Treadmill Song/ Gaol Song

Roud 1077 ; Master title: Gaol Song ; Ballad Index FaE022 ; VWML HAM/3/20/9 ; DT GAOLSONG ; Mudcat 18106 , 33528 ; trad.]

Treadmill Song è una rara canzone della tradizione inglese sulla dura vita nelle carceri inglesi, raccolta sul campo intorno al 1906 nel Dorset (in The Penguin Book Of English Folk Songs, 1959).

Treadmill
Treadmill inventato da William Cubitt

Le origini sono incerte alcuni l’attribuiscono alla testimonianza diretta di un detenuto che visse sulla propria pelle la punizione del “mulino della disciplina”, il famigerato marchingegno del Treadmill/Treadwheel.
L’antenato dell’odierno tapis roulant, è nato come strumento di tortura ottocentesco, ideato come forma di punizione per i detenuti condannati ai lavori forzati, principalmente per combattere l’ozio dei prigionieri (un modo per ” riformare i delinquenti insegnando loro le abitudini dell’operosità “). Fu inventato dall’ingegnere William Cubitt nel 1817-18 e venne infine più proficuamente utilizzato per macinare il grano o pompare l’acqua in tutto il carcere. In Inghilterra venne abolito solo nel 1902.

Il Treadwheel era un grosso cilindro cavo in legno e ghisa, simile ad una ruota, con gradini esterni di legno costruiti attorno alla struttura cilindrica di ferro. Quando l’apparecchio iniziava a ruotare, ogni prigioniero era costretto a camminare lungo i gradini, come una sorta di scalata continua. Il tapis roulant penale era stato progettato per impiegare da due fino a quaranta detenuti. L’energia generata dalla ruota veniva usata nelle carceri per macinare il grano, pompare acqua, per aerare le miniere o solo per punizione.[1]

Treadmill Song

la versione degli Steeleye Span
1.“Step in, young man, I know your face,
It’s nothing in your favour.
A little time I’ll give to you:
Six months unto hard labour.”
Chorus
With me hip! fol the day, me hip! fol the day,
Me hip! fol the day, fol the digee, oh!

2.At six o’clock the screw comes in,
A bunch of keys all in his hand,
Step up, my lads, step up in time,
And tread the wheel till breakfast time.
3.And at eight o’clock the skilly comes in,
It’s sometimes thick and it’s sometimes thin,
And never a word dare we all say,
Or it’s bread and water all next day.
4.At half past eight the bell do ring,
And off to the chapel, boys, we must swing.
Down on our bended knees we fall,
The Lord have mercy on us all.
5.And at nine o’clock the jangle ring
And all on the trap, boys, we must spring.
“Step up, my lads, step up in time,
The wheel’s to tread and the corn’s to grind.”
6.Now Saturday’s come, I am sorry to say,
For Sunday is starvation day.
Our hobnail boots and our tin mugs too,
They are not shined and they will not do.
7.When six long months are gone and past,
Then I’ll return to my bonny, bonny lass.
I’ll leave the turnkeys all behind,
The wheel to tread and the corn to grind.

[traduzione italiana Flavio Poltronieri]
“Entra giovanotto, conosco la tua faccia,
non gioca a tuo favore,
ti concedo poco tempo,
sei mesi di dura fatica”.
Ritornello
Con me: hip! fol the day, me hip! fol the day, me hip! fol the day, fol the digee, oh!
(1)
Alle sei entra la guardia,
un mazzo di chiavi in mano,
avanti, ragazzi miei, fate un passo avanti,
e fate muovere la ruota fino all’ora di colazione.
Alle otto arriva la brodaglia(2),
a volte è densa e a volte è acquosa
e mai nessuno osa dire una parola
o il giorno dopo è pane e acqua.
Alle otto e mezza suona la campana
e barcollando, ragazzi, dobbiamo andare nella cappella,
caschiamo in ginocchio,
il Signore abbia misericordia di tutti noi.
Alle nove suona lo stridulo campanello
e tutti, ragazzi, dobbiamo scattare all’ingranaggio
“Salite, ragazzi miei, salite svelti(3),
la ruota è in funzione e il grano è da macinare”.
Adesso è arrivato sabato, mi spiace dirlo,
perché la domenica è un giorno di fame(4).
I nostri scarponi chiodati e anche le nostre gavette di latta
non sono lucidati e non verranno usati.
Quando sei lunghi mesi saranno passati,
allora io tornerò dalla mia bella, bella ragazza,
lascerò dietro tutti i secondini,
la ruota al lavoro e il grano da macinare.

NOTE
(1) il ritornello è un antichissimo canto di bocca irlandese ritmico-melodico (portaireacht), parecchio comune nella musica tradizionale
(2) la sbobba del carcere, una farinata d’avena molto acquosa preparata con un brodo di carne (o meglio l’acqua di cottura della carne) era il pasto serale del marinaio all’epoca della Vela, l’alimento principale dei prigionieri di guerra navali e di altri prigionieri incarcerati nelle navi prigione. La ricetta della zuppa denominata Skilly ai tempi della guerra, preparata con pastinaca grattugiata o carote, cipolle, aglio e farina d’avena. 
(3) Durante turni estenuanti lunghi anche di otto ore, i forzati salivano l’equivalente virtuale di una rampa di scale altra più di 2.000 metri, rischiando la vita: senza una dieta adeguata, i galeotti spesso collassavano e cadevano dalla ruota.[2]
(4) i detenuti restavano a digiuno se non lavoravano?!

Luke Kelly & The Dubliners
Steeleye Span– Storm Force Ten (voce solista Martin Carthy)
A. L. Lloyd England & Her Traditional Songs il quale commenta “Poche canzoni carcerarie sono state recuperate dalla tradizione inglese e la maggior parte di esse sono irlandesi. Non ne abbiamo trovata nessun’altra simile a questa canzone sul tapis roulant, di cui HEW Hammond trovò due versioni nell’ospizio di Beaminster, Dorset, nel 1906.”

Diverse versioni di questa canzone hanno coinvolto Martin Carthy

Martin Carthy & Dave Swarbrick 2006

[1] https://design.fanpage.it/tapis-roulant-da-strumento-di-tortura-ad-attrezzo-sportivo/
[2] https://www.museodellamemoriacarceraria.it/copertina/ma-il-tapis-roulant-era-uno-strumento-di-tortura-nato-per-punire-i-detenuti/

storia del “mulino della disciplina” (in inglese)
https://mymacabreroadtrip.com/the-victorian-treadmill/?utm_content=cmp-true

https://mainlynorfolk.info/lloyd/songs/gaolsong.html
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=en&id=45141

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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