A Carol for St John’s Day

To Greet Our Saviour’s Dear One (Song for St. John’s Day) è un Kilmore Carols sulla vita di San Giovanni, apostolo di Gesù e presunto evangelista del quarto Vangelo, per la festa del 27 dicembre a lui dedicata. Ascoltare l’inno è l’occasione per ripercorrere la sua vita e conoscerne la storia.

Giovanni evangelista

Giovanni evangelista
Guido Reni Giovanni evangelista

Dopo la morte di Gesù la tradizioni cristiana colloca la predicazione di Giovanni nell’attuale Anatolia occidentale.
A lui Gesù aveva affidato la cura della Madre e i due si trasferirono a Efeso (ai tempi la quarta metropoli dell’Impero romano (dopo Roma, Alessandria e Antiochia). Gli vengono attribuiti miracoli e guarigioni e muore di vecchiaia, non senza aver prima subito il martirio a Roma, dove viene chiamato dall’imperatore Domiziano. Anche qui compie miracoli, esce indenne da un bagno nell’olio bollente e viene esiliato sull’isola di Patmo. Diverse fonti datano la sua morte sotto l’impero di Traiano al 98-99 d.C. Sul suo sepolcro nel Vi sec venne costruita una basilica di cui restano oggi solo dei ruderi.
Proveniva da una famiglia di pescatori, figlio di Zebedeo, ed era probabilmente un discepolo di Giovanni il Battista prima della chiamata di Gesù. Il suo ruolo nella cerchia degli apostoli è di primo piano, secondo solo a Pietro. Gli sono attribuite diverse opere: il quarto vangelo, la prima, seconda e terza lettera di Giovanni e l’Apocalisse, sebbene oggi si preferisca parlare di una scuola (o circolo o tradizione) giovannea, riconducibile alla testimonianza e all’insegnamento dell’apostolo.

To Greet Our Saviour’s Dear One

To greet our Saviour’s dear one I will give you a new song,
In honour of the great evangelist, St John,
To whom, Our Saviour dying, His Mother did commend,
And then made him her son who was His dearest friend.

Of John seek no parentage of nobleness or birth,
Since he has got a Brother, the King of Heaven and Earth.
For though he was a fisherman, taught to the nets and oar,
He is now the son of Mary, and who could wish for more.

But ye that are so curious his father for to know:
He is the son of thunder as Christ Himself doth show.
He is the towering eagle which serves the Mighty Jove
To spread his heavenly lightning and burn all hearts with love.

To Christ we are all brothers by grace ‘tis plain and clear,
But John among the rest is Benjamin the dear.
Not one besides His brother, search both earth and heaven,
Was so beloved by Jesus, by angels and by men.

Why then should we compare him to any of the rest,
Who was the loved disciple that leaned on Jesus’ breast,
Where he sucked in such mysteries as ne’er till then were known
To angels or to prophets or man but John alone.

You have heard the love of Jesus and now hear that of John,
Who still stood by His Master when all the rest were gone,
Though Peter thrice denied Him before the cock did crow,
St. John loyal and constant unto the Cross did go.

The most afflicted Mother he lovingly did hand,
Arid whilst Our Saviour suffered along with her did stand.
When Christ said to the Virgin: “Woman, there is thy son,”
He said: “Look to thy Mother,” unto His dear St. John.

No heart can here conceive nor any tongue express
Their tears, their grief, their fondness, their love and their distress,
All three were so united in that one dying Heart
Though two were forced to live they’d rather die than part.

When John had thus discharged his chief and only care,
He then begins to travel and preach both far and near.
If all his works and wonders to sing we did pretend,
A day would not suffice us, our song would never end.

Inflamed with Peter’s glory, and Paul’s, he goes to Rome,
Hoping as well as they to die by martyrdom.
He entered with great joy unto the tub of oil,
In which the cruel tyrants intended him to boil.

When this and all the rest of tortures they could invent
Could not molest or hurt him, he’s doomed to banishment
Unto the Isle of Patmos with grief to end his days,
But he converts the people and leaves them long in peace.

To see the Church well grounded he’s left till very old,
But the glad hour at length an angel him foretold,
His blood no hands of tyrant would God permit to stain,
But as he lived a Phoenix,
he died by God’s sweet flame.

His testament and will and constant theme before,
Was still “Love one another” be said it o’er and o’er
Thus peacefully he died, the earth could not contain
His virgin corpse which angels triumphing took to Heaven.

