Alla salute del covone d’orzo

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Una drinking song diffusa nell’Inghilterra rurale, Irlanda e Scozia (e Americhe) che non poteva mancare dopo il “crying of the neck” o durante una “Harvest supper“; questa canzone benaugurale è anche un gioco da taverna: la forma più comune del gioco vede un solo cantante, mentre il pubblico alza il calice per bere due volte nel ritornello rispondendo alla strofa benaugurale con un gioioso “Good luck!“; nella seconda versione un solista intona la prima strofa e tutti i partecipanti cantano in coro il ritornello progressivo, chi sbaglia le parole, o prende fiato per cantare, deve bere. Ovviamente lo scopo del gioco è quello di bere sempre di più, man mano che si sbaglia!

Harvest-Scene-Barrow-Trent-1881
Harvest Scene, Barrow-on-Trent, Derbyshire, George Turner II 1881

GIVE US ONCE A DRINKE

La canzone è molto antica così come sono antichi i rituali inerenti alla raccolta del grano/orzo (vedi i metodi tradizionali); la prima pubblicazione conosciuta risale al 1609, nel Deuteromelia di Thomas Ravenscroft, con il titolo “Give Us Once A Drinke” viene trascritta così come era cantata nelle taverne elisabettiane.

La canzone iniziava con:
“Give us once a drink for and the black bole(1)
Sing gentle Butler(2) “balla moy”(3)
For and the black bole,
Sing gentle Butler balla moy”
e finiva con:
“Give us once a drink for and the tunne
Sing gentle Butler balla moy
The tunne, the butt The pipe, the hogshead The barrel, the kilderkin The verkin, the gallon pot The pottle pot, the quart pot, The pint pot,
for and the black bole
Sing gentle Butler balla moy”

NOTE
1) Com’erano i bicchieri da birra nelle taverne medievali? I tre materiali più diffusi al tempo erano il metallo (peltro), il vetro e la ceramica. In Italia nel Trecento, ad esempio nelle taverne era più diffuso per i bicchieri l’uso del vetro, e per i contenitori di servizio la ceramica (terra cotta invetriata internamente). Qui si cita una black bowl che fa pensare più propriamente a una ciotola o coppa scura, forse in legno? Nelle canzoni del wassaling, esse pure molto antiche, si descrive spesso il materiale delle coppe per il brindisi intagliate nel legno. Successivamente è più probabile l’uso del peltro.
2) bottler
3) gli studiosi ritengono che potrebbe stare per ‘Bell Ami’, solo in un secondo tempo la canzone è entrata a far parte dei canti durante la festa del Raccolto e il verso si è modificato in ‘Barley Mow’, altri ritengono che si tratti di un mondegreen.

BARLEY MOW

Nel tempo si sono aggiunte nuove strofe e soprattutto nell’Ottocento si hanno molte trascrizioni nelle raccolte di vecchie canzoni tradizionali come ad esempio in “Songs of the Peasantry of England”, di Robert Bell 1857 che così scrive: “Questa canzone è cantata durante le riunioni di paese nel Devon e in Cornovaglia, in particolare per completare il trasporto dell’orzo, quando il rick, o la falciatura dell’orzo, è finito. Prendendo l’ultimo covone, che è chiamato the craw (o crow), l’uomo che lo tiene grida “Ce l’ho, ce l’ho, ce l’ho”, un altro chiede: “Che cosa hai? ‘e la risposta è, ‘ Un crow con una cosa allegra ecc”, dopo c’è una cena. L’effetto della Canzone d’orzo non può essere dato a parole; dovrebbe essere ascoltato, per essere apprezzato correttamente, in particolare con il dialetto del Paese Occidentale
Robert Bell riporta la versione diffusa nell’Inghilterra Ovest e anche la variante cantata nel Suffolk

Here’s a health to the barley mow!
Here’s a health to the man
Who very well can
Both harrow and plow and sow!
When it is well sown
See it is well mown,
Both raked and gavelled clean,
And a barn to lay it in.
He’s a health to the man
Who very well can
Both thrash (1) and fan it clean!
traduzione italiano Cattia Salto
Alla salute del covone d’orzo
alla salute dell’uomo
che con perizia sa come usare l’erpice, l’aratro e seminare!
Quando è tutto seminato
si vedrà ben falciato
e raccolto e legato bene
e portato in un fienile.
Alla salute dell’uomo
che con perizia lo trebbia (1) e vaglia bene

NOTE
1) La Trebbiatura: nel medioevo esistevano due modi per separare i chicchi di grano dalla spiga: il contadino batteva i covoni con un bastone o una frusta (detto correggiato) oppure li faceva calpestare dagli animali da tiro.
La Vagliatura: chicchi di grano e pula erano separati prima mettendoli in un setaccio e poi gettandoli in aria (doveva ovviamente essere una giornata ventilata) la pula volava via e il chicco tornava nel setaccio.

maste-drinking
The master of drinking Adriaen Brouwer (1606-1638)

