Salonika, la street ballad di Cork

Salonika è una canzone contro la guerra originaria di Cork (Irlanda) ai tempi della prima guerra mondiale e di autore anonimo. E’ stata portata nel Folk revival irlandese da Jimmy Crowley che ascoltò la ballata negli anni 70, dalla signora Helena Ronayne. Erano gli anni in cui i Dubliners stavano facendo conoscere le ballate tradizionali della loro città in tutto il continente e anche i musicisti di Cork avrebbero voluto fare altrettanto e cantare le proprie ballate con il proprio accento. La nonna di Mick Murphy, un membro degli Stoker Lodge, che assisteva alle prove del gruppo in casa di Mick insegnò la ballata a Jimmy Crowley dicendo che era stata una canzone popolare a Cork come street-ballad fino alla Seconda Guerra Mondiale.

Una street ballad di Cork

La ballata è uno spaccato di vita popolare irlandese risalente alla prima guerra mondiale, si tratta di un battibecco tra due vicine di casa, una con il marito partito per la guerra (e che riceve una specie di sussidio statale) e l’altra con il marito rimasto a casa, forse un poliziotto (considerato con disprezzo un “fannullone”). La melodia però è tutt’altro che malinconica, e prende le mosse dall’allegra marcetta cantata soldati che vanno a Salonicco! (So right away Salonika, Right away, me soldier boy).

La ballata termina con l’esortazione a non sposare un soldato di sua Maestà, ma un patriota, ovvero un “Sinn Féinner”, che se proprio deve lottare che almeno la faccia per la repubblica d’Irlanda!

Ulteriori ricerche in merito alla ballata la trovano diffusa un po’ in tutta l’Irlanda, sebbene con versioni diverse, sia nella Dublino popolare che presso le comunità dei traveller a Newry.

Jimmy Crowley & Stokers Lodge live
The Dubliners
The Government Rams
Lankum live 2015

Salonika

anti-war song

Come in tante altre canzoni anti-reclutamento chi si lamenta è la moglie di un soldato arruolatosi per combattere nella prima guerra mondiale che rinfaccia, probabilmente alla sua vicina, di avere un marito “imboscato”. Il suo se non è morto, molto probabilmente ritornerà a casa mutilato.
Più che altro però, la donna se la prende con il governo inglese che, per finanziare la guerra, ha imposto nuove tasse.

Un’altra interpretazione vede il lamento come un battibecco tra due donne, la prima moglie di un irlandese “pro” repubblica irlandese, l’altra di un irlandese o inglese “pro” unione con l’Inghilterra.

Non risulta molto chiaro a quale delle due donne attribuire i versi, così ho ipotizzato un alternanza per ogni strofa e la cosa funziona abbastanza bene.

Oh me husband’s in Salonika (1)
And I wonder if he’s dead
And I wonder if he knows he has a kid
With a foxy head(2)
CHORUS
So right away, so right away(3)
So right away Salonika
Right away, me soldier boy


When the war is over
What will the slackers(4) do?
They’ll be all around the soldiers
For to loan ‘em a bob(5) or two . . .

And when the war is over
What will the soldier’s do?
They’ll be walking around with a leg and a half
And the slackers they’ll have two

They tax’d a pound of butter
And they tax’d the ha’penny bun.
And still with all their taxin’
They can’t bate the bloody hun!

They tax’d the colloseum(6)
And they tax’d St. Mary’s Hall!
Why don’t they tax the bobbies,
With their backs against the wall(7)?

When the war is over
What will the slackers do?
For every kid in America
In Cork there will be two!

They takes us out to blarney(8)
And they lays us on the grass
They puts us in the family way
Then they leaves us on our arse!

There’s no lino in the parlour
And in the kitchen too.
And a lovely glass-backed chiffonier
That we got from Dickie Drew(9)

Oh never marry a soldier
A sailor, or a marine
And keep your eye on that Sinn Fein boy
With his yellow(10), white, and green!

