Captain Ward and the Rainbow è una ballata tradizionale che esalta le imprese di un popolare e famigerato pirata inglese Jack Birdy, terrore della Manica prima e del Mediterraneo poi. Per le sue bizzarrie potrebbe essere considerato il progenitore seicentesco dell’altrettanto famoso (ai giorni nostri) Capitano Jack Sparrow.
I Pirati del Mediterraneo
Nel secolo successivo l’asse della storia si sposta definitivamente nel Mar delle Antille e il connubio Pirata&Caraibi per noi oggi scatta in automatico, ma nel medioevo i Pirati infestavano i Mari del Nord e soprattutto il Mar Mediterraneo
Captain Ward alias Yusuf Reis

Il Capitano John Ward (1553-1622), soprannominato Jack Birdy nacque a Feversham nel Kent da un semplice pescatore, ma preferì la vita del corsaro sotto il regno di Elisabetta I; caduto in disgrazia sotto Giacomo I (che non volle proseguire la guerra di corsa contro la Spagna) si dedicò alla pirateria nel Canale della Manica, passando ben presto ai ricchi bottini dei traffici mercantili nel Mediterraneo.
John o Jack Ward si fece musulmano e divenne un famigerato pirata barbaresco con il nome di Yusuf Reis, dedito al lucroso traffico degli schiavi (l’oro bianco).
Jack nel suo palazzo di marmo e alabastro a Tunisi allevava piccoli uccellini perciò venne soprannominato Jack “Asfour” (Jack il passero alias Jack Sparrow! )
Il pirata barbaresco Jack Asfour
“Metà uomo, metà leggenda, John Ward era l’arcipirata, il re corsaro del folklore popolare. Autori di ballate londinesi raccontavano per le strade che il “più famoso pirata del mondo” terrorizzava i mercanti di Francia e di Spagna, Portogallo e Venezia, e metteva in rotta i potenti Cavalieri di San Giovanni con la sua intrepidezza e astuzia. Genitori spaventavano i loro figli con i racconti del demone “che non temeva né Dio né il diavolo e le sue azioni sono perfide, maligni i suoi pensieri”,
e si spaventavano a vicenda raccontando che coloro che finivano nelle sue grinfie venivano legati dorso a dorso e gettati in mare, oppure fatti a pezzi, o spietatamente uccisi a colpi di arma da fuoco.
Dai pulpiti, ecclesiastici proclamavano che Ward e i suoi rinnegati avrebbero finito i loro giorni in ebbrezza, lascivia e sodomia nei sibaritici ambienti del loro palazzo tunisino…”. (Adrian Tinniswood in Pirati. Avventure, Scontri E Razzie, 2011)
LA BALLATA: WARD THE PIRATE
[ Roud 224 ; Master title: Captain Ward and the Rainbow ; Child 287 ; G/D 1:39 ; Ballad Index C287
; MusTrad MT332 ; Bodleian Roud 224 ; Mudcat 56447 ; trad.]
Sul Pirata vennero scritte diverse ballate a testimoniare la sua popolarità e anche il professor Child riporta una versione testuale nella sua imponente raccolta “The English and Scottish Popular Ballads”, classificandola al numero 287.
Sebbene Ward fosse oggetto di numerose ballate e scritti di prosa, la ballata tradizionale sembra derivare da foglio volante in carattere gotico del 17 ° secolo. La ballata ha avuto una vita più lunga nel Nuovo Mondo che in Gran Bretagna. Non è stato riscontrato nella tradizione in Inghilterra che dal Child, e le due versioni documentate da Greig ad Aberdeen sembrano essere le ultime riportate in Scozia.
Alcuni dei testi americani parlano della cattura e dell’impiccagione di Ward, che, sebbene coerenti con la storia, non provengono dalla tradizione. È possibile che questo elemento sia stato preso in prestito da qualche altra canzone del mare più o meno allo stesso modo in cui alcune versioni di Sir Andrew Barton (Child 167) prendono in prestito le battute provocatorie di Ward dall’ultima strofa di questa ballata
Though Ward was the subject of numerous ballad and prose pieces, the traditional ballad appears to derive from a black letter broadside of the 17th century.The ballad has had a longer life in the New World than in Britain. It has not been reported from tradition in England since Child, and the two versions recorded by Greig in Aberdeen appear to be the last reported in Scotland.