The Barley Mow è una delle canzoni cumulative più conosciute del repertorio folk inglese e veniva solitamente cantata nelle cene della vendemmia, spesso come prova di sobrietà. Alfred Williams, che annotò uno splendido set nel villaggio di Inglesham nel Wiltshire qualche tempo prima della Grande Guerra, scrisse che era “incapace di definire la sua età, e nemmeno suggerirla, anche se senza dubbio il pezzo esiste da diversi secoli”. Robert Bell ha trovato la canzone cantata nel Devon e in Cornovaglia durante la metà del XIX secolo, specialmente dopo “aver completato il trasporto dell’orzo, quando la falciatura dell’orzo è finita”. Bell commenta che “l’effetto della ” Barley Mow” non può essere reso a parole; dovrebbe essere ascoltato, per essere apprezzato correttamente ” è certamente vero, e la maggior parte dei cantanti che conoscono la canzone si vantano di poterla superare senza commettere errori.(Mike Yates)

Così si brinda a tutte le dimensioni in cui viene commercializzata la birra (e sono indicati in tutte le misure esistenti nei tempi passati dal fusto (barrel) alla “bowl” e alla salute di tutti coloro che “manipolano” la birra per arrivare fino alla “allegra brigata” che la beve!

Arthur Smith nel film ; ‘The Barley Mow’ (1955) un tipico pub a Suffolk negli anni cinquanta. VIDEO

Irish Rovers


Here’s good luck to the pint pot,
good luck to the barley mow, (1)
Jolly good luck to the pint pot,
good luck to the barley mow;
Oh, the pint pot, half a pint, gill, (2) half a gill, quarter gill
Nipperkin (3) and a round bowl(4)
Here’s good luck, (5)
good luck, good luck
to the barley mow.
Here’s good luck to the half gallon, good luck to the barley mow,
Jolly good luck to the half gallon,
good luck to the barley mow;
Oh, the half gallon, pint pot, half a pint, gill, half a gill …
Here’s good luck to the gallon,
Here’s good luck to the half barrel,
Here’s good luck to the barrel,
Here’s good luck to the daughter(6),
Here’s good luck to the landlord,
Here’s good luck to the landlady,
Jolly good luck to the landlady,
Jolly good luck to the brewer, (7)
Here’s good luck to the company, good luck to the barley mow,
Jolly good luck to the company,
good luck to the barley mow;
Oh, the company, brewer, landlady, landlord, daughter, barrel,
Half barrel, gallon, half gallon, pint pot, half a pint, gill,
Half a gill, quarter gill, nipperkin and a round bowl,
Here’s good luck, good luck,
good luck to the barley mow.
traduzione italiano Cattia Salto
Ecco alla salute della pinta
alla salute del covone d’orzo
Alla salute della pinta
alla salute del covone d’orzo
la pinta, la mezza pinta, un quarto di pinta, metà gill, un quarto di gill
nippekin e la grolla
Ecco alla salute
alla salute
del covone d’orzo
Ecco alla salute del mezzo gallone
alla salute del covone d’orzo
alla salute del mezzo gallone
alla salute del covone d’orzo
il mezzo gallone, la pinta, la mezza pinta, il gill, il mezzo gill..
Ecco alla salute del gallone
Ecco alla salute del mezzo barrel
Ecco alla salute della figlia
Ecco alla salute della padrone
Ecco alla salute della padrona
buona salute della padrona
buona salute al birraio
ecco alla salute della compagnia
alla salute del covone d’orzo
ecco alla salute della compagnia
alla salute del covone d’orzo
oh la compagnia, il birrario, la padrona, il padrone, la figlia, il barile
etc

NOTE
1) [gridare GOOD LUCK e bere un sorso!]
2) sono tutte unità di misura in volume ordinate dalla più grande (barrel) alla più piccola (round bowl).
Le misure di capacità inglesi sono le seguenti:
gallone, detto anche imperial gallon, (abbreviato con la sigla gall) che equivale a l 4,545.
Il gallone si divide in 4 quarti (abbreviato con la sigla qt). Un quarto è pari a l 1,136.
Il quarto si divide in 2 pinte (abbreviate con la sigla pt). Una pinta è pari a l 0,568.
Il quarto si divide in 4 gills (abbreviato con la sigla gill). Un gill è pari a 0,142.
Ma come per tutte le unità di misura della tradizione contadina ci sono differenze locali nella quantità misurata
a gill is a half-pint in a northern pub, but a quarter-pint down south“.
3) “The nipperkin is a unit of measurement of volume, equal to one-half of a quarter-gill, one-eighth of a gill, or one thirty-second of an English pint.
In other estimations, one nip (an abbreviation that originated in 1796) is either one-third of a pint, or any amount less than or equal to half a pint
“.[wiki] “A nip was also used by brewers to refer to a small bottle of ale (usually a strong one such as Barley Wine or Russian Stout) which was sold in 1/3 pint bottles“.
4) “The round bowl” a volte anche “hand-around bowl”, “brown bowl” oppure “bonny bowl” potrebbe essere la coppa tipica con la quale si brindava nel wassailing evidentemente un’unità di misura che si è andata persa nel tempo.
5) [gridare GOOD LUCK, bere è opzionale!]
6) è la figlia del proprietario della taverna oppure più genericamente una cameriera che serve ai tavoli
7) c’è chi aggiunge nell’elenco anche “the slavey” e “the drayer“; per “slavery” si intende una servetta e “the draye” è colui che tira (o guida) il carretto cioè l’uomo delle consegne che appunto rifornisce di birra la taverna. Il nome deriva dal fatto che un tempo tale carretto era senza ruote e veniva trascinato come una slitta.

