A Pint of Plain & irish pub

The Dubliners’ Dublin itinerario cultural-turistico per la Dublino di ieri e di oggi sulle orme di Ronnie Drew (ideato da Cattia Salto per Terre Celtiche Blog)

Il Brindisi alla “Pint of Plain” al minuto 13:50 del documentario mi ha suggerito questa puntata sull’irish pub e le sue tradizioni.
Per prima cosa bisogna distinguere tra wet pub e pub, i primi non servono cibo. In Irlanda il pub si dice anche il bar e diventa “the local” quando è il bar preferito dove gli amici si ritrovano allo stesso tavolo dello stesso locale allo stesso orario degli stessi giorni.

Così dice una popolare drinking song dublinese “Drink it up men“:
There’s nothing that’s squeezed from the grape or the hop
Like the 
black liquidation with the froth on the top..

A jar of porter”  altra popolarissima irish drinking song suggerisce che per far crescere i bambini sani e forti, occorre farli bere fin dalla culla un bel sorso di porter!!

Dublin pubs dagli anni 50 ai 90

Guardare il primo video è molto istruttivo: prima di tutto nei pubs di Dublino si serve birra scura! Sul finale vediamo un cliente scolarsi in un sorso solo “a pint of plain” per restare con due bei baffi di schiuma sul labbro.
Oggi nei pubs di Dublino non si beve solo “porter” e alcuni propongono anche birre di propria produzione o comunque artigianali ognuna con il proprio stile, per non parlare poi dei whisky.

Negli anni 50/60 i pubs erano frequentati da uomini in giacca e cravatta spesso con la coppola o con il cappello modello borsalino. Bevono al bancone, in piedi o seduti su alti sgabelli, c’è chi fuma e chi conversa con gli amici. Chi legge il giornale o disegna. Chi esce dal pub con un sacchetto in mano, erano i tempi in cui i pub erano anche drogherie (“Licensed Spirit Grocery”) e si vendevano i liquori. Da cui la disposizione del bancone e gli scaffali alla parete.

E’ a metà anni 60 che i pubs diventano misti e nel documentario si vedono i festaioli fare musica, caciara e flirtare. C’è servizio ai tavoli e gli spazi sono aperti e arredati con grandi tavoli e molto informali.
Il “singing pub” con il gruppo che suona dal vivo però è una trovata turistica che è rimasta appiccicata al concetto attuale di irish pub.

Per trovare quello che diventerà il “vostro locale” https://www.dublintown.ie/dublin-pubs/
the Publin YouTube Channel

Duck You Sucker: il pub del cinefilo

Toners pub al 139 Baggot Street Lower location di  ‘Giu La testa’ (‘A Fistful of Dynamite’) di Sergio Leone; ma anche il pub di Yeats e di Kavanagh.

Da J&M Cleary al 36 Amiens Street e da Hairy Lemon in Stephen’s Street hanno girato alcune scene per ‘The Commitments’ [‘Jimmy Rabbitte’s‘ bar in 84-87 Camden Street Lower]

J&M Cleary è situato in un edificio di inizi 1900 di rilevanza architettonica, storica e culturale (vedi). Alle pareti fotografie e stampe su Michael Collins (Neil Jordan ha girato alcune scene del suo film Michael Collins 1996)
IL VIDEO DI PUBLIN

Whelan’s al 25 Wexford Street hanno girato Gerald Butler che canta Galway girl di ‘P.S. I Love You’, ci hanno suonato molti artisti internazionali, le migliori irish band e della world music

Nel 1965 Smithfield Square e altre parti del lato nord di Dublino furono trasformate nella Berlino della Guerra Fredda per “La spia che venne dal freddo”. La replica del Checkpoint Charlie a Smithfield Square è stata costruita direttamente fuori dall’attuale ostello The Generator, vicino alla vecchia Jameson Distillery e alla ciminiera.
Se si guarda da vicino la finestra del primo piano del Cobblestone (al 77 King St N, Smithfield) si vede ancora il cartello “Checkpoint Charlie” con la reclame della Weiss Bier  prodotta in onore del collegamento tra la città e il cinema. 

