The Gold Ring (in italiano L’anello d’oro – in irlandese An Fainne Oir ) è una giga irlandese nata dall’incontro ravvicinato con il piccolo popolo. La troviamo trascritta nel “Pocket Companion for the Irish or Union Pipes” dell’editore O’Farrell (1806)[1] ed è diffusa nel repertorio di musica tradizionale irlandese con diversi titoli “The Lasses of Limerick”, “Huggerth the Puss”, “Faire! Faire! ar Aghaidh! ar Aghaidh!” “Watch! Watch! Forward! Forward!”
La storia dell’Anello d’oro (The Gold Ring folk-tale)
Un suonatore di piva passando una sera nei pressi di un tumulo delle fate si nascose tra i cespugli per ascoltare la loro meravigliosa musica, la festa durò tutta la notte e quando le fate si ritirarono sotto alla collina, poco prima dello spuntare dell’alba, anche lui si ritirò per rientrare a casa, ma passando nel cerchio delle fate trovò a terra un piccolissimo anello d’oro. La notte successiva decise di ritornare sul posto per ascoltare ancora la musica elfica e gli capitò di sentire una fata che si lamentava per la perdita dell’anello. Stranamente riusciva a comprendere la lingua, la fata diceva che avrebbe esaudito qualunque desiderio per riavere indietro il suo anello. Il giovanotto facendosi coraggio si fece avanti e riportò l’anello d’oro alla fata e come ricompensa chiese di imparare la melodia che aveva sentito suonare la notte precedente.
Una diffusa credenza popolare è che gli umani non riescano a ricordare le melodie delle fate, per quanto si sforzino è come se un blocco fatato impedisse alle loro mani di suonarle e alla loro bocca di cantarle..
Ascoltiamo storia raccontata da Cedar Rose e la melodia suonata da Dylan Wilde 𝄠
[1] https://archive.org/details/ofarrellspocketc00rugg
ttps://tunearch.org/wiki/Annotation:Gold_Ring_(1)_(The)
