Levy-Dew/New Year Carol/Residue

Levy-Dew, A New Year Carol, Residue” è il canto tradizionale gallese per il primo dell’anno; le parole furono raccolte da Walter de la Mare, e pubblicate in “Come Hither” una raccolta di poesie, per lo più anonima. Nel 1934 Benjamin Britten fece il suo arrangiamento della melodia.

Nel Pembrookshire (Galles), il giorno di Capodanno i bambini raccoglievano l’acqua da un pozzo e andavano in giro cantando Levy-Dew, A New Year Carol. Prendevano un rametto di sempreverde, lo immergevano nell’acqua e lo spruzzavano sui volti delle persone. In cambio ricevevano dei dolcetti o delle monetine.

La canzone è la testimonianza di un antico rituale celtico che, attraverso il Medioevo e la sua riconduzione nell’alveo della nuova religione cristiana, è giunto sino ai nostri giorni!
A mio avviso un rituale di purificazione della comunità durante la cerimonia druidica della raccolta del vischio invernale (panacea di tutti i mali per gli antichi Celti), consistente nell’aspersione dei fedeli con l’acqua del pozzo utilizzando un rametto di vischio..

Trefor Owen [ Welsh Folk Customs , St. Fagans, 1974] descrive il contesto di questa canzone in Galles. Molto presto, il giorno di Capodanno, verso le tre o le quattro del mattino, gruppi di ragazzi si presentavano alle case del quartiere, portando un vaso di acqua fresca di sorgente, appena attinta, e rametti di bosso, agrifoglio, mirto, rosmarino o altri sempreverdi[1]. Aspergevano le mani e il viso di chiunque incontrassero per uno o due monetine. Ogni stanza delle case veniva spruzzata con l’acqua di Capodanno e agli abitanti, che spesso erano ancora a letto, auguravano buon anno. Per questo servizio e auguri venivano regalate anche delle monete. Le porte delle case che rimanevano chiuse erano asperse con l’acqua. La strofa veniva cantata durante l’aspersione.
In alcune parti del Galles questa usanza è chiamata dwr newy (letteralmente, acqua nuova). Il significato esatto della frase “levy dew” è sconosciuto, anche se ci sono stati tentativi di farla risalire a llef I Dduw (gallese sta per “grido di Dio”). Questa sembra essere l’imposizione di un’interpretazione cristiana su un’usanza molto più antica. Sebbene la bella fanciulla sia ora equiparata alla Vergine, Owen ritiene probabile che questa usanza derivi da “un antico culto reso accettabile al cristianesimo medievale dalla sua associazione con la Vergine e perpetuato sia dal desiderio di augurare ogni bene al proprio vicino all’inizio di un nuovo anno che dal piccolo pagamento in denaro implicato”.[2]


1.(Here we bring new water(1)
From the well so clear,
For to worship God with,
This Happy New Year.) (2)
Sing levy dew, sing levy dew,[Residue sing Residue](3)
The water and the wine,
With seven bright gold wires(4),
And bugles [trumpets] that do shine.

2.Sing reign of fair maid(5)
[Here comes the maiden],
With gold upon her toe,
Open you the West Door [gate]
And turn [let] the Old Year go.
[Here comes the maiden
with gold on her shoe;
Open the South gate
and let the New Year through.]
3.Sing reign of fair maid [Here comes the maiden]
With gold upon her chin,
Open you the East Door [gate]
And let the New Year in.
[Here comes the maiden
with gold in her eye;
Open the North gate
and let the Old Year by.]

Traduzione italiana Cattia Salto
Eccoci portare l’acqua nuova
così limpida dal pozzo ,
per adorare Dio
con questo Augurio di Felice Anno Nuovo.
Canta la rugiada del prelievo,
l’acqua e il vino;
con i sette fili d’oro lucenti
e le trombe che squillano.