John Kavanagh (THE GRAVEDIGGERS) in Prospect Square è stata la location di molti film: Young Cassidy (un film biografico su Sean O’Casey, Michael Collins (Liam Neeson ), e Quackser Fortune Has A Cousin In The Bronx (con Gene Wilder)

IRISH PUB

Gli Irlandesi hanno una lunga tradizione di public houses dove potersi bere in santa pace o in compagnia una pinta (i pubs).
Il pub è al centro della vita sociale degli irlandesi, un pezzo di casa “fuoricasa”, soprattutto nei piccoli paesi, dove tradizionalmente vi si festeggiavano battesimi, matrimoni e funerali. Durante i festeggiamenti chi aveva una bella voce cantava in sean-nos.
Nelle campagne i country-inn offrono anche cibo e stanze per dormire.

I pub più vecchi prendono il nome dei loro proprietari (mantenendo il vecchio nome anche in caso di cambio di gestione oppure no)

Non proprio una Dublin pub crawl, vi segnalo piuttosto i locali più particolari che meritano di essere visti almeno una volta:

The Long Hall (il primo del video) al 51, South Great George’s Street prende il nome dalla forma a corridoio lungo e stretto tipico dei primi pubs dublinesi. Gli arredi sono sontuosi: mogano scolpito, finiture d’ottone e dorate, vetrate decorate e specchi, pittura rosso pompeiano, una saletta con divanetti a capitonnè e boiserie, grandi orologi alle pareti, luci soffuse com’erano lo erano quando si usavano le lampade a gas.
Un ambiente che oggi si definirebbe steampunk.
IL VIDEO DI PUBLIN

A 1:38 O’Donoghue’s al 15, Merrion Row. Nei primi anni sessanta hanno incominciato a suonarci i Dubliners e nelle sue sale sono passati tantissimi altri rinomati musicisti del Folk Revival. Molte session band.
SCHEDA in Terre Celtiche Blog

A 2:27 The Stags head in 1 Dame Court, conserva ancora i suoi interni in stile vittoriano, molto elegante con alti specchi, bancone in marmo del Connemara, pareti rivestite in legno.
Sempre secondo l’usanza vittoriana, un bel mosaico sul marciapiede segnala ai passanti distratti che si trovano nei pressi del Pub!

Doheny & Nesbitt al 5, Baggot Street Lower, nei pressi di Stephen greens è l’iconografia moderna dell’ Irish pub, specchi e legno. Quasi tutti gli arredi sono del 1840 (data d’apertura del pub) e poi una grande quantità di cianfrusaglie che ricoprono le pareti (prodotti da tabacco, quadretti d’epoca, rappresentazioni della città, miniature in legno di giocatori di rugby). Il locale è frequentato da giornalisti e parlamentari, avvocati e architetti. Il locale è molto grande e sul retro ha una sala con Tv grande schermo al plasma per guardare gli sport che appassionano gli avventori e per mangiare.

Brazen Head al 20, Bridge St Lower
trasformato in locanda per la sosta delle carrozze nel 1754. Il locale ha conservato tutto il suo fascino antico. James Joyce lo menziona nell’Ulisse

The Cobblestone
77 King St N, Smithfield
che parafrasando Brendan Behan si presenta come “A drinking pub with a music problem“, è di proprietà della famiglia Mulligan musicisti trad. da cinque generazioni. Il Pub è frequentato da locals e si ascoltano session di musica tradizionale irlandese. E’ un wet-pub
SCHEDA IN TERRE CELTICHE BLOG

John Kavanagh (THE GRAVEDIGGERS)
Prospect Square
L’insegna del pub è John Kavanagh (e i Kavanagh si tramandano il mestiere da otto generazioni) ma il locale è soprannominato THE GRAVEDIGGERS (in italiano “I Becchini”) perchè costruito a ridosso del muro cimiteriale di Glasnevin. Guardando le vecchie foto il pub sembra essere rimasto lo stesso del 1833: boiserie di legno scuro, ottone e specchi, porte a battente stile saloon, il lungo bancone e la scaffalatura. I pochi sgabelli al bancone invitano la gente a stare con i gomiti appoggiati sopra al bancone per bere rigorosamente la guinness stout che qui è versata come si deve.
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BIRRA CON STILE

Oggi la grande industria si è appropriata della quasi totalità della produzione di birra, a discapito di una “standardizzazione” del prodotto. Ciò ha portato alla voglia di riscoprire i “vecchi sapori” e per distinguere i vari tipi di birra prodotti  industrialmente o dai birrifici artigianali a seconda delle  ricette di partenza, si usa oggi il termine “stile  di birra”.

