La serie dei numeri parte 3 – i canti di fede oltre il Barzaz Breiz

Nei canti di fede, la serie dei numeri viene usata per ricordare i dogmi della fede.

Il primo brano del Barzhaz Breiz di La Villemarqué, “Ar Rannou – La série” (La serie dei numeri), è un canto druidico? Oppure è un’abile manipolazione da parte dell’autore di una filastrocca come “La perdriole” e i “Vèpres des Grenouilles”? Chissà!

Fatto sta che La Villemarqué, nella seconda parte delle lunghe e dotte note illustrative relative alla “serie dei numeri” (come le definisce con ironia un suo contemporaneo, lo studioso Luzel), lancia anche un’altra ipotesi: quella della sovrapposizione cristiana agli antichi riti druidici, metodo utilizzato per dominare le popolazioni conquistate (o convertite) conservando le loro antiche credenze e ritualità legate alle stagioni.

L’ipotesi del Catechismo cristiano: i canti di fede

E allora nelle note compare un testo latino, nel quale l’allievo fa domande al maestro, nella stessa forma del canto druidico.

-Dic mihi quid unus ?
-Unus est Deus Qui regnat in cœlis.
-Dic mihi quid duo?
-Duo sunt testamenta,
Unus est Deus Qui regnat in cœlis.
-Dic mihi quid sunt tres ?
-Tres sunt patriarchae ;
Duo testamenta ;
Unus est Deus Qui regnat in cœlis.
-Dic mihi quid quatuor ?
-Quatuor evangelista ;
Très sunt patriarchae, etc.

-Dic mihi quid quinque ?
-Quinque libri Moysis..
-Die mihi quid sunt sex ?
-Sex sunt hydrias Positae in Cana Galileae.
-Die mihi quid septem ?
-Septem sacramenta ;
-Die mihi quid octo ?
-Octo beatitudines ;
-Dic mihi qttid novem ?
-Novem angelorum chori ;
-Dic mihi quid decem ?
-Decem mandata Dei ;
-Dic mihi quid undecim ?
-Undecim stellae
A. Josepho visae ;
-Dic mihi quid duodecim ?
-Duodecim apostoli ;
Etc., etc., etc.,
Unus est Deus Qui regnat in cœlis.

NOTE Traduzione italiana Giorgio Gregori

  1. (Antico e Nuovo)
  2. (Abramo, Isacco e Giacobbe)
  3. (Giovanni, Giacomo, Luca, Marco)
  4. (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio)
  5. (Battesimo; Cresima; Eucaristia; Confessione; Unzione degli infermi; Ordine sacerdotale; Matrimonio)
  6. (vedi Vangelo secondo Matteo)
  7. (serafini, cherubini e altri)
  8. (Pietro, Giovanni, Giacomo il maggiore, Andrea, Filippo, Tommaso, Bartolomeo, Matteo, Giacomo il Minore, Simone lo Zelota, Giuda Taddeo, Mattia).

Una canzone dei Moravi?

Il dotto poeta Thalès Bernard (1821-1873) scrisse ad Adolphe Paban (1839-1900), nel 1869: <<In questo Dialogo [dal Barzaz] ho subito riconosciuto una canzone slava meridionale appartenente ai Moravi … Il brano druidico è stato reso in latino (questo è certo, abbiamo il testo) da un sacerdote che ha così preso in prestito formule di ragionamento dai nostri antenati; e qualche missionario avrà trasportato il testo latino agli slavi … Lo condividerò a La Villemarqué >>.
Maurice Le Dault, editore della rivista scientifica “Le Fureteur breton”, pubblica questa lettera nel volume III, anno 1907-1908 e si chiede in una nota “… non è che la canzone slava ha invece ispirato la poesia di La Villemarqué …?”