Some of the American texts tell of Ward’s capture and hanging, which, though consistent with history, do not come from the broadside tradition mentioned above. It is possible that this element may have been borrowed from some other sea song in much the same way in which some versions of Sir Andrew Barton (Child 167) borrow Ward’s taunting lines from the last stanza of this ballad.” (Kenneth S. Goldstein)
Un'”onorata” carriera
Secondo il Child, la carriera piratesca del Captain Ward sarebbe finita nel 1609, ma per certo le sue razzie nel Mediterraneo durarono fino al 1612. Poi si ritirò con la seconda moglie italiana nel suo sontuoso palazzo di Tunisi per trascorrervi la vecchiaia.
Un marinaio inglese che lo incontrò a Tunisi nel 1608 ce lo descrive come un personaggio molto pittoresco e abbastanza simile a Jack Sparrow
.. piccoletto, con pochi capelli quasi tutti bianchi, stempiato, barba e viso scuri. Parla poco e dice quasi sempre parolacce. Ubriaco dalla mattina alla sera.. le abitudini di un marinaio completo. Uno sciocco e un idiota fuori dal suo mestiere.
..very short with little hair, and that quite white, bald in front; swarthy face and beard. Speaks little and almost always swearing. Drunk from morn till night…The habits of a thorough salt. A fool and an idiot out of his trade (Peter Earle, The Pirate Wars. New York, 2005)
La versione scozzese
Captain Ward & Rainbow
I
Come all ye jolly mariners That love to tak’ a dram
I’ll tell ye o’ a robber That o’er the seas did come.
He wrote a letter to his king The eleventh o’ July,
To see if he would accept o’ him For his jovial company.
II
“Ho no, no” says the king, “Oh that can never be,
They tell me ye are a robber, A robber on the sea.”
He has built a bonnie ship, An’ sent her to the sea,/Wi’ fower and twenty mariners To man his bonnie ship wi’.
III
They sailed up an’ they sailed doon,
Sea stately, blythe, an’ free,
Till they spied the king’s high Reindeer
Like a leviathan on the sea.
“Why sit there, ye tinkers,
ye silly cowardly thieves?
Why lie there, you tinkers,
an’ hold oor king in grief?”
IV
They fought from one in the morning
Till it was six at night,
Until the king’s high Reindeer
Was forced to take her flight.
“Gae hame, gae hame, ye tinkers .
Tell ye your king fae me
Though he reign king upon good dry land
I will reign king upon sea.”
CAPTAIN WARD & RAINBOW
I
Venite allegri marinai che amate ascoltare le storie (1)
Vi narrerò di un filibustiere che navigò per i mari.
Scrisse una lettera al suo Re l’11 di luglio
per vedere se lo riceveva per una piacevole visita (2).
II
“O no, no, no – dice il Re- non esiste proprio,
mi risulta che tu sia un pirata, un pirata del mare”
Ha costruito una bella nave e la mandò in mare
con 24 marinai a governare la sua bella nave.
III
Navigarono in lungo e in largo sul mare maestosamente, felici e liberi (3)
finchè videro la Reindeer (4) l’ammiraglia del Re,
come un leviatano del mare
Perchè siete qui, marmaglia (5) voi ladri codardi e sciocchi?
Perchè siete qui, marmaglia
e disturbate il nostro re?”
IV
Dettero battaglia dall’una di mattina
fino alle sei di sera
finchè la Reindeer
fu costretta a darsi alla fuga.
“Tornate a casa, marmaglia
dite al vostro Re per me
anche se lui è il re della terra ferma
io sono il re dei Mari” (6)
NOTE traduzione italiana di Cattia Salto
(1) oppure “that live by tuck of drum“. Una frase di non agile traduzione per l’uso del termine tuck. [ in italiano “che vivete a colpi di tamburo” o qualcosa di simile]
(2) Giacomo I gli rifiutò il perdono regale condannandolo all’esilio perpetuo.
