The Chieftains e la musica irlandese

“The Chieftains” ambasciatori della musica irlandese in tutto il mondo, hanno creato uno stile “cameristico” e portato alla ribalta internazionale la musica irlandese, ai tempi confusa con la country music. Si sono aperti man mano alle sperimentazioni e alle contaminazioni musicali della “world music”, senza mai però allontanarsi dalle loro radici, sempre alla ricerca degli apporti della musica irlandese nelle tradizioni musicali dei luoghi di migrazione celtica.

Con la loro piccola (o grande a seconda dei punti di vista) rivoluzione nel mondo della musica tradizionale, hanno portato la musica irlandese al pubblico dei giovani di tutto il mondo (basta citare l’interesse straordinario dei giovani giapponesi che vanno in Irlanda a studiare la cornamusa, l’organetto e il tin whistle e finanche il gaelico).

La prima formazione

La popolarità è cresciuta piano piano dalla loro prima registrazione del lontano 1963: allora solo musica strumentale, con il fondatore Paddy Moloney (uillean pipe e whistle), il violinista Martin Fay, il suonatore di tin whistles Seàn Potts, il flautista Mìcheàl Tubridy (anche concertina e tin whistle), e al bodhran David Fallon. Stesso stile nel secondo album chiamato molto semplicemente “Chieftain 2” con l’aggiunta del giovane talento Seán Keane (violino)

Paddy Moloney, (un autentico leprecauno in incognito) ebbe l’idea di unire le armonizzazioni orchestrali classiche insieme al modo solistico di esibirsi dei musicisti irlandesi, ricco di ornamentazioni. Così i Chieftains un po’ suonano all’unisono e un po’ si esibiscono solisticamente in sequenza. Adesso che tutte le formazioni folk irlandesi suonano un po’ così, ci sembra una banalità, ma per gli anni 60 si trattò di una grossa novità!

Paddy e il maestro Dereck Bell (deceduto nel 2002) si conobbero nel 1972 eppure solo nel 1974 Dereck si decise a diventare il settimo elemento del gruppo The Chieftains scegliendo tra la sua carriera di musicista classico e l’allora “piccolo, miserevole gruppo folk“. Si avvicendarono nel gruppo degli esordi solo un paio di nuovi elementi, definendosi una line-up che resterà stabile per gli anni a venire.

ritratto de The Chieftains formazione classica
da sin seduti:  Dereck Bell (arpa celtica) Paddy Moloney (uillean pipe e whistle), 
da sini dietro: Kevin Conneff (voce bodhran), Matt Molloy (flauto), Martin Fay (violino), Seán Keane (violino),

Grazie alle sperimentazioni di Paddy Moloney nascono le colonne sonore per i film (cito tra tutti Barry Lindon), le “contaminazioni”, l’album “Another Country” 1992 con le connessioni tra musica country americana e musica irlandese, il disco di musica galiziana (Santiago 1996) e di musica bretone (Celtic Wedding 1998 con Polig Monjarret ), (sperimentazioni di world music  che proseguono con l’album Fire in the Kitchen 1998 registrato in Canada con vari artisti folk della Nuova Scozia).

L’ALBUM DEL VIAGGIO

I loro album sono spesso un viaggio esplorativo di altri territori, un giro del mondo attraverso la musica, si prenda ad esempio Santiago, si parte dalla Galizia e si arriva nei Caraibi, toccando i luoghi in cui i galiziani sono emigrati, seguendone il cammino per i Paesi Baschi, Portogallo, Messico, Guadalupe, Stati Uniti e Cuba; i Chieftains si affiancano così ai grandi musicisti portatori della musica galiziana, il giovane gaitero Carlos Nunez, i californiani di origine messicana Los Lobos, Linda Ronstadt e Ry Cooder..

THE CHIEFTAINS: The Long Black Veil

Il mondo rock è presto abbracciato con la collaborazione di Van Morrison (Irish Heartbeat 1988)  e nel 1995 arriva lo strepitoso successo di “The Long Black Veil” (giudicato album dell’anno dal Time) in cui suonano con Sting, gli Stones, Sinead O’Connor e Mark Knopfler, Ry Cooder, Marianne Faithfull e Tom Jones. Di colpo i Chieftains sono conosciuti in tutto il pianeta.