-Dimmi, cosa è uno?
-Uno è Dio che regna in cielo.
-Dimmi cosa sono due?
-Due sono i Testamenti (1)
Uno è Dio che regna in cielo.
Dimmi cosa sono tre?
Tre sono i Patriarchi (2) ;
Due sono i Testamenti
Uno è Dio che regna in cielo.
-Dimmi cosa sono quattro?
Quattro sono gli evangelisti (3)
Tre sono i Patriarchi, ecc.

Dimmi cosa sono cinque?
Cinque sono I libri di Mosè (4)…
Dimmi cosa sono sei?
-Sei sono le giare di pietra a Cana.
Cosa sono sette?
Sette sono I Sacramenti (5)
Cosa sono otto?
-Otto sono le beatitudini (6)
Cosa sono nove?
Nove sono i cori degli angeli (7)
Cosa sono dieci?
Dieci i comandamenti mandati da Dio;
Cosa sono undici?
Undici sono le stelle
nel sogno di Giuseppe;
Che cosa sono dodici?
Dodici sono gli Apostoli (8)
Ecc., Ecc., Ecc.,
-Uno è Dio che regna in cielo.

De Twaelf Getallen

Alcune versioni della filastrocca conservano riferimenti al dogma o alla liturgia (sacerdoti o monaci, novena, terra di Dio, accoliti, exaudi, Marie, chierico, missione, remissione …) che La Villemarqué ha tentato in tutti i modi di eliminare.

Ad esempio sostituendo la parola “rannoù” con la parola “runed”, togliendo la parola “gosperoù”, “vespri”.
La cosa ha un tale successo che, ad esempio, Edmond de Coussemaker nel suo “Chants populaire des Flamands de France” pubblicato a Gand nel 1856 sottotitola la canzone “De twaelf Getallen”, (I dodici numeri) ” Druidiske Herinneringen ” (memorie druidiche), anche se il testo non ha nulla di druidico

“Een is eene, Eenen God alleene, Een God alleen, En dat gelooven wy …”
“Uno è uno, un solo Dio, un Dio è la nostra fede … Dodici apostoli, undicimila vergini, dieci comandamenti, nove cori di angeli, otto beatitudini, sette sacramenti, sei brocche di Cana, cinque libri di Mosè, quattro evangelisti, tre patriarchi, due testamenti, un solo Dio “.
[approfondimento in De Twaelf Getallen Christian Souchon]

canti di fede
canti di fede de twaelf getallen

Anche nella tradizione ebraica e musulmana ritroviamo un canto analogo, alcuni studiosi (vedasi Paolo Martino, “Le Dodici Parole della Verità. Nel MS. VAT. GR. 1.538. Una Filastrocca Numerica di origine ebraica”) propendono per un origine mediorientale piuttosto che celtica della filastrocca

Echàd mi jodéa (Uno, chi lo sa?)

Una versione latina della canzone era già stata pubblicata nel 1816 in “Neues deutsches allgemeines Commers- und Liederbuch” (der edlen Burschenschaft), il libro di canti delle corporazioni studentesche tedesche.
Il musicologo e compositore dell’Assia Ludwig Erk (1807-1883), autore del “Deutscher Liederhort” (Tesoro delle canzoni tedesche, Berlino 1856, p. 407) evoca una simile canzone ebraica “Echàd mi jodéa” (Colui che conosce), circa del XV secolo.

Durante la celebrazione della pasqua ebraica, il padre chiede ai figli:- Uno, chi lo sa?
E i bambini rispondono- Uno, io lo so: uno è Dio in cielo e in terra; il dialogo rituale continua con la sequenza dei numeri fino al 13: – Due, le Tavole della legge (le tavole dei comandamenti)- Tre i Patriarchi (i nostri antenati)- Quattro le Madri di Israele (le nostre matriarche)- Cinque i libri della Toràh- Sei gli ordini della Mishnàh- Sette i giorni della settimana (fino allo Shabbat)- Otto i giorni per la circoncisione (il brit milah)- Nove i mesi per la nascita- Dieci i Comandamenti- Undici le stelle del sogno di Giuseppe- Dodici le tribù di Israele- Tredici le qualità di Dio.

