Wren hunting nella tradizione celtica

Wren hunting
lo scricciolo
animale sacrificale di Yule

The Wren hunting [in italiano la caccia dello scricciolo] è un rituale pan-celtico che si svolge il 26 dicembre: secondo la tradizione celtica lo scricciolo era il simbolo di Lugh, Figlio della Luce trionfante e il suo sacrificio, un tributo in sangue agli spiriti della Terra nel Solstizio d’Inverno, era una supplica per ottenere favori e fortuna, ma anche un sacrificio solare (la luce che riprende vigore dopo il solstizio riceve energia dal sangue del suo simulacro). L’uccisione dello scricciolo e la distribuzione delle sue piume avrebbe portato salute e fortuna agli abitanti del villaggio.

Benvenuti nel Calendario dell’Avvento 2022 ideato da Terre Celtiche Blog su ispirazione del Calendario dell’Avvento illustrato da Paul Bommer[1]

23 dicembre Lá an Dreoilín
Lo scricciolo
LA VERA MORTE DI COCK ROBIN
Wren hunting in Irlanda
LA QUESTUA E IL BANCHETTO
la ricetta del Barmbrack

Scriccioli di vari tipi (Flavio Poltronieri)
Wren songs in Terre Celtiche Blog (Cattia Salto)

23 dicembre Lá an Dreoilín

wrenboys by paul bommer
Wren boys -Paul Bommer

In Irlanda il Wren Day, il giorno dello scricciolo (in irlandese : Lá an Dreoilín) si celebra a Santo Stefano, e Paul Bommer disegna i Wren Boys di Ballygramore -una celtic band molto irlandese (vi rimando al post di Tony Backer Musica Trad: la differenza tra Bluegrass, Old Time e musica Celtica)-

Ancora oggi l’allegra brigata dei Wren Boys [in italiano gli Scriccioli] con vestiti stracciati e il viso colorato (il colore nero è sostituito più recentemente dal verde, più politically correct) passa di casa in casa cantando la Canzone dello Scricciolo (the wran, the wran the king of all the birds) accompagnandosi con vari strumenti tradizionali. Un tempo si dava la caccia allo scricciolo per ucciderlo e portalo in processione, oggi in cima al ramo di agrifoglio agghindato (come illustrato da Bommer) c’è un simulacro.
A Dingle (contea di Kerry, Irlanda) il Giorno dello Scricciolo è celebrato con una festa: il fantoccio dell’uccellino è legato su un alto palo (decorato con nastri e rami di agrifoglio e edera) e portato in parata per le strade con tanto di musicisti: il danaro ricavato dalla questua è donato in beneficenza o dedicato alla danza serale che si svolge attorno al palo decorato. Le persone offrono birra e dolci (ma anche qualche monetina) e i più giovani di ogni casa visitata si uniscono alla combriccola finché non si viene a formare un gruppo numeroso di ragazzini.

Nella celebrazione della festa i Wren boys sono mascherati, indossano gli stracci colorati dei Mummers o gli abiti di paglia e buffi copri capi sempre in paglia che nei secoli XVIII e XIX erano i travestimenti dei Whiteboys, i sovversivi al tempo delle guerre contadine.

La Wren hunting oltre che in alcune parti d’Irlanda è diffusa nell’Isola di Man e in alcune parti del Galles, nel Suffolk, ma anche in Canada presso le comunità irlandesi e in Bretagna.

Lo scricciolo

Robin & Wren
lo scricciolo e il pettirosso

Il più piccolo dei passeri, lo scricciolo, (termine che si usa anche per vezzeggiare un bambino molto piccolo) era chiamato in latino reguluspiccolo re” e con questo appellativo era conosciuto in tutta Europa (re di macchie, re di siepi, re di tutti gli uccelli o anche piccolo zar). Un uccello tanto piccolo ma dal canto potente, il più squillante e armonioso.

Il nome gaelico “Druidh dhubh” si traduce come “druido degli uccelli” detto anche “passero di Bran” (il dio della profezia). Animale sacro la cui uccisione era considerata tabù e portatrice di sventura, ma non durante il tempo di Yule.

