Awake, Awake

[trad. arr. Kemp / Prior / Hart / Carthy / Kirkpatrick]

Il testo inglese di Awake, Awake è tratto dalla traduzione di quello che viene comunemente chiamato “Cantico dei Cantici” (che in realtà si dovrebbe tradurre in modo meno poetico “Il Più Bel Cantico” o “Il Miglior Cantico”). Pur senza mutare minimamente il senso delle frasi, mi sono, eccezionalmente, preso qualche licenza traduttivo-ornamentale più in sintonia letteraria con il seducente testo originale.

Questo canto sacro appare in numerose versioni sia in Inghilterra che negli Appalachi, il primo verso è sempre similare ma da lì in poi divergono e hanno anche melodie di forme differenti. Viene generalmente inteso come canzone d’amore all’interno di una coppia dove l’amante si strugge di sentimento, qualche volta fino a morirne ma le variabili sono frequenti. In una più recente (2013) interpretazione The Full English, ad esempio, mescolano varie versioni ed è il padre ad allontanare l’amante dalla propria figlia, il finale rimane comunque aperto a un suo possibile ritorno. Io ho preferito riferirmi alla sensuale sacralità biblica del testo in linea con quella che mi sembra essere la scelta testuale di Steeleye Span.

L’originale ebraico viene generalmente attribuito a Re Salomone poiché questo è ciò che viene affermato nella sua prima riga, in realtà non ci sono prove che ne sia l’autore e neppure si conosce dove e quando fu composto. Essendo stato ricevuto nel Canone, fa parte della Bibbia, i protagonisti del poema (e rispettosamente anche della conseguente canzone degli Steeleye Span) non possiedono un nome e sono in rappresentanza di tutti gli innamorati della Storia. La voce femminile e quella maschile si dividono le rispettive parti cantate di un testo la cui scenografia circostante risulta essere completamente simbolica.

1.Awake, awake oh northern wind
Blow on my garden fair
Let my lover come to me
And tell me of his care
For now the winter it is past
Likewise the drops of rain
Come lie in the valley of lilies
Midst the roses of the plain
2.He took me to a garden fair
And there he laid me down
His left hand lay beneath my head
His right did me surround
His eyes were doves by water brooks
His fingers rods of gold
His head upon my breast did lie
His love did me enfold
3.Her hair is like a flock of goats
Across the mountain side
Her breasts are like the grapes upon
The vine where I shall bide
Her mouth is sweeter far than wine
And warm to my embrace
No mountain side can hide my love
Nor veil conceal her face
4.My lover’s hand was on the door
My belly stirred within
My fingers wet with myrrh
I pulled the bolt to let him in
With my own hands I opened
But I found I was alone
My soul failed for my lover had
Withdrawn himself and gone
5.I’ll get me to a mount of myrrh
And there I’ll lay me down
For waters cannot quench my love
In floods it cannot drown
My love is clear as the sun
She’s fair as the moon
Oh stir not up nor waken love
Lest it should come to soon

Steeleye Span -Storm Force Ten 1977

Svegliati, destati o vento del nord,
soffia sul mio bel giardino,
lascia che il mio amore venga a me
e mi parli dei suoi affanni,
perché ecco, l’inverno è passato,
cessate sono le gocce di pioggia,
vieni a sdraiarti nella valle dei gigli,
tra le rose della pianura.
Mi ha portato in un bel giardino
e lì mi ha adagiato,
la sua sinistra era sotto il mio capo,
e la sua destra mi abbracciava.
I suoi occhi come colombe su ruscelli d’acqua,
le sue dita bacchette d’oro,
la sua testa sopra il mio seno faceva si
che il suo amore mi avvolgesse.
Le chiome di lei come un gregge di capre
che scendono le pendici della montagna,
i suoi seni come grappoli d’uva
sulla vite dove io aspetterò,
la sua bocca molto più dolce del vino
e calda nel mio abbraccio,
nessun lato della montagna può celare del mio amore
e neppure il velo che le nasconde il viso.
La mano del mio diletto sulla porta,
un fremito nel mio ventre,
con le dita intinte di mirra
ho tirato la maniglia del chiavistello per farlo entrare,
con le mie stesse mani ho aperto
ma ho scoperto che ero sola,
venni meno poiché il mio amore
se n’era andato, scomparso.
Andrò al monte della mirra
e lì mi sdraierò
affinché le acque non possano spegnere il mio amore
né le inondazioni travolgerlo,
il mio amore è chiaro come il sole,
lei è bella come la luna.
Non scuotete né destate l’amore,
affinché possa arrivare presto.
[trad. Flavio Poltronieri ]

https://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/awakeawake.html

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Pubblicato da Flavio Poltronieri

Etnomusicologo. Autore e traduttore di canzoni. Ha pubblicato su riviste di avanguardia musicale in Italia/Francia/Germania. Fa parte della redazione giornalistica di Blogfoolk, Lineatrad e leonardcohenfiles.com

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