Sirena del Mare

In questa sede sono raggruppate leggende e canti sulle Sirene provenienti più nello specifico dalle Terre Celtiche e Nordiche.
C’è da dire che nei canti del mare raramente le sirene sono protagoniste, in quelli in gaelico poi la sua figura è una generica “fanciulla del mare” non ben descritta nelle sue caratteristiche, ma che si sovrappone ad altre creature mutaforma del mare.
Più che alle canzoni bisognerà rivolgersi ai racconti popolari, alle poesie e alle fiabe[1]
The Mermaid (W.B. Yeats)
The Mermaid (Patti Smith)
I canti e le musiche sulle sirene in Terre Celtiche Blog

Dea o Mostro?

mermaid John William Waterhouse 
John William Waterhouse 1901
le sirene nell’arte sono quasi sempre intente a pettinare le loro folte chiome, seduttrici che con il canto celestiale intrappolano l’anima degli uomini

Sirena, un nome leggendario legato ad una donna dalla coda di pesce, figlia di Afrodite, la dea dell’amore nata dalla spuma del mare, ovvero figlia della Dea Bianca, Signora della Fecondità e Rinascita, spodestata dal suo trono primigenio.

Regine dei Mari, dai mille nomi, dalle chiome lunghe e fluenti, bionde come l’oro, o rosse come il corallo, o verdi come lo smeraldo, dagli occhi cangianti come la spuma, il seno procace e la pelle nivea, la voce armoniosa che promette amore e felicità, le sirene delle fiabe vivono negli abissi marini in castelli di corallo e di madreperla, ma guardano con curiosità verso il mondo in superficie.

Le sirene sono creature del mare mutevoli e terribili proprio come le acque in cui dimorano e l’amore di una sirena è spesso sinonimo di morte: la visione di una sirena intenta a pettinarsi i lunghi capelli e a rimirarsi nello specchio è presagio di una terribile tempesta e di un imminente naufragio. Tuttavia l’apparizione più che la causa della tempesta potrebbe essere intesa come un monito, l’avvertimento di ritornare sulla terra ferma o invertire subito la rotta.

La Magia della Sirena

L’immaginario dei nostri tempi, sempre più condizionato dalla spettacolarizzazione del fantasy, vedere la sirena come una creatura pericolosa e violenta
In Harry Potter le sirene sono mostri acquatici dai capelli d’alga e volto con le fattezze di pesce

-La Sirena vive nelle acque salmastre
-può predire il futuro anche se in modo oscuro
-dona poteri magici a chi l’aiuta (esaudisce tre desideri)
-oppure punisce coloro che la offendono (o maltrattano coloro che lei protegge)
-può prendere forma umana con la magia e in tal guisa avere una storia romantica con un uomo
-può trascinare negli abissi gli uomini di cui s’innamora (con conseguenze apparentemente o non volutamente mortali)

il canto delle sirene (Mariana Barreto) di Michael A. Levine compositore della colonna sonora per la Serie Tv Siren
La playlist delle Sirene

Alle origini del Mito

Le Sirene del Mar Mediterraneo ricordano più l’alata Lilith babilonese dalle zampe di rapace che una donna del mare. E’ stato il Medioevo a descriverle nei bestiari come fanciulle dalla coda di pesce. Una ricerca critica a cui rimando per coloro che vogliano approfondire il “ramo” più antico e mediterraneo del mito è di Maria Savi-Lopez dal titolo “Le sirene”[2].
Un mito molto complesso quello della Sirena in quanto sovrapposizione di credenze molto antiche e di numerosi popoli. Rimando al testo di Laura Ottonello, sebbene più sintetico, che confronta le credenze antiche con le moderne e le implicazioni nell’eros[3] .
Si legga anche Cristiana Zamboni che ci parla di sirene e del pittore che seppe ritrarne l’essenza.[4] L’inganno della sirena, i suoi miraggi, sono la promessa della conoscenza che all’uomo è preclusa, una lacerazione dell’anima che conduce alla follia e alla morte (Ulisse e le Sirene).
I Greci le chiamavano Nereidi/Ninfe[5]  e i Germani ondine[6], figlie del dio del Mare Aegir e di Ran, la ladra perchè con la sua rete intrappolava le navi per trascinarle negli abissi. Nove erano le ondine marine dai nomi che ricorrono nelle saghe norrene: andavano in soccorso dei naviganti e cercavano di proteggerli, cavalcavano i delfini, danzavano e cantavano sugli scogli accompagnandosi con la lyra.