Eppure non tutti gli studiosi concordano con il far risalile la parola gaelica “Dreoilín” (scricciolo) a “druido”, piuttosto “dryw” e “drev” vogliono dire “felice”.
Così scrive Christian Souchon:

A propos du roitelet, ne faudrait-il pas parler du nom latin de cet oiseau « regulus », petit roi, qui se retrouve en français, en espagnol (reyezuelo), en allemand (sous forme de traduction « Zaunkönig », roi des clôtures) et sans doute dans d’autres langues ?
A l’origine il y a la fable latine du concours de vol en hauteur pour choisir le roi des oiseaux. Le vainqueur est l’aigle, mais un roitelet s’était perché sur sa tête, à son insu, méritant ainsi le nom de « petit roi » qui lui est resté.
On peut se demander si les « wren king songs » sont, de ce fait, d’origine uniquement celtique. Les noms de cet oiseau dans les langues celtes tournent autour de l’idée de gaité :
– Breton : « laouenan (ig) » de « laouenn »= joyeux
– Gallois : « dryw » est certainement le même mot que le breton « drev » (prononcé « dreo ») qui veut dire aussi joyeux (Christian Souchon )

A proposito dello scricciolo non possiamo non citare il nome latino di questo uccello, “regulus”, piccolo re, che si trova in francese, spagnolo (reyezuelo), tedesco (sotto forma di traduzione “Zaunkönig”, re delle siepi ) e probabilmente in altre lingue?
In origine c’è la favola latina della gara di volare più in alto per scegliere il re degli uccelli. Il vincitore è l’aquila, ma uno scricciolo si era appollaiato sulla sua testa, a sua insaputa, meritandosi così il nome di “piccolo re” che gli è rimasto impresso.

Viene da domandarsi se le “canzoni del re scricciolo” siano, quindi, di origine unicamente celtica. I nomi di questo uccello nelle lingue celtiche ruotano attorno all’idea di allegria:
Bretone: “laouenan (ig)” da “laouenn” = felice
Gallese: “dryw” è certamente la stessa parola del bretone “drev” (pronunciato “dreo”) che significa anche felice

Nel suo libro “La dea bianca”, Robert Graves spiega che nella tradizione celtica, la lotta tra le due parti dell’anno, è rappresentata dalla lotta tra il re-agrifoglio (o vischio), l’anno nascente, e il re-quercia, l’anno morente. Al solstizio d’inverno il re-agrifoglio vince sul re-quercia, e viceversa per il solstizio d’estate. (continua)

Nella tradizione orale, una variante di questa lotta è rappresentata dal pettirosso e lo scricciolo, nascosti tra le foglie dei due rispettivi alberi. Lo scricciolo rappresenta l’anno calante, il pettirosso l’anno nuovo e la morte dello scricciolo è un passaggio di morte-rinascita.

LA VERA MORTE DI COCK ROBIN

Cock Robin e Jenny Wren
Cock Robin e Jenny Wren

Nei secoli si sono mescolate molte varianti di questa lotta-litigio diventate anche oggetto di racconti per bambini e nursery rhymes. In quella più conosciuta Cock Robin (il pettirosso) si innamora di Jenny Wren (lo scricciolo). Viene celebrato il loro matrimonio (ampia descrizione del banchetto). Tutti sono felici, bevono e mangiano cose deliziose, ma a rovinare la festa entra in scena il cuculo, che vuole portarsi via Jenny Wren. Durante il tafferuglio viene ucciso Cock Robin. In altre varianti una lite tra i due uccellini innamorati precede il matrimonio continua

Nell’Inghilterra vittoriana è il pettirosso a rispuntare nelle cartoline degli auguri a simboleggiare la morte-resurrezione di Gesù (e l’uccellino viene raffigurato tra le mani di Gesù bambino tra le braccia di Maria).
Nella fiaba/filastrocca per bambini è lo scricciolo Jenny Wren ad essere la parte femminile della coppia, ed è il Frazer nel suo “Il ramo d’oro” a dirci che gli scozzesi lo chiamano anche “gallina della regina del cielo“.
La regina del cielo è evidentemente il sole che nell’antichità era femmina.

Wren hunting in Irlanda

In Irlanda il giorno di S. Stefano i giovani del villaggio con i visi sporchi di fuliggine e armati di bastoni, andavano nei boschi alle prime luci dell’alba per cercare tra i cespugli la tana dello scricciolo: il primo di loro che riusciva a colpirlo diventava il re per un giorno. Il corpicino dello scricciolo legato ad un ramo di agrifoglio veniva portato in processione di casa in casa e cantando una filastrocca i ragazzi dello scricciolo ricevevano piccoli doni lasciando in cambio una piuma strappata dal petto del piccolo uccellino. Compiuto il giro presso tutte le case del villaggio i ragazzi intonavano una nenia funebre e andavano a seppellire lo scricciolo nel cimitero.

wren hunting
Parade of Wren Bush & Boys, 1850

Scrive James Frazer nel “Ramo d’oro” “Uno scrittore del secolo XVIII dice che in Irlanda lo scricciolo “viene ancora acchiappato e ucciso dai contadini il giorno di Natale e quello successivo (il giorno di Santo Stefano); e viene portato in processione attaccato ad una zampetta… e in ogni villaggio si fa una processione di uomini, donne e bambini che cantano una ballata irlandese in cui si dice che questo è il re di tutti gli uccelli”. Fino ai nostri giorno (l’inizio del secolo XX) la caccia dello scricciolo si fa ancor in alcune parte del Leinster e del Connaught”