And now the loved disciple, amidst eternal bliss,
With Jesus and His Mother, he dwells in happiness
By Stephen we are taught to pardon, by John we are taught to love;
By following their example you’ll rest with them above.

Caitríona O’Leary (e ospiti) in Strange Wonders (The Wexford Carols, Vol. II), 2021

Per salutare il nostro caro Salvatore ti darò un canto nuovo,
In onore del grande evangelista San Giovanni,/Al quale,
nostro Salvatore morente, raccomandò la Madre, /E poi lo fece figlio suo(1), colui che era l’amico più caro.

Di Giovanni non cercare discendenza nobile o di nascita,
Da quando ha ottenuto un Fratello, il Re di Cielo e Terra.
Sebbene fosse un pescatore (2), istruito alle reti e al remo,
Ora è il figlio di Maria, e chi potrebbe desiderare di più?

Ma voi che siete così curiosi di conoscere suo padre:
Egli è il figlio del tuono, come mostra Cristo stesso.
È l’aquila (3) torreggiante che serve il Possente Giove
Per diffondere il suo fulmine celeste e bruciare tutti i cuori con amore.

Di Cristo siamo tutti fratelli per grazia, sia ben chiaro,
Ma Giovanni tra gli altri è il caro Beniamino.
Nessuno oltre a suo fratello,
si scruti la terra e il cielo,
Fu tanto amato da Gesù, dagli angeli e dagli uomini.

Perchè dovremmo paragonarlo ali altri,
Colui che fu il discepolo amato che si chinò al petto di Gesù (4), Dove assorbì tali misteri che fino ad allora erano sconosciuti Sia agli angelo che ai profeti o all’uomo tranne che a Giovanni! (5)

Avete sentito l’amore di Gesù, ora sentite quello di Giovanni,
Che ancora restò presso il Maestro mentre tutti gli altri fuggivano:
Se Pietro lo rinnegò tre volte prima del canto del gallo, Giovanni, leale e fedele,
andò sotto la croce.

La madre afflittissima con amore aiutava
Con nostro Salvatore sofferente insieme a lei stava (6).
Allora Cristo disse alla Vergine: “Donna, ecco tuo figlio”,
Disse: “Guarda tua Madre”, al suo caro San Giovanni.

Nessun cuore può qui immaginare e nemmeno lingua esprimere Le loro lacrime, il dolore, l’affetto, l’amore e la loro angoscia,
Tutti e tre erano così uniti in quell’unico Cuore morente, Due furono costretti a vivere e morirebbero piuttosto che separarsi.

Quando Giovanni si congedò dal suo capo e unico affetto, Prese a viaggiare e predicare vicino e lontano.
Se volessimo cantare tutte le sue opere e i prodigi
Un giorno non ci basterebbe, e mai finiremmo il canto.

Infiammato dalla gloria di Pietro e Paolo andò a Roma,
Sperando come loro di morire nel martirio
Entrò con grande gioia nella vasca dell’olio (7)
In cui il crudele tiranno lo voleva bollire.

Quando questa ed il resto delle torture che poterono inventare
Non lo molestarono o ferirono, fu condannato all’esilio,
Nell’isola di Patmo (8) con dolore finì i suoi giorni,
Ma convertì il popolo li lasciò in pace per lungo tempo.

Per vedere la Chiesa ben fondata restò fino alla vecchiaia, Ma l’ora lieta alla fine predisse un angelo,
Il suo sangue nessuna mano di Tiranno Dio permise di macchiare,
Visse fenice
e morì nella dolce fiamma di Dio.

Il suo testamento e volontà e tema costante prima,
Fu ancora “Amatevi l’un l’altro”, e sarà ripetuto continuamente /Così morì pacificamente, la terra non poté contenere Il suo vergine corpo che gli angeli trionfanti portarono in Cielo (9).

E ora il discepolo amato, nella beatitudine eterna,
Con Gesù e sua Madre, abita nella felicità
Da Stefano abbiamo imparato il perdono, da Giovanni abbiamo imparato ad amare;
Seguendo il loro esempio riposerete con loro nei cieli.