Gli oggetti della seduzione

Melusina
una sirena medievale con la coda di drago, reminiscenza della fata Melusina/Melusine, ancora con ali da uccello ma coda di serpente.

La Sirena è accompagnata dal medioevo all’ottocento da pettine e specchio: l’uno a indicare la sessualità (nel gesto erotico del pettinarsi le chiome, un tempo potente strumento di seduzione), l’altro a sottolinearne la doppiezza e l’inganno.

Ma il pettine o pecten dal greco plectron sta per indicare il plettro ovvero la lyra e quindi le virtù musicali della sirena, mentre lo specchio ne rappresenta i poteri magici.

E certamente i primi marinai europei scambiarono per sirene quelle donne subacquee polinesiane, mezze nude e bellissime che andavano incontro alle loro navi, tutto sorriso, fiori e canto!

I Tritoni

tritone
un bel pezzo di tritone che si crogiola al sole

Vien da chiedersi c’è un “Sirenetto”? Certo che si! In inglese si dice Merman (uomo del mare) cioè il tritone.

I Tritoni del mito greco in origine erano centauri squamosi con doppia coda di delfino agli ordini del dio del Mare Poseidone. (E guarda caso anche la sirena medievale viene scolpita con la duplice coda divaricata[7])

Soffiando nei loro corni a forma di conchiglia scatenavano o placavano le tempeste. I tritoni greci sono lussuriosi come i fauni/satiri dei boschi e oltre a trainare il carro di Poseidone si sollazzavano spesso e volentieri con .. le sirenette
Anche loro finiscono per assumono la forma umana-pisciforme e diventano i maschi della sirena.

Tritone e Nereide
Tritone e Nereide (1874) – Arnold Böcklin. Il primo Tritone era figlio del re del mare Poseidone e Anfitrite, raffigurato dal pittore come un villoso fauno dalla coda pisciforme. Sullo scoglio sdraiata accanto a lui la nereide, una delle figlie del dio del mare Nereo, una bellezza decisamente mediterranea raffigurata secondo l’iconografia classica come una ninfa del mare, con fattezze totalmente umane (che avrebbe bisogno di una bella ceretta). Credo che il sottile velo rosso scompostamente abbandonato tra le gambe rappresenti la perdita della verginità della ninfa: dai loro amplessi amorosi nascono le sirene e i tritoni. Un’energia primordiale sprizza da tutto il dipinto, mare e cielo agli albori della vita di una Terra disabitata, una rivisitazione di Adamo ed Eva (e il tabù del sesso) fin troppo evidente con l’aggiunta del serpente marino a cui la nereide agguanta la testa.

Lutey e la sirena

Una famosa leggenda che proviene della Cornovaglia narra dell’incontro tra Lutey di Cury e una sirena rimasta intrappolata in una piccola cavità della scogliera di Lizard Point.
Esaudirà tre desideri del pescatore se la riporterà al mare. Lutey la prese tra le braccia e mentre camminava verso la spiaggia e poi tra le onde disse
“Voglio il potere di rompere gli incantesimi malvagi”
“Voglio i poteri magici di guarire le persone”
“Voglio questi poteri per i miei figli e la loro discendenza”
In pegno le prese il pettinino appuntato tra i capelli, ma la sirena lo teneva stretto e gli sussurrava “Resta con me” e l’uomo affondava sempre di più nel mare.

Solo l’abbaiare del suo cane lo destò dall’incanto e solo con la minaccia del coltello riuscì a liberarsi dalle braccia della sirena. Prima di scomparire nel mare lei gli diede un appuntamento tra nove anni.

Addio! Addio! Non sciuparti amore mio!
Per nove anni aspetterò,
ti terrò in cuore, amore mio, e poi ritornerò!

