Across the Line/Sailor’s Way

Con il titolo “Across the line” la canzone è diventata un brano tradizionale in Nuova Zelanda. Un paio di strofe riprendono il testo di una poesia scritta da William Allingham pubblicata nel 1866[1] che è probabilmente all’origine del canto. Nel 1930 William Doerflinger ne raccoglie una versione come forebitter in Nuova Scozia per il suo libro Shantymen and Shantyboys[2] Sono solo due strofe di quattro versi, ma gli ultimi due della prima strofa sono praticamente il ritornello della versione che sarà diffusa e popolare in Nuova Zelanda. Stan Hugill ne pubblica un’ulteriore versione come sea shanty dal titolo “Sailor’s way”

Across the line (Neil Colquhoun)
Across the line (Bellowhead)
Sailor’s Way (Stan Hugill)

Roud 8239 ; Ballad Index Doe109 ; Mudcat 10945 ; trad.]

Across the Line

Dalla raccolta di folk songs della Nuova Zelanda dal titolo “Hunger in the Air”[3]. Negli anni ’50 Neil Colquhoun registrò la canzone con le parole di James Cowan[4] pubblicate nel 1913, abbinate alla melodia folk di Jim Delahunty di Wellington. 


1.I’ve traded with the Maoris, Brazilians, and Chinese.
I’ve courted dark-eyed beauties beneath the kauri trees.
I’ve traveled along with a laugh and song
in a land where they call you mate,
Around the Horn and home again,
for that is the sailor’s fate.
I’ve crossed the Line and Gulf Stream,
I’ve
been in Table Bay
Around the Horn and home again,
for that is the sailor’s way.

2.I’ve run aground in many a sound without a pilot aboard.
Longboat lowered by candle (lantern) light, pushed off and gently oared.
Rollicks(Row-lock) creaking, a thumping swell, a wind that would make you ache.
Who would sail the seven seas and share in a sailor’s fate?
Strofa finale in Phil Garland
3.We’ve sailed away to Northward, we’ve hauled away to East,
We’ve trimmed our sail in the teeth of a gale and stood in the calmest seas.
We’ve set our course by a Southern Star, by Stewart through the Strait,
Westward round by Milford Sound, 
for that is the sailor’s fate.
Strofa finale in Neil Colquhoun
I’ve sailed out to the northward, I’ve sailed out to the east.
I’ve stripped the sail in many a gale, and stood in the calmest seas.
Eastward bound by Dusky Sound, and Pegasus through the straits.
Port Cooper, Ocean, Tom Kain Bay,
for that is the coaster’s fate.

Traduzione italiana Cattia Salto
Ho commerciato con i maori, i brasiliani e i cinesi(1)
corteggiato bellezze dagli occhi scuri sotto i kauri(2).
Ho viaggiato con una risata e a una canzone
in una terra dove ti chiamano amico(3),
intorno al Corno(4) e di nuovo a casa,
perché questo è il destino del marinaio.
Ho attraversato l’equatore e la Corrente del Golfo(5),
sono stato a Table Bay(6)
intorno al Corno e di nuovo a casa,
perché questo è il modo di fare del marinaio.

Mi sono incagliato in molti fondali senza un pilota(7) a bordo,
la scialuppa calata alla luce di una lanterna, spinta al largo e vogata piano.
Gli scalmi che scricchiolano(8), i tonfi delle onde, un vento che potrebbe farti ammalare,/chi solcherebbe i sette mari per condividere il fato del marinaio?
Phil Garland
Abbiamo navigato verso nord, abbiamo fatto vela verso est.
abbiamo ridotto le vele nella tempesta e siamo rimasti immobili nei mari più calmi.
Abbiamo stabilito la nostra rotta seguendo la Stella del Sud, per l’isola di Stewart(9) attraverso lo Stretto(10),
girando verso ovest vicino a Milford Sound(11),
perchè questo è il destino del marinaio.
Neil Colquhoun
Ho navigato verso nord.
Ho navigato verso est.
Ho strappato la vela in molte tempeste e sono rimasto fermo nei mari più calmi.
Verso est verso Dusky Sound e Pegasus(12) attraverso lo Stretto [di Foveaux]
Port Cooper, Oceano Bay, Tom Kain Bay,(13)
questo è il destino di una nave costiera.