NOTE
(1) in merito ai fratelli di Gesù, presupponendo la Verginità permanente di Maria, vengono negati dai cattolici (detti cugini) e considerati “fratellastri” dagli ortodossi. Solo i protestanti li ritengono “fratelli di sangue” come anche nel dibattito dell’esegesi moderna
(2) di professione era pescatore, o forse membro di una società familiare di pesca a cui collaboravano anche altri due fratelli, gli apostoli Simone Pietro e Andrea
(3)  soprannome dato da Gesù : «figli del tuono». raffigurato artisticamente col simbolo dell’aquila, attribuitogli in quanto, con la sua visione descritta nell’Apocalisse, avrebbe contemplato la Vera Luce del Verbo
(4) dal IV Vangelo (Gv, 13, 25) nel contesto dell’Ultima Cena Giovanni il «discepolo che Gesù amava» siede a tavola a lato di Gesù e «chinandosi sul petto di Gesù” chiede chi sarà il traditore. Egli veste il ruolo dell’intimità, della fedeltà e della tenerezza.
(5) È il Vangelo dell’“aquila”, che ha visto e compreso, ciò che nessun altro uomo aveva potuto mai vedere e comprendere. Scritto in greco identifica Gesù come Logos divino (un concetto caro ai filosofi greci) ma anche in qualità di uomo. Il vangelo circolava nella comunità dei nazareni e attribuito a Giovanni. Secondo gli studi più recenti è un vangelo radicato nel giudaismo dell’epoca di Gesù; Il vangelo afferma di risalire ad un testimone oculare delle vicende narrate, colui “che stava presso la croce” e che era “il discepolo che Gesù amava“. Si ipotizza la sua scrittura nella cerchia della scuola giovannea di Efeso, in cui militava anche il “presbitero Giovanni”, portavoce successivo di Giovanni l’apostolo. Il testo è indirizzato ai cristiani di origine non ebraica, con formazione culturale ellenistica e ciò ha fatto pensare che si possa trattare di una rielaborazione teologica di un vangelo “originario” scritto in aramaico da Giovanni pochi anni dopo la morte di Gesù.
(6) A porre Maria e Giovanni sotto alla Croce di Cristo è solo lo stesso Giovanni
(7) Secondo la Legenda Aurea il santo si trovava a Roma dove assistette al martirio dei santi Pietro e Paolo. Catturato e a sua volta martirizzato immergendolo nell’olio bollente, da cui miracolosamente uscì incolume. Sul luogo del martirio è stata eretta nel XVI secolo una cappellina ottagonale, denominata S. Giovanni in Oleo.
(8) Patmos al tempo dei romani era il luogo dove veniva mandati in esilio i condannati, San Giovanni venne confinato dall’imperatore romano Domiziano nel 95 d.C per essere un portatore della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. Qui convertì gli abitanti al Cristianesimo e scrisse l’Apocalisse. Con la morte di Domiziano nel 96 e la revoca del suo esilio, l’apostolo torna ad Efeso
(9) Secondo le testimonianze Giovanni visse fino ai tempi dell’imperatore Traiano e quindi morì quadi novantenne, nel 98 d. C. o pochi anni dopo. il sepolcro di Giovanni si trova a Efeso, poichè si trovò la sua tomba vuota si presume che sia stato assunto incielo come la Vergine Maria.NOTE
(1) in merito ai fratelli di Gesù, presupponendo la Verginità permanente di Maria, vengono negati dai cattolici (detti cugini) e considerati “fratellastri” dagli ortodossi. Solo i protestanti li ritengono “fratelli di sangue” come anche nel dibattito dell’esegesi moderna
(2) di professione era pescatore, o forse membro di una società familiare di pesca a cui collaboravano anche altri due fratelli, gli apostoli Simone Pietro e Andrea
(3)  soprannome dato da Gesù : «figli del tuono». raffigurato artisticamente col simbolo dell’aquila, attribuitogli in quanto, con la sua visione descritta nell’Apocalisse, avrebbe contemplato la Vera Luce del Verbo
(4) dal IV Vangelo (Gv, 13, 25) nel contesto dell’Ultima Cena Giovanni il «discepolo che Gesù amava» siede a tavola a lato di Gesù e «chinandosi sul petto di Gesù” chiede chi sarà il traditore. Egli veste il ruolo dell’intimità, della fedeltà e della tenerezza.