APPROFONDIMENTO
https://terreceltiche.altervista.org/la-birra-artigianale/
http://ontanomagico.altervista.org/jar-porter.htm
https://terreceltiche.altervista.org/beer-beer-beer/

A Pint of Plain

A Pint of Plain is Your Only Man, also known as The Workman’s Friend, is a humorous poem written by Brian O’Nolan in 1939.

The Dubliners’ Guide to Dublin City

A Pint of Plain o Workman’s Friend (in italiano “l’amico del lavoratore”), è una poesia umoristica scritta da Brian O’Nolan nel 1939.

Nel documentario The Dubliners’ Guide to Dublin City (1988) su Dublino i Dubs, all’epoca Ronnie Drew, Barney McKenna, John Sheahan, Seán Cannon, recitano un pezzo della poesia scritta nel 1939.


SOMMARIO

APPROFONDIMENTO: DRINK IT UP MEN!

Brian O’Nolan (Flann O’Brien) (1939)*  
I Ronnie Drew
When things go wrong and will not come right,
Though you do the best you can,
When life looks black as the hour of night –
A pint of plain (1) is your only man.
II Barney McKenna
When money’s tight and hard to get
And your horse has also ran ,
When all you have is a heap of debt –
A pint of plain is your only man.
III John Sheahan
When health is bad and your heart feels strange,
And your face is pale and wan,
When doctors say “you need a change”,
A pint of plain is your only man.
IV Seán Cannon
When food is scarce and your larder bare
And no rashers grease your pan,
When hunger grows as your meals are rare –
A pint of plain is your only man.
V Ronnie Drew
In time of trouble and lousy strife,
You have still got a darling plan
You still can turn to a brighter life –
A pint of plain is your only man.

NOTES
* from his first novel “At Swim-Two-Birds”
1) a pint of stout will solve all your problems:  “the usual” “the ordinary” “the customary” i.e. in contrast to some other drink that might be ordered less frequently. In Doublin city the stout is a Guinness

cantata da Garry McGowan

LINK
https://ireland-calling.com/a-pint-of-plain-is-your-only-man/
https://www.irishcultureandcustoms.com/Poetry/FlannOBrien.html
https://mudcat.org/thread.cfm?threadid=21826

Traduzione italiana Cattia Salto
I
Quando tutto va storto e non si raddrizza,
sebbene tu faccia il possibile
quando la vita sembra nera come a notte fonda
una pinta di guinness (1) è il tuo solo uomo (2)
II
Quando i soldi sono scarsi e difficili da ottenere
e il tuo cavallo è al palo (3)
Quando tutto ciò che hai è un mucchio di debiti,
una pinta di guinness è il tuo solo uomo
III
Quando la salute non è buona e il cuore ammalato
e la faccia è pallida e smunta,
quando i dottori ti dicono che devi cambiare abitudini,
una pinta di guinness è il tuo solo uomo
IV
Quando il cibo è scarso e la dispensa è vuota
e non hai del grasso per ungere la padella,
quando la fame cresce mentre i pasti sono rari,
una pinta di guinness è il tuo solo uomo
V
In tempi di guai e conflitti schifosi
ti resta ancora un buon piano,
puoi svoltare verso una vita più radiosa (4)-
una pinta di guinness è il tuo solo uomo!

NOTE
poesia scritta nel suo primo romanzo At Swim-Two-Birds sotto lo pseudonimo di Flann O’Brien
1) una pinta di stout risolverà tutti i tuoi problemi: “il solito” “l’ordinario” “il consueto”, cioè in contrasto con qualche altra bevanda che potrebbe essere ordinata meno frequentemente. A Dublino la birra scura è sinonimo di Guinness
2) “l’uomo giusto”, ma anche “quello che ti resta”
3) letteralmente: il tuo cavallo ha già corso
4) darti un po’ d’allegria

o recitata con parecchia enfasi da Eamon Morrissey

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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