(3) come dice Jack Sparrow “una nave non è solo una chiglia e uno scafo con ponte e vele. Una nave è libertà“
(4) nella versione riportata dal Professor Child la nave è la Rainbow, probabilmente una delle vecchie navi di Sir Francis Drake
(5)termine dispregiativo derivato dai traveller.
(6) la sentenza è memorabile anche scritta “Though he’s the king on dry land and I will be king upon the sea“
Il primo a registrarla fu Ewan McColl nel 1964 che la imparò dal padre scozzese (buona parte del testo viene da Greig and Keith in Last Leaves of Traditional Ballads and Ballad Airs).
Buchan e Hall in The Scottish Folksinger, danno un testo simile, rielaborato dai Tannahill Weavers sulla melodia “Twa Magician” la quale diventerà la versione standard
Linda Morrison per Assassin’s Creed
La versione inglese: Ward the Pirate
La versione inglese di Captain Ward viene da Peter Bellamy che riprende il testo raccolto sul campo a Norfolk da Ralph Vaughan Williams sulla melodia di un’altra ballata Edwin.
Come all you gallant seamen bold,
all you that march to drum,
Let’s go and look for Captain Ward,
far out on the sea he roams.
For he is the biggest robber
that ever you did hear;
And there’s not been such a robber
found in above this hundred year.
Now a ship it was sailing from the east
and going to the west,
Loaded with silks and satins
and velvets of the best.
But in meeting there with Captain Ward,
it was a sad meeting:
For he robbed them of their wealth and store
and bid them tell their king.
So it’s then our king he builded
a ship of noted fame,
She’s call’d the Royal Rainbow
if you would know her name.
And she was as well provided for
as any ship can be,
With thirteen hundred men on board
to bear her company.
And at eight o’clock in the morning
when they did begin to fight;
And so did they continue there
till nine o’clock at night.
“Fight on, fight on!” cried Captain Ward,
“For this sport pleases me;
But though you fight a month or more,
your master still I’ll be!”
So it’s then the Royal Rainbow
she fired but she fired all in vain,
Till six and sixty of her men
all on the decks lie slain.
“Go home, go home!” cried Captain Ward,
“Tell your king from me:
Though he reigns king on all dry land
I’ll reign king on the sea!”
Venite marinai audaci e coraggiosi
che marciate al suono del tamburo
Andiamo a cercare il Capitano Ward,
che naviga sui mari,
perchè è il più gran ladro
di cui abbiate sentito parlare
e non è mai stato trovato un siffatto ladro
in questi ultimi cento anni.
Una nave veniva da oriente
e andava verso l’occidente
Era carica di sete e rasi
e velluti dei migliori.
Ma trovarsi lì con il Capitano Ward
fu un triste incontro
perchè li depredò di tutte le ricchezze e la merce
e li pregò di dirlo al loro re.
Fu così allora che il nostro Re armò
una nave di rinomata fama
che chiamò la Royal Rainbow
se volete sapere il suo nome.
E fu ben provvista
come ogni nave deve esserlo
con 300 mila uomini a bordo
a tenerle compagnia.
Alle otto in punto di mattina
iniziarono a combattere
e continuarono a farlo
fino alle nove di sera.
“Combatti, combatti -gridava il Capitano Ward
perchè quest’attività mi piace
ma anche se combatterete per un mese o più
io resterò il vostro padrone!”
Allora la Royal Rainbow
faceva fuoco, ma invano
finchè 66 dei suoi uomini
sul ponte rimasero stecchiti.
“Tornate a casa, -grido il Capitano Ward-
dite al vostro Re per me:
anche se lui è il re di tutta la terra ferma
io sarò il re dei Mari”
LINK
http://www.sacred-texts.com/neu/eng/child/ch287.htm
http://www.homolaicus.com/storia/trasversale/pirati-corsari.htm
http://guide.supereva.it/rinascimento/interventi/2010/07/dal-kent-a-tunisi
https://corsaridelmediterraneo.it/ward-john/
http://www.tannahillweavers.com/lyrics/1146ly13.htm
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=56447
http://www.contemplator.com/sea/ward.html
https://mainlynorfolk.info/peter.bellamy/songs/wardthepirate.html