Scottish Tribal Pipe&Drum

Scottish Tribal Pipe&Drum

Clan Wallace
Wicked Tinkers
Saor Patrol
Clanadonia
Clann an Drumma

Scozia & Cornamusa

La prima cosa che viene in mente quando si pensa alla Scozia è la cornamusa e un prestante Highlander in gonnellino che la suona! Questa visione (Kilt a parte) non è propriamente uno stereotipo come la nostra “pizza e mandolino”, bensì l’anima più profonda della Scozia, che ha assunto la cornamusa come strumento per eccellenza, interprete non solo della musica da danza, (ceol beg) ma di una musica tutta sua detta semplicemente “musica per cornamusa” (pibroch).

Lungi dall’essere lo strumento degli antichi celti stanziati nel Nord della Britannia (semmai sono stati i soldati di Giulio Cesare a portare le cornamuse tra i Celti insulari[1]) la cornamusa tuttavia trovò larga diffusione in epoca medievale.

scottish pipe
Richard Waitt (1714) – ‘The Piper to the Laird of Grant’

Il piper nel dipinto ( Richard Waitt – “The Piper to the Laird of Grant”, 1714) suona una Great Highland Bagpipe: sta soffiando l’aria (e ci vogliono dei bei polmoni) mediante il blowpipe (ossia la canna dell’aria o per soffiare detto in italiano soffietto) nel bag – il sacco- che premuto dal braccio destro manda l’aria nelle altre canne collegate (delle piccole ance sono inserite all’imboccatura tra canne e sacco e sono proprio loro che vibrando producono il suono); il piper muovendo le dita sul chanter (la canna del canto) modula la melodia su una scala di sole 9 note, mentre un suono di bordone cioè un suono continuo viene prodotto dai tre drones (i bordoni): uno più lungo di basso (quello più vicino alla testa) e due più corti di tenore.
In Scozia esistono però anche altri tipi di cornamuse: le Border bagpipes (o Scottish Lowland bagpipes)  presenti in Scozia almeno a partire dal XVIII secolo, si diffusero principalmente nella zona dei Borders (cioè la zona di confine con l’Inghilterra) ma anche nel Perthshire e nell’Aberdeenshire e perlopiù in ambito cittadino: mantengono il caratteristico tono vibrante della cornamusa delle regioni settentrionali ma a un volume più basso. In Scozia si costruiscono anche le border pipes in si bemolle, quelle in la, le scottish smallpipes, le fully chromatic border bagpipe chanter, e le bellows.[2]

Le Scottish pipe band militari

All’inizio c’erano le Scottish pipe band militari nate nei primi dell’Ottocento nei reggimenti britannici arruolati nelle Highlands (con l’accoppiata della cornamusa degli Altopiani e i tamburi onnipresenti in ogni esercito che marcia), poi vennero le bande in ambito civile che fioccarono un po’ dovunque sul territorio scozzese: ecco come nasce la moderna pipe band scozzese, con il suo repertorio di temi militari, marce, lamenti, reel, strathspey, graniticamente ancorata alla tradizione.

una Scottish pipe band un po’ mattacchiona

Raduni di bande e competizioni, parate, ovunque nel mondo ci sia una comunità scozzese (anche un piccolo gruppo) state pur certi che si formerà anche una Pipe Band, e non appena si condensa sul territorio un certo numero di pipaioli e di appassionati di musica  e cultura scozzese, anche senza una goccia di sangue celtico nelle vene, ci sono alte possibilità che si formi una Pipe Band.

Negli anni 1970 la cornamusa è entrata in un gruppo di musica folk (credo siano stati i Tannahill Weavers tra i primi) e da lì ai gruppi folk-rock e rock il passo fu breve.. e poi sono arrivati i clan e le tribal pipe&drum!

Scottish Tribal Pipe&Drum

Le Scottish Tribal Pipe&Drum non sono delle scottish pipe band e nemmeno dei gruppi rock, non in senso stretto, perchè si richiamano ai modi della musica medievale per così dire “in salsa celtica”. I primi furono il Clan Wallace, gruppo di rievocatori-guerrieri fondato a Glasgow  dal ricercatore storico Seoras Wallace (“The Wallace Clan Trust For Scotland”) che si dice discendente dell’eroe nazionale scozzese William Wallace; il primo ingaggio come fight crew fu nel 1985 con il film fantasy “Highlander ” ma la popolarità arrivò nel 1994 con il film “Braveheart”: già allora alcuni membri del clan Wallace suonavano melodie celtico-medievali con la cornamusa da guerra tipica delle Highlands e i grandi tamburi, a corroborare lo spirito battagliero della crew.  E il loro essere dei cuori impavidi li rende perfetti per le scene di battaglia in “Rob Roy“, “Macbeth e Ivanhoe”, “il Gladiatore”, “King Arthur”.

