Il carnevale di Bagolino e Ponte Caffaro

Uno dei più belli e più autentici tra i carnevali italiani è il carnevale di Bagolino, paese di 3700 abitanti, sulle montagne al confine tra le provincie di Brescia e Trento. Si svolge nei giorni di lunedì e martedì grasso e coinvolge tutto il paese.

Le origini del carnevale di Bagolino (detto anche carnevale Bagosso), almeno per quanto riguarda le musiche e le danze, si possono situare attorno al XVI secolo; più antica sembrerebbe invece l’origine dei “mascher”.

copricapo e maschera dei Ballerini del Carnevale di Bagolino (Bs)- foto di Giorgio Gregori

I Balarì e i Suonatori

I ballerini (solo uomini), vestiti con giacca e pantaloni al ginocchio ornati da ricami, calze bianche lavorate, un lungo scialle di seta e tracolla di velluto ricamato, danzano lungo le vie del paese con i loro cappelli totalmente ricoperti di fettuccia rossa, nastri colorati e gioielli d’oro, prestati dalle famiglie del paese.

Circa l’origine delle musiche del carnevale di Bagolino i primi studi ipotizzavano “una pratica musicale portata in paese per il carnevale “signorile” , derivata da musicanti chiamati dal Tirolo (Leydi 1975 pag. 48). Studi successivi definiscono questa ipotesi “affascinante ma improbabile”, suggerendo invece : “a strutture più arcaiche, ancora forse riconoscibili nella danza in cerchio de L’Ariosa, si possono essere aggiunte dapprima melodie tardorinascimentali e in seguito un nucleo parzialmente omogeneo di arie strumentali elaborate da canzoni in voga in quell’area del lombardo-veneto fortemente influenzata dalla cultura della Serenissima” (G. Grasso, in Richiedei 2018, pag 154)

I Mascher

L’altra parte del carnevale di Bagolino è rappresentata dai “mascher”, uomini e donne travestiti da vecchio e vecchia e con la voce in falsetto per non farsi riconoscere, che si divertono a fare dispetti, anche un po’ spinti e osceni.

Sembra che la loro origine prenda spunto da un rituale di corteggiamento: in passato, la concimazione dei prati era un lavoro esclusivamente riservato alle ragazze che prestavano la loro opera portando le ceste con il letame sulla testa. Il lavoro non durava più di due giorni e la sera del primo giorno, quando le ragazze si fermavano a dormire presso i datori di lavoro, i ragazzi, travestiti da “mascher”, andavano a trovarle. Le ragazze stesse durante il lavoro, con canti a rima, facevano in modo che si sapesse dove stavano lavorando e chi desideravano incontrare. I mascher facevano in modo che la sera si trasformasse in festa per tutti, con scherzi.

Consigli utili per approcciarsi al CARNEVALE

Il mio consiglio prima di tutto è di rispettare il carnevale, la sua tradizione e i suoi protagonisti. Non si deve andare a per ubriacarsi o molestare i mascher: si deve essere spettatori, con discrezione e curiosità.

L’altro consiglio è di prenotare una locanda e andare a Bagolino la domenica pomeriggio e alzarsi poi il lunedì mattina molto presto, per assistere alla bellissima messa delle ore 6,30 nella chiesa parrocchiale di S. Giorgio, che sancisce l’inizio del carnevale, alla quale partecipano tutti i ballerini, che depongono sugli altari le maschere e i cappelli.

La chiesa di S. Giorgio a Bagolino, ore 6,30 di lunedi 20 febbraio 2023. Le maschere sono sugli altari, verranno indossate al termine della Messa. (foto di Giorgio Gregori)

Lo stesso carnevale, con identiche melodie e costumi, si svolge anche a Ponte Caffaro, frazione di Bagolino, un insediamento relativamente recente a nord del lago d’Idro (lì la messa nella parrocchiale è alle 7.00).
A Ponte Caffaro non c’è l’atmosfera del paesino di montagna, ma anche qui i ballerini e musicisti sono bravissimi, con stile differente da quello di Bagolino: sono loro le produzioni di CD e di libri dedicati alle musiche del Carnevale. E’ un carnevale senza turisti, allegro e partecipato dalla popolazione locale. Bello assistere il martedì mattina, lontano dal caos che in quel giorno c’è a Bagolino.

