Christmas & Bagpipes

Lo strumento mediterraneo per eccellenza, la zampogna fabbricata dai pastori/contadini del centro-sud d’Italia, era già popolare presso gli antichi Romani (che la derivarono probabilmente dagli antichi Greci) e sicuramente furono gli eserciti delle legioni romane a portare il suono delle cornamuse (come strumento di guerra e per le marce militari) presso i Germani e i Celti.
La diffusione capillare della cornamusa sul territorio europeo la troviamo però nel Medioevo (con un’abbondante produzione iconografica in pagine miniate, affreschi, sculture e bassorilievi). 

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Pipaiolo medievale

[La cornamusa è uno strumento antichissimo: musa, piva, zampogna, baghèt sono i vari nomi con cui viene chiamato nelle varie parti d’Italia, ogni nome indica uno strumento particolare, con caratteristiche costruttive e sonorità proprie.
La Francia è la patria delle cornamuse, come la famosa musette de cour. In Francia ci sono molti modelli di cornamuse in diverse tonalità.

La prima cosa che viene in mente quando si pensa alla Scozia è la cornamusa e un prestante Highlander in gonnellino che la suona! Ma questa visione (Kilt a parte) non è uno stereotipo come la nostra “pizza e mandolino”, bensì l’anima più profonda della Scozia che ha assunto la cornamusa come strumento per eccellenza, interprete non solo della musica da danza, (ceol beg) ma di una musica tutta sua detta semplicemente “musica per cornamusa” (pibroch).
Lo strumento che oggi è conosciuto con il nome di uilleann pipes (traducibile grossolanamente come “unione di tubi o canne”), ovvero la cornamusa irlandese, compare solo alla fine del XVII secolo.
La gaita è lo strumento più popolare di Asturie e Galizia e assume delle connotazioni particolari a seconda della provenienza, appartiene alle cornamuse di tipo atlantico e può avere intonazione in re, do o si bemolle (la più utilizzata dalle bande di cornamuse e anche la più antica).
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http://ontanomagico.altervista.org/piva.html

The Mediterranean instrument par excellence, the bagpipes (zampogna) made by the shepherds / peasants of south-central Italy, was already popular among the ancient Romans (who probably derived it from the Greeks) and certainly the armies of the Roman legions brought the sound of the bagpipes (as a tool of war and for military marches) among the Germans and the Celts.
The capillary diffusion of the bagpipe on the European territory we find however in the Middle Ages (with an abundant iconographic production in illuminated pages, frescos, sculptures and bas-reliefs).

SOMMARIO
CHRISTMAS WAITS (ENGLAND)
“ALL’ARME, ALL’ARME”
THE WAYTE
Past three o’clock
Christmas Eve
Christmas & Bagpipers in Italy

CHRISTMAS WAITS (ENGLAND)

C’era un’usanza inglese per Natale quello dei musicisti di strada che suonavano (o facevano schiamazzo a seconda dell’opinione) nel cuore della notte durante il Natale, detti Christmas waits.

There was an English custom for Christmas, that of the street musicians, called Christmas waits , who played (or made noise according to opinion) in the middle of the night at Christmas.

All’origine della tradizione degli Zampognari inglesi ci sono quelle che potrebbero essere definite le antenate delle “bande comunali”: i waites (modernizzato in Waits) cioè delle sentinelle musicali che, prima degli orologi sulle torri pubbliche cittadine, annunciavano il passare del tempo e nello stesso tempo svolgevano la funzione di sorveglianti di coloro che dormivano (i guardiani notturni ante-litteram). Prima ancora delle città erano i guardiani dei Castelli, alle dipendenze del Dominus, pattugliavano le strade e stavano di vedetta sulle torri.

At the origin of the Bagpipers’ tradition there are those that could be called the ancestors of the “municipality bands”: the waites (modernized in Waits), the musical sentinels that, before the clocks on the city public towers, announced the passing of time and in the mean time they were acting as overseers for those who slept (the ante-litteram night watchmen). Before the cities they were the guardians of the Castles, employed by the Dominus, patrolled the streets and stood on the towers.