I Wallace sono qualcosa di più un gruppo di rievocatori in costume, piuttosto un clan che difende e vive la tradizione degli antenati.
Le attività del clan sono organizzate dall’Highlander Institute, la sua sede di Glasgow. Da qui il Wallace Clan Trust, un ente di beneficenza registrato, si occupa di attività comunitarie, fornendo formazione ai disoccupati in materie tra cui produzione video, arti e mestieri tradizionali, musica, e la ricerca storica. Da qui, inoltre, vengono organizzati gli impegni acrobatici e di recitazione del clan. Gestito da volontari e personale part-time, il centro, e il clan stesso, attirano persone di diverse età e background.”[3]

Li seguono a ruota nel “Tribal celtic sound” i californiani Wicked Tinkers (1995) con l’accoppiata tamburi tribali  e cornamuse e gli scozzesi  Saor Patrol (il nome “Guardia della Libertà” è tutto un programma), i quali aggiungono accostando all’antica cornamusa, la sonorità moderna della chitarra elettrica; anche loro sono un clan come i Wallace (costituiti in associazione “The Clanranald Trust for Scotland“) e raccolgono fondi per il villaggio medievale di Duncarron e anche loro devono la popolarità alla partecipazione del loro pipaiolo Charlie Allan nel film “Il Gladiatore”. Ospiti fissi dell’annuale polo fieristico “L’Artigiano in Fiera” di Rho!

TRIBAL CELTIC SOUND

Non solo melodie ossessive e reiterate fino alla trance, con session centrali esclusivamente ritmiche (grancassa, tamburo medievale detto anche tamburo imperiale o napoleonico, rullante), ma anche svolazzo di plaid, pose da guerriero (dallo sguardo romantico all’occorrenza), folte capigliature e barbe fluenti (oppure crani rasati per marcare i lineamenti o quando il pelo si fa rado), muscoli e petti villosi, tatuaggi o disegni tribali e lombi rigorosamente fasciati da gonne di varia lunghezza.

Clan Wallace
Saor Patrol

I Clanadonia hanno una sola cornamusa e una robusta sezione ritmica, ma soprattutto hanno il physique du rôle. Alcuni loro brani sono finiti nella colonna sonora della serie tv “Outlander”

Il Clan Wallace ha partecipato ai più importanti festival celtici e medievali sparsi per l’Europa, sono stati loro a portare in Italia (la prima apparizione fu a Celtica 2001- Valle d’Aosta) la musica tonante e a contagiare i neonati clan italiani nella formazione di pipe &drum band; e mi basta citare la più “storica” delle band italiche, la Barbarian Pipe Band nata in seno all’associazione Antica Quercia di Biella.

Stupefacente il video bella Barbarian Pipe Band dove mostrano i loro lati più nascosti! Kokhanochka

Neo Medieval Band

Le Tribal Pipe&Drum non sono però una prerogativa scozzese!

Sul fronte medieval-metal,  elencati in ordine sparso i tedeschi Corvus Corax (che hanno fatto da apri pista nel 1989), gli italiani Folkstone, i portoghesi Strella do Dia,  e gli olandesi (ma provenienti da diversi paesi nordici) Omnia

[1] http://ontanomagico.altervista.org/strumenti-antichi-celti.html

[2] stralciato da http://ontanomagico.altervista.org/piva.html

[3] “The clan’s activities are organised from the Highlander Institute, its Glasgow headquarters. From here the Wallace Clan Trust, a registered charity, busies itself with community activities, providing training for the unemployed in subjects including video production, traditional arts and crafts, music, and historical research. From here, too, are organised the clan’s stunt and acting engagements. Run by volunteers and part-time staff, the centre, and the clan itself, attract people of various ages and backgrounds.” http://www.independent.co.uk/arts-entertainment/the-new-wallace-connection-1346879.html

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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