La fama di guaritore gli portò agiatezza e benessere e al sopraggiungere della vecchiaia Lutey decise di seguire la sirena che lo aspettava. La sirena mantenne fede alle sue promesse e in cambio dei poteri alla famiglia di Lutey ogni 9 anni uno dei suoi discendenti scompariva nel mare.[8]

La Ceasg della Scozia

la Ceasg conosciuta in gaelico scozzese con i nomi di maighdean na tuinne (“fanciulla dell’onda”) o maighdean mhara (“fanciulla del mare”) è una sirena/mostro dalla coda di salmone che esaudisce tre desideri se catturata. Poteva vivere sia in mare che nei fiumi e secondo il folklorista Donald MacKenzie forse era anticamente una divinità del mare placata con sacrifici umani proprio come facevano i norvegesi con la dea Ran.

David Chas

Se Aegir era il dio del Mare calmo che sospingeva le loro imbarcazioni la maglie Ran era una divinità crudele che si serviva di una rete per intrappolare le loro navi e trascinarle negli abissi, aiutata dalle nove figlie. I marinai annegati che pagavano un tributo in oro alla dea avrebbero continuato a vivere nella grande caverna degli dei e a banchettare attorno al fuoco. Per assicurare una traversata senza pericoli i norvegesi gettavano uno dei loro prigionieri in mare e nutrire la fame della dea Ran.

Irish Merrow (Merruach)

In Irlanda la sirena è detta merrow e può essere sia femmina che maschio, un popolo mutaforma che dimora a Tir fo Thiunn (la terra sotto le onde regno del dio del mare Manannan Mac Lir). A volte le femmine scelgono volontariamente di restare accanto ad un uomo, assumendo la forma umana, ma sono condannate a non toccare l’acqua salata, perchè altrimenti dovranno ritornare in mare e a non potranno mai più camminare sulla terra (maledizione retaggio di un geis celtico? ).
Nelle credenze irlandesi la merrow in forma umana indossa un capello o un mantello rosso che ha la stessa valenza della pelliccia per una selkie. Sempre secondo la leggenda la prima arpa celtica[9] è nata dalla trasformazione di una merrow nel magico strumento.

Ci sono storie di creature marine chiamate Merrow. I maschi hanno denti verdi, capelli verdi, occhi di porco e naso rosso. Le donne sono bellissime, con coda di pesce e piccole mani palmate. Ogni tanto lasciano l’acqua e passeggiano sulla terra ferma in aspetto di vacche senza corna. Quando assumono il loro vero sembiante, portano un berretto rosso coperto di piume che si dice cohullen druith. Se qualcuno riuscisse a rubarglielo, non potrebbero piú raggiungere il mare.
(THOMAS CROFTON CROKER, The Soul Cages, in Fairy Legends And Traditions Of The South Of Ireland, 1983, rist. anast. del I vol. ed. il 1825)

Marianne Bouvette
Marianne Bouvette sott’acqua mentre suona l’arpa

Ben Varrey & Dooiney Varrey

Nell‘Isola di Man le leggende sulle creature del mare sono tra le più radicate con avvistamenti minuziosamente descritti[10], hanno due nomi distinti per le sirene femmine (Ben-varrey dall’irlandese Bean Mara – ‘donna del mare’) e le sirene maschio (Dooiney-varrey/marrey).
George Waldron all’inizio del XVIII secolo ( A Description of the Isle of Man , 1731) riporta dell’amore tra una sirena e un giovane pastorello: i due si sedevano sugli scogli mentre le pecore pascolavano e lei gli faceva dono di pezzi di corallo, perle e conchiglie di madreperla. Un giorno la sirena lo abbraccio con un po’ troppa energia e il pastorello si spaventò temendo volesse trascinarlo in mare. Lui corse via da lei e lei risentita gli getto contro una pietra. Il pastorello si ammalò e in capo ad una settimana morì
L’etnografo Karl Roeder nell’Ottocento raccolse molti racconti sulle sirene dell’isola pubblicati nel Manx Notes and Queries “….Tra Bow Veg e Glen Wither, sulla costa a nord del Sound, si trova un posto chiamato Lhiondaig Pohllinag, o il giardino (prato) della sirena [Mermaids’ green], e la tradizione vuole che le sirene lo infestassero e là si rallegrassero, crogiolandosi… “

Morgana

In Bretagna le sirene si chiamano Morgana
Nata dal Mare“, un popolo marino che vive nei pressi della costa nord di Finistère preferendo le grotte o costruendo magnifici palazzi sottomarini ma sempre vicini alla costa e per attirare gli uomini creano miraggi di mondi sommersi o di tesori.