L’inno di Clinio

Tra il canto ebraico e il canto degli studenti si colloca il canto cristiano tedesco dal titolo “Die zwölf heiligen Zahlen“, “I dodici numeri sacri”, (p. 407 del “Liederhort”). È questa la canzone, tradotta approssimativamente in latino nella seconda metà del XVI secolo, che l’abate Henry comunicò a La Villemarqué, come quest’ultimo indica a p.16 del Barzaz (edizione del 1867). Questa versione latina, secondo Ludwig Erk, era inserita in un mottetto a 13 voci diviso in 3 cori, composto da un veneziano morto nel 1602, Teodoro Clinius.

Lieber Freund, ich frage dich.
“Liebster Freund, was fragst du mich?”
Sag mir, was ist Eins [etc.]?
1. Eins und Eins ist Gott der Herr, der da lebt und der da schwebt im Himmel und auf Erden.
2. Zwei (sind) Tafeln Mosis, …
3. Drei (sind) Patriarchen, …
4. Vier (sind) Evangelisten, …
5. Fünf (sind) Wunden Christi, …
6. Sechs (sind) Krug mit rothem Wein, die der Herr geschenket ein zu Cana in Galiläa.
7. Siebn (sind) Sacramente, …
8. Acht (sind) Seligkeiten, …
9. Neun (sind) Chör der Engel, …
10. Zehn Gebote Gottes, …
11. Eilf tausend Jungfraun, …
12. Zwölf sind Apostel, …

Die zwölf heiligen Zahlen

Caro amico, te lo chiedo.
“Carissimo amico, cosa mi chiedi?”
Dimmi cos’è Uno [ecc.]?
1. Uno e Uno è il Signore Dio, che vive e che aleggia in cielo e sulla terra.
2. Due (sono) le tavole di Mosè, …
3. Tre (sono) i patriarchi …
4. Quattro (sono) gli evangelisti, …
5. Cinque (sono) le ferite di Cristo, …
6. Sei (sono) le brocche di vino rosso, che il Signore ha dato a Cana di Galilea.
7. Sette (sono) i Sacramenti, …
8. Otto (sono) le Beatitudini, …
9. Nove (sono) i Cori degli Angeli, …
10. Dieci i comandamenti di Dio …
11. Undicimila le Vergini, …
12. Dodici sono gli Apostoli …

I canti di fede: le parole della verità

Oltre al mondo germanico, il canto latino del 1550 incorporato nell’inno di Clinio si diffuse tra i popoli delle lingue latine in due forme: “canti di fede” e “canti di numeri”.
Nei canti di fede, i numeri sono usati per ricordare i dogmi della fede cristiana che non sono sempre gli stessi da una versione all’altra, ad esempio le undicimila vergini, compagne di Sant’Orsola, a volte sostituiscono le undici stelle di Giuseppe.
In Italia c’erano le “Dodici parole de verità”, le tre Marie al Sepolcro, le cinque stimmate di San Francesco d’Assisi, i sei giorni di creazione, i sette candelabri del tempio, le otto anime umane salvate dall’arca di Noè, i nove mesi di gravidanza della Vergine. Una versione ascoltata a Zurigo porta l’elenco a quindici articoli: tredici discepoli, quattordici “Nothelfer” (santi ausiliari in difficoltà), quindici misteri della fede.

“San Martino abruzzese- le dodici parole della verità”

A volte appaiono “verità” più pagane che cristiane: la luna e il sole , come in questa versione piemontese annotata nel 1972 e l’interpretazione che
Catarina Rassa continua in La Lüna E ‘L Sul 

Alla prossima ed ultima puntata

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Giorgio Gregori

vive a Brescia. Chitarrista acustico appassionato di etnomusicologia e liuteria chitarristica, è vicepresidente dell'Associazione Culturale Folk Lab di Brescia. Ha curato per anni la rubrica del Folk per la rivista mensile "Chitarra Acustica" diretta da Andrea Carpi, attualmente scrive per la rivista "BresciaMusica".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.