitstream/10077/12898/7/Scopel_2016_Prescrizioni_alimentari.pdf
http://bluegrassmessengers.com/the-jews-garden–mo-1903-williams-belden-a.aspx
http://www.joe-offer.com/folkinfo/songs/91.html
http://www.tobarandualchais.co.uk/en/fullrecord/66258/7
http://www.tobarandualchais.co.uk/en/fullrecord/15412/7
http://www.tobarandualchais.co.uk/en/fullrecord/27597/7
http://www.tobarandualchais.co.uk/en/fullrecord/41240/7
http://www.tobarandualchais.co.uk/en/fullrecord/68905/7
http://www.musicanet.org/robokopp/scottish/4and20.htm
http://theanthologyofamericanfolkmusic.blogspot.it/2009/10/fatal-flower-garden-nelstones-hawaiians.html
http://www.ondarock.it/recensioni/2012_samlee_groundofitsown.htm
http://www.lizlyle.lofgrens.org/RmOlSngs/RTOS-FatalFlow.html
https://maxhunter.missouristate.edu/songinformation.aspx?ID=184
https://maxhunter.missouristate.edu/songinformation.aspx?ID=0335
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=7550&lang=it
https://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/littlesirhugh.html

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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