I due gwerz di Marivonig

gwerz Marivonig An Dourdou/Dourdu
gwerz Maivonig

Il primo gwerz richiama una triste leggenda bretone legata ad un evento storico di guerra, avvenuto a Dourduff (1), nei pressi di Morlaix. Non sembra però riferirsi alla più famosa “Presa di Morlaix” del 1522, ad opera degli Inglesi, capeggiati dal Conte di Northampton e con l’apporto degli uomini di William of Bohun, quando vinsero grazie allo stratagemma dei fossi ricoperti da sterpaglie, rami, fieno ed erba. Forse si tratta di una delle numerose spedizioni anonime che si svolsero durante le campagne di Enrico IV° contro il Duca di Mercoeur tra il 1589 e il 1592.

(1) Dourduff-en-Mer (in precedenza era chiamato Le Dourduff) è stato anche un cantiere navale dove Anna di Bretagna fece costruire nel 1498, la prima fregata da settecento tonnellate e a due batterie, di tutta la Francia. Fiore all’occhiello della flotta bretone con al comando Hervé de Portzmoguer, l’imbarcazione fu chiamata dapprima Maréchale e in seguito La Cordelière (oppure Marie la Cordelière/Marie-Cordelière), in omaggio all’omonimo ordine cavalleresco. Finì affondata il 12 agosto 1512 dalla nave inglese Regent al largo di Pointe Saint-Mathieu.

La vasta baia di Dourduff, presso il porto di Morlaix, divenne lo scenario dove ogni tanto apparivano terribili flottiglie di corsari che cercavano di sorprendere le navi mercantili in partenza. Pirati che potevano spingersi non di rado anche a saccheggiare i villaggi vicini. Nel 1522, dopo il deteriorarsi dei rapporti con l’Inghilterra, che si avvicinò alla Spagna di Carlo V° d’Asburgo (allora Imperatore del Sacro Romano Impero) firmando il Trattato di Windsor, una flotta anglosassone attaccò Cherbourg e poi si diresse verso Morlaix, dove arrivò all’inizio di luglio. Il giorno dell’attacco fu scelto durante la settimana della fiera di Noyal, che lasciava la città particolarmente indifesa. Sessanta navi si avvicinarono alla costa e diverse centinaia di uomini, travestiti da mercanti per non destare curiosità, vi scesero. Contemporaneamente diverse navi risalivano il fiume cosicchè altri potessero sbarcare direttamente in città. Si racconta di un valoroso prete che da solo volle difenderla e, armato di un archibugio, uccise cinque/sei inglesi prima di soccombere. Anche i contadini dei dintorni si opposero, bloccando il fiume con gli alberi tagliati dalla foresta. Il Monastero di San Francesco di Cuburien fu incendiato e gli inglesi saccheggiarono, bruciarono case e massacrarono gli abitanti per poi ritirarsi sulle proprie navi con il bottino. Seicento/settecento soldati però si trattennero per ubriacarsi a festeggiare la vittoria.

Il giorno seguente, avvertiti dagli abitanti in fuga, i soldati di Guy XVI di Laval arrivarono sul luogo, scacciarono gli odiati nemici, massacrando ogni inglese che trovarono. Si racconta che fu una tale carneficina che una fontana vicina, arrossata quel giorno dal sangue, ricevette (e conserva) il nome di Feunteun ar Saozon (Fontana dei Sassoni). A seguito di questo evento, si è deciso di costruire il castello del Taureau nella baia di Morlaix. La resistenza degli abitanti è stata sovente spacciata per una eroica impresa di armi, ma è probabilmente esagerata. La realtà dovrebbe essere stata meno cruenta di quanto si disse, sostenendo che il sangue degli invasori sgorgava dalle fontane. Questo era comunque il clima ai tempi della canzone.

Gwerz Marivonig An Dourdou/Dourdu/Dourduff

Gwerz Marivonig An Dourdou

Marthe Vassallo (2003)


Marivonig (eus) an Dourdu (2003) di Gilles Le Bigot, con alla voce Marthe Vassallo (1) contiene musicalmente l’aria che è servita anche alla celebre Eliz Iza (2), come l’hanno fatta conoscere le celebri tre Sorelle Goadec, «le nutrici musicali» di Alan Stivell. Il ritmo ripreso è quello adottato da Thanon Goadec su una vecchia registrazione di Albert Trévidig.