I Balli

Alla fine della messa, sul sagrato a lato della chiesa di Bagolino, si svolge il primo ballo.

Il primo Ballo del Lunedì per inaugurare il Carnevale di Bagolino.

I balli e le relative musiche sono 24, anche se non tutti sono eseguiti al giorno d’oggi.

Tutti i ballerini e musicisti vengono poi invitati nella vicina canonica, per scaldarsi con il brodo di gallo preparato dal parroco, e fare colazione con vino, salame, torte. Da lì in poi, tutta la giornata sarà dedicata a musica e balli per le vie del paese, si farà un giro predeterminato presso le varie famiglie che hanno prestato gli ori cuciti sui cappelli, e che offriranno a ballerini e suonatori vino e cibarie. A sera, verso le 20.00 tutti i musicisti e ballerini, belli “carburati” dal vino della giornata, danzeranno la magnifica “ariosa” nella piazza principale.

Una ariosa completa: il ballo termina quando tutte le coppie si sono scambiate, e quando i ballerini sono molti, può durare anche 14 minuti!

Anche il martedì si suonerà e danzerà per le vie del paese. Purtroppo, il martedì pomeriggio le vie si riempiranno di orde di turisti e bancarelle varie. Chi sale a Bagolino solo il martedì pomeriggio non capirà nulla del carnevale e resterà deluso. Comunque, a sera, i turisti se ne andranno, e il carnevale si chiuderà con un’altra grande “ariosa”.

In seguito dei “mascher” potrebbero essere visti aggirarsi con una lanterna, inseguendo il carnevale che fugge, e con il “renck” (aringa salata), simbolo per eccellenza della fine dei giorni grassi e dell’arrivo imminente della Quaresima.

RISORSE

Regione Lombardia: il carnevale di Bagolino (1977) registrazioni sul campo, Albatross

Compagnia Sonadùr di Ponte Caffaro:
Pas en amùr Monfrine e balli di carnevale – musica violinistica italiana della Valle del Caffaro (Brescia) con nel libretto saggi di Bernardo Falconi e Giuliano Grasso.
Sonàde e monfrìne (Musiche di Carnevale a Ponte Caffaro) con libretto interno in cui si ripercorre la storia dei suonatori di Ponte Caffaro
Tempo tagliato (musiche di festa a Ponte Caffaro) 2015: Commistioni musicali che attestano un attivo interscambio con altre zone e modelli musicali, portate a Caffaro dagli emigranti o dai soldati. Come scrive Lorenzo Pelizzari nella prefazione:” La musica bella gira il mondo, non rispetta i confini e non ha padrone, così noi sentiamo nostre le sonate che potrebbero essere arrivate dall’America, dalla Grecia o da chissà dove”.

Libri consigliati:

Brescia e il suo Territorio (1975) a cura di Roberto Leydi e Bruno Pianta
Lorenzo Pelizzari – Canti tradizionali di Ponte Caffaro vol 1 Anderem di là dal mare (con CD)
Lorenzo Pelizzari – Canti tradizionali di Ponte Caffaro vol 2 Oi che bèl felice incontro (con CD)
Daniele Richiedei – (2018) Storie da suonatori – La tradizione musicale del Carnevale di Bagolino e Ponte Caffaro (con CD)
Francesca Cappelletto – (1995) Il Carnevale – Organizzazione sociale e pratiche cerimoniali a Bagolino

Film:
Carnevale in Montagna di Bruno Pianta (Regione Lombardia 1976)
La danza degli ori di Renato Morelli con Placida Staro (RAI – 1986)

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Pubblicato da Giorgio Gregori

vive a Brescia. Chitarrista acustico appassionato di etnomusicologia e liuteria chitarristica, è vicepresidente dell'Associazione Culturale Folk Lab di Brescia. Ha curato per anni la rubrica del Folk per la rivista mensile "Chitarra Acustica" diretta da Andrea Carpi, attualmente scrive per la rivista "BresciaMusica".

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