(5) È il Vangelo dell’“aquila”, che ha visto e compreso, ciò che nessun altro uomo aveva potuto mai vedere e comprendere. Scritto in greco identifica Gesù come Logos divino (un concetto caro ai filosofi greci) ma anche in qualità di uomo. Il vangelo circolava nella comunità dei nazareni e attribuito a Giovanni. Secondo gli studi più recenti è un vangelo radicato nel giudaismo dell’epoca di Gesù; Il vangelo afferma di risalire ad un testimone oculare delle vicende narrate, colui “che stava presso la croce” e che era “il discepolo che Gesù amava“. Si ipotizza la sua scrittura nella cerchia della scuola giovannea di Efeso, in cui militava anche il “presbitero Giovanni”, portavoce successivo di Giovanni l’apostolo. Il testo è indirizzato ai cristiani di origine non ebraica, con formazione culturale ellenistica e ciò ha fatto pensare che si possa trattare di una rielaborazione teologica di un vangelo “originario” scritto in aramaico da Giovanni pochi anni dopo la morte di Gesù.
(6) A porre Maria e Giovanni sotto alla Croce di Cristo è solo lo stesso Giovanni
(7) Secondo la Legenda Aurea il santo si trovava a Roma dove assistette al martirio dei santi Pietro e Paolo. Catturato e a sua volta martirizzato immergendolo nell’olio bollente, da cui miracolosamente uscì incolume. Sul luogo del martirio è stata eretta nel XVI secolo una cappellina ottagonale, denominata S. Giovanni in Oleo.
(8) Patmos al tempo dei romani era il luogo dove veniva mandati in esilio i condannati, San Giovanni venne confinato dall’imperatore romano Domiziano nel 95 d.C per essere un portatore della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. Qui convertì gli abitanti al Cristianesimo e scrisse l’Apocalisse. Con la morte di Domiziano nel 96 e la revoca del suo esilio, l’apostolo torna ad Efeso
(9) Secondo le testimonianze Giovanni visse fino ai tempi dell’imperatore Traiano e quindi morì quadi novantenne, nel 98 d. C. o pochi anni dopo. il sepolcro di Giovanni si trova a Efeso, poichè si trovò la sua tomba vuota si presume che sia stato assunto incielo come la Vergine Maria.NOTE
(1) in merito ai fratelli di Gesù, presupponendo la Verginità permanente di Maria, vengono negati dai cattolici (detti cugini) e considerati “fratellastri” dagli ortodossi. Solo i protestanti li ritengono “fratelli di sangue” come anche nel dibattito dell’esegesi moderna
(2) di professione era pescatore, o forse membro di una società familiare di pesca a cui collaboravano anche altri due fratelli, gli apostoli Simone Pietro e Andrea
(3)  soprannome dato da Gesù : «figli del tuono». raffigurato artisticamente col simbolo dell’aquila, attribuitogli in quanto, con la sua visione descritta nell’Apocalisse, avrebbe contemplato la Vera Luce del Verbo
(4) dal IV Vangelo (Gv, 13, 25) nel contesto dell’Ultima Cena Giovanni il «discepolo che Gesù amava» siede a tavola a lato di Gesù e «chinandosi sul petto di Gesù” chiede chi sarà il traditore. Egli veste il ruolo dell’intimità, della fedeltà e della tenerezza.
(5) È il Vangelo dell’“aquila”, che ha visto e compreso, ciò che nessun altro uomo aveva potuto mai vedere e comprendere. Scritto in greco identifica Gesù come Logos divino (un concetto caro ai filosofi greci) ma anche in qualità di uomo. Il vangelo circolava nella comunità dei nazareni e attribuito a Giovanni. Secondo gli studi più recenti è un vangelo radicato nel giudaismo dell’epoca di Gesù; Il vangelo afferma di risalire ad un testimone oculare delle vicende narrate, colui “che stava presso la croce” e che era “il discepolo che Gesù amava“. Si ipotizza la sua scrittura nella cerchia della scuola giovannea di Efeso, in cui militava anche il “presbitero Giovanni”, portavoce successivo di Giovanni l’apostolo. Il testo è indirizzato ai cristiani di origine non ebraica, con formazione culturale ellenistica e ciò ha fatto pensare che si possa trattare di una rielaborazione teologica di un vangelo “originario” scritto in aramaico da Giovanni pochi anni dopo la morte di Gesù.
(6) A porre Maria e Giovanni sotto alla Croce di Cristo è solo lo stesso Giovanni