NOTE [5]
(1) gli Yankees nella versione di Phil Garland (1987) diventano i Maori nella versione di James Cowan;
il marinaio ha attraccato nei principali parti americani/australiani, nei porti del Rio Grande e di Shanghai.
(2) gli alberi kauri sono giganteschi e millenari che crescono in Nuova Zelanda. Le Maori beauties nella versione di Phil Garland diventano half-caste beauties in James Cowan. Dal 1789 in poi, le navi a vela visitarono il porto di Kaipara per carichi di legname kauri da utilizzare per alberi e longheroni delle navi. Le bellezze meticce erano le figlie di donne Maori e di precedenti marinai europei.
(3) in James Cowan il verso diventa In the land where they grow “mate”, l’erba mate viene coltivata Paraguay, Brasile e Argentina
(4) Capo Horn
(5) all’equatore il tempo è caldo e spesso senza vento.  Le navi a vela possono restare verme con la bonaccia per giorni interi. La corrente del Golfo invece è una forte corrente proveniente da nord-est che esce dal Golfo del Messico e risale la costa orientale degli Stati Uniti.
(6) Un porto naturale su cui si affaccia Città del Capo, vicino al Capo di Buona Speranza, nella parte inferiore dell’Africa. Prima della costruzione del Canale di Suez, questa era la via marittima dall’Atlantico all’Oceano Indiano, con una rotta sottovento fino alla Nuova Zelanda.
(7) l’addetto allo scandaglio
(8) il sistema (per lo più a forcella) per appoggiare il remo su un’imbarcazione e consentire la remata
(9) l’isola di Stewart si trova sotto alle altre due isole più grandi della Nuova Zelanda.
(10) lo Stretto di Foveaux tra l’Isola Stewart e l’Isola del Sud della Nuova Zelanda. Uno specchio d’acqua agitato e pericoloso.
(11) Porto riparato per i cacciatori di foche, a 200 miglia nautiche a nord-ovest dello stretto di Foveaux.
(12) sono descritte alcune località nell’Isola del Sud della Nuova Zelanda: Dusky Sound è un fiordo a sud-ovest; Pegasus Bay, precedentemente conosciuta come Cook’s Mistake, è una baia sulla costa orientale, a nord della penisola di Banks. Lo stretto di Foveaux all’estremità settentrionale dell’isola
(13)Port Cooper (Lyttlton Harbour, vicino a Christchurch), Tom Kain’s Bay (O’Kains Bay vicino ad Akaroa) e Ocean Bay (vicino a Blenheim) si trovano sulla costa orientale.

Across the Line- Spirit Boys con il finale di Neil Colquhoun
Across the Line – Wellington Sea Shanty Society
(Traditional NZ sea song) Music by Jim Delahunty
Across the Line · The Maritime Crew Under the Southern Cross (New Zealand Sea Shanties) con il finale di Neil Colquhoun

Sailor’s way

La versione data da Stan Hugill viene dall’informatore J. Reed con una melodia originale, forse proveniente dal music hall e adattata dai marinai come canto di lavoro all’argano o alle pompe.

Gibb Schreffler version
1. We’ve courted gay Peruvian gals,
French gals and Chinese
Spanish gals and Dutch gals too
and dainty Japanese
To far Australia and Honolulu
where the Hawaiian maidens play
A different gal in every port,
oh that’s the sailor’s way
That’s goodbye Mavourneen(1), we’re off to sea once more
Sailor Jack always comes back to the gals left behind


2.In calm or storm and rain or shine
the shellback doesn’t mind
On the ocean swell he works like hell
for the gal he’s left behind
He beats it north, he runs far south,
he doesn’t get much pay
He’s always on a losing game(2),
oh that’s the sailor’s way
3.O shining is the North Star
as it hangs off our starboard bow(3)
We’re homeward bound to New York(4) town
and our hearts are in it now
We’ll cross the line and the gulf stream,
go round by Table Bay(5)
Around Cape Horn and home again
oh that’s the sailor’s way
4.We’ll get paid off in New York town
and go out on a spree
We’ll eat and drink and have some fun
and forget the bloody sea
And Jack will go with his sweet Marie
and Pat with his Cushla(6) play
But I’ll get drunk and turn in me bunk
for that’s the sailor’s way

Traduzione italiana Cattia Salto
Abbiamo amoreggiato con allegre peruviane
francesine e cinesine,
con ragazze spagnole e anche olandesi
e delicate giapponesine
verso la lontana Australia e Honolulu
dove danzano le fanciulle hawaiane.
Una ragazza diversa in ogni porto,
così fanno i marinai!
Arrivederci Mavourneen si va in mare ancora una volta, il marinaio Jack ritorna sempre dalle ragazze lasciate indietro.
Con il mare calmo o la burrasca, la pioggia o il sole
al marinaio non importa
tra le onde dell’oceano lavora come un matto
per la ragazza rimasta a casa,
vira a Nord, naviga all’estremo Sud
e non prende un gran che di paga,
è sempre un gioco truccato
così fanno i marinai.
La Stella del Nord risplende
mentre sta appesa a tribordo
siamo diretti verso la città di New York
i nostri cuori sono lì adesso
attraverseremo l’equatore e la corrente del golfo
verso Table Bay
per doppiare Capo Horn e poi di nuovo a casa
così fanno i marinai!
Prenderemo la paga a New York
e usciremo per far baldoria
a mangiare e bere e divertirci
e dimenticare il fottuto mare.
E Jack andrà con la dolce Maria
e Pat ballerà con la sua Cushla
ma io mi ubriacherò e mi rigirerò nella mia cuccetta
così fanno i marinai!