Sull’isola di Ouessant si sono tramandati molti racconti degli incontri fra una di queste creature e gli umani, la cui apparizione preannuncia una tempesta o la placa.

Marion Le Solliec con la sua arpa azzurra compone e suona The siren’s call ispirata da Morgana

Havfrue

La sirena (Havsfrun/Havfrue/Havfrua) è una creatura soprannaturale del mare che appare in diverse ballate medievali, spesso con un ruolo assai pernicioso per il protagonista, cavaliere o marinaio che sia. 

[Havfrue (la sirena)]

La sirena nell’Arte Vittoriana

Per i Preraffaelliti la sirena è la versione marina della Belle Dame Sans Mercì una femmina bellissima e concupiscente la quale conduce l’uomo che l’ama alla distruzione.
Il pescatore in una posa languida con le braccia aperte completamente soggiogato dalla sirena è dimentico di tutto (la nassa dei pesci sulla destra che cade dallo scoglio).
La sirena dalla pelle nivea e le bionde trecce adornate di perle e corallo lo stringe gettandogli le braccia al collo, anche la lunga coda s’insinua tra le gambe del giovane -il simbolismo sessuale è evidente.
(Si noti come nell’Ottocento le squame di pesce lasciassero ampiamente scoperte le natiche delle sirene.)

La posa s’inverte nel dipinto la ‘Sirena’ di Giulio Aristide Sartorio è il giovane pescatore a protendersi verso la sirena abbandonata sulla distesa del mare, in una posa voluttuosa. Il cromatismo è perfetto, un verde acquoreo in cui vibra il candore del corpo della sirena acceso dal rosso-oro (di reminiscenza cinquecentesca) dei fluenti capelli, solo il guizzo della coda smuove l’acqua e tra l’increspatura dell’onda intravediamo i teschi delle precedenti prede.

Il pescatore e la sirena” (The Fisherman and the Syren) è un dipinto realizzato tra il 1856 e il 1858 dal pittore inglese Frederick Leighton
Sirena Giulio Aristide Sartorio (1893)

Ulteriori dipinti di Sirene[11]

The Mermaid (W.B. Yeats)

W. B. Yeats scrive ‘The mermaid’ che pubblica nella raccolta poetica The Tower, 1928 una piccola poesiola messa in musica da David Braid


A mermaid found a swimming lad,
Picked him for her own,
Pressed her body to his body,
Laughed; and plunging down
Forgot in cruel happiness
That even lovers drown.

Gabriela Opacka & David Braid 2021

Traduzione italiana Cattia Salto
La sirena trovò un giovane
che nuotava, lo scelse per sé:
se lo strinse nell’abbraccio,
rideva; e s’inabissava felice
dimentica, crudele,
che anche gli amanti annegano.

The Mermaid (Patti Smith)


I=V
Do you remember me the ocean rolled
Time was slow we felt an energy
The cock was crowing, the rum was flowing
II
A mermaid burns to sea beyond the sea
And if I could turn where you stood
Would you feel me, would it be good
Would you remember
III
So turn the little key the ocean rolls
Time is slow turn the little key
The cock is crowing The rum is flowing
IV=VI
A mermaid burns to sea beyond the sea
I long to see I long to see
If there’s a page for me
A page for me in your diary

THE MERMAID –Patti Smith & Johnny Depp in Son Of Rogues Gallery ‘Pirate Ballads, Sea Songs & Chanteys ANTI 2013