Canta il regno della Bella Fanciulla
[ecco che viene la Vergine]
con l’oro ai piedi,
apri la Porta dell’Ovest
e metti fine al Vecchio Anno.
[ecco che viene la Vergine
con l’oro nelle scarpe
apri la Porta del Sud
e metti fine al Vecchio Anno.]
Canta il regno della Bella Fanciulla,
con l’oro sul mento,
Apri la Porta dell’Est
e lascia entrare il Nuovo Anno.
[ecco che viene la Vergine
con l’oro negli occhi
apri la Porta del Nord
e metti fine al Vecchio Anno.]

NOTE
tra parentesi quadre la variante dei Waterson
(1) la prima acqua raccolta dalla sorgente-pozzo sacro del villaggio alle prime luci dell’alba del giorno di Capodanno
(2) strofa omessa dai Waterson
(3) nessuno sa di preciso cosa significhi “levy dew” o “Residue” la cerimonia gallese richiama per molti versi l’usanza bretone detta guilanleuf o auguilanneuf   (“Au gui l’an neuf”, cioè “Al vischio dell’anno nuovo”) praticata ancora nel XV secolo fino a tutto l’Ottocento. Per la questua natalizia -che si svolgeva a partire dal 24 dicembre e a seconda delle località poteva cadere nel Giorno di Santo Stefano o a Capodanno o ancora slittare a Carnevale i questuanti venivano accompagnati da una cavallina grigia (come nell’hoodening delle Isole Britanniche) e andavano di porta in porta presso le case dei ricchi ingaggiando una gara di indovinelli presso la soglia. https://terreceltiche.altervista.org/kanomp-noel-kanamb-noel/
Scrive Christian Souchon “Cantavano una litania il cui soggetto variava appena, ma che modificavano sull’ispirazione del momento. Si fermavano davanti a ogni porta dei ricchi e il loro capo iniziava un contrasto verbale con uno degli abitanti della casa , da cui usciva sempre vittorioso dopo una lunga resistenza.
(4) le corde dell’arpa bardica? il numero sette è un numero magico che rappresenta un po’ in tutte le culture del passato un ciclo  compiuto e perfetto, formato dalla triade sacra e i quattro elementi costitutivi del mondo sensibile che quindi racchiude il divino e l’umano, spirito di ogni cosa.
(5) l’antica Dea conosciuta come Bride diventa la Vergine Maria si veda anche https://terreceltiche.altervista.org/maiden-in-the-mor-lay/

Anonymous 4 in Wolcum Yule 2005
Waterson in Holy Heathens

[1] nel Medioevo l’ostracismo della Chiesa contro l’antica religione degli Antenati, finì per demonizzare la pianticella di vischio, impedendone l’uso nelle chiese e nelle case e soppiantandola con il rametto di agrifoglio più ricco di valenze e simbologie cristologiche.
[2]Trefor Owen [Welsh Folk Customs, St. Fagans, 1974] describes the context for this song in Wales. Very early on New Year’s Day about three or four o’clock in the morning, groups of boys came round to the houses in the neighborhood, carrying a vessel of cold spring water, freshly drawn, and twigs of box, holly, myrtle, rosemary or other evergreens. They sprinkled the hands and face of anyone they met for a copper or two. In every house, each room was sprinkled with New Year’s water and the inmates, who were often still in bed, wished a Happy New Year. For this service and wish they were also gifted with coins. The doors of those houses which were closed to them were sprinkled with the water. The verse was sung during the sprinkling. In certain parts of Wales this custom is called dwr newy (literally, new water). The exact meaning of the phrase, “levy dew” is unknown, although there have been attempts to trace it to llef I Dduw (Welsh for “cry of God”). This seems to be an imposition of a Christian interpretation on a much older custom. Although the fair maid is now equated with the Virgin, Owen thinks it likely that this custom derives from “an early well-cult made acceptable to medieval Christianity by its association with the Virgin and perpetuated both by the desire to wish one’s neighbor well at the beginning of a new year and by the small monetary payment involved.” (Waverly Fitzgerald in School of the Seasons: New Year’s Carols)

https://mainlynorfolk.info/watersons/songs/residue.html
https://en.wikipedia.org/wiki/Levy-Dew
https://ontanomagico.altervista.org/culto-acque.html

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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