Denez Abernot: I paraggi del Paradiso, chi li conosce?

Denez Abernot, classe 1955, fu il maestro della la prima classe elementare Diwan a Lampaul-Ploudalmézeau.

E quando brillano, le stelle fanno un letto magnifico
Le stelle e le vele dei battelli vi tengono caldo quando soffiano i venti
Se avessi avuto un battello da pilotare avrei speso i miei ultimi soldi….
…ma non ho casa, nè battello, nè niente di mio, nè camera dove dormire
nè vino da bere, nè seno di donna…
il Capitano mi ha detto: mangiamo del pane e beviamo del vino in compagnia dei marinai
prima di arrivare al Porto delle Stelle…
ti darò in Bassa Bretagna una roccia ricoperta di goémon al riparo dal vento
e un’erba di Turchia che tu possa sognare la malinconia”

scuola diwan
scuola diwan

Capitolo Storlok a parte, il 23 maggio 1977 quando fu aperta la prima classe elementare Diwan (le uniche scuole ad insegnare il bretone) a Lampaul-Ploudalmézeau, Denez Abernot, classe 1955, ne era il maestro: cinque alunni! Ma era l’inizio. Quando questa lingua tornò ai bambini, tornarono le filosofie contadine e le scarpate si risvegliarono sulle terre intorno al lago nero, le giovani montagne provarono la nostalgia di antiche veglie e nuove verità sorsero da quelle labbra.

Denez Abernot diwan Lampaul-Ploudalmézeau

In quell’epoca Denez Abernot incise un 45 giri collettivo dal titolo “Kanaouennoù Evit Ar Vugale“, come supporto alle pionieristiche scuole , assieme a Dan Ar Braz, Fañch Bernard, Yvon Gouez, Bernard Sever e Gweltaz Ar Fur (che era il presidente).
Abernot oltre a queste attività, fu anche capitano di battello sulla linea Le Conquet-Ouessant (con scalo a Molène), fino al 2006, pittore, attore della troupe di teatro “Ar Vro Bagan” e soprattutto realizzò nel 1998 il suo primo unico disco “Tri miz noz” (“Tre Mesi Notte”).

“Ahimè, la tempesta soffia alla mia soglia e tutti i vicini hanno chiuso bene la porta, ad ogni estremità dell’isola vedo la luce del faro…quando la tua casa tremerà per volontà della guerra come fa la nave bordo a bordo nel mare di vento, quando la tua testa cascherà e il tuo occhio sarà secco, ci ritroveremo alla finestra più alta…i re e le regine marciranno nei loro pizzi e le tempeste faranno il giro dell’isola…”

Purtroppo la sua carriera all’interno della canzone d’autore, offrirà solo in questa occasione il suo Breton Blues, la storia visionaria di Anjelina Gonideg, accompagnata dai suoni del pianoforte e di un tetro violoncello mette i brividi

“Avremo ancora, ne sono certo, piaceri e dispiaceri. Tra Douarnenez e Ploare si stende il Campo dei Bambini e la grande quercia che sta nel mezzo perde le sue foglie, lungo tutto il giorno e tutta la notte ma le sue radici nella fredda terra, sono più calde dei cuori degli uomini. Nel vostro letto dormite, senza fame nè freddo mentre la quercia perde le foglie. Io non ho potuto dormire nel sentire le donne per strada gridare forte a ciascun angolo di questa città, che il pane è troppo caro quest’anno. Caro il pane e caro il burro, che non si può acquistarne e cara la farina quando si riesce a trovarne. E’ così secca la fontana del latte che ho visto una povera madre passeggiare nella camera delle stelle tra la sua casa e il cimitero. E’ il vento, Anjelina che soffia nella tua testa! Non è nè la pioggia nè il vento, che spingono le donne a ribellarsi. Preferisco ancora ascoltare il rumore dei colpi piuttosto che il nome di Chassignac che ha gettato, quest’anno ancora, la miseria sulla città. Mi sarebbe tanto piaciuto fare tre volte il giro della terra, la terza volta, al mio ritorno, sarei morta a colpo sicuro. Avremo ancora, ne sono certo, piaceri e dispiaceri.”

La profondità di scrittura di Denez Abernot fu valorizzata da diverse riprese dei suoi testi, il gruppo Gwalarn, per esempio, nel 1990 nel disco “A-Hed An Amzer” interpreta “Martoloded Yaouank“, nel quale vengono narrate le vite dure e pericolose dei giovani marinai a bordo delle navi.
Dieci anni dopo, all’interno di “A-Raok Mont Pelloc’h“, troviamo il “Gwerz An Vezhinerien” e il “Gwerz An Dilabour” (“Lamento sulla disoccupazione”)

Quest’anno in Bassa Bretagna, quando l’Ankou è arrivata con il suo rastrello, ha trovato la porta aperta. Aperte la porta e le finestre e i vecchi tutti vestiti a lutto. Nei cuori davanti alla casa né canti né grida, né urla, solo i ratti che giocano fin che possono…in francese.
E pertanto in Bassa Bretagna non c’è né rivolta né epidemia, né epidemia, né rumore di guerra e a Elliant neppure la peste…

Storlok – Gwerz an dilabour (1978)

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Pubblicato da Flavio Poltronieri

Etnomusicologo. Autore e traduttore di canzoni. Ha pubblicato su riviste di avanguardia musicale in Italia/Francia/Germania. Fa parte della redazione giornalistica di Blogfoolk, Lineatrad e leonardcohenfiles.com

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