“ALL’ARME, ALL’ARME”

Con i loro strumenti dal suono potente (waits pipe) lanciavano l’allarme  sull’alto della torre campanaria. In un secondo tempo queste guardie si evolsero in un gruppo musicale per assumere una carica pubblica con tanto di divisa nei colori cittadini. Il loro incarico comprendeva l’accoglienza degli ospiti di riguardo e la partecipazione alle cerimonie pubbliche commemorative e processioni proprio come accade per le bande comunali moderne.

Nell’affresco è raffigurata una tipica alta cappella medievale composto da tre strumenti (Pifari), ciaramella, bombarda e tromba da tirarsi, talvolta affiancata dalle percussioni. Il gruppo si disponeva nelle balconate delle cattedrali per animare le cerimonie religiose.
La grande diffusione in tutta Europa di questo ensemble copre il Medioevo e il Rinascimento così come la diffusione di repertori colti da danza, brani polifonici, ma anche danze di ispirazione popolare. Alcune tracce di questa musica antica sono ancora riscontrabili nei repertori e nei canti popolari di molte tradizioni musicali in tutta Europa

With their powerful sounding instruments (waits pipe) they sounded the alarm on the top of the bell tower. Later on, these guards evolved into a musical group to take on a public position with a uniform in city colors. Their assignment included welcoming guests of honor and attending public commemorative ceremonies and processions just like the modern municipality bands.

high medieval chapel
a typical high medieval chapel composed of three instruments, ciaramella, bombard and trumpet to be pulled was flanked by percussion. The group was available in the balconies of the cathedrals to animate religious ceremonies

THE WAYTE

L’origine del nome secondo alcuni studiosi potrebbe derivare dal tipo di strumento utilizzato, il wayte (wayghtes) o oboe che corrisponde al piffero o ciaramella/bombarda della nostra tradizione popolare natalizia, strumenti che si accompagnano alla zampogna dei pastori.
Altri invece fanno risalire il nome delle Waits ai pastori ‘watchnight’ o ‘waitnight’ che custodivano le pecore al pascolo quando gli angeli apparvero a portare la lieta novella della nascita di Gesù. Altri ancora rispolverano la vecchia parola scozzese “waith” che significa “andare in giro” in riferimenti ai menestrelli ambulanti autorizzati a suonare nel periodo natalizio in cambio di denaro. Il nome finì per identificare più indistintamente tutti i musicisti che suonavano per strada.

Nell’illustrazione la coppia cornamusa e piffero (così è chiamato l’oboe popolare in Piemonte) che sono diventati figure tradizionali per le celebrazioni natalizie. L’antenato medievale dell’oboe moderno si chiama ciaramella oppure bombarda a seconda dell’estensione delle note suonate (nella bombarda il suono si estende fino alle note più gravi). Questi musicisti ambulanti ( zampognari o pifferai) si distinguono dai carollers e i wassailers per via del loro organico composto per lo più da strumentisti autorizzati con permessi speciali.

Dalle melodie pastorali agli schiamazzi notturni il passo è breve così le Waits sono state ufficialmente soppresse con il Municipal Corporations Act del 1835 (con questa legge  i musicisti di strada continuarono a suonare, ma non erano più sotto “contratto” cittadino).

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Street Musicians (Pifferari), Ferris Collection.

The origin of the name according to some scholars could derive from the type of instrument used, the wayte (wayghtes) or oboe that corresponds to the fife or ciaramella / bombarda of the italian Christmas tradition, instruments that accompany the shepherd’s bagpipes .
According to other sources the name came from the shepherds ‘watchnight’ or ‘waitnight’ that guarded the grazing sheep when the angels bringed the glad tide of Christmas. Still others rediscovering the old Scottish word “waith” which means ” going around “in references to traveling minstrels authorized to play at Christmas time in exchange for money. The name ended up identifying more indiscriminately all the musicians who played on the street.