NOTE
(1) il nome della ragazza cambia ad ogni ritornello il primo introdotto dal prof Schreffler è un tipico nome irlandese dal gaelico mo mhúirnín per “tesoro mio”, “mia cara”.
(2) una partita persa, una fregatura
(3) Nel linguaggio marinaresco, il lato della nave che si trova a destra di chi guarda verso prua (detto oggi dritta ).
(4) Stan Hugill dice Liverpool
(5) Table Bay è il porto di Città del Capo, Sudafrica
(6) ancora un nome di ragazza irlandese che deriva dal gaelico a chuisle mo chroí, (in inglese “the pulse of my heart”)

Gibb Schreffler

RIFERIMENTI
Shantymen & Shantyboys(words only)(p109),
Shanties And Sailors’ Songs(p231-2),
Songs of the Sailor and Lumberman(words only)(p109),
Shanties from the Seven Seas(p295-6),
Shanties from the Seven Seas (complete)(p387-8)

Across the Line (Bellowhead)

La rielaborazione di Jon Boden riguardo al testo proviene dal ricordo di una lettura di una decina di anni prima nella Biblioteca di Winchester da una raccolta miscellanea di sea shanty. La melodia invece s’intitola Clube Da Esquina No. 2 di Milton Nascimento, Lô Borges e Márcio Borges, nell’album Clube Da Esquina 1972,relativo al Club omonimo di Belo Horizonte, Brasile il punto di ritrovo abituale dei musicisti dell’album


1.I’ve sailed the whole world over, across the seven seas,
I courted my sweetheart underneath the Kauri trees.
I traveled with the north wind, up to the Bering Strait,
Around the horn and home again;
for that is the sailor’s fat
Across the line, the Gulf Stream,
Working your life away,
Around the horn and home again
For that is the sailor’s way

2.Across the barren wasteland of the frozen Arctic sea,
Through Polynesian breezes and southern storms sailed we.
The wind all in the rigging sings a lonely lullaby;
A sailor I have always been, a sailor I will die.
3.We sailed up to the northward, we sailed up to the east,
We reefed our sail in the strongest gale and stood in the calmest sea.
Ocean bound by Dusky Sound and Pegasus through the Strait,
Port Cooper, Ocean, Tom Kane Bay;
for that is the sailor’s fate.

Bellowhead

traduzione italiana Cattia Salto
Ho navigato in tutto il mondo, attraverso i sette mari,
corteggiato la mia fidanzatina sotto gli alberi Kauri.
viaggiato con il vento del nord, fino allo stretto di Bering,
a doppiare il Corno e di nuovo a casa;
perché quello è il succo del marinaio
Dall’altra parte dell’equatore, la Corrente del Golfo,
faticando per una vita,
a doppiare il Corno e di nuovo a casa
perché questo è il modo di fare del marinaio

Per la terra desolata e arida del mare artico ghiacciato,
a navigare attraverso le brezze polinesiane e le tempeste del sud.
il vento contro il sartiame canta una ninna nanna solitaria;
sono sempre stato un marinaio e marinaio morirò.
Abbiamo navigato verso nord, e navigato verso est,
terzarolato la nostra vela nella tempesta più forte e ci siamo fermati nel mare più calmo.
l’Oceano pacifico delimitato dal Dusky Sound e Pegasus attraverso lo Stretto,
Port Cooper, l’Oceano, la Baia di Tom Kane;
perché questo è il destino del marinaio.

[1] William Allingham “Songs, Ballads and Stories” (London: George Bell, 1877), p. 209 con il titolo HOMEWARD BOUND
ecco i versi

We’ve traded with the Yankees, Brazilians, and Chinese
We’ve laugh’d with dusky beauties, in shade of tall palm trees
Across the Line and Gulf-stream, round by Table Bay
Everywhere and home again, that’s the sailor’s way!

Nightly stands the North Star, higher on our bow;
Straight we run for England, our thoughts are in it now.
Jolly time with friends on shore, when we’ve drawn our pay
All about and home again, that’s the sailor’s way!
[2] https://mainsailcafe.com/songs/the-sailors-way
il verso simile rimasto nella tradizione folk della Nuova Zelanda (sulla melodia The Flying Cloud ovvero Off to Sea Once More)
I’ve sailed among the Yankees, the Spaniards and Chinese.
I’ve lain down with the yellow girls beneath the tall palm trees.
I’ve crossed the Line and Gulf Stream, and around by Table Bay,
And around Cape Horn and home again. Oh, that’s the sailor’s way!

[3] https://www.discogs.com/release/14252267-Phil-Garland-Hunger-In-The-Air-Songs-Of-Old-New-Zealand
[4] pubblicata in The Bush Poet su “The Canterbury Times”, 24 settembre 1913.
[5] prese in buona parte da https://www.folksong.org.nz/acrosstheline/index.html

https://mainlynorfolk.info/wyndham-read/songs/acrosstheline.html
https://sounds.bl.uk/sounds/the-sailors-way-1001519515660x00000d

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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