PRIMA DONNA: Mio marito è a Salonicco
e mi chiedo se sia morto,
mi chiedo se sappia che ha un figlio
con la testa rossa
CORO
Così andiamo su andiamo
a Salonicco
andiamo mio soldatino


SECONDA DONNA: Quando la guerra finirà
cosa faranno i fannulloni?
Saranno tutti intorno ai soldati
per chiedere in prestito dei soldi.

PRIMA DONNA: E quando la guerra sarà finita
che cosa faranno i soldati?
Andranno in giro con una gamba e mezzo
e i fannulloni ne avranno due.

SECONDA DONNA: Ci tassano la libbra di burro
e il panino da mezzo penny
eppure con tutte le loro tasse,
non riescono a battere il sanguinario crucco.

PRIMA DONNA: Tassano il Teatro d’opera
e il St. Mary’s Hall!
Perchè non tassano i poliziotti
che se ne stanno al riparo?

SECONDA DONNA: Quando la guerra sarà finita
cosa faranno i fannulloni?
Per ogni bambino in America
a Cork ce ne saranno due!

PRIMA DONNA: Ci riempiono di chiacchiere
e ci stendono sull’erba
ci instradano nella famiglia,
e poi ci lasciano senza il becco di un quattrino.

SECONDA DONNA: Abbiamo ora il linoleum nel salotto
e anche in cucina
e una bella cassettiera con l’alzata in vetro
che abbiamo preso da Dickie Drew.

PRIMA DONNA: Non sposare mai un soldato
un marinaio o un marine
e tieni d’occhio quel ragazzo feniano
con il suo giallo, bianco e verde!

NOTE
1) Salonicco è in pratica il porto di Atene, all’epoca diventato il porto di sbarco per le truppe anglo-francesi che combattevano a Gallipoli.
2) letteralmente “Testa di volpe” ma si riferisce al colore di capelli; si presume che il marito non avesse i capelli rossi
3) un po’ come le sillabe non sense la frase potrebbe intendersi come un’incitazione o un grido. Un’altra supposizione è che sia una storpiatura di “write away”, come un esortazione a continuare a scrivere le lettere a casa
4) il fannullone è l’imboscato rimasto a casa, ma anche è il soprannome dato dagli unionisti ai pro-repubblicani
5) tra i tanti significati gergali della parola bob c’è anche quello che significa soldi
6) Coliseum è un tipico nome per il teatro d’opera, famoso ad esempio il London Coliseum. A Cork il Coliseu si trovava in King Street. Il Mary’s Hall, era un music hall costruito in St. Mary’s Road
7) letteralmente “con le spalle contro al muro”
8) la Blarney Stone è un blocco di pietra dalla colorazione tendente al blu incorporato nel castello di Blarney a circa 10 km da Cork. Secondo la leggenda a chi bacia la pietra viene fatto dono dell’eloquenza e dell’adulazione. John O’Connor Power in ‘Irish Wit and Humour’ (1890) ‘Blarney is something more than mere flattery. It is flattery sweetened by humour and flavoured by wit. Those who mix with Irish folk have many examples of it in their everyday experience
9) Dickie Drew (soprannominato “Glue”) era un noto proprietario di un banco di pegni e usuraio sul lato nord del fiume Cork
10) il tricolore irlandese è verde, bianco e arancio, non giallo. Il tricolore con il giallo è la bandiera della contea irlandese di Offaly quasi al centro dell’Irlanda. Il giallo era stato a volte utilizzato al posto dell’arancione, in ogni caso il tricolore è considerata da molti irlandesi come la bandiera dello Sinn Fein (la repubblica d’Irlanda è stata ufficialmente istituita solo nel 1922)

FONTI
http://www.wtv-zone.com/phyrst/audio/nfld/25/salonika.htm
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=100259
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=5460
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=47843

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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