(1) Marthe la canta anche nel CD Bagad Kemper «Azeliz Iza» (1999)

(2) Il tema del celebre Gwerz bretone Eliz Iza è molto antico e presenta la particolarietà di avere assunto una gran diversità di titoli nel corso degli anni. Nel 1867 Jean-Pierre-Marie Lescour nella sua raccolta di poesie Telen Rumengol, la intitola Plac’hig Eusa, la giovane di Ouessant, precisando che il testo va cantato sulla melodia diAn Deiz Kentan Deus A Viz Du, il primo giorno del mese di novembre (Marivonik). Altri titoli sono Ti Eliz Iza, Enez Euza, Kaourantenig….la bellezza eccelsa del tema ha convinto tanti altri ad interpretarla, tra cui Alan Stivell, Gwerz, Dan Ar Braz, Bagad Kemper, Bagad Bleimor, Yann-Fanch Kemener, Didier Squiban, Tri Yann, Denez Prigent…

Bagad Kemper
Yann-Fañch Kemener (1995), con Didier Squiban al pianoforte.

La versione Marivonig an Dourduff(2) di Yann-Fañch Kemener è un testo pubblicato nei gwerzioù di Luzel su una melodia raccolta da Paolig Montjarret nella regione di Plougasnou, estrema località sulla riva destra della Baia di Morlaix.

(2) La prima ad interpretarla sarà la sua sposa, la grande cantante popolare Zaig Montjarret, voce limpidissima che si può ascoltare in qualche glorioso 45 giri degli anni cinquanta, chez Mouez-Breiz.


Violaine Mayor (2012)

La versione interpretata dalla voce e dall’arpa di Violaine Mayor (2012) è raccolta da Duhamel, con delle variazioni ispirate a Kaniad Sant Silin (dal manoscritto di Ap Huw).

Il gwerz Marivonig An Dourdou/Dourdu (di Dourduff) non ha una collocazione storica precisa e ha avuto parecchie versioni e molti cantanti in Bretagna che l’hanno interpretato.

Il video racconta il gwerz con una sequenza immagini molto appropriate (con testo sottotitolato)

Marivonig An Dourdou

D’ar bemp warn-ugent a Viz Du
‘Tiskennas ar Saozon en Dourduff
Ar Saozon a zo diskennet
Ur plac’h yaouank o deus laeret
Laeret o deus ur plac’hig koant
Da gas gante d’o batimant
Marivonig eo he anv
ha ginidig eo a bPlouganoù
Marivonig a lavare
‘biou porzh he zad pa dremene
“Adieu ma mamm adieu ma zad,
biken n’ho kwel’ ma daoulagad
Adieu kerent ha mignoned
biken n’ho kwelin war ar bed”
Ha Marivon he deus ouelet
Ha nikun oa d’he c’honsoliñ
“Marivonig na ouelit ket, ‘vit ho puhez
Met hoc’h enor ne lâran ket”
Ur pesk bihan deus foñs ar mor
‘Sav Marivon war c’horr’ an dour
Ur barr avel a zo savet
‘Toull porzh he zad ‘n eus he c’haset

Il venticinque del mese di novembre
Gli Inglesi discesero il Dourduff (1)
Gli Inglesi sono discesi
E hanno rapito una ragazza
Hanno rapito una bella ragazzina
Per portarsela sul loro battello
Maryvonne è il suo nome
Ed è nata a Plougasnou
Maryvonne disse
Passando vicino alla porta di suo padre:
“Addio madre mia, addio mio papà
Mai più i miei occhi vi vedranno
Addio genitori e amici
Non vi rivedrò più in questo mondo”
E Maryvonne ha pianto
Nessuno era là a consolarla
“Maryvonne, non piangere per la tua vita
Ma piuttosto per il tuo onore (2)”
Un pesciolino dal fondo del mare
Sollevò Maryvonne dall’acqua
Un soffio di vento si è levato
E l’ha portata alla porta di suo padre

(traduzione e note Flavio Poltronieri)

NOTE
(1) Fiumiciattolo che si getta nella Baia di Morlaix
(2) dice il Capitano alla ragazza.
Nella versione di Violaine Mayor si fa dire alla ragazza -una lezione morale da parte di Marivonig al capitano inglese che l’ha rapita (prima di gettarsi a mare e dopo aver implorato il perdono della Vergine Maria; in seguito il pesciolino la porterà in salvo e la ricondurrà alla casa di suo padre)

«Gwell eo ganin-me ma enor
‘vit kement lestr ‘zo war ar mor»

«Preferisco il mio onore
a tutte le navi che sono sul mare»

Gwerz Maivonig/Marivonig

Anche della seconda Maryvonne, protagonista dell’altro gwerz, non è noto il cognome. La canzone affronta il tema dell’infanticidio, senza tuttavia lasciar intendere se la giovane madre sia stata vittima di abusi sessuali, come frequentemente poteva accadere.