(7) Secondo la Legenda Aurea il santo si trovava a Roma dove assistette al martirio dei santi Pietro e Paolo. Catturato e a sua volta martirizzato immergendolo nell’olio bollente, da cui miracolosamente uscì incolume. Sul luogo del martirio è stata eretta nel XVI secolo una cappellina ottagonale, denominata S. Giovanni in Oleo.
(8) Patmos al tempo dei romani era il luogo dove veniva mandati in esilio i condannati, San Giovanni venne confinato dall’imperatore romano Domiziano nel 95 d.C per essere un portatore della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. Qui convertì gli abitanti al Cristianesimo e scrisse l’Apocalisse. Con la morte di Domiziano nel 96 e la revoca del suo esilio, l’apostolo torna ad Efeso
(9) Secondo le testimonianze Giovanni visse fino ai tempi dell’imperatore Traiano e quindi morì quadi novantenne, nel 98 d. C. o pochi anni dopo. il sepolcro di Giovanni si trova a Efeso, poichè si trovò la sua tomba vuota si presume che sia stato assunto incielo come la Vergine Maria.NOTE
(1) in merito ai fratelli di Gesù, presupponendo la Verginità permanente di Maria, vengono negati dai cattolici (detti cugini) e considerati “fratellastri” dagli ortodossi. Solo i protestanti li ritengono “fratelli di sangue” come anche nel dibattito dell’esegesi moderna
(2) di professione era pescatore, o forse membro di una società familiare di pesca a cui collaboravano anche altri due fratelli, gli apostoli Simone Pietro e Andrea
(3)  soprannome dato da Gesù : «figli del tuono». raffigurato artisticamente col simbolo dell’aquila, attribuitogli in quanto, con la sua visione descritta nell’Apocalisse, avrebbe contemplato la Vera Luce del Verbo
(4) dal IV Vangelo (Gv, 13, 25) nel contesto dell’Ultima Cena Giovanni il «discepolo che Gesù amava» siede a tavola a lato di Gesù e «chinandosi sul petto di Gesù” chiede chi sarà il traditore. Egli veste il ruolo dell’intimità, della fedeltà e della tenerezza.
(5) È il Vangelo dell’“aquila”, che ha visto e compreso, ciò che nessun altro uomo aveva potuto mai vedere e comprendere. Scritto in greco identifica Gesù come Logos divino (un concetto caro ai filosofi greci) ma anche in qualità di uomo. Il vangelo circolava nella comunità dei nazareni e attribuito a Giovanni. Secondo gli studi più recenti è un vangelo radicato nel giudaismo dell’epoca di Gesù; Il vangelo afferma di risalire ad un testimone oculare delle vicende narrate, colui “che stava presso la croce” e che era “il discepolo che Gesù amava“. Si ipotizza la sua scrittura nella cerchia della scuola giovannea di Efeso, in cui militava anche il “presbitero Giovanni”, portavoce successivo di Giovanni l’apostolo. Il testo è indirizzato ai cristiani di origine non ebraica, con formazione culturale ellenistica e ciò ha fatto pensare che si possa trattare di una rielaborazione teologica di un vangelo “originario” scritto in aramaico da Giovanni pochi anni dopo la morte di Gesù.
(6) A porre Maria e Giovanni sotto alla Croce di Cristo è solo lo stesso Giovanni
(7) Secondo la Legenda Aurea il santo si trovava a Roma dove assistette al martirio dei santi Pietro e Paolo. Catturato e a sua volta martirizzato immergendolo nell’olio bollente, da cui miracolosamente uscì incolume. Sul luogo del martirio è stata eretta nel XVI secolo una cappellina ottagonale, denominata S. Giovanni in Oleo.
(8) Patmos al tempo dei romani era il luogo dove veniva mandati in esilio i condannati, San Giovanni venne confinato dall’imperatore romano Domiziano nel 95 d.C per essere un portatore della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. Qui convertì gli abitanti al Cristianesimo e scrisse l’Apocalisse. Con la morte di Domiziano nel 96 e la revoca del suo esilio, l’apostolo torna ad Efeso
(9) Secondo le testimonianze Giovanni visse fino ai tempi dell’imperatore Traiano e quindi morì quadi novantenne, nel 98 d. C. o pochi anni dopo. il sepolcro di Giovanni si trova a Efeso, poichè si trovò la sua tomba vuota si presume che sia stato assunto incielo come la Vergine Maria.