In effetti la caccia dello scricciolo era un rituale pan-celtico sopravvissuto nell’Irlanda sud-occidentale: secondo la tradizione celtica lo scricciolo era il simbolo di Lugh, Figlio della Luce trionfante e il suo sacrificio, un tributo in sangue agli spiriti della Terra nel Solstizio d’Inverno, era una supplica per ottenere favori e fortuna, ma anche un sacrificio solare (la luce che riprende vigore dopo il solstizio riceve energia dal sangue del suo simulacro). L’uccisione dello scricciolo e la distribuzione delle sue piume avrebbe portato salute e fortuna agli abitanti del villaggio.

Oggi tutti i bambini del villaggio devono colpire con bastoni o sassi il simulacro dello scricciolo, fino a farlo cadere. Una volta “ucciso” lo scricciolo, i bambini vanno a bussare alle porte del paese con un rametto di agrifoglio in mano, chiedendo soldi per seppellirlo. Ancora alla fine della seconda guerra mondiale c’era l’usanza di catturare (nottetempo) lo scricciolo per tenerlo prigioniero per tutto il giorno del 26 dicembre in una gabbietta e mostrarlo di casa in casa chiedendo dei soldi per il suo funerale. I giovani del paese la sera sarebbero poi andati al pub a fare una bella veglia funebre all’irlandese (bevendo, cantando e ballando!!) (testimonianza di Joe Heaney)

LA QUESTUA E IL BANCHETTO

Dopo aver ucciso lo scricciolo e averlo portato in giro per il villaggio per raccogliere farina o pane, burro e uova, si seppelliva il corpo con un funerale e si procedeva a preparare un dolce tipico di Natale.


Nella forma di più antica attestazione, che è anche la più semplice, la cerimonia (che si tiene sempre il 26 dicembre, giorno di S. Stefano o “Giorno dello Scricciolo”) iniziava con l’inseguimento di un vero scricciolo che infine veniva lapidato. Il suo corpo era quindi deposto in una scatola o gabbia stupendamente decorata con rami di sempreverdi, nastri colorati e frutti (detti perllan o “frutteto” in gallese) che veniva fissata all’estremità di un palo e portata in parata di casa in casa da una compagnia di danzatori, cantanti e musicisti in costume. La composizione specifica dei personaggi variava ma, almeno in Irlanda, includeva sempre un uomo travestito da “megera” (cailleach) e un cavallino chiamato Lair Bhan (“Giumenta Bianca”). Ovunque fossero accolti, i “ragazzi dello scricciolo”  eseguivano una performance di danza, clownerie e musica nuova e vecchia (parte della quale riferita specificamente all’occasione), e quindi chiedevano la carità “per seppellire lo scricciolo”. In effetti, si trattava più precisamente di soldi non per seppellire lo scricciolo, dato che si riteneva che il suo corpo portasse sfortuna; per vendicarsi, i figuranti di alcune comunità si sbarazzavano infine del cadaverino deponendolo sulla terra della casa che li aveva accolti più miseramente o in modo scortese nel corso della giornata. In altre aree, la sepoltura dello scricciolo era un rituale elaborato e il corpo veniva lasciato in un luogo “liminale” (per esempio sulla riva, né sulla terra, né in mare) dove il suo influsso veniva così neutralizzato. (tratto da Il tempo dei celti. Miti e riti: una guida alla spiritualità celtica di Alexei Kondratiev)

Barmbrack

Rituale che vai dolcetto che trovi, quello associato alla Wren Hunting è sia il pudding bag natalizio che il Barmbrack, o Barm Brack, (báirín breac) pane all’uvetta dolce (non proprio il nostro panettone natalizio però), un tradizionale pane da tè irlandese associato anche all’a-souling.

Può avere la forma di una pagnotta oppure più comunemente del pane in cassetta

La ricetta del Pane all’uvetta irlandese (da Angela BakeItWithLove.com)

[1] Traendo ispirazione dal Calendario dell’Avvento di Paul Bommer (disegnato nel 2010) anche in Terre Celtiche Blog per il 2022 faremo il count-down dal 1 dicembre fino al giorno di Natale. L’artista ci ha dato l’autorizzazione a utilizzare le immagini dei suoi bellissimi disegni, così ogni giorno volteremo virtualmente una pagina del Calendario per gustarci una storia, una canzone, del buon vino cotto, un dolcetto..
https://terreceltiche.altervista.org/ritual-chants/#ca

FONTI
http://piereligion.org/wrenkingsongs.html
http://paulbommer.blogspot.it/2010/12/advent-calendar-23rd-dec-wren-boys.html

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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