Òran an Ròin

Òran an Ròin
An ròn

La Scozia conserva ancora tantissimi canti sulle creature del mare, in particolare la tradizione è ancora viva nelle Isole Ebridi: qui le foche non sono dei semplici animali, bensì creature magiche chiamate selkie, che di notte prendono la forma di uomini e donne annegati. Ritenuti una sorta di guardiani del Mare o giardinieri del fondale marino ogni notte o solo nelle notti di luna piena, abbandonerebbero le loro pelli per rivelare sembianze umane, per cantare e danzare sulle scogliere d’argento. Sono il popolo delle fate del regno sottomarino.[1]

Òran an Ròin

Òran an Ròin viene dall’isola di Uist delle Isole Ebridi ed è il canto disperato e straziante di una donna-foca

Julie Fowlis scrive nelle note dell’album Alterum “Secondo una leggenda dei ragazzi stavano cacciando foche a Heisgeir e dopo averne ucciso un buon numero e trascorso il tempo a ricavare il loro olio, si misero a preparare la cena a base di carne di foca. Fu allora che udirono questa canzone provenire da uno scoglio in alto mare[2]

Hò i hò i hì o hò i
Hò i hì o hò i ì
Hò i hò i hì o hò i
Cha robh mi ‘m ònar a-raoir.
I
‘S mairg san tìr seo, ‘s mairg san tìr
‘G ithe dhaoine ‘n riochd a bhìdh;
Nach fhaic sibh ceannard an t-sluaigh
Goil air teine gu cruaidh cruinn.
II
‘S mise nighean Aoidh mhic Eòghainn,
Gum b’ eòlach mi mu na sgeirean;
Gur mairg a dhèanadh mo bhualadh
Bean uasal mi o thìr eile.
III
Thig an smeòrach, thig an druid
Thig gach eun a dh’ionnsaigh nid;
Thig am bradan thar a’ chuain
Gu Là Luain cha ghluaisear mis’.

Julie Fowlis in Alterum 2017 -imparato dal canto del reverendo William Matheson di North Uist/Edimburgo
Mike Guest Photography
Rev William Matheson · Miss Margaret MacLeod in Gaelic Songs from the North Uist Tradition 2013
Fàrsan in Fàrsan 2018 una versione creepy e inquietante con un violino che spezza il cuore

English translation
Hò i hò i hì o hò i Hò i hì o hò i ì
Hò i hò i hì o hò i
I was not alone last night.


Pity to be in this place
where people are eaten as food
See the chief of the people
Boiling hard on a fire.

I am the daughter of Aoidh Mc Ewen
I was knowledgeable about the reefs
Pity the person who would hit me
I am a noble woman from another land.

The thrush comes, the starling comes
Every bird returns to its nest
The salmon comes from the sea
Until Doom’s Day I will not be moved.

Traduzione italiana Cattia Salto
Hò i hò i hì o hò i Hò i hì o hò i ì
Hò i hò i hì o hò i

non ero sola ieri sera

Che disgrazia essere in questo posto
dove mangiano il mio popolo
vedere il capo del mio popolo
arrostire sul fuoco

Sono la figlia di Aoidh Mc Ewen (1)
Conoscevo bene gli scogli
Mi chiedo chi mi colpirà?
Sono una nobildonna di un’altra terra (2)

Va il fanello, va lo storno
tutti gli uccelli fanno ritorno al nido
il salmone ritorna la mare
ma fino al giorno del Giudizio sarò irremovibile (3)

NOTE
(1) si tratta di un patronimico Aoidh De Ewen
(2) secondo una leggenda il popolo delle selkie sono i figli del re della Norvegia (ad indicare forse un’origine scandinava del mito)
(3) La leggenda della donna-foca così come narrata nelle isole  Fær Øer lancia una maledizione sul pescatore che le ha ucciso marito e figli, su di lui e su di tutti gli uomini del villaggio di Mikladalur, nell’isola Kalsoy

An ròn

Sempre Julie Fowlis nel suo album “Gach Sgeul/Every Story” 2014 aveva inserito come ultima traccia due canti sulle selkie ‘An Ròn’- Ann an Caolas Od Odrum.

An Ròn sembra riprendere il tema di Òran an Ròin anche se per ora non ho trovato riscontri nè nella tradizione delle Ebridi e nemmeno in letteratura.
Per il momento perciò ci accontenteremo di leggere il testo in gaelico scozzese e la traduzione in inglese e in italiano

Mise nighean Rìgh-fo-Thuinn
Fuil nan rìghrean na mo chrè –
Ged a chì sibh mi nam ròn
Tha mi mòrail nam thìr fhèin.
Tìr-fo-Thuinn mo dhachaigh dhùint’ Innis dhùthchasach nan ròn;
Caidlidh mi air leacan sàil’,
Mi fhìn ’s mo bhàn-chuilean òg.
A Bhana-phrionns’ a’ chuain shiar,
A bheil sgeul agad ri luaidh?
Nach inns thu dhuinn mar a bha
Mun do ghabh sibh tàmh sa chuan
Chaidh na geasan a chur oirnn
Rè ar beò-bhith le luchd-fuath,
’S ged a tha sinn snàmh nan caol
’S e nàdar daonnd’ tha dhuinn dual.
Aig tràth-marbh air oidhche fèill
Tilgidh sinn ar bèin air tràigh,
’S cluichidh sinn nar n-òighean suairc’
A’ crathadh ar cuaillean bàn.
Ach a-nochd tha mi nam ròn
Air an lic an còrs’ a’ chuain:
’S e mo nàdar bhith toirt gaol,
’S do chlann-daoine thug mi luaidh

I am daughter of the King-under-Sea
Royal blood flows in my veins –
Though you see me as a seal
I am noble in my own land.
Land-below-waves my prison home, Hereditary domain of the seal;
I will sleep on a salt sea slab,
Myself and my white-furred pup.
O Princess of the western ocean
Do you have a tale to weave?
Will you tell us how it was
Before you came to live at sea?
Spells were laid upon us
During our human lives by foes
Though we now swim the straits
Human nature is our heritage.
At the dead of feast-day night
We cast our sealskins on the sand,
Playing there as gentle maids
Shaking our blonde tresses.
But tonight I am a seal
On a rock beside the sea;
It is my nature to give love,
And mankind I hold dear.

Traduzione italiana di Cattia Salto
Sono la figlia del Re degli Abissi, sangue reale scorre nelle mie vene
e sebbene tu mi veda come una foca, sono una nobildonna nella mia terra.
La terra sotto le onde, mia casa prigione, dominio ereditario delle foche;
dormirò su uno scoglio piatto nel mare salato io e il mio cucciolo dalla bianca pelliccia.
“O Principessa dell’oceano occidentale hai un racconto da narrare?
Vorresti raccontarci di come era prima che tu venissi a vivere nel mare?”
“Incantesimi furono gettati su di noi durante la nostra vita umana dai nemici
sebbene ora nuotiamo nel mare, la natura umana è il nostro retaggio.
Nella notte del giorno di festa gettiamo le nostre pelli sulla sabbia
danziamo là come fanciulle leggiadre e agitiamo le nostre bionde trecce.
Ma stanotte io sono una foca sullo scoglio nel mare
è nella mia natura dare amore e il genere umano mi è caro”

live 2016
live 2021

[1] http://ontanomagico.altervista.org/sule-skerry.htm
https://terreceltiche.altervista.org/the-great-selkie-of-sule-skerry/
[2] “According to one legend some young men were once hunting seals in Heisgeir and after killing a fair number and spending time rendering their oil they started to prepare a dinner of seal meat for themselves. That was when they heard this song coming from an offshore reef.” https://www.juliefowlis.com/alterum/

LINK
https://terreceltiche.altervista.org/sea-song/creature-del-mare-nella-mitologia-celtica/
https://www.earthsamulet.com/the-goddess-of-the-sea


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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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