Horn of the hunter

Horn of the hunter/Old John Peel è una canzone popolare tra i cacciatori del Cumeberland inglese dedicata al rinomato John Peel
Roud 1859 ; Mudcat 4518 ; Jackson Gillbanks]

John Peel è stato probabilmente il cacciatore più celebre della storia inglese, o almeno di quella del Cumberland (regione dell’Inghilterra nord occidentale). Vissuto nel XVIII secolo, a lui sono dedicate numerose ballate che ne celebrano le gesta.

Conosciuta anche come Old John Peel o John Peel’s Echo, questa è una delle più popolari tra i cacciatori di quella regione, seconda forse solo a D’ye ken John Peel, scritta da John Woodcock Graves nel 1824. Horn of the hunter però è più antica; la sua prima stesura è attribuita a Jackson Gillbanks, un contemporaneo di Peel.

La versione di Maddy Prior e Tim Hart, inserita nel secondo volume di Folk Songs of Old England, è una miscellanea di due varianti raccolte in diverse località della Cumbria

1.For forty long years have we known him,
A Cumberland yeoman of old,
And thrice forty years shall have perished,
Ere the fame of his deeds shall grow cold.
No broadcloth nor scarlet adorned him
Nor buckskin that rivals the snow.
But of plain Skiddaw grey was his garment,
And he wore it for work, not for show.
For the horn of the hunter ’s now silent
On the banks of the Ellen no more,
Nor in Denton you’ll hear its wild echo,
Clear sound o’er the dark Caldew’s roar.

2.When darkness at night draws her mantle,
And the coal round the fire bids us still,
Our children will say, “Father tell us
Some tales of the famous John Peel.”
We’ll tell them of Ranter and Royal,
Of Britain and Melody too,
How they put up our fox at Keswick
And chased him from scent to full view.
3.From Denton to Brighten to Skiddaw,
Through Isel, Bewaldeth, Whitefield,
We galloped like madmen together,
To follow the hounds of John Peel.
So long may we hunt with each other,
Till the hand of old age you can feel,
And men feel like sportsmen and brothers,
So remember the hounds of John Peel.

Da quaranta lunghi anni lo conosciamo,
un vecchio gentiluomo(1) del Cumberland,
e tre volte quaranta anni saranno passati
prima che la fama delle sue azioni si raffreddi.
Né panno né scarlatto lo adornavano
né pelle di daino che si oppone alla neve.
Ma il suo vestito era di semplice lana grigia di Skiddaw(2),
e lo indossava per lavoro, non per mettersi in mostra.
Perché il corno del cacciatore ora tace
non più sulle rive dell’Ellen,
e nemmeno a Denton ne sentirai l’eco selvaggia,
il suono nitido sopra il ruggito dell’oscuro Caldew
(3).
Quando l’oscurità notturna distende il suo manto,
e il carbone attorno al fuoco ci invita ancora,
i nostri figli diranno: “Padre, raccontaci
delle storie del famoso John Peel.”
Parleremo loro di Ranter e Royal,
e anche di Brittain e Melody,(4)
di come hanno scovato la volpe a Keswick
e l’hanno inseguita dall’odore fino in bella vista.
Da Denton a Brighten a Skiddaw,
attraverso Isel, Bewaldeth, Whitefield,(5)
galoppavamo insieme come pazzi,
per seguire i segugi di John Peel.
Che si possa cacciare insieme per tanto tempo,
finché sentiremo la mano della vecchiaia,
tra uomini sportivi e fratelli,
e quindi ricordatevi dei segugi di John Peel.

(1) Yeomen = agricoltori benestanti in grado di gestire in autonomia i loro terreni
(2) pura lana proveniente da pecore Herdwick, la razza autoctona del Lake District centrale e occidentale e vivono sulle montagne più alte dell’Inghilterra
(3)  Il fiume nasce sui fianchi settentrionali di Skiddaw (Cumbria), nell’area di Northern Fells del Lake District inglese, e scorre in direzione nord fino a confluire nel fiume Eden sul lato nord della città di Carlisle.
(4) Nomi di segugi del cacciatore
(5) Nomi di località del Cumberland

LINK
https://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/thehornofthehunter.html
https://www.herdwick-sheep.com/

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Pubblicato da Sergio Paracchini

Sergio Paracchini, ascoltatore seriale di buona musica, dagli anni ’70 innamorato del folk revival (celtico e non solo). Gestisce il gruppo Facebook “Folk rock e dintorni”.

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