The Soldier’s Widow/ The cold wind blows

The Soldier’s Widow è una canzone scritta da Robert Tannahill e pubblicata per la prima volta nel Glasgow Nightingale del 1806. Tannahill guarda oltre alle parate trionfalistiche delle truppe tirate a lucido e vede la morte e la desolazione delle guerre napoleoniche che hanno impoverito gran parte della Scozia.
Le guerre contro la Francia rivoluzionaria e napoleonica (dal 1793 al 1815) si portavano dietro la paura di un invasione francese sulle isole britanniche, ma nell’opinione di Tannahill giovavano solo alle ambizioni imperialistiche dei governanti e non alla popolazione, all’epoca chiunque osasse denunciare la politica governativa era bollato come “giacobino”, così le sue riflessioni sulla guerra si fecero universali, un accorato (e utopistico) appello alla pace e alla fratellanza tra i popoli.

The Soldier’s Widow

Sicuramente la donna che Tannahill descrive era al seguito dell’esercito nella retroguardia che comprendeva le salmerie. Queste donne erano denominate genericamente cantiniere, vivandiere anche se svolgevano molteplici ruoli nell’accampamento: erano lavandaie, sartine, cuoche (ma non in tutti gli eserciti) e addette al servizio di mensa, assistevano i feriti e i malati, così come accudivano il bestiame dell’accampamento.

vivandiere esercito britannico durante le guerre napoleoniche

La maggior parte delle camp followers erano Soldier’s wives e sebbene l’esercito britannico non avesse adottato una politica ufficiale nei loro confronti, i comandanti seguivano delle regole non ufficiali: prima di tutto erano tante e, poichè gli eserciti del XVIII secolo mancavano di infrastrutture, erano le mogli dei soldati a ricoprire molti ruoli di supporto alle truppe. Per il loro servizio ricevevano delle razioni di cibo e venivano pagate e tuttavia solo un certo numero era autorizzato dal comandante della compagnia a seguire l’esercito sul campo. Anche loro erano soggette agli ordini degli ufficiali e dovevano sottostare alla disciplina militare.

Seguire l’esercito era pericoloso non solo per le fatiche della marcia e le privazioni, ma anche perchè si poteva finire coinvolte nella battaglia: le moglie dei soldati portavano l’acqua, distribuivano le munizioni, portavano i feriti via dal campo di battaglia prestando loro i primi soccorsi, facevano la guardia ai bagagli, procuravano e vendevano ai soldati alcuni generi di conforto non inclusi nella razione giornaliera, e a volte anche il pane quando il cibo era scarso; alcune sui campi di battaglia ci andavano armate e all’occorrenza sparavano.
Ma anche le mogli non autorizzate potevano decidere di seguire il marito a loro rischio e pericolo ovviamente e per loro la vita era ancora più dura.

Ma cosa succedeva a una soldier wife se il marito moriva in battaglia? Per prima cosa le sospendevano la razione quotidiana di cibo e poi doveva ritornarsene a casa!!

The wives that did go abroad had to march or if they were lucky, they would be able to buy a donkey, but they still had to carry all their own belongings and still was only entitled to a half ration. If her husband died her rations were stopped that day, so they would often remarry very quickly… If she did not want to remarry she would be sent back to England via transport ship and then forgotten.
Whilst on campaign the army would also accumulated a large number of common law wives, these common law wives had no official status and no right to accompany their men. At the end of the campaign these women where simply abandoned, most without much money, if any at all. It wasn’t just the rank and file who had women with them that they were not married to! There are a number of stories of officers eloping with local women, which caused much embarrassment to the British army.  [3]

Le mogli che andavano all’estero dovevano marciare o, se erano fortunate, avrebbero potuto comprare un asino, ma dovevano comunque portare con sé tutti i propri averi e comunque avevano diritto solo a metà razione. Se il marito moriva, le sue razioni venivano sospese da quel giorno, quindi spesso si risposava molto rapidamente… Se non avesse voluto risposarsi sarebbe stata rispedita in Inghilterra tramite nave da trasporto e poi dimenticata [non percepiva pensione o indennizzo]. 
Mentre durante la campagna l’esercito accumulava anche un gran numero di mogli di “common law“[2], queste non avevano uno status ufficiale e non avevano il diritto di accompagnare i loro uomini. Alla fine della campagna queste donne erano semplicemente abbandonate, la maggior parte con pochi o senza soldi. Non erano solo i soldati semplici ad avere con sè donne con cui non erano sposati! Ci sono una serie di storie di ufficiali in fuga con donne locali, che hanno causato molto imbarazzo all’esercito britannico  

