John of Ditchford

John of Ditchford è una canzone composta da Tim Harries e inserita nell’album degli Steeleye Span Bedlam Born (2000).
Il testo è un adattamento da “A Lynching (1322)” di Eric Jenkins, pubblicato in Nothamptonshire Murder Tales  (1998).
La vicenda si svolge nella campagna del Northampton inglese.

1.In the spring of Thirteen Twenty-Two
Henry Felip and his son
Were riding home from Northampton
When they met with six bold robbers.
2.Henry shouted to his son,
Take the money boy and run
So he’s turned his horse to Courteenhall
For to raise the hue and cry.
3.His father faced this ugly crew
But six to one what could he do?
And when the son returned with help
He was too late to save him.
4.He left his father where he lay
Through his tears to ride that day
And pursue the killers in their way
As they made off in the distance.
5.Five of six they swiftly caught
But one alone did slip their grasp
An to Wooton Church he’s turned away
And through her doors she’s took him.
6.Sanctuary was his claim,
Grief and sword outside remain
Till the Coroner he quickly came
For to hear the thief’s confession.
7.I’m John of Ditchford said the man,
I was there of six our band
And yes we killed the Nobleman
On the road to Stoke Bruerne.
8.Do you now abjure the realm?
What’s your meaning? says young John,
You will leave this land and ne’er return
Or your blood we will spill on her.
9.Do you now abjure the realm?
I abjure it says young John
So to Dover you will straightway go
And the first ship you will take her.
10.He must reach that distant port
Without coin nor shoes nor friend
And stand in the ocean to his knees
And wait what ship would have him.
11.They took from him all he had
Gave him sackcloth for to wear
And a wooden cross for him to hold
On the lonely road to Dover.
12. He sets out upon the road
Cross in hand and heavy heart
They found him headless in a field
One mile away from Wooton.

Steeleye Span in Bedlam Born (2000)

Nella primavera del 1322
Henry Felip e suo figlio
erano di ritorno a casa da Northampton
quando incontrarono sei briganti temerari. 
Henry gridò a suo figlio,
“Prendi i soldi, ragazzo, e scappa”
Così egli rivolse il suo cavallo verso Courteenhall
per gridarlo ai quattro venti (1).
Il padre affrontò quella brutta cricca
ma sei contro uno, cosa poteva fare?
E quando il figlio tornò con il soccorso
era troppo tardi per salvarlo. 
Lasciò il padre dove era morto
per cavalcare in quel giorno tra le lacrime
e inseguire gli assassini nella loro direzione
mentre si allontanavano in lontananza. 
Cinque su sei li catturarono rapidamente
tranne uno solo che riuscì a sfuggire
e ad allontanarsi verso la chiesa di Wootton
che lo accolse fra le sue porte. 
Il santuario era il suo rifugio reclamato,(2)
restavano fuori il dolore e la spada
finché l’inquirente (3) lestamente arrivò
per ascoltare la confessione del ladro. 
“Sono John di Ditchford -disse l’uomo-
ero lì con sei della banda
e sì, abbiamo ucciso il Nobile Signore
sulla strada per Stoke Bruerne. “
“Abiuri ora il regno?(4)”
“Che cosa significa? “-disse il giovane John-
“Lascerai questa terra e non tornerai mai più
oppure il tuo sangue sarà versato su di essa
Abiuri ora il regno?”
“Abiuro”,” -dice il giovane John
“Allora andrai subito a Dover
e prenderai la prima nave.”
Egli doveva raggiungere quel porto lontano
senza soldi, né scarpe né amici
e stare inginocchiato davanti all’oceano
ad aspettare la nave che lo avrebbe raccolto.
Gli hanno portato via tutto ciò che aveva
gli hanno dato un sacco da indossare
e una croce di legno da tenere in mano
sulla strada solitaria per Dover. 
Si è messo in cammino
la croce in mano e il cuore pesante
lo hanno trovato senza testa in un campo
a un miglio di distanza da Wootton.
NOTE
(1) Letteralmente “grido e grido” L’espressione ridondante indicava nel diritto comune la facoltà data a chi era stato testimone di un crimine di “gridarlo ai quattro venti” e tale grido poteva essere mantenuto e trasmesso di contea in contea fino all’arresto del colpevole.
(2) C’erano pochi ricorsi legali a disposizione di una persona accusata di un crimine. Una possibilità era quella di reclamare rifugio in specifici luoghi “sicuri”, di solito una chiesa
(3) il termine coroner in questo contesto non significa medico legale quanto piuttosto funzionario che indaga su morti violente
(4) quando un criminale accusato lasciava la temporanea sicurezza del luogo sacro aveva due scelte: diventare un fuorilegge oppure l’esilio. L’accusato doveva confessare ufficialmente il suo crimine e giurare di lasciare il regno entro un determinato periodo di tempo e di non tornare mai più.

https://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/johnofditchford.html
https://en.wikipedia.org/wiki/Hue_and_cry
https://www.britainexpress.com/History/articles.htm?article=4

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Pubblicato da Sergio Paracchini

Sergio Paracchini, ascoltatore seriale di buona musica, dagli anni ’70 innamorato del folk revival (celtico e non solo). Gestisce il gruppo Facebook “Folk rock e dintorni”.

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