The Irish Emigrant (Lay Me Down)

“The Irish Emigrant”, “The Irish Girl”, ” Yellow Meal” è una via di mezzo tra una sea shanty e una emigration ballad.
In alcune versioni il testo è stato riscritto per il music-hall, per mettere in ridicolo l’irlandese di turno.
PAGINA QUADRO

In questa puntata le tre versioni

The irish emigrant (Stan Hugill)
Lay Me Down (Stan Hugill)
Across the western Ocean (2) (Stan Hugill)

The Irish Emigrant (Lay Me Down)

1. As I walked out one morning down by the Clarence Dock,
I heard a bully Irish boy/lad conversing wid Tapscott;
‘Good morning, Mister Tapscott, would ye be after telling me,/If ye’ve got a ship bound for New York in the state of Amerikee?’
Lay me down, lay me down, Lay me down do!
Lay me down, here we go, Mrs. McQuale,
Here we go to, lay me down, Mrs. O’Halligan, Jinny hooraw!
Fire away, Bridget, I’ll bully for you!

2.Yes, yes, me handsome Irish boy, I’ve got a ship or two,
One’s laying at the wharf there, awaitin’ for her crew,
She is a handsome packet and on Friday she will sail,
And now she’s takin’ her on board a thousand bags o’ meal.’
3. So then I paid me passage down in solid Irish gold,
And when the packet sailed, boys, ’twas on the yellow grog road;
There was roars of milly(mille) murder, the loikes(like) wuz never known,
An’ ev’ry mother’s son, me boys, did wish himself at home.
4. On the day on which we set out, ’twas on the first o’ May,
The Capen(captain) came upon the deck, these words to us did say,
‘Cheer up, me beefy Irish boys, now we have set all sail,
We’ll give ye a feed o’ pork an’ beans, tomorrow — yellow meal!’
5. Next day when we sailin’ down the channel right as rain,
A nor’west wind began to blow, an’ druv us back again.
Bad luck to the Joey Walker and the day that we set sail,
For them packet sailors broken open me chest, an’ stole me yellow meal.
6. Now that I am in Amerikee, a-working on a canal,
I’ll niver go home in a packet ship, I know I niver shall,
But I’ll ship in a darn big National boat, that carries both steam an’ sail,
With lashin’s o’ beef, an’ plenty to eat, an’ none of yer yellow meal.

Traduzione italiana Cattia Salto
1. Mentre sono uscito di mattino al Clarence Dock(1)
ascoltai un bullo d’irlandese conversare con Tapscott(2)
“Buon giorno signot Tapscott, potete dirmi dopo
se avete una nave in partenza per New York nello stato d’America?”
Mettimi giù, sdraiami, sdraiami, fallo!
Mettimi giù, eccoci qui, signora McQuale,
Eccoci qua, mettimi giù, signora O’Halligan, Jinny evviva!
Spara, Bridget, farò il prepotente per te!

2. “Sì, sì, mio bel ragazzo irlandese, ho una nave o due,
una è lì al molo, in attesa dell’equipaggio,
è un bel postale e venerdì salperà,
e adesso stanno imbarcando mille sacchi di farina/posta(3).”
3. Allora mi pagai il passaggio in sonante oro irlandese
e quando la nave salpò, ragazzi, si era sulla strada della brodaglia gialla(4);
c’erano ruggiti di mille omicidi(5), di simile non si era mai visto,
e ogni cocco di mamma, ragazzi, desiderava casa propria.
4. Il giorno in cui levammo gli ormeggi, era il primo maggio,
Il Comandante venne sul ponte, ci disse queste parole:
“Coraggio, miei robusti ragazzi irlandesi, ora che abbiamo salpato,
vi daremo da mangiare carne di maiale e fagioli-
e domani farina gialla(6)!»
5. Il giorno dopo, quando navigavamo lungo il canale proprio mentre pioveva, cominciò a soffiare un vento da nord-ovest e ci ricacciò indietro./Maledetto il Joey Walker (7) e il giorno in cui salpammo,/perchè i marinai del postale mi aprirono il baule e mi rubarono la farina gialla.
6. Ora che sono in America, a lavorare nel canale,/non tornerò mai a casa su un postale, so che non lo farò mai,
ma m’imbarcherò su una maledetta grande nave nazionale, che porta sia il vapore che la vela,
con carne di manzo, e cibo in abbondanza, e niente del tuo pasto giallo.

