The Collier Laddie

Roud 3787 ; G/D 5:991 ; Ballad Index Ord040A ; trad.]

The Collier Laddie (in italiano il ragazzo minatore) è una canzone scozzese scritta da Robert Burns nel 1792, su una giovane donna che ama il suo giovane minatore. L’estrazione del carbone in Scozia risale a più di mille anni fa e raggiunse il suo culmine all’inizio del XX secolo, ma questa canzone è stata scritta prima delle miniere profonde o dell’industrializzazione della Scozia.
Lavorare nelle miniere di carbone nel Settecento era un lavoro molto duro ed estenuante e in Scozia tra i minatori venivano spesso reclutati i poveri e i criminali, grazie alla Poor law (1574-1845) che permetteva di mettere sotto contratto a vita i vagabondi e i disoccupati. I minatori scozzesi nel Settecento non potevano lasciare il lavoro senza il consenso scritto dei loro padroni. Se fuggivano, potevano essere braccati, accusati penalmente e puniti con la fustigazione o altre pene corporali. 

The Collier Laddie

Nella canzone la ragazza incontra lungo la strada un gentiluomo, mentre cerca di raggiungere il ragazzo minatore di cui è innamorata e con cui vorrebbe vivere. Come da prassi per questo genere di canzoni il gentiluomo la corteggia, millantando terre e ricchezze che saranno sue “se lascerai il tuo minatore!” [“Gin ye’ll leave your collier laddie!“], ma il testo sottointeso è “se me la dai”. La ragazza non si lascia ingannare dalle lusinghe del bellimbusto e tira dritto per la sua strada dicendo “Loove for loove is the bargain for me


1.’ O, whare live ye my bonie lass,
And tell me how they ca’ ye?’
‘ My name,’ she says, ‘ is Mistress Jean,
And I follow the collier laddie.’
2.’ O, see you not yon hills and dales
The sun shines on sae brawlie?
They a’ are mine, and they shall be thine,
Gin ye’ll leave your collier laddie!’
3.’ And ye shall gang in gay attire,
Weel buskit up sae gaudy,
And ane to wait on every hand,
Gin ye’ll leave your collier laddie!’
4.’ Tho’ ye had a’ the sun shines on,
And the earth conceals sae lowly,
I wad turn my back on you and it a’,
And embrace my collier laddie.’
5. ‘ I can win my five pennies in a day,
An’ spend it at night fu’ brawlie,
And make my bed in the collier’s neuk
And lie down wi’ my collier laddie.’
6. ‘ Loove for loove is the bargain for me,
Tho’ the wee cot-house should haud me,
And the warld before me to win my bread –
And fair fa’ my collier laddie!’

Traduzione italiana Cattia Salto
“Dove abiti mia bella ragazza
e dimmi come ti chiami?”
“Mi chiamo Madama Jean
e seguo il ragazzo minatore”
“Oh, vederti laggiù le colline e le valli
baciate dal sole?
Sono tutte mie e tue saranno,
se lascerai il tuo minatore!
E andrai in abiti vivaci,
ben vestita vistosamente,
e un valletto per lato,
se lascerai il tuo minatore!”
“Anche se per voi il sole risplende,
e la terra nasconde cose umili,
preferisco voltare le spalle a te e a tutto il resto,
e abbracciare il mio ragazzo minatore.
Posso guadagnare cinque penny in un giorno,
e trascorrere una notte brava
e rifammi il letto nell’angolo del minatore
e sdraiarmi con il mio ragazzo minatore.
L’amore per l’amore è la mia occasione(1),
anche se potrei essere attratta da una casetta,
ho il mondo davanti a me per guadagnarmi il pane –
e buona fortuna al mio minatore”(2)

NOTE
(1) evidentemente i genitori non hanno dato il consenso alle loro nozze
(2) letteralmente dice “buona caduta mio minatore” in altre versioni diventa “An share wi ma collier laddie.” o “An’ lay doon wi’ ma collier laddie.” In realtà Fair faa ye -Fair fa’ ye è un’espressione di buon augurio
https://clydesburn.blogspot.com/2020/06/fair-fa-ye-story-of-traditional.html

Alan Reid
The Corries
Ewan MacColl
Jean Redpath

National Mining Museum

Uno dei migliori esempi sopravvissuti di un pozzo di una miniera di carbone vittoriana si trova appena fuori Edimburgo. Risalente al 1895, il National Mining Museum of Scotland è stato descritto come il “primo super pozzo” del Paese. Dopo la chiusura della miniera nei primi anni ‘80, il luogo è rinato come museo e sito premiato che offre visite guidate con testimonianze dirette condotte dagli stessi ex minatori, che raccontano com’era la vera vita dei lavoratori e delle loro famiglie.

LINK
https://radicalindydg.wordpress.com/2013/09/14/the-duke-the-mines-and-the-black-black-coal/
https://mainlynorfolk.info/folk/songs/thecollierladdie.html
https://thecoalbunker.stir.ac.uk/2020/07/14/landscape-literature-and-the-place-of-the-scottish-coal-mine-18th-century-to-present/

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.