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These itinerant musicians are distinguished from the carollers and the wassailers because of their staff composed mostly of licensed instrumentalists with special permits.

From the pastoral melodies to the nocturnal shouting the pace is short so the Waits were officially suppressed with the Municipal Corporations Act of 1835 (with this law the street musicians continued to play, but they were no longer under the municipality “contract” )

PAST THREE O’CLOCK

“Past three o’clock” è un canto di Natale scritto da George Ratcliff Woodward sulla melodia tradizionale “London Waits”. Ma ritornello e melodia sono rinascimentali e si trovano nelle fonti del XVII secolo (ad esempio in The Dancing Master 1665). Il brano è stato pubblicato in “The Cambridge Carol Book” 1924 ein originale contiene otto strofe.

Traduzione italiana di Cattia Salto
Coro
Sono passate le tre in punto
è una mattina gelida e fredda
Sono passate le tre in punto
Buon giorno Signori!
I
Nato è un bimbo
così buono,
figlio dell’eterno
Padre celeste.
II
Le schiere dei Serafini cantano
e suonano le campane angeliche
date ascolto a come si accodano,
battono il tempo e risuonano
Nota
(1) la funzione delle sentinelle notturne nelle città europee del Medioevo e per tutto il Settecento fu quella di avvisare la gente  del battere delle ore: alle tre del mattino iniziavano le laudi mattutine e per molti cittadini incominciava la giornata di lavoro

The Chieftains & The Renaissance Singers in “The Bells of Dublin” 1991 

“Past three o’clock” is a Christmas song written by George Ratcliff Woodward on the traditional “London Waits” melody. But refrain and melody are Renaissance and can be found in 17th century sources (for example in The Dancing Master 1665). The song was published in “The Cambridge Carol Book” 1924. In the original it contains eight stanzas.


CHORUS
Past three a clock (1),
And a cold frosty morning,
Past three a clock;
Good morrow, masters all!
I
Born is a Baby,
Gentle as may be,
Son of the eternal
Father supernal.
II
Seraph quire singeth,
Angel bell ringeth;
Hark how they rime (2) it,
Time it and chime it.
NOTE
(1) the function of night watchmen in the European cities of the Middle Ages and throughout the eighteenth century was to warn the people of the passing hour: at three o clock the morning lauds began and for many citizens the working day 
2) to rhyme

Christmas Eve

Il reel composto dal violinista irlandese Tommy Coen (Urrachree, Aughrim, East County Galway) venne trasmesso dalla radio nel 1955 in occasione delle trasmissioni per la vigilia di Natale, prima chiamato semplicemente “Tommy Coen’s reel” diventò così il Christmas Eve.

Dolores Keane (irish flute) & Mairtin Byrnes (fiddle)

The album “The Bells of Dublin” begins with the festive ringing of Dublin’s Christchurch, the cathedral of the Anglican diocese built in the Middle Ages on a wooden Viking church. Its 12 bells date back to 1738. Dubliners still flock to Christchurch Place today to hear the bells greet the New Year.
The reel composed by the violinist Tommy Coen (Urrachree, Aughrim, East County Galway) was broadcast on Irish radio in 1955 on the occasion of Christmas Eve, first simply called “Tommy Coen’s reel” thus became the Christmas Eve.

The Chieftains in “The Bells of Dublin” 1991

LINK
http://ontanomagico.altervista.org/piva.html
http://vittoriablonda.blogspot.com/2016/06/la-nascita-delloboe.html
http://www.medieval-life-and-times.info/medieval-music/waits.htm
http://from-bedroom-to-study.blogspot.co.uk/2012/12/the-nocturnal-noises-of-wandering-waits.html
http://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Text/Chappell2/waits.htm
http://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Hymns_and_Carols/past_three_a_clock.htm
https://thesession.org/tunes/440

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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