NOTE la versione di Stan Hugill [1]
(1) Il porto di Liverpool è un sistema portuale lungo l’estuario del fiume Mersey. Il primo bacino di Liverpool fu costruito nel 1715 sviluppandosi poi in un sistema di docks interconnessi che permettevano i movimenti delle navi ininterrottamente nonostante le maree. La maggior parte delle piccole banchine della parte sud del porto di Liverpool vennero chiuse nel 1971, man mano che s’inauguravano i nuovi bacini adatti ad ospitare le nuovi navi cargo. Il più vecchio molo era lo Sligo Dock (oggi Collingwood Dock)
(2)I fratelli William e James Tapscott (il primo con sede a Liverpool e il secondo a New York) organizzavano il viaggio per gli emigranti dalla Gran Bretagna all’America, spesso approfittando dell’ingenuità dei loro clienti. Inizialmente lavorarono per la Black Ball Line poi misero su una loro linea di trasporto per le Americhe che procurava un viaggio molto economico, ma le condizioni del viaggio erano tremende e il cibo scadente. Nel 1849 William Tapscott ha fatto bancarotta ed è stato processato e condannato per frode verso gli azionisti della compagnia.
(3) ci sono due interpretazioni del verso: quel furbone di Tapscott vuol far credere all’emigrante che i sacchi all’imbarco siano le razioni di farina destinata ai viaggiatori, in realtà con un gioco di parole la mail (posta), pronunciata all’irlandese come meal, diventa “pasto/farina”. Inizialmente erano gli emigranti a doversi portare dietro le razioni di cibo -e ingannati dalle promesse di una rapida navigazione, finivano le loro scorte in piena navigazione. A partire da metà ottocento la legge obbligò le navi a fornire settimanalmente i passeggeri di “simple weekly uncooked rations”.
Una seconda interpretazione- a mio avviso meno convincente- suppone che Tapscott inganni il credulone irlandese dicendogli che la nave in partenza sia un postale veloce, mentre in realtà i sacchi imbarcati contenevano tanta “yellow meal”. Ma così supponendo non si capisce il verso della quarta riga nella quinta strofa: perchè mai i marinai avrebbero dovuto derubare i passeggeri della loro razione di farina se la nave era piena zeppa di “yellow meal”?
(4) si mangiava solo polentina
(5) sono le urla impartite dagli Ufficiali alla ciurma
(6) Doerflinger[2] scrive “Today I’ll serve you pork and beans, tomorrow yellow meal”
(7) scritto anche come Josie Walker, Johnny Walker probabile riferimento al Joseph Walker che bruciò il 26 dicembre 1853 presso il molo di New York[3] Joseph Walker, Kangaroo e Henry Clay sono i nomi dei vascelli di linea tra Gran Bretagna e America, famigerati Packet Rats,

Gibb Schreffler
Jerzy Brzezinski


As I went one morning down by the Clarence Dock,
Who shipped I there. There but Tapscott,
“Good morning, Mister Tapscott”, “Good morning, six(sir)”, says he,
“Have you got any ship bound for New York and the Coast of Amerikee?”
– Lay me down, lay me down, Lay me down dead,
Lay me down, ay-jer-bup, Mrs. McQuale,
Lay me down, ay-jer-bup, Mrs. Mahoolichan,
Jeannie go ‘hooch’!
Fire away, Bridget, I’m dying for thee

‘I have a packet, a packet or two,
The one, the Georgie Walker, and the other, the Kangaroo.
The one, the Georgie Walker, on Friday she’ll set sail,
And all the provisions she’d got on board is a thousand bags of meal.’
Now I’m landed in New York, and working in a canal,
For me to go back in a packet ship, a thing I never shall,
I’ll go back on one of the White Star Lines. They carry both steam and sail,
And there I’ll get plenty of beef and soft tack, and none of your yellow meal.

Jerzy Brzezinski

Traduzione italiana Cattia Salto
Una mattina, mentre andavo al Clarence Dock,
chi ti trovo se non con il signor Tapscott,
“Buongiorno, signor Tapscott”
“buongiorno signore”-dice lui,
“Avete qualche nave diretta a New York e alla costa dell’America?”
– stendimi, stendimi, stendimi morto,
Mettimi giù, ay-jer-bup, signora McQuale,
Mettimi giù, ay-jer-bup, signora Mahoolichan,
Jeannie (?) !
Spara, Bridget, muoio per te
(1)
“Ho una nave, un paio di navi
il George Walker, e l’altra, il Canguro.
George Walker, salperà venerdì,
e tutte le provviste che avrà a bordo ammontano a mille sacchi di farina.”
Ora sono sbarcato a New York e lavoro in un canale,
per me ritornare con un postale, non accadrà mai,
ritornerò con la White Star Line. Vanno sia a vapore e a vela,
e lì avrò un sacco di carne di manzo e di gallette morbide e niente pastone giallo!
NOTE la versione di Stan Hugill[4]
(1) La variante Allie Go Day[5] con le strofe molto simili cambia il ritornello
To me allie-go, allie-go, allie-go-day
Lay me down ichigo, Mrs. McGay
Lay me down ichigo, Mrs. McCooligan
Johnny go, whoo
Fire away Fagan and bully for you.

ma credo che i versi vogliano dire la stessa cosa prima versione con qualche espressione gergale; non so come tradurre go “hooch” nel DSL hooch è un termine scozzese usato come grido euforico e come verbo con il significato di gridare, sempre collegato al piacere della danza, o anche emettere un sospiro, un sussulto

Across the western Ocean

Nella ricostruzione di Jerzy Brzezinski dalla versione data da Stan Hugill

‘Have you got an emigrant ship that’s bound for Amer-i-kay?’
‘Oh, yes! I have an emigrant ship, I have got one or two;
I’ve got the Georgie Walker and I’ve got the Kangaroo.
– Oh! here we go, there we go,
Lay me down do,
Here we go, there we go,
Mrs. O’Halligan, too,
Jenny, hooroo!
Fire away, laddie, I’ll bully for you!

Jerzy Brzezinski


“Avete qualche nave degli emigranti in partenza per l’America?”
“Oh si, ce l’ho, ne ho proprio un paio
il George Walker e il Canguro.
OH! eccoci, eccoci,
stendimi
Eccoci, eccoci,
Anche la signora O’Halligan
Jenny, urrà!
Spara, ragazzo, sarò prepotente per te!



[1] https://traditionalshanties.com/2022/12/27/the-irish-emigrant-irish-folk-song/
[2] https://mudcat.org/@displaysong.cfm?SongID=7994
https://mainsailcafe.com/songs/yellow-meal
[3] https://mainsailcafe.com/songs/yellow-meal/information
[4] https://traditionalshanties.com/2022/12/19/lay-me-down-folk-song/
[5] The James Madison Carpenter Collection AFC 1972/001 Cylinder 039 00:00; Disc sides 084 00:00, 395 01:48; MS p. 03300-1 https://bobwalser.com/allie-go-day/
[6] https://traditionalshanties.com/2022/12/22/across-the-western-ocean-2/


/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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