Irlandesi e scozzesi hanno una lunga tradizione di public houses dove potersi bere in santa pace o in compagnia una pinta (i pubs).
Così dice una popolare drinking song irlandese “Drink it up men“:
There’s nothing that’s squeezed from the grape or the hop Like the black liquidation with the froth on the top.. continua
STOUT FOR EVER!
Oggi il termine più usato per la birra scura è stout o se vogliamo cavillare brown stout, ma una volta (diciamo nel 1600-1700) si diceva porter perchè era la birra preferita dagli scaricatori che lavoravano nei docks del porto. In Irlanda il padre della stout fu il signor Guinness che si incaponì nel produrre nel suo birrificio nel centro di Dublino la birra scura come già si usava a Londra!
L’Irish Stout è una birra dal colore quasi nero e dal sapore tipicamente amaro, la cui colorazione scura deriva dall’orzo bruciacchiato (ovvero molto tostato)! Tradizionalmente riservata agli uomini delle classi popolari, oggi ha cambiato look ed è apprezzata anche dalla classe borghese ed emergente nonché dalle donne. Ovviamente i musicisti irlandesi fanno categoria a sé!
Ma che differenza tra birrificio e birrificio! In Irlanda abbiamo la birra scura Murphy’s con sede a Cork, la Beamish Irish Stout, la Caffrey’s e in ultimo ma non ultima la Guinness!! (Prima parte vedi)
CORK OVVERO LA SEDE DELLA MURPHY’S
Pare che la bontà della birra risiedesse nell’acqua di un pozzo proprio nei pressi della birreria sorta nel 1856 per dissetare gli abitanti della seconda città d’Irlanda per importanza, Cork; il Lady’s Well era uno di quei pozzi dall’acqua miracolosa che venivano dedicati alla Madonna dopo che erano stati già luoghi delle fate (così anche la birreria finì per chiamarsi colloquialmente Lady’s Well Brewery).
L’immagine alla quale la Murphy’s affidò il suo marchio fu quello di un celebre ginnasta del tempo che sorregge un cavallo .. con una mano sola, una vera prova di forza.
La particolarità della birra scura Murphy’s è nella schiuma, finissima, compatta, cremosa e persistente, ma la birra non è per niente forte (appena 4 gradi, è così dimostrato che una birra scura non è necessariamente una doppio malto). Dal 1983 la birreria è passata alla Heineken e la fabbrica è stata completamente ricostruita e ampliata.
GIVE A CHILD A JAR OF PORTER
Una canzoncina irlandese, “a silly ditty”, suggerisce che per far crescere i bambini sani e forti, occorre farli bere fin dalla culla un bel sorso di porter!
“A jar of porter” è una classica drinking song venata da irish humour e con un ritornello non-sense piuttosto tipico, che richiama ad esempio la canzone “The jug of punch” vedi
Questa drinking song probabilmente è una parodia di “An Irish Lullaby“, una canzone scritta nel 1914 da James Royce Shannon e resa popolare in America da Bing Crosby con il ritornello che fa:
Too-ra-loo-ra-loo-ral, Too-ra-loo-ra-li,
Too-ra-loo-ra-loo-ral, Hush now don’t you cry!
Too-ra-loo-ra-loo-ral, Too-ra-loo-ra-li,
Too-ra-loo-ra-loo-ral, That’s an Irish lul-la-by
La melodia richiama Peggy Lettermore (vedi).
ASCOLTA The Dubliners – il brano compare già nel primo LP d’esordio (era il 1964) “The Dubliners”
CHORUS Toora loora loora la, toora loora loora la,Toora loora loora la, give the child a jar(1) of porter I If you want your child to grow, your child to grow, Your child to grow If you want your child to grow, give him a jar of Porter II When I was young and cradle cake(2), no drop of milk now would I take Me father up, then had his spake, “Give the child a jar of porter” III When I am dead and in my grave(3), I hope for me a prayer You’ll say And as you’re passing by that you’ll throw in a jar of Porter IV (Sad verse) And when I reach the golden gates, I hope I’ll not have long to wait I’ll call Saint Peter aside and say “Brought yup a jar of porter” |
TRADUZIONE di Cattia Salto CORO Toora loora loora la, toora loora loora la Date al bambino una pinta (1) di porter I Se volete che il vostro bambino cresca, il vostro bambino cresca, Se volete che il vostro bambino cresca, dategli una pinta di Porter II Quando ero giovane come un biscottino(2), non volevo prendere il latte e mio padre, dopo che ebbe il suo, disse, “Date al bambino una pinta di Porter” III Quando sarò morto e nella tomba(3), spero che diciate una preghiera per me e quando mi passate accanto che gettiate dentro una pinta di Porter IV (verso triste) E quando raggiungerò le porte d’oro, spero di non dover restare molto in attesa, chiamerò San Pietro da parte e gli dirò “Porta una pinta di Porter!” |
NOTE
1) In Gran Bretagna, “Jar” è un barattolo dal collo largo, adatto per conservare marmellate e sottaceti, ma anche un vaso rastremato a collo di bottiglia. Anticamente era utilizzato per lo stoccaggio di liquidi, e doveva essere consuetudine berci direttamente, e tuttavia il termine si usa più spesso per indicare un bicchiere equivalente a una pinta: “I’ll have a jar” si traduce infatti con ” berrò una pinta di birra “.
2) dolce e inerme; il significato della frase è controverso alcuni cambiano il verso in “taken from the cradle”, ma altri riferiscono che era usanza preparare un dolce speciale soprannominato “cradle cake” da servire ai parenti e amici che andavano a visitare il bambino nato da poco per portare i regali di benvenuto, in particolare come dolce del battesimo. Oggi sulla scia della moda di confezionare torte artistiche, con questo termine si indica un dolce a forma di culla
3) la strofa è un topico nelle drinking songs in cui il protagonista chiede ai passanti di bere un goccio alla sua salute ovvero di versare un goccio di porter sulla tomba perchè anche il morto possa dissetarsi! (ad esempio “Jug of punch” e Old Rosin The Beau)
FONTI
http://forum.wordreference.com/showthread.php?t=1081751&langid=14
http://zythophile.wordpress.com/2009/03/19/so-what-is-the-difference-between-porter-and-stout/
(Cattia Salto, marzo 2014 e integrazione maggio 2015)
Interessante, grazie. pero’ una correzione, la Porter/Stout e’ una birra di origine londinese non irlandese/scozzese. Certo adesso e’ famoso come essi ma in origine e’ inglese.
Vero, l’ho scritto come precisazione in https://terreceltiche.altervista.org/drink-men/
Spulciando un po’ di storia vengo a sapere che il signor Arthur Guinness aveva il pallino per gli affari: iniziò la produzione di birra in una piccola birreria dismessa nel 1759… il St. James’s Gate Brewery, che vincolò con un canone d’affitto ridicolo per ben 9000 anni a venire. Poi tra il 1770 e il 1780 passò alla birra scura, che stava facendo concorrenza alle produzioni tradizionali, dopo che un birraio di Londra l’aveva accidentalmente inventata facendo bruciare l’orzo! Questa birra scura gli venne così bene che dal 1799 si mise a fare solo quella.. Negli anni 30 il birrificio rappresentava la principale fonte di occupazione della città ed esportava birra in tutto il mondo!
Grazie Tony per la precisazione, ho colto l’occasione per revisionare l’articolo ed aggiungere altri dettagli