In Honour Of Saint John We Thus

Da non confondersi con l’inno natalizio irlandese di tutt’altro tenore dal titolo A Carol for St John’s Day, e nemmeno con il When Bloody Herod Reigned King in New Carrolls for this Merry Time of Christmas, 1661 (cf).

In Honour Of Saint John We Thus viene dalla tradizione inglese e ha come argomento i Mince pies, le crostatine ripiene tipiche del Natale delle isole britanniche. La melodia è la popolarissima, di probabile origine irlandese, Sellenger’s Round

In honour of Saint John we thus
do keep good Christmas cheer;
And he that comes to dine with us,
I think he need not spare.
The butcher he hath killed good beef,
the caterer brings it in;
But Christmas pies are still the chief
if that I durst begin .

Our bacon hogs are full and fat
to make us brawn and souse;
Full well may I reject thereat
to see them in the house
But yet the minced pie it is
that sets my teeth on water;
Good mistress, let me have a bit,
for I do long thereafter.

And I will fetch your water in
to brew and bake withal,
Your love and favour still to win
when as you please to call.
Then grant me, dame your love and leave
to taste your pie-meat here;
It is the best in my conceit
of all your Christmas-cheer.

The cloves and mace and gallant plums
that here on heaps do lie,
And prunes as big as both my thumbs,
enticeth much mine eye.
Oh, let me eat my belly-full
of your good Christmas-pie;
Except thereat I have a pull,
I think I sure shall die.

Passamezzo in Old Christmas Returned

LA RICETTA VITTORIANA


In onore di San Giovanni, dunque,
manteniamo il buon umore natalizio;
E colui che viene a cenare con noi,
credo non ne debba lesinare.
Il macellaio ammazzò il buon manzo,
il ristoratore lo porta (in cucina);
eppure i tortini di Natale sono ancora al comando
se così ardissi iniziare.

I nostri maiali per la pancetta sono pieni e grassi
per renderci forti e sazi;
Potrei benissimo rifiutare
di vederli in casa
E’ il pasticcio tritato piuttosto
che mi mette l’acquolina;
Buona padrona, datemene un po’,
perchè lo desidero da molto tempo.

E andrò a prendere la vostra acqua
per preparare e anche cuocere,
Il vostro amore e favore ancora da vincere
quando, come preferite, chiamare.
Allora concedetemi, dama il vostro amore
e lasciatemi assaporare qui il vostro pasticcio;
è il migliore al mio concetto
di tutto il vostro umore natalizio.

I chiodi di garofano, la noce moscata e le cavalleresche prugne che qui giacciono ammucchiate,
E le prugne secche grandi come i miei pollici,
attirano molto il mio occhio.
Oh, lasciatemi riempire la pancia
della vostra buona torta di Natale;
se non mi ritirerò,
credo che sicuramente morirò.

NOTE
una traduzione da migliorare

Christmas mincemeat

Il ripieno originale per la pasta frolla inglese- senza uova- (Crust pie) preparata per i tortini di Natale (Mince pies) era a base di carne macinata, ma in epoca moderna è un miscuglio di frutta fresca e secca (per lo più mandorle, prugne, mele, albicocche secche, frutti rossi essiccati e uvetta), scorza di limone e arancia candite, noce moscata, cannella e zenzero (la triade dei dolci natalizi), brandy e strutto (o in alternativa burro o grasso vegetale): il ripieno attuale, però, conserva il nome di “mincemeat” in ricordo dell’antica ricetta.  Il mincemeat viene cotto, ma non sempre, e fatto macerare bene per qualche settimana (o anche un mese). Confezionato dentro ai barattoli di vetro ermetici è un’idea regalo natalizio fai da te.

LE RICETTE DEI MINCE PIES

con la carne
https://www.daringgourmet.com/authentic-traditional-mincemeat/
https://fromthelarder.co.uk/victorian-mincemeat/
https://www.nationaltrust.org.uk/baddesley-clinton/recipes/mrs-derings-victorian-mincemeat

solo frutta
https://blog.giallozafferano.it/martolinaincucina/mince-pies/
https://www.tavolartegusto.it/ricetta/mince-pies/

https://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Hymns_and_Carols/to_greet_our_saviours_dear_one.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_(evangelista)
https://notedipastoralegiovanile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=9835:san-giovanni-evangelista-martire-a-roma-leggenda-o-verita
https://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Hymns_and_Carols/Notes_On_Carols/new_carolls_1661.htm
https://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Hymns_and_Carols/in_honour_of_saint_john_we_thus.htm

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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