Simmer Gloamin /The midges dance aboon the burn

Simmer Gloamin è una canzone scritta da Robert Tannahill e pubblicata nello Scots Magazine del gennaio 1816 con la melodia “Alexander Donn’s Strathspey”.
Nell’edizione di Philip A. Ramsay (The Poetical Works of Robert Tannahill, 1838 ) la melodia associata è invece “The Shepherd’s Son.”(1)
Protagonisti di questa poesia, che descrive un pigro imbrunire estivo nei pressi del diroccato Stanley Castle,(2) sono gli uccelli del Gleniffer Braes, le colline a sud-ovest di Paisley tanto care e cantate sovente da Robert Tannahill. L’area oggi, un’area urbanizzata ai piedi del Gleniffer Breas Country Park, è molto diversa da quella descritta nel 1816, i ruderi della casa-torre sono in buona parte sommersi e circondati dall’ampio bacino idrico realizzato a partire dal 1837 (Stanely Reservoir).

Stanley Castle ai tempi di Robert Tannahill
Stanley Castle dopo il 1838
veduta aerea di Stanley Castle e una parte delle Gleniffer Braes oggi

Mi sembra doveroso includere una carrellata di video sugli gli uccelli descritti in “Simmer Gloamin” ripresi nei loro canti

pernice rossa
Merlo
rondine
tordo bottaccio
pettirosso
zigolo giallo
scricciolo


I
The midges [1] dance aboon the burn, 
The dews begin to faw,
The pairtricks doun the rushy holm
Set up their e’ening caw [2].
Now loud and clear the blackbird‘s sang 
Rings thro the briery shaw,
While flitting gay, the swallows play 
Aroun the castle wa.[3]
II
Beneath the gouden gloamin sky,
The mavis mends her lay,
The redbreast pours her sweetest strains,
To charm the lingerin day ;
While weary yeldrins seem to wail
Their little nestlings torn [4],
The merry wren, frae den to den,
Gaes jinking thro the thorn.
III
The roses faul their silken leaves,
The foxglove [5] shuts its bell, 
The honeysuckle [6] and the birk
Spread fragrance thro the dell. 
Let ithers crowd the giddy court
Of mirth and revelry,
The simple joys that Nature yiel’s 
Are dearer far to me.

Lucy Pringle in The Complete Songs of Robert Tannahill Volume III (2012)

la melodia “Alexander Donn’s Strathspey” è suonata quasi come un tango

Shane Watson

Traduzione italiana Cattia Salto
I
I moscerini danzano sul torrente,
inizia a calare la rugiada
le pernici nella radura cespugliosa,
aprono il loro schiamazzo serale.
Ora forte e chiaro il canto del merlo
suona attraverso il biancospino,
mentre svolazzando allegre, le rondini si rincorrono
attorno alle mura del castello.
II
Sotto il dorato cielo del crepuscolo,
il tordo richiama i suoi distici,
il pettirosso riversa i suoi più dolci chiocchiolii,
per incantare il giorno indugiante;
mentre gli zigoli dal petto giallo stanchi sembrano lamentarsi,
dei loro piccoli nidi abbandonati
l’allegro scricciolo, di tana in tana,
svolazza tra i rovi.
III
Le rose ripiegano le foglie di seta,
la digitale chiude la sua campana, 
il caprifoglio e la betulla
diffondono il profumo nella conca.
Che gli altri affollino la frivola corte
di allegria e baldoria,
le semplici gioie che la natura dà
mi sono più care.

[1] i moscherini di Scozia ancora più fastidiosi e affamati di quelli della risaia vercellese!!
[2] il famoso canto della pernice https://it.pets-guru.net/12008964-the-well-known-song-of-the-partridge
[3] Stanley Castle circondato dalle Staneley o Paisley Braes
[4] dopo l’accoppiamento la femmina depone le uova che vengono covate soltanto da lei e che si schiudono dopo circa due settimane; la cura dei piccoli viene svolta dal padre mentre la madre costruisce un nuovo nido per la nuova covata. 
[5] Digitalis Purpurea, comune nei burroni e nei boschi di Gleniffer Braes. Fiori a forma di campana, viola o bianchi a luglio.
[6] Lonicera Pyriclymenum cresce spontaneo nei boschi e siepi, rampicante dai fiori profumatissimi al calar della sera


(1) http://www.grianpress.com/Tannahill/TANNAHILL’S%20SONGS%208.htm
(2) http://homepage.ntlworld.com/sealed/mansions/stanely.htm

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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