Spesso queste vedove (immancabilmente con prole) finivano per aggregarsi con il seguito “non ufficiale” degradandosi nel ruolo di prostitute per non morire di fame.
Le dure parole della vedova che descrivono il lutto per la morte del soldato e soprattutto la misera condizione e la precaria aspettativa di vita per sè e il bambino, sono una denuncia della guerra e dell’iniquo trattamento riservato alle camp followers, angeli custodi dimenticati dalla storia, donne innamorate o semplicemente desiderose di avventura/indipendenza.
Il secolo successivo ha preferito fare a meno di queste “followers” nell’ultimo tentativo di relegare la donna a custode del focolare domestico.. [4]


The cold wind blows
O’er the drifted snows,
Loud howls the rain’d-lash’d naked wood,
[Weary I stray,
On my lonesome way,
And my heart is faint for want of food.
Pity a wretch left all forlorn,
On life’s wide wintry waste to mourn;
The gloom of night fast veils the sky,
And pleads for your humanity,] repeat

On valour’s bed
My Henry died,
In the cheerless desert (1) is his tomb;
[Now lost to joy
With my little boy,
In woe and want I wander home (2).
O never, never will you miss
The boon bestow’d on deep distress,
For dear to heaven is the glist’ning eye,
That beams benign humanity.] repeat

The cold wind blows
O’er the drifted snows,
Loud howls the rain’d-lash’d naked wood

Lucy Pringle in The Complete Songs of Robert Tannahill Volume II (2010)

Traduzione italiana Cattia Salto
Soffia il vento gelido
sui cumuli di neve
crepita forte il bosco spoglio sferzato dalla pioggia,
stanca mi allontano,
sul mio cammino solitario,
debole cuore senza nutrimento.
Compatite una disgraziata lasciata nella disperazione,
in lutto nella vasta desolazione invernale della vita;
la tenebra della notte vela in fretta il cielo
e implora la vostra umanità.

Sul letto del valore
è morto il mio Enrico
nella landa desolata è la sua tomba;
perduta ora ogni gioia
con il mio bambino,
nella calamità e la miseria vado a casa.
Oh mai, mai più ti mancherà
la manna elargita sulla profonda sofferenza
perchè caro al Cielo è lo sguardo ardente
che irradia benigno l’umanità. (3)

NOTE
(1) contrapposto al valour’s bed i resti del soldato sono sepolti in una terra straniera senza applausi e riconoscimenti. Il lavoro per seppellire i morti dei campi di battaglia delle guerre napoleoniche era enorme: sia per il grande numero dei caduti che per le condizioni del campo di battaglia, martoriato dalle cannonate, resti umani sparsi ovunque, un groviglio di corpi di uomini e cavalli. A volte si scavavano fosse comuni, spesso si bruciavano i corpi per prevenire le epidemie, e più generalmente la sepoltura consisteva in una badilata di terra sul posto tanto per coprire il cadavere. Quando l’urgenza di spostarsi altrove era impellente i corpi venivano lasciati ai corvi e ai lupi. Meglio allora essere morti per davvero che rimanere per giorni agonizzanti e finire divorati dalle bestie.
Le ossa dei combattenti, alla fine della fiera, furono trasformati in ottimo fertilizzante dopo essere state raccolte dai campi di battaglia di tutta Europa e triturate nello Yorkshire [5]
(2) la Scozia
(3) The boon bestow’d on deep distress è il ruolo svolto dalle vivandiere? E’ loro il glist’ning eye nel ruolo di angeli custodi di un’umanità sofferente?

Le Vivandiere : le figlie del Reggimento di Elisa Zanola https://www.academia.edu/37808923/Le_Vivandiere_le_figlie_del_reggimento