Danny Dill e Marijohn Wilkin

Ten years ago, on a cold dark night
Someone was killed, ‘neath the town hall light.
There were few at the scene, but they all agreed
That the man who ran, looked a lot like me.

The judge said “son, what is your alibi
If you were somewhere else,
then you won’t have to die”.
I spoke not a word, thou it meant my life
For I’d been in the arms of my best friend’s wife.

She walks these hills in a long black veil
She visits my grave

when the night winds wail.
Nobody knows, nobody sees
Nobody knows but me
.

Oh, the scaffold is high and eternity’s near
She stood in the crowd and shed not a tear.
But late at night, when the north wind blows
In a long black veil, she cries ov’re my bones.

Traduzione italiana di Cattia Salto

Dieci anni fa in una notte fredda e buia
qualcuno fu ucciso sotto il lampione del municipio.
C’erano pochi sulla scena, ma tutti concordavano
che l’uomo che fuggiva, mi assomigliava un sacco.

Il giudice fisse “Figliolo, qual’è il tuo alibi?
Se eri da qualche altra parte,
allora non devi morire”.
Non dissi una parola, sebbene si trattava della mia vita
chè ero stato dalla moglie del mio migliore amico.

E cammina sulle colline in un lungo velo nero
per visitare la mia tomba
quando il vento della notte geme.
Nessuno lo sa, nessuno vede
nessuno tranne me.

Il patibolo è alto e la fine è vicina,
lei stava tra la folla e non versò una lacrima.
ma più tardi la notte, quando soffia il vento del nord
in un lungo velo nero, piange sulle mie ossa.

IN CONCLUSIONE

Tra i miei album preferiti di Chieftains: Tears of StoneWater From the Well,  Down the Old Plank Road, Voice of Ages.

Un’ultima nota, i Chieftains sono stati i primi a portare i ballerini in scena, i ballerini della scuola Lord of the Dance di Michael Flatley, e tanti altri giovani talenti.

APPROFONDIMENTO

Seguite il tag Chieftains per ascoltare i brani inseriti in Terre Celtiche Blog
DISCOGRAFIA: http://www.folkvinyls.it/chieftains.htm
http://www.thechieftains.com/main/
Vi rimando in particolare al saggio di Erick Falc’her-Poyroux nella traduzione italiana di Alfredo De Pietra

The Bells Of Dublin: la compilation natalizia targata The Chieftains

“The Bells Of Dublin” è la compilation natalizia targata The Chieftains affiancati da numerosi ospiti, uscita nel 1991, un evergreen dove si accostano carols natalizi tradizionali (di cui alcuni risalenti al Medioevo), rari brani “celtic christmas” in gaelico o che ripercorrono antichissime tradizioni rituali, e un paio di canti di Natale contemporanei e “controcorrente”.

Fu un musicista di estrazione classica, Seán Ó Riada ad avere l’idea di riunire alcuni musicisti tradizionali con il nome di Ceoltóirí Chualann (“I musicisti di Chualann”).

Ceoltóirí Chualann

Grazie al successo ottenuto, Seán Ó Riada decide di formare, secondo le sue stesse parole, “una piccola orchestra da camera che suoni folk irlandese.
Il vero esordio dei Chieftains si avrà con la proposta, fatta nel 1962 a Paddy Moloney dal suo amico Garech Browne, di registrare per la propria etichetta Claddagh Records.

1963: Il primo Album

Paddy Moloney non era tipo da accontentarsi di una registrazione fatta alla buona da musicisti messi insieme per una sera, e così le prove per l’album durarono ben sei mesi. Il primo disco del gruppo, che nelle intenzioni sarebbe dovuta rimanere un’opera unica, vide la luce nel 1963. I dischi di musica strumentale erano molto rari agli inizi degli anni ’60, ed anche per questo motivo bisognerà attendere ben sei anni per vedere un secondo album dei Chieftains.

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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