slavery

QUANTO MISURA UNA PINTA?
therightglass

La birra alla spina viene commercializzata nei paesi anglosassoni a partire dalla pinta che in Inghilterra e Irlanda corrisponde a 20 once (568 ml cioè grosso modo 50cl). La pinta americana invece corrisponde a 16 once; così il bicchiere standard con in cui si spilla la birra contiene esattamente una pinta (come viene detta da noi italiani “la birra grande”); le forma variano a seconda del tempo e delle mode, ma la capacità del bicchiere resta sempre di una pinta! Una legge dal parlamento inglese nel 1698 ha dichiarato che “ale and beer” (cioè la birra senza luppolo e la birra con il luppolo) devono essere servite in pubblico solo in “pints, full quarts (two pints)* or multiples thereof”. La regola venne ulteriormente ribadita nel 1824 imponendo come unità di misura per tutte le bevande quella imperiale. *Il bicchiere che contiene 2 pinte imperiali (1,14 lt) è lo yard ossia un bicchiere stretto e lungo appunto una iarda. Oggi con l’adeguamento alle normative europee anche il governo inglese ha “ristretto” la pinta allo “schooner” (come viene chiamata in Australia, ma siamo ancora in attesa del nomignolo che verrà data in Inghilterra alla nuova misura!) il bicchiere pari a 2/3 di pinta (400 ml)

THE BARLEY MOW (ROUD 10722)

Una variante sempre dal Suffolk


I
Well we ploughed the land and we planted it,
and we watched the barley grow.
We rolled it and we harrowed it
and we cleaned it with a hoe.(1)
Then we waited ‘til the farmer said,
“It’s time for harvest now.
Get out your axes and sharpen, boys,
it’s time for barley mow.”
Chorus
Well, here’s luck to barley mow
and the land that makes it grow.
We’ll drink to old John Barleycorn(2),
here’s luck to barley mow.
So fill up all the glasses, lads,
and stand them in a row:
A gill, a half a pint, a pint, a pint and a quart and here’s luck to barley mow.
II
Well we went and mowed the barley
and we left it on the ground.
We left it in the sun and rain ‘til it was nicely brown.
Then one day off to the maltsters,
then John Barleycorn did go.
The day he went away, we all did say,
“Here’s luck to barley mow.”
III
Have no fear of old John Barleycorn
when he’s as green as grass.
But old John Barleycorn is strong enough
to sit you on your arse.
But there’s nothing better ever brewed
than we are drinking now,
Fill them up: we’ll have another round,
here’s good luck to barley mow.
traduzione italiano Cattia Salto
I
Abbiamo arato la terra e abbiamo seminato, e poi abbiamo guardato l’orzo crescere.
L’abbiamo sarchiato con la zappa
e poi abbiamo aspettato fino a quando il contadino diceva
“E’ il tempo del raccolto.
Prendete le vostre falci e affilatele ragazzi, è il tempo per i covoni d’orzo”
CORO:
Alla salute dei covoni d’orzo
e della terra che li fa crescere,
berremo al vecchio John Barleycorn
alla salute del covone d’orzo.
Così riempite tutti i bicchieri, ragazzi,
e metteteli in fila: un quarto di pinta, mezza pinta, una pinta, una pinta e un quarto e alla salute del covone d’orzo.
II
Siamo andati a falciare l’orzo
e l’abbiamo lasciato a terra,
sotto il sole e la pioggia affinchè diventasse bello scuro. Poi dopo un giorno di riposo dai produttori di malto John Barleycorn è andato.
Il giorno che andò via tutti dicemmo
“Alla salute del covone d’orzo”
III
Non abbiamo paura del vecchio John Barleycorn quando è verde come l’erba, ma il vecchio John Barleycorn è forte abbastanza
da farti sedere con il culo per terra,
eppure non c’è niente di meglio mai birrificato di quanto stiamo bevendo adesso,
riempiteli di nuovo: faremo un altro giro alla salute del covone di d’orzo

NOTE
1) lavori sarchiatura: taglio e rimescolamento del terreno per la parte più superficiale
2) John Barleycorn è lo spirito della birra vedi

FONTI
https://anglofolksongs.wordpress.com/2015/09/14/the-barley-mow/
http://www.gutenberg.org/dirs/etext96/oleng10h.htm
http://www.wtv-zone.com/phyrst/audio/nfld/27/barley.htm http://www.chivalry.com/cantaria/lyrics/barleymow.html http://mainlynorfolk.info/tony.rose/songs/barleymow.html http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=151726
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=3873 http://www.efdss.org/component/content/article/45-efdss-site/learning-resources/1540-efdss-resource-bank-chorus-barley-mow http://www.musicanet.org/robokopp/english/barlymow.htm

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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