[1] Napoleone permise a questo donne al seguito dell’esercito francese di arruolarsi emanando un decreto (30 aprile 1793) e le fornì di un’uniforme (furono le prime donne dell’Ottocento a indossare i pantaloni, alla zuava -sotto alle gonne): Le vivandiere divennero quindi delle vere operaie militarizzate che avevano scelto di arruolarsi, nominate dal Consiglio di amministrazione del Reggimento e dotate di specifica patente, conferita loro dai Comandanti della Gendarmeria. Soggette come ogni soldato alla disciplina militare, le vivandiere svolgevano svariati compiti, da quelli di lavanderia e cucito a tutto ciò che era inerente al servizio di mensa come cucinare e procurare le derrate alimentari, ma anche il tabacco e altri generi di conforto da distribuire e rivendere (quando non compresi nella razione giornaliera) alla truppa. Durante i combattimenti raccoglievano e trasportavano i feriti assistendoli nelle tende da campo, distribuivano acqua, viveri e anche munizioni. Quando gli eserciti erano acquartierati nelle loro sedi, avevano il compito di fornire assistenza durante le manovre militari, riparavano le armi, si occupavano dei cavalli e dei carri. https://www.vanillamagazine.it/la-storia-quasi-dimenticata-delle-vivandiere-degli-eserciti-europei/
La figura della “vivandiera“, l’intrepida donna che porta il barilotto di liquore per rincuorare i combattenti con un sorso di acquavite e rischia la sua vita mescolandosi ai soldati per prestare loro i primi soccorsi, compare già nella Francia del XVII secolo e diviene in seguito personaggio caratteristico durante la Rivoluzione francese.
La vivandiera della metà del XIX secolo non deve essere confusa con una semplice aiutante che svolge mansioni varie, di cucina o di pulizia degli indumenti e del Campo; la vivandiera, che porta anche tabacco e rifornimenti di cibo ai soldati, è inquadrata ufficialmente nelle fila del Reggimento, veste una sua divisa di foggia femminile… e spesso è armata!

https://www.farwest.it/?p=1708
British Army camp followers from the 1750s. Women and children fulfilled vital roles in 18th century armies, from medical assistance to carrying the muskets and packs of their husbands and partners and assisting in cooking, mending and sowing (all of which soldiers were likewise expected to be proficient in)
https://bantarleton.tumblr.com/post/99855853650/british-army-camp-followers-from-the-1750s-women
[2] per la common low scozzese era sufficiente che un uomo e una donna vivessero insieme sotto lo stesso tetto per essere marito e moglie (preceduto o meno dal rituale dell’handfasting in mezzo al bosco)
[3] https://www.95th-rifles.co.uk/research/camp-followers/
[4] Alla fine si decise che i soldati avrebbero potuto imparare a cucinare, lavare e rammendare il proprio corredo e le donne sarebbero rimaste a fare le infermiere nelle retrovie, dove non c’erano pericoli ma nemmeno occasioni per acquisire meriti e meritare riconoscimenti. Sparirono, così, le vivandiere, artigiane armate ed in uniforme, ed al loro posto vennero introdotte le crocerossine, ricche borghesi ed aristocratiche con un costume claustrale, da cui ci si aspettava che nulla avrebbero preteso in cambio della loro opera filantropica. Prima che ciò accadesse, tuttavia, alcune vivandiere, anche in Italia, riuscirono a prender parte alle battaglie del Risorgimento, prima che ogni memoria ed ogni traccia della loro esistenza venisse occultata o rimossa per non fornire ulteriori spunti alle rivendicazioni delle donne.https://www.lacasadellapoesiadimonza.it/wp-content/uploads/2015/03/Le-Vivandiere.pdf
[5] Si stima che più di un milione di bushel di ossa umane e no siano state trasportate l’anno scorso dall’Europa continentale al porto di Hull. I dintorni di Lipsia, Austerlitz, Waterloo e tutti gli altri luoghi dove, durante la recente sanguinosa guerra, vennero combattute le principali battaglie, sono stati spazzati allo stesso modo delle ossa dell’Eroe e del cavallo che montava. Raccolte da ogni angolo, sono state spedite al porto di Hull, e quindi inoltrate nello Yorkshire dove le società che macinano ossa si sono dotate di motori a vapore e potenti macchinari, con lo scopo di ridurle in piccoli grani. In questo formato vengono inviate principalmente a Doncaster, uno dei più grandi mercati agricoli di quella parte del paese, dove vengono vendute ai contadini per concimare i campi. .. È ormai provato oltre ogni dubbio, attraverso esperimenti su larga scala, che un soldato morto è un articolo di commercio particolarmente prezioso; al contrario, è giusto far sapere come i bravi agricoltori dello Yorkshire, per il loro pane quotidiano, siano in larga misura in debito con le ossa dei loro stessi figli. È evidente infatti che la Gran Bretagna abbia inviato una moltitudine di soldati a combattere le battaglie del paese sul continente europeo: essa ha quindi il diritto di importare le loro ossa come risorsa economica con cui ingrassare il proprio suolo! http://www.historialudens.it/didattica-della-storia/288-chi-ripulisce-i-campi-dopo-la-battaglia-le-guerre-napoleoniche-come-nessuno-le-studia.html

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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