Barzaz in Ec’honder (1989)

Gwerz Maivonig si ascolta nel primo LP del seminale trio Barzaz, Ec’honder (1989) con alla voce il compianto Yann-Fañch Kemener, assieme a Jean-Michel Veillon al flauto e Gilles Le Bigot alla chitarra. Eccezionali musicisti che, con questo gruppo, che mescolava canto ipnotico con sonorità aeree o sotterranee, apriranno diverse strade inedite in Bretagna durante gli anni a venire.

Maivonig ‘zo ur plac’h fin
‘c’h eas d’ar vilin dre ar c’hlazenn
‘c’h eas d’ar vilin d’ul Lun da vintin
‘Barzh er vilin pa ‘mañ erruet
D’ar miliner he doa lavaret
“Savet alese ‘ta, miliner
da valañ ma sac’had (ha) dont d’ar gêr
Malet ‘ne’añ ha malet ‘ne’añ mat
‘vit ‘c’h ay ganin d’ar gêr da boazhat”
Marivonig ‘n em selaoue ket
War hec’h inkane ‘devoe lammet
Ha ‘trezek ar gêr emañ aet
Er c’hlazennoù p’emañ erruet
E oa ret de’i bout diskennet
Ha div verc’h bihan he doa ganet
Daou skolaer yaouank ‘tont deus ar skol
‘rankontras Mari ‘c’h ober he zaol
“Marivonig din-me lavaret,
Din-me lavaret petra ‘peus graet
Pe me ho flato d’ar jañdarmed.”
“Netra ‘bet na n’em eus graet
‘met ma voulouzenn am eus torret
Ha ma c’hroaz arc’hant am eus kollet.”

Maryvonne è una ragazza scaltra
È andata al mulino per il sentiero
E’ andata al mulino un lunedì mattina
Quando arrivò dentro al mulino
Disse al mugnaio
“Allora, alzati da lì, mugnaio
E macina il mio sacco di grano che torno a casa
Macinalo e macinalo per bene
Che devo portarlo a casa e cucinare”
Maryvonne non si attarda
A chiacchierare con il mugnaio
Salta sulla giumenta e corre a casa sua
Appena arrivata sul sentiero
Scende a terra
E mette al mondo due bambine
Due scolaretti tornano da lezione
E trovano Maryvonne indaffarata
“Maryvonne diteci
Diteci cosa avete fatto
O vi denunceremo ai gendarmi”
“Non ho fatto assolutamente niente,
Ho solo strappato il nastro di velluto
E perso la mia croce d’argento”
(traduzione Flavio Poltronieri)

Questo testo un po’ vago e «sfumato» e sembra quasi un prologo temporale ad un altro, interpretato stavolta dall’ensemble fest-noz, Loened Fall (Cattivi animali) (1). Il brano è contenuto nel CD A l’état sauvage (2003).

Loened Fall: il «Maitre Marcel» Guilloux, grande cantante tradizionale e pedagogo offre la sua voce per interpretare questo truce gwerz.

Il gwerz racconta della graziosa Marivonig che arrivata a casa di ritorno dal mulino, vicino ai prati partorisce ed uccide due bambine; viene prontamente arrestata dai gendarmi che devono condurla a Guingamp. A quel punto, lei afferma:

«Ho cinque innocenti senza unzione nè battesimo nei pozzi del giardino di mio padre
e due nell’orto, tra i cavoli e le rape
altri due sotto la soglia, ciascuno con un lungo ago in bocca
altri due nella paglia del mio letto.
E’ arrivato il momento di tirarli fuori.
I due che ho dato alla luce sui prati sono la causa della mia cattura»

(1) I Loened Fall, a differenza della maggior parte degli altri gruppi bretoni, è assolutamente fedele al kan ha diskan. Quindi la scelta del proprio repertorio si restringe parecchio, in quanto i balli cantati in questo stile sono solamente quelli della Bretagna Centrale. La cantante ufficiale del gruppo è Marthe Vassallo e spesso negli spettacoli dei Loened Fall emerge il loro spiccato gusto per l’umorismo improvvisato. Abbondano surreali orrori ironici, reggiseni, crampi mestruali e vengono menzionati diversi tipi di combinazioni sessuali, il tutto naturalmente a rigoroso, selvaggio, preciso e coinvolgente ritmo di danza.

LINK
http://per.kentel.pagesperso-orange.fr/marivonig_an_dourduff1.htm
http://per.kentel.pagesperso-orange.fr/frame_par_recueil.htm
http://per.kentel.pagesperso-orange.fr/gwerz_marivonig1.htm
http://per.kentel.pagesperso-orange.fr/gwerz_marivonig_23.htm

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Pubblicato da Flavio Poltronieri

Etnomusicologo. Autore e traduttore di canzoni. Ha pubblicato su riviste di avanguardia musicale in Italia/Francia/Germania. Fa parte della redazione giornalistica di Blogfoolk, Lineatrad e leonardcohenfiles.com

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