The Dalesman’s Litany

The Dalesman’s Litany non è una canzone tradizionale, ma una poesia in forma di preghiera (litany) che denuncia le ingiustizie sociali connesse alla rivoluzione industriale, scritta da Frederic William Moorman, professore di Lingua e Letteratura inglese all’Università di Leeds all’inizio del 1900 e pubblicata nel 1918 nel suo libro Songs of the Ridings

Il “Dalesman” è un valligiano, un uomo proveniente dalle zone rurali delle colline a nord dello Yorkshire industriale. Nel corso del XIX, l’industrializzazione aveva attirato e/o costretto molti lavoratori a trasferirsi nelle città dove le condizioni di lavoro erano durissime e le prestazioni sociali disastrosamente inadeguate, per poi rimandarli da vecchi a morire nei paesi natali ormai “abitati” solo da distese di erica

La “litania” di Moorman, che esprime l’invocazione a Dio di uno di questi uomini, è diventata una canzone nel corso degli anni ’60, grazie alla melodia attribuita a Dave Keddie.

Tim Hart e Maddy Prior hanno tradotto il testo dal dialetto dello Yorkshire in inglese e inserito la canzone nel primo volume delle loro Folk songs of old England

la versione di Hart/Prior

1.It’s hard when folks can’t find their work
Where they’ve been bred and born.
When I was young I always thought
I’d bide amidst fruits and corn.
But I’ve been forced to work in town
So here’s my litany:
From Hull and Halifax and Hell,
Good Lord, deliver me!
2.When I was courting Mary Jane
The old squire, he says to me,
“I’ve got no rooms for wedded folk;
Choose whether to go or to stay.”
I could not give up the girl I loved
So to town I was forced to flee:
From Hull and Halifax and Hell,
Good Lord, deliver me!
3.I’ve worked in Leeds and Huddersfield
And I’ve earned some honest brass.
In Bradford, Keighley, Rotherham
I’ve kept my bairns and lass.
I’ve travelled all three Ridings round
And once I went to sea:
From forges, mills and coaling boats,
Good Lord, deliver me!
4.I’ve walked at night through Sheffield lanes
T’was just like being in hell.
Where furnaces thrust out tongues of fire
And roared like the wind on the fell.
I’ve sammed up coals in Barnsley pit
With muck up to my knee:
From Barnsley, Sheffield, Rotherham,
Good Lord, deliver me!
5.I’ve seen fog creep across Leeds bridge
As thick as the bastile soup.
I’ve lived where folks were stowed away
Like rabbits in a coop.
I’ve seen snow float down Bradford Beck
As black as ebony:
From Hunslet, Holbeck, Wibsey Stack,
Good Lord, deliver me!
6.But now that all our children have gone
To the country we’ve come back.
There’s forty miles of heathery moor
’Twixt us and the coal-pit stack.
And as I sit by the fire at night
I laugh and shout with glee:
From Hull and Halifax and Hell,
The Good Lord delivered me.

È dura quando la gente non riesce a trovare lavoro
dove è nata e cresciuta.
Quando ero giovane ho sempre pensato
che sarei rimasto tra frutta e grano.
Ma sono stato costretto a lavorare in città
così ecco la mia preghiera:
Da Hull e Halifax e dall’inferno,(1)
Buon Dio, liberami!
Quando corteggiavo Mary Jane
il vecchio padrone mi disse:
“Non ho stanze per gli sposi(2);
scegli se andare o restare”.
Non potevo rinunciare alla ragazza che amavo,
così fui costretto a fuggire in città:
da Hull e Halifax e dall’inferno,
Buon Dio, liberami!
Ho lavorato a Leeds e Huddersfield
e mi sono guadagnato qualche onesta moneta(3).
A Bradford, Keighley, Rotherham
ho mantenuto i miei figli e la mia donna.
Ho viaggiato per tutti e tre i distretti [dello Yorkshire](4)
e una volta sono andato per mare:
da fucine, mulini e barche di carbone
Buon Dio, liberami!
Ho camminato di notte per i vicoli di Sheffield
era come essere all’inferno.
Dove le fornaci sprigionavano lingue di fuoco
e ruggivano come il vento sulla collina.
Ho raccolto il carbone nella fossa di Barnsley
con il fango fino al ginocchio:
da Barnsley, Sheffield e Rotherham,
Buon Dio, liberami!
Ho visto la nebbia insinuarsi sul ponte di Leeds
densa come la zuppa dell’ospizio.
Ho vissuto dove la gente veniva stivata
come conigli in una gabbia.
Ho visto la neve galleggiare lungo il Bradford Beck
nera come l’ebano:(5)
da Hunslet, Holbeck, Wibsey Stack,
Buon Dio, liberami!
Ma ora che tutti i nostri figli se ne sono andati,
al paese siamo ritornati .
Ci sono quaranta miglia di brughiera di erica
tra noi e la ciminiera della miniera di carbone.
E quando mi siedo accanto al fuoco la sera
rido e grido di gioia:
da Hull e Halifax e dall’inferno,
il buon Dio mi ha liberato.

NOTE
(1) L’invocazione è basata su un antico proverbio dello Yorkshire che accostava alle fiamme dell’inferno le acque vorticose del fiume Hull e i severissimi magistrati della città di Halifax
(2) i braccianti in una grande fattoria vivevano in alloggi  situati in un edificio a parte, dei dormitori riservati ai soli uomini non sposati
(3) letteralmente “qualche onesto ottone”
(4) le tre suddivisioni storico-amministrative dello Yorkshire, la suddivisione dello Yorkshire in tre distretti risale all’epoca vichinga e rimase operativa fino alla riforma del 1974
(5) probabilmente annerita dal carbone

altre interpretazioni

Christy Moore nella raccolta The Early Years
Louis Killen in Gallants lad are we (1976), una raccolta di canzoni dedicate alla Rivoluzione Industriale
Roy Bailey nel suo album del 1971
The Peelers in Banish Misfortune (1972)

LINK

https://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/thedalesmanslitany.html

https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=45381&lang=it

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Pubblicato da Sergio Paracchini

Sergio Paracchini, ascoltatore seriale di buona musica, dagli anni ’70 innamorato del folk revival (celtico e non solo). Gestisce il gruppo Facebook “Folk rock e dintorni”.

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