Bede’s Death Song

Bede’s Death Song è il nome dato a una poesia in inglese antico di cinque versi, presumibilmente le ultime parole del Venerabile Beda, monaco e dottore della Chiesa vissuto tra il settimo e l’ottavo secolo. È di gran lunga il poema in inglese antico che sopravvive nel maggior numero di manoscritti (per lo più medievali) compilati sia nei dialetti della Northumbria che in quelli della Sassonia occidentale.
I versi sono stati attribuiti allo stesso Bede, ma si tratta di attribuzione successiva e non certa

Gli Steeleye Span hanno inserito il canto (musicato da Rick Kemp) nell’album They called her Babylon (2004)

la poesia in inglese moderno

Facing Death, that inescapable journey,
who can be wiser than he who reflets,
while breath yet remains,
on whether his life brought others happiness, or pains,
since his soul may yet win delight’s
or night’s wayafter his death-day.

Di fronte alla morte, quel viaggio inevitabile,
chi può essere più saggio di colui che riflette,
mentre resta ancora il respiro,
se la sua vita ha portato agli altri felicità, o dolori,
poiché la sua anima può ancora conquistare la gioia
o la via della notte dopo il giorno della sua morte.

la poesia in old English
lira di Trossingen

Ipotesi del canto nel Medioevo

Michael Lemon

https://en.wikipedia.org/wiki/Bede%27s_Death_Song

http://www.thehypertexts.com/Bede’s%20Death%20Song%20Modern%20English%20Translation.htm

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Pubblicato da Sergio Paracchini

Sergio Paracchini, ascoltatore seriale di buona musica, dagli anni ’70 innamorato del folk revival (celtico e non solo). Gestisce il gruppo Facebook “Folk rock e dintorni”.

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