Parcel Of Rogues 1973 (tutti i testi)

All’epoca d’uscita di questo quinto disco, gli Steeleye Span con una mano invitavano ad entrare nella londinese Cecil Sharp House di Camden in Regent’s Park Rd, con l’altra reggevano il folk con strumenti quasi del tutto elettrificati e taglienti. La trasformazione dell’arte popolare attraverso la propria tecnica è stato fin dall’inizio il tratto caratteristico di questa formidabile band musicale. La pesantezza di un accordo di basso elettrico suonato con il plettro, trasformata attraverso distorsori e vibrati che ne prolungavano e ingrossavano le sonorità secche, arricchiva la dinamica che reggeva l’intero progetto, facendo così risaltare le linee scarne, a carattere percussivo, della sua struttura ritmica.

Parcel Of Rogues

I confini tra umano e fantastico sono spesso incerti in queste canzoni. Rileggerne i testi dopo secoli equivale a estrarli dal proprio humus e tradurli in una lingua differente e sconosciuta, facendo loro inevitabilmente, prendere nuova forma. Sono rappresentazioni di corpi e anime, delizie di cielo e pene d’inferno innestate nelle vite dei protagonisti, delle loro azioni e delle loro voci che uniscono l’antico al contemporaneo in solenni versificazioni, in sorprendenti sillabazioni. Queste canzoni manifestano magiche trasformazioni e onnipotenze inspiegabili, amori e istinti di aggregazione traditi, viaggi e fughe attraverso sogni, ponti, mondi e foreste. Tra le loro righe tutto può diventare possibile come in un inconscio collettivo dove è richiesto un coraggio oggi senz’altro sopito. Dove chi non comprende i suoni delle labbra della notte non avrà mai quiete per ricompensa, chi non andrà coraggiosamente a caccia degli uccelli della felicità finirà in una gabbia e chi discenderà pozzi con la corda dell’incertezza coglierà la luna nell’acqua. Utilizzano espressioni crude o trascendentali, descrittive o epiche perché i loro anonimi autori non usano linguaggi astratti da scrittori colti ma sono opere poetiche ,create da qualcuno in risposta a bisogni reali di sopravvivenza. Risultato e prodotto di vicende e consuetudini lontane ma un tempo realtà quotidiane. La notevole unicità d’insieme aveva condotto l’affascinate voce acuta di Maddy Prior alle copertine del Melody Maker, i vertici del disco precedente sono irraggiungibili, comunque “Cam Ye O’er Frae France” non è lontano. Diciamo che i miracoli sono tali proprio perché non si ripetono, anche se il caso cantato nella ballata “Alison Gross” parrebbe affermare il contrario, poiché l’intervento diretto della Regina delle Fate era l’unico rimedio se malauguratamente ti imbattevi in una strega.

A1 One Misty Moisty Morning
A2 Alison Gross
A3 The Bold Poachers
A4 The Ups And Downs
A5 Robbery With Violins (strum)
B1 The Wee Wee Man
B2 The Weaver And The Factory Maid
B3 Rogues In A Nation
B4 Cam Ye O’er Frae France
B5 Hares On The Mountain

Maddy Prior vocals
Tim Hart guitar, dulcimer, vocals
Rick Kemp bass, vocals
Bob Johnson electric guitar, vocals
Peter Knight fiddle, viola, mandolin, piano, recorders, harmonium, vocals

Parcel Of Rogues full album
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Pubblicato da Flavio Poltronieri

Etnomusicologo. Autore e traduttore di canzoni. Ha pubblicato su riviste di avanguardia musicale in Italia/Francia/Germania. Fa parte della redazione giornalistica di Blogfoolk, Lineatrad e leonardcohenfiles.com

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