Mingulay Boat Song

Contrariamente al titolo Mingulay Boat Song non è una canzone tradizionale proveniente dall’Isola di Mingulay (una isola delle Ebridi Esterne vicino a Barra). Il testo è stato scritto in Inglese dallo scozzese Sir Hugh Roberton (1874–1952) nel 1938 per il Glasgow Orpheus Choir di cui era il direttore, su di una melodia tradizionale detta “Oran na Comhachaig” (ovvero Creag Ghuanach). Quindi la canzone è una composizione “romantica” del XX secolo che tuttavia è stata interpretata da molti artisti della scena “celtica”.

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In effetti Sir Hugh S. Roberton era un collezionista di melodie tradizionali di cui spesso rinverdiva il testo inventando le parole in inglese ( pubblicati nel suo  libro”Songs of the Isles”, 1950), brani che attraverso la sua elaborazione sono diventati dei “classici” ancorchè non autenticamente popolari sono ‘Mairi’s Wedding‘ (Lewis Bridal Song), ‘Westering Home‘ e ‘Mingulay Boat Song’

L’isola di Mingulay venne abbandonata dai suoi abitanti agli inizi del 900, ma d’estate alcuni turisti vi compiono brevi escursioni suggestionati ancora dalla canzone! Un omaggio ai tenaci pescatori di queste isole inospitali!

CHORUS
Heel yo ho boys, let her go, boys
Bring her head round(1) and all together
Heel yo ho boys, let her go boys
Sailing homeward to Mingulay!
I
What care we tho’ white the Minch(2) is
What care we boys for wind and weather?
Heel yo ho, that(3), every inch is
Sailing(4) homeward to Mingulay!
II
When the wind is wild with shouting
And the waves mount ever higher
Anxious eyes turn ever seaward
To see us home, boys, to Mingulay
III
Wives are waiting by the pierhead
Or looking seaward from the heather(5)
Pull her ‘round boys, and we’ll anchor (6)
‘Ere the sun sets at Mingulay!
IV
Ships return now, heavy laden
Mothers holdin’ bairns a-cryin’
They’ll return, yeth, when the sun sets
They’ll return back to Mingulay

traduzione italiana di Cattia Salto
Venite ragazzi, fatela andare, ragazzi
portiamola dritta tutti insieme
Venite ragazzi, fatela andare ragazzi
per navigare verso casa a Mingulay
I
Cosa ci importa se il Minch (2) è agitato?
Cosa c’importa del vento e delle intemperie?
Venite che ogni centimetro
si naviga verso Mingulay
II
Quando il vento urla selvaggio
e le onde diventano sempre più alte
occhi ansiosi si voltano sempre verso il mare
per rivederci a casa, ragazzi, a Mingulay
III
Le spose ci attendono al molo
o scrutano il mare dalla brughiera
tiriamo dritto e ci ancoreremo
prima che il sole tramonti su Mingulay
IV
Le navi adesso ritornano con un carico pesante,
le madri tengono i bambini che gridano “Ritorneranno, infine, quando il sole tramonta, ritorneranno a Mingulay”

NOTE
1) oppure “Heave her head round to the weather
2) nome del tratto di mare tra Sky e le Ebridi occidentali e la frase indica un mare agitato
3) oppure “When we know that
4) oppure closer
5) oppure “Gazing seaward from the heather
6) oppure “Heave ahead round and we’ll anchor”

Richard Thompson in Rogue’s Gallery: Pirate Ballads, Sea Songs, and Chanteys, 2006. (strofe I e III)
The Longest Johns live
 Gaelic Strom in The Boathouse 2013 (strofe da I a IV)

UNA VISITA A MINGULAY

Isola con spiagge tropicali nelle Ebridi scozzesi, l’isola disabitata paradiso degli uccelli

THE ROAD TO MINGULAY, View of the Western Isles di Derek Cooper
La strada verso Mingulay, saggio scritto dal giornalista scozzese Derek Cooper, noto per i suoi celebri e stimati consigli culinari, non parla solo di Ebridi Scozzesi come luogo geografico, come isole unite da una stradina che da nord, dall’isola di Lewis arriva fino a di Mingulay, a sud.
E’ un saggio che ci parla soprattutto di quella sottile linea immaginaria che lega Lewis, Harris, Uist, Barra e le altre isole nella storia passata e nel loro destino futuro. Terre aride, battute dal vento, luogo di scontro di varie civiltà, approdo di stranieri indesiderati, punto di fuga per pescatori ridotti alla fame, porto di partenza per contadini deportati con la forza, oggi queste terre tentano disperatamente di far rivivere il proprio passato nutrendo e conservando la lingua locale, con fierezza e determinazione, nonostante il futuro si prospetti ancora difficile, come il passato che le ha martoriate. Un omaggio sentito a luoghi incantevoli e speciali che, visitati, ti lacerano il cuore per sempre.
( recensione di Calypso)

FONTI
http://mainlynorfolk.info/folk/songs/mingulayboatsong.html
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=66882
http://calumimaclean.blogspot.it/2014/03/an-oral-account-of-vatersay-raiders_27.html

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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