Traduzione italiana di Cattia Salto
I
Ti ricordi di me? L’oceano era agitato
il tempo rallentava, c’era un flusso d’energia
il gallo cantava(1), scorreva rum a fiumi.
II
La sirena si consuma per il mare, oltre il mare
e se io potessi voltarmi dove stavi,(2)
mi capiresti? sarà un bene?
ti ricorderai?
III
Così gira la piccola chiave, l’oceano è agitato,
il tempo rallenta, gira la piccola chiave,
il gallo canta, il rum scorre.
IV
La sirena si consuma per il mare, oltre il mare
voglio vedere, voglio vedere
se c’è una pagina per me,
una pagina per me nel tuo diario
NOTE
[Il testo è dell’inossidabile Patti Smith la cui voce migliora con l’invecchiamento (come il buon vino), la musica invece di Johnny Depp per il film “The Rum Diary” (2011). La prima versione della canzone è solo vocale (la versione solo strumentale è su un’altra traccia) ma il brano è stato rielaborato per la compilation “Son Of Rogues Gallery“]
(1) il canto del gallo annuncia l’alba e quindi segna la fine della notte. Il canto del gallo ha il potere far svanire i fantasmi o gli incubi della notte..
(2) ho avuto diverse perplessità nella traduzione dei versi

per le fan di Johnny!!


Al momento inserisco a fondo pagina una carrellata di canzoni d’arte più recenti sulle sirene (molto a random e destinato a crescere)

Heather Dale -Sedna

Sea Dawn” (wordsFrancis HackettmusicCPoquoc)-The Celtic Ensemble

Karan Casey


[1] https://britishfairies.wordpress.com/2016/09/01/even-lovers-drown-mermaids-faery/
https://www.beautiful-mermaid-art.com/legend-of-the-mermaid.html
[2] approfondita analisi del mito in cui s’incrociano antiche credenze, narrazioni classiche e racconti e leggende del popolo https://www.colapisci.it/Cola-Ricordi/Mare/Sirenelopez.htm
[3] https://www.geagea.com/17indi/17_06.htm
[4] https://cristianazamboni.it/le-sirene-di-john-william-waterhouse/
[5] Derivanti dalla mitologia greca, le Nereidi, ninfe del Mar Mediterraneo, erano le cinquanta figlie di Nereo, un vecchio dio marino e della oceanina Doride, sua sposa. Di natura benevola e immortale, avevano una fisionomia seducente e fascinosa, si presentavano come splendide creature dagli occhi chiari, dai capelli ricci e vaporosi ornati di perle, che cavalcavano delfini o accompagnate da carri trainati dai Tritoni. Esiodo ne nominò cinquanta, Omero soltanto trentaquattro, mentre successivi mitografi parlarono anche di cento ninfe marine, la prima delle quali era Anfitrite, diretta emanazione di Doride. Vivevano nelle profondità del mare, personificavano i movimenti delle onde, il loro colore, e spesso salivano in superficie per aiutare i marinai e i viaggiatori, oppure, in base alla leggenda, per attirarli e affogarli.
https://diacritica.it/strumenti/undine-il-mito-dietro-la-leggenda.html
[6] In qualità di ninfe delle acque le ondine sono più spesso associate alle acque della terra ferma e vivono nei boschi e in luoghi solitari, spiriti infantili e curiosi, sono raffigurate come belle ed esili fanciulle dalla sessualità spregiudicata.
https://terreceltiche.altervista.org/ondine-spiriti-dellacqua/
[7] https://www.cerm-ts.org/la-sirena-nelliconografia-e-nellimmaginario-medievale/
https://www.noiframmentidisiena.it/rubriche/storia/381-le-sirene-senesi.html
[8] La Cornovaglia è peraltro ricca di leggende sulle Sirene: Curses, Vengeance, and Fishtails: The Cornish Mermaid in Perspective di Ronald M. “Ron” James
https://www.academia.edu/en/31865439/Curses_Vengeance_and_Fishtails_The_Cornish_Mermaid_in_Perspective
[9] https://www.terriwindling.com/blog/2015/07/into-the-woods-series-39-the-enchanted-harp.html
[10] http://www.strangehistory.net/2011/02/24/catching-mermaids-on-man/
https://www.sacred-texts.com/neu/celt/fim/fim07.htm
https://www.transceltic.com/manx/ben-varrey-manx-mermaid-and-story-of-mermaid-and-apple-tree
http://asmanxasthehills.com/mermaid-joan-meres-house-well-isle-of-man/
https://atlanticreligion.com/tag/teeval/
[11] http://preraphaelitesisterhood.com/menacing-beauty/

Miti, Leggende, Canti del Mare sulle Creature del Mare
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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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