I riti del Maggio: cantar maggio in Inghilterra

Molte tradizioni del Maggio si sono conservate in varie parti d’Europa fino alle soglie del Novecento. Così anche in Inghilterra la tradizione dei “Mayers” non è scomparsa; anche se si è drasticamente interrotta allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, è stata ripresa sporadicamente e mantenuta viva dai molti Mummers e Morris Dancers, fino ai nostri giorni.

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In genere come da antica tradizione erano i giovanotti del paese ad andare nei boschi a raccogliere i rami del maggio, “going a-Maying“, e a portare il Maggio nel paese “the bringing home the May“, per lo più travestiti o con costumi stravaganti: c’erano una coppia di sposini e altre figure ancora più pittoresche dai nomi particolari a seconda del luogo e della tradizione.

I Mummers

Nell’Ottocento i Mummers in Irlanda e in Bretagna, prendevano parte alla festa del Maggio sia nei canti di questua che per portare il maggio e danzare intorno al Palo.

MAY DAY MUMMERS

Vediamoli in questa video-clip di Loreena McKennitt in The Book of Secrets 1997: The Mummer’s Dance (Musica e testo di Loreena McKennitt)


I
In the springtime of the year
When the trees are crowned with leaves
When the ash and oak,
and the birch and yew
Are dressed in ribbons fair.
When owls call the breathless moon
In the blue veil of the night.
The shadows of the trees appear
Amidst the lantern light.
CHORUS(1)
We’ve been rambling all the night
And sometime of this day,
Now returning back again
We bring a garland gay(2).
II
Who will go down to the shady groves
And summon the shadows (3) there
And tie a ribbon on the sheltering arms
In the springtime of the year?
The songs of birds seem to fill the wood
That when the fiddler plays
All their voices can be heard
Long past their woodland days.
III
And so they linked their hands and danced
Round in circles and in rows.
And so the journey of the night descends
When all the shades are gone.
A garland gay we bring you here(1)
And at your door we stand.
It is a sprout well-budded out
The work of our Lord’s hand.

Traduzione italiana Cattia Salto
I
Nella nuova Primavera dell’anno
quando gli alberi sono coronati di foglie,
quando il frassino e la quercia,
e la betulla e il tasso,
sono decorati con nastri festosi,
quando i gufi chiamano la luna mozzafiato
nel velo blu della notte,
le ombre degli alberi appaiono
tra la luce delle lanterne
CORO
Siamo stati in giro per tutta la notte
e parte di questa giornata

e ora, ritornando,
portiamo la ghirlanda della festa
II
Chi scenderà fino a quei boschetti 
per evocare le ombre
e legherà un nastro a quelle braccia frondose
nella nuova primavera dell’anno?
I canti degli uccelli sembrano riempire il bosco
anche quando il violinista suona
si sentono ancora tutte le voci
molto tempo dopo i loro giorni nella macchia
III
E poi si davano la mano e danzavano
in cerchio e in fila
e così volge al termine il viaggio della notte
quando tutte le ombre se ne sono andate.
La ghirlanda della festa vi portiamo
e davanti alla vostra porta stiamo:
è un germoglio ben sbocciato
il lavoro delle mani del nostro Signore

NOTE
(1) coro e ultimo versetto fanno parte dei canti tradizionali del Maggio
(2) è la ghirlanda del maggio
(3) sono gli spiriti del bosco e le voci degli antenati

I Maggianti

In Inghilterra per tutto l’Ottocento, sono documentati vari canti di questua primaverili risalenti alla tradizione popolare:  i maggianti iniziavano a metà Aprile la loro questua primaverile cantando il Maggio di casa in casa, e terminavano la sera del 30 Aprile. Si trattava di un gruppetto di cinque o sei uomini che si accompagnavano nel canto con il violino o il flauto.
Questi Maggianti erano l’eco delle allegre brigate che fin dal Medioevo facevano entrare il Maggio nelle case: prima dello spuntare del giorno di Calendimaggio i giovani del villaggio raccoglievano fiori di campo e rami di biancospino, entravano in paese: cantando e danzando, appendevano alle finestre i rami raccolti e donavano i fiori alle fanciulle più graziose: veniva eletta una “regina del Maggio” tra le fanciulle più belle del paese e i giovani si incontravano per danzare e cantare insieme intorno al Palo del Maggio.

Bringing Home the May, 1862, Henry Peach Robinson
Bringing Home the May, 1862, Henry Peach Robinson

I Mayers giravano sia durante la notte che durante il giorno ed avevano canzoni per la notte e canzoni per il giorno spesso sulla stessa melodia. Le Night songs erano cantate il 30 aprile per lasciare i rami di biancospino o più in generali i rami fioriti detti Maggio alle porte dei loro vicini con la richiesta di cibo e bevande. Le Day songs erano le canzoni del 1° Maggio quelle più propriamente di questua in cui si chiedevano delle monete in cambio delle canzoni benaugurali.

IL MAGGIO DEI BAMBINI

rasing_maypole

Erano anche i bambini a girare per le strade, come per il Wassaling e il caroling natalizio anche in primavera i bambini andavano di casa in casa per la questua, cantando una serie di versi (imparati dalla mamma): portavano in processione la ghirlanda del maggio (rami del Maggio o aste decorate con ghirlande fiorite), una bambolina posta tra una corona di fiori e nastri appesa ad un’asta (vedi) e ricevevano monete e un po’ di cibo-bevande in cambio delle strofe benaugurali.

Martin Carthy così scrive  nell’album “Holy Heathens and the Old Green Man”, 2006: ci sono dozzine di canzoni del Primo Maggio provenienti da tutto il paese e il collezionista Fred Hamer ha una sua vasta raccolta,  di cui una selezione è stata stampata nella rivista EFDSS * del 1961 insieme ad un articolo a questo proposito. Fred Hamer dice che una parte del rituale consisteva nel far conoscere i propri sentimenti a certe persone mentre si stava facendo il giro. Era importante per le persone avere il ramo di maggio davanti alla porta perché la sua mancanza era vista come qualcosa di più di un semplice affronto. Un rovo poteva essere lasciato per indicare un bugiardo, la cicuta o le ortiche per le persone dalla pessima integrità morale; con ogni probabilità c’erano anche altri esempi. (* Journal of The English Folk Dance & Song Society)

APPROFONDIMENTO
http://ontanomagico.altervista.org/beltane-la-festa-celtica-del-maggio.html
https://terreceltiche.altervista.org/ritual-chants#may

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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