My Johnny was a shoemaker

My Johnny was a shoemaker è l’ennesima variazione sul tema della fanciulla che aspetta il fidanzato andato per mare, questa canzoncina dalla melodia allegra ci mostra una “lei” piena di orgoglio e fiducia, chissà quanto ben riposta, che l’ex-calzolaio divenuto marinaio torni per sposarla

Il tema è tra i più frequentati dalle ballate tradizionali, ma questa breve filastrocca, nata forse in Irlanda nel XVIII secolo, si segnala per l’entusiasmo fanciullesco che la pervade. Qui non ci sono (o quanto meno non sono esplicitamente citate) bande di reclutatori che sequestrano malcapitati da arruolare a forza, né donne disperate dall’abbandono dell’amato. Solo un tipo che ha deciso, chissà perché, che la vita del marinaio sarebbe stata migliore di quella del ciabattino, e una fanciulla -non si sa quanto ingenua quanto determinata- che fiduciosamente attende il ritorno del suo bello, e lo immagina diventato addirittura capitano con tanto di “spada e cannocchiale”.

Il contrasto tra l’ottimismo della filastrocca e quella che era la realtà degli arruolamenti nella Marina Reale di quel periodo è piuttosto forte. Ma è anche vero che nella tradizione popolare e nelle broadsides tra tante ballate lagrimevoli ogni tanto ce ne stava bene anche qualcuna più spensierata.

la ballata

Roud 1388 ; Master title: My Johnny Was a Shoemaker ; G/D 8:1848 ; Ballad Index OLcM044 ; VWML RoudFS/S317621 ; Bodleian Roud 1388 ; DT JOHNSHOE ; Mudcat 37249 ; trad.]

La canzone conta numerosissime versioni diffuse sia per tradizione orale sia nelle broadsides tra Irlanda, Inghilterra e Galles.

la versione degli Steeleye Span, eseguita a cappella con voce solista Gay Woods e inserita nell’album Hark! The village wait (1970) è tratta dal secondo volume delle Irish Streets Ballads (Colm O’Lochlainn, 1965)

1.My Johnny was a shoemaker and dearly he loved me,
My Johnny was a shoemaker but now he’s gone to sea
With pitch and tar to soil his hands
And to sail across the sea, stormy sea,
And sail across the stormy sea.
2.His jacket was a deep sky blue and curly was his hair,
His jacket was a deep sky blue, it was, I do declare,
For to reive(1) the topsails up against the mast
And to sail across the sea, stormy sea,
And sail across the stormy sea.
3.Some day he’ll be a captain bold with a brave and a gallant crew,
Some day he’ll be a captain bold with a sword and spy-glass too.
And when he has a gallant captain’s sword
He’ll come home and marry me, marry me,
He’ll come home and marry me.

Il mio Johnny era calzolaio e mi amava teneramente
Il mio Johnny faceva il calzolaio ma ora è andato per mare
Con pece e catrame a sporcargli le mani
a navigare attraverso il mare, il mare in tempesta,
A navigare attraverso il mare in tempesta. 
La giacca era color profondo cielo, aveva i capelli ricci
ve lo dico io, la giacca era color profondo cielo
Per tirare le vele contro l’albero
E navigare attraverso il mare, il mare in tempesta,
E navigare attraverso il mare in tempesta. 
Un giorno sarà un capitano audace con un equipaggio valente e valoroso,
Un giorno sarà anche lui un capitano audace con la spada e il cannocchiale.
E quando avrà la spada di valoroso capitano
Verrà a casa e mi sposerà, mi sposerà,
Tornerà a casa e mi sposerà.

NOTE
(1) la maggior parte delle versioni riporta il termine “reef” = terzarolare. Nel linguaggio marinaro, ridurre la superficie velica esposta al vento prendendo una o più mani di terzaroli oppure, su alcuni tipi di imbarcazioni a vela, arrotolando la randa attorno al boma o attorno (o dentro) l’albero, mediante dispositivi a rullo posti nel boma o alla base dell’albero (Treccani)
La parola “reive” significa tirare la corda attraverso gli occhielli; il che implica forse che Johnny farà un nuovo tipo di cucitura

altre interpretazioni

John Renbourn esegue una versione strumentale in The lady and the unicorn (1970)
John Renbourn Group (con la voce di Jacqui McShee) in A maid in Bedlam (1977)

la versione del John Renbourn Group ricalca sostanzialmente quella degli Steeleye Span, con l’aggiunta di un’ultima strofa

And when I am a captain’s wife, I’ll sing the whole day long,
Yes, when I am a captain’s wife then this will be my song.
May peace and plenty bless our days
And little ones upon my knee
My Johnny was a shoemaker.

E quando sarò la moglie di un capitano, canterò tutto il giorno,
quando sarò la moglie di un capitano, ecco la mia canzone.
Possano la pace e l’abbondanza benedire i nostri giorni
E i piccoli sulle mie ginocchia
Il mio Johnny era un calzolaio.

LINK
https://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/myjohnnywasashoemaker.html

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Pubblicato da Sergio Paracchini

Sergio Paracchini, ascoltatore seriale di buona musica, dagli anni ’70 innamorato del folk revival (celtico e non solo). Gestisce il gruppo Facebook “Folk rock e dintorni”.

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