Quinze Marins, Michel Tonnerre

Michel Tonnerre era particolarmente affezionato alla canzone dei pirati “Quindici uomini sulla cassa del morto” (Dead Man’s Chest) resa famosa da R.L. Stevenson nel suo libro L’isola del Tesoro  e ne ha registrato varie versioni. Il titolo è stato scelto dall’etichetta KELTIA per l’album, Quinze Marins, 2007 (come precisa Flavio Poltronieri, una raccolta che comprendeva 15 canzoni tratte dai quattro suoi dischi di cui la Keltia deteneva i diritti).

Long John Silver
Long John Silver nella serie Tv Black Sails

Stevenson scrive solo pochi versi di una ballata
«Fifteen men on the dead man’s chest—
Yo-ho-ho, and a bottle of rum!
Drink and the devil had done for the rest—
Yo-ho-ho, and a bottle of rum!
»
ma ovviamente le versioni cinematografiche e teatrali del libro hanno fatto si che la canzone fosse anche cantata.
Tra i vari adattamenti si veda quello dei Jolly Rogers sul poema Derelict di Young E. Allison (18912).

Quinze Marins

Michel Tonnerre in Ti-Beudeff 1993
Testo in francese e musica di Michel Tonnerre ; in questa versione emerge la vena rock di Tonnerre perfetto nel suo “phisique du role”, qualche hanno dopo si vestirà pure da pirata per la sua opera  Libertalia (1996)

Quinze marins

Quinze marins sur le bahut du mort
Hop là ho ! une bouteille de rhum
À boire et le diable avait réglé leur sort
Hop là ho ! une bouteille de rhum.

 
Long John Silver a pris le commandement
Des marins, et vogue la galère
Il tient ses hommes comme il tient le vent
Tout le monde a peur de Long John Silver.
 
C’est Bill, le second du corsaire,
Le capitaine Smith en colère
Qu’est revenu du royaume des morts
Pour hanter la cache au trésor.
 
« Essaie un peu de me contrecarrer
Et tu iras où tant d’autres sont allés
Quelques-uns aux vergues
et quelques-uns par dessus bord
Tout le monde pour nourrir les poissons d’abord. »
 
Nous finirons par danser la gigue
La corde au cou, au quai des pendus
Toi, John Forest, et toi, John Merigue
Si près du gibet que j’en ai le cou tordu.

QUINDICI MARINAI

15 marinai sulla Cassa da morto (1)
Hop là ho ! E una bottiglia di rum
da bere e il diavolo ha fatto il resto
Hop là ho ! Una bottiglia di rum.

 
Long John Silver (2) ha preso il comando
dei marinai e salpato la galea (3)
Tiene i suoi uomini come tiene il vento
Tutti hanno paura di Long John Silver .
 
C’è Bill (4), il capo in seconda del corsaro,
Il Capitano Smith arrabbiato
Che è tornato dal regno dei morti
Per infestare il tesoro nascosto.
 
“Provaci solo ad ostacolarmi
E andrai dove sono andati tutti gli altri
qualcuno sui pennoni
e qualcuno fuori bordo,
tutti innanzitutto a nutrire i pesci. “
 
Finiremo per ballare la giga
La corda intorno al collo, al molo degli impiccati(5)
Tu, John Forest, e tu, John Merigue
Così vicino alla forca che ho il collo storto.

NOTE Quinze Marins Italian translation/Traduzione italiana Cattia Salto
(1) Dead Man’s Chest è il nome di un isolotto (Peter Island) nelle Isole Vergini britanniche
(2)mLong John Silver è un personaggio inventato da Stevenson, il prototipo del pirata privo di morale (o meglio con una morale tutta sua), con una gamba di legno e il fido pappagallo sulla spalla; consiglio la lettura del romanzo “La vera storia del pirata Long John Silver” (titolo originale Long John Silver) di Björn Larsson con un’intrigante e ben documentata ricostruzione storica: sono le memorie del pirata narrate in prima persona nell’anno 1742, un piccolo, delizioso saggio sulla pirateria
«Ci sono solo due vie, per chi vuole vivere da essere umano con qualche senso finché non muore. Una è mantenere la rotta. L’altra è farsi impiccare.» in Björn Larsson, La vera storia del pirata Long John Silver p. 407

(3) “vogue la galère ” è entrata nell’uso corrente come espressione per dire “accada quel che accada” o “in bocca al lupo”

(4) Billy Bones il vecchio marinaio che alloggia nella Locanda  “L’ammiraglio Benbow” a Black Hill Cove nel romanzo di Stevenson, è il personaggio da cui si dipana tutta la storia: era stato uno dei marinai del pirata Flint, l’unico a conoscere l’ubicazione del favoloso tesoro del pirata perchè in possesso della mappa del tesoro disegnata dallo stesso Capitano Flint.
(5) i pirati e i loro sodali venivano impiccati e spesso lasciati penzolare a monito per la brava gente https://terreceltiche.altervista.org/hoist-the-colours/

LINK

https://iperborea.com/titolo/75/
https://en.wikisource.org/wiki/Buried_Caesars/Chapter_14#Derelict
https://www.hallofseries.com/black-sails/black-sails-john-silver-leggenda/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

Una risposta a “Quinze Marins, Michel Tonnerre”

  1. “Quinze Marins” non è il titolo dato da Michel Tonnerre ad un suo disco originale, bensì quello scelto dall’etichetta KELTIA per una raccolta che comprendeva 15 canzoni tratte dai quattro suoi dischi di cui detenevano i diritti: Fumier D’Baleine (1992), Ti-Beudeff (1993), L’Oiseau Noir (1995) e Douce Barbarie (1997). Il cd fu commercializzato dieci anni dopo la fine del rapporto